Lucia Fornarini - Poesie

 cofanetto

Mi ascolti?
Brescia

Per quell’ io più profondo
perché nulla si perda
perché nulla sia invano
Mi ascolti?

Per quel frammento di cielo
sepolto in ognuno
perché anche il mio possa
schiudersi …
perché anch io possa Esserci
Mi Ascolti?


Rocca Varano … raccontami
Camerino MC

E’ lì in quello spazio incantato che
i fuochi vegliano ancora
… e la notte si accende

Lì  dove è suono che evoca mondi
Vita e Morte vengono insieme.
Al chiarore di danze spettrali
Vita e Morte si cambiano mano

Ora han volto e passo ferrato
sono echi su suolo sterrato
son piedi nudi e volto emaciato
insieme a vento e germogli di campo.

Lì sui colli alle antiche rovine
tra fili d’ erba e fischiare di vento
sotto soffitti di cielo stellato
Vita e Morte si affrontano ancora

come da sempre
chiamando l’ aurora


Sono figlia di questa vallata
Pioraco MC

Sono figlia di questa vallata
dove i lupi sono di casa
ed errabondi e leggeri
concertano ancora al chiaro di luna

Sono figlia di questa vallata
dove la corsa del vento
è alle gole profonde
e spettinando rocce e sentieri
ancora prosegue intrecciando ghirigori nel cielo

Sono figlia di questa vallata
dove vento e tempeste
accompagnano il mio andare passo passo
fino all’ uscio
tracciandomi il cammino

Sono figlia di questa vallata
dove il tempo scorre a ritroso
e l’ attesa alla porta
odora di pane

Sono figlia di questa vallata
dove voci di vicolo
mi danno la sveglia e
cadenzando l’ aurora nel suo sorgere

mi riportano a casa


Nel chiostro … a ritroso
Pioraco  MC anno 2000

Anno mille e trecento e …
pochi numeri
piccoli segni
perché un mondo si risvegli.
Pietra su pietra
finestre e lanterne …
anche i muri raccontano.
In questo volgere di secoli …
frati e fantesche
sulla soglia si affacciano …
Mentre i passi risuonano…
ombre inquietanti.
Ricordi?
Indovine e fattucchiere
cantastorie e stracciarole
per le volte si aggirano.
Fantasmi insistenti
al presente ti strappano …
mi interrogano.
Uomini ed ombre
corsa dei secoli.
Mentre il tempo mi strattona … vento ghiaccio della sera.
Il cielo si affaccia.


Pronto soccorso
in viaggio verso Pioraco MC ospedale di Bologna

Corridoi infiniti.
Stelle e tramonto
a questa porta si infrangono
Sono onde il dolore
a questo letto mi inchiodano.
Mentre il tempo si arresta
volti mi scrutano.
Voci che entrano … la flebo.
Urla bisbigli
respiri affannosi
ogni voce … è mondo intero.
Vite sospese
questi mondi mi interrogano
e ancora paura sudore dolore
il filo raccoglie.
Gocce che corrono …
mentre il soffitto si alza
e la porta si schiude …
E’ angoscia che fugge.


Esorcizzando la morte
Sulla strada del cimitero di Pioraco MC

E in questo cielo malato
il silenzio dilaga
e si avvita su
su per il sentiero
che ancora mi accompagna
mentre tutto si arresta e …
ancora silenzio
gelido silenzio di nuovo mi segue
e tutto trasforma congela.
Tutto è morto eppure…

la vita resiste
ancora ritorna.
In queste ultime foglie
bagliori d’ autunno che
nemmeno il vento scompiglia
ancora si accendono
mentre il fiume
ritorna
laggiù in fondo
imperturbabile
a tratti risuona.

E proprio lì
dove i piedi mi portano
il cimitero si stende e …
il sole comincia ….
lì dove ….
ombre inquiete?
Ricordi si aggirano …
la terra si spiana
i sentieri si dipanano e …
chi ha detto che la morte si veste di buio?
La Luce ritorna.


Oltre il vicolo …. l’ Infinito
Venezia ottobre 2009

Dove il mare incontra l’ orizzonte
lì i miei piedi si innalzano leggeri e …
spruzzi di sale a baciarmi la pelle.
Ora è danza
Ora è vortice
nel suo azzurro mi perdo.
Riflessi di luce …
E l’ Infinito che chiama.


Crepuscolo su Elcito
borgo medievale su uno sperone di roccia MC

Con te
assisa su quel confine sottile
dove il giorno dilegua …
e la sera con le sue ombre si insinua
piano piano …
e lo sguardo si perde …
sopra colli e vallate …
e più oltre piano piano
scivola ancora dove è pietra su pietra
antichi manieri …
piano piano
con te più oltre
mi ritrovo a danzare sulla linea del tempo.
Dove i secoli si annullano
e il passo si affretta …
e son cupi rimbrotti lance alabarde
echi sinistri di antiche contese.
Li senti?
Sono solo avvisaglie
rossori del giorno …
e la notte che incombe.


Madre Terra per amica
ricordando Pioraco MC

Ho nostalgia di te terra
delle corse folli
e il frusciare del vento.
Ho nostalgia di te
dei tuoi profumi cangianti …
tra i tuoi fili altissimi
a nasconderrmi  il mento
a solleticarmi il naso …
mentre avanzo.
Ho nostalgia di te
dei ruzzoloni improvvisi
e il tuo abbraccio sempre pronto.
Ho nostalgia di te …
dei nostri tempi d’ attesa
sotto cieli turchini.
Ho nostalgia di te
dei miei passi incerti
fra nuvole e dune
nuvole e te
altezze improvvise e …
nostalgia di te
Terra.


Distacco
ultima sera a Pioraco MC

Passo dopo passo …
la mente corre.
Sono i piedi che restano …
abbarbicati a quel valico
mentre la sera si allunga
e gli occhi inquieti ora cercano
ora frugano.
Recessi dell’ anima
a quel filo di orizzonte si dipanano.
Vallate fiorite
e la canzone del vento
memorie di ieri
a ritroso ritornano.
Volti accesi che scrutano
comunione di mondi …
ora resta
E lassù alta la luna
eterea presenza …
veglia ancora il mio andare.