Manuele Amateis - Percezioni

Poesia 1

 

Improvviso uno schiaffo di mare
sulla mia faccia che beveva sole
risucchiò quelle poche parole
dalla battigia piatta del mio amare.

Tu controluce, schizzi al vento
ed un pino esausto dalla calura,
un resto di cuore cotto d’arsura,
di quattro solo più un elemento:

Fuoco

Ma l’amore vero non si spezza,
perché fatto del tutto e del nulla:
sempre ti riporta alla prima culla,
sempre ti ridona la prima carezza

 


 

Poesia 2

 

Carezze di fruscii e di spruzzi,
piedi nudi sopra cocci aguzzi.

Inebrianza di aneti e di timi,
mani nude su elementi primi.

Come pomice

Tu, nel meridiano vagheggío,
come una pomice t’impregni,
come di sale del molo i legni
nei disegni della mano di Dio.

Freme l’infrangere a ritornello
distante come secondo canto,
mentre intorno tutto è manto
soltanto sul nostro acquerello.

Noi ritorti, mano nella mano,
ci fondiamo in questo pastello,
naufraghi di un mare lontano

 


 

Erba

 

Con l’odore del mare blu addosso,
pelle crepata da sole e sale,
testa nel frinir delle cicale,
guardo la mia ombra giù nel fosso.
Penso lento come lento vento
e lento muovo i miei lenti passi
su questi quattro roventi sassi
che tentano di darmi tormento.

Quella poca verde erba mi tenta
così verde all’ombra di quel muro
e nel fosso in cui mi misuro,
ma che il mio cuore tanto spaventa.
Tra i verdi fili odo un sibilare
e il piede sui caldi sassi resta;
sì la strada migliore è questa,
e sui sassi continuo ad andare