Lucia Palermo - Poesie

Nuvole

Belle le nuvole! E se tu le
guardi attentamente, esse
mutan forma di frequente.
Talor un gioco divertente!
Con Martino ci stendiamo
sull’erba verde e volgiamo
gli occhi al cielo per veder
se quel che ci appar è vero.
Ecco il monocolo Polifemo
ciclope mostruoso diventar
di gran nave un remo e poi
drago spaventoso col fuoco.
Che zoo meraviglioso: l’oca
divien tenero cagnolino, poi
veloce delfino solcante onda
di mar tempestoso e furioso!
E ancor uccelli fantasiosi e i
pesci favolosi, esseri paurosi,
centauri e tritoni, sirene e dei
di cielo, terra e mare signori!
Nuvole serrate se ciel è grigio
nuvoloni neri, se invece cupo,
nuvole rade su celeste sfondo,
nuvolette d’ammirar a fondo!
Nuvole, nuvole! Nivei e rosei
batuffoli di cotone o zucchero
filato! Nuvole, del cielo siete
voi le bianche
belle pecorelle!

 


 

Sud

Sud è luogo dell’anima:
sua natura è grecanica!
Magna Grecia il nome
di posti del Meridione.
E son e mi sento greca
dentro, per nascita/per
avi, per come mi so in
mio baricentro: antica!
Nel mio cosmo magico
ho legato idilli al senso
del tragico: ecco Driadi
e esseri mitici a miriadi.
Stupore misto a timore
provo dinanzi alla beltà
sacrale di quel che è or
simile a evo immortale.
Se al paesello montano
io vo, un olezzo arcano
di ginestre mi pervade
piano piano e permane
fin all’ippocastano che
il limen è della paterna
dimora. Là ritrovo me
stessa: ciò mi consola.
Sud dell’anima è loco
e del mio cuor è foco!

 


 

Le idi di Marzo

Sì, nata il 15 marzo 1950!
Segno dei Pesci! Seduce!
Dei sogni è regno, è sede
di misterioso ingegno, di
grossi contrasti è pregno:
e la fantasia non sdegno!
A me stessa altrui oscura,
mi chiedo se la vita è dura
o è solo bisognosa di cura.
Di tutto niente sono sicura.
E specie in primavera, che
è la mia era, rinasco vera!
Tra alti, bassi la vita vivo
testando ogni dì la strada
giusta. Se pur cado, lesta,
cerco di giunger alla rada.
Un cammino sicuro in un
cielo terso spero di trovar
alfine come piccolo punto
lassù nel sideral universo!

 


 

La vita è adesso

Apro alla sottile linea di luce solare
gli occhi ignari, ogni volta, ancora.
Meraviglia mi coglie d’essere viva,
ogni mattina, sempre.
Consapevole gioia mi riempie.
Spontaneo grazie sulle labbra
affiora e il mio cuor sobbalza.
Emozione crescente m’assale
nel vedere la vita pulsar a me
d’intorno, ovunque.
Stanchezza infine nel corpo
mio s’insinua per l’energia
nelle azioni rituali profusa.
Sonno grato dà giusta requie
dopo le quotidiane difficoltà.
Sogni come film nella mente.
Sorpresa inattesa, ma sperata,
è il mattiniero RISVEGLIO.
Occhi aperti sul mondo. La
vita è qua! La vita è adesso!

 


 

La nuova primavera

Autunno, novella primavera!
Ai caldi raggi del sol sorgon
luminosi crochi gialli e viola.
E gli alti topinambur paiono
ridotti girasoli nell’inseguire
l’astro lucente da est a ovest:
Succosi grappoli biondi/neri
fanno bella mostra di sé tra i
pampini cangianti da verde a
rugginosi toni ai pittor sì cari.
Anch’io che son nell’autunno
di mia vita amo mutar colore.
Il rosso porpora del fogliame
della vite cara a Bacco copre
il mio crine ormai imbiancato.
Pur vivo mia nova primavera!
E la poesia ne è la ragion vera.

 


 

Elogio della lentezza

Tra tartaruga e lepre
la prima amo: saggia
tenace/vecchia amica.
Pure da anni gravata,
ma affatto domata io
lenta pel mio sentiero
vo alla meta ch’inver
non so. Per quanto sia
dubbio il mio sentiero
mi basta aver vicino te
amor dolce/duro, cuor
sincero. Proprio come
la tartaruga son antica.
Il mio volto è segnato
da dolore e fatica, pur
io non lascio la partita.
Il mio compagno lepre
veloce mi precede, ma
poi si ferma e attende
me, che vo lentamente.

 


 

La verità

La VERITà? Assordante Silenzio senza volto!
TACI? A Te mi rivolgo!
Mitologia/Illusione/
Fantasia/reale Entità?
Dall’antro oscuro del Nulla
responso attendo.
Nessun suono giunge.
Solo l’Eco delle mie parole.
La VERITà?
In altro luogo,
in tempo altro
saprò…
FORSE!

 


 

La fiamma

Fiamma subitanea nella mente!
Fuoco repentino in cuor furente:
succede talvolta all’improvviso,
se m’incontro con te viso a viso.
La parola vien meno e il pensier
è assente, nube fitta m’oscura la
mente. In tal frangente mi sento
un niente: è per te naturalmente!
E crampi nello stomaco! Artigli
scavano, graffiano e si uniscono
del ventre ai lancinanti grovigli.
Cerco, ma non trovo gli appigli.
Che fare? Non ho alcuna difesa.
In apnea mi sento inver sospesa
tra cielo, terra, mar. Infin arresa
spero in una via d’uscita: dove?
La corda al naufrago è lanciata
e io l’afferro all’estremo, grata.
Mi vieni incontro con il sorriso.
Infine sono felice e in paradiso!

 


 

Cielo grigio

Cielo grigio su,
margherite giù:
Urano e Gea in
litigio appaiono.
Ma lo scontro in
breve è superato.
Già scompaiono
le nuvole serrate.
E rapide le viole
si affacciano al
tepore: un a uno
s’apre ogni fiore.
E’ la Primavera!
Son in questa era
attenta a crescita,
pronta a rinascita.
Forse la clausura
forzata, dal virus
causata, vista più
acuta mi ha data.
Pure il mio cuor
muta: accellera i
battiti e accresce
la mia sensibilità.
Sol la poesia ver
rifugio mi offrirà!

 


 

Open

Apri la tua porta.
Offri cuore, fede
a chi aiuto chiede.
Schiudi la finestra
al vento dell’amor
all’odor di ginestra.
Apri la tua bocca.
Il mondo inonda
di gioia profonda.
Apri i tuoi occhi.
Osserva la beltà.
Empine l’anima.
Schiudi le braccia.
Ricevi chi in vita
si ritien erbaccia.
Apri il tuo cuore.
Dai/prendi amore
con bontà/ardore.
Apri la tua mente
ai numerosi mondi
nel cosmo presenti.
Schiudi te stesso e
raccogli la felicità
fuggente, adesso!