Ultimi attimi d’ Amore
(marzo 2007)
Ti guardo mentre dormi
e mi appari cosi’ dolce,
cosi’ bella.
Ti guardo con orgoglio
quasi vanitoso,
vorrei baciare le tue labbra, ma..
non posso disturbare il tuo riposo.
Ti guardo in questa notte insonne,
ti guardo mentre sorge il sole;
guardo i tuoi capelli sparsi sul cuscino
che si distendono sul viso a meraviglia
ad intrecciarsi con le brune sopracciglia
Ti guardo ancora cercando nei tuoi occhi
quel calore e quella luce
che tanto ho amato
ed amero’ per sempre.
Mi avvicino per carpire il tuo calore,
per rubarti il profumo della pelle,
dal respiro sentire il tuo sapore
e poi tornare sulla terra dalle stelle.
Ti riguardo e ti penetro cogl’occhi
ti guardo sino ad arrivare al cuore
per trasmetterti a mio modo
il mio amore,
per cercare di capire il tuo dolore.
Donna fatale
Come sole fra le nubi
all’improvviso….,
sei apparsa fra la gente
e hai sorriso,
mi hai chiamato, mi hai guardato,
ed ho capito,
che il mio cuore in quell’istante
mi hai rapito.
Ma chi sei donna fatale
e chi ti manda,
sei la mia disperazione
e la domanda:
che sarà d’ora in poi
della mia vita,
se mi sfuggi come acqua
fra le dita!
Non so più chi sono
e dove vado
perché vivo ogni istante
a te pensando;
sono cane a cui manca
il suo comando,
sono ragno senza
la sua tela,
sono fiamma priva
di candela.
Faccia da schiaffi
Mi stuzzica il tuo sguardo,
è uno sguardo strano,
uno sguardo vero,
uno sguardo che viene da lontano,
uno sguardo intriso di mistero.
Il tuo sorriso è un po’ beffardo
In linea perfetta con lo sguardo.
Faccia da schiaffi!
Con quel naso un po’ intrigante,
quella voce un po’ graffiante,
quanto sei bella…
Faccia monella…!
Ti guardo e ti riguardo,
torno a casa..e..
mi manca quello sguardo.
Faccia da schiaffi,
faccia monella..!
Quanto mi piaci..,
quanto sei bella!
Farfalla
Danzi maldestra
in un gioco d’amore,
come piuma nel vento
in un battito d’ali.
Mi ritorni alla mente,
imprevista, inattesa,
come acqua impetuosa
che tracima la riva,
come fuoco improvviso
che devasta ogni cosa,
come logor pensier
di tristezza infinita..
Dove voli farfalla..
è così breve la vita.
La minestra di Villarasca
Dondola in cortile l’altalena,
cullata da una dolce tramontana,
nell’aria il cigolio della catena,
s’alterna al gocciolio della fontana.
Un merlo fischia allegramente,
fra i rami del rosso melograno,
il fido can scodinzola impaziente,
s’odon le campane da lontano.
Si staccan dai rami gialle foglie,
volteggian e poi si posan lievi,
l’autunno nell’aria ormai si coglie,
coi suoi colori forti, a volte grevi.
Sull’aia il Tete calcia la sua palla,
fan eco spari di lontani schioppi,
il mungitor rientra dalla stalla,
tramonta il sol fra i grigi pioppi.
Nell’orto Piero affonda la sua vanga,
profonde buche ammenda con le foglie,
semina, trapianta e la sua fede,
gli insegna che chi ben semina raccoglie.
S’apre sul cortile una finestra,
S’affaccia mamma Rosa che dichiara:
..“venite a tavola, è pronta la minestra!..”
Com’era buona.. allora…,
oggi è un poco amara.
L’ultimo viaggio
Risuona tra le mura la tua voce,
dolce,
di donna tenera e tenace.
Di bianco e di azzurro sei vestita
e di cerulea pelle è il tuo viso.
Occhi serrati alla vita ,
ed io disperato che ti guardo.
Il viaggio è finito e non tornerai più
se non nei sussulti del mio cuore.
Ti cerco e ti chiamo
e vorrei stringerti ancora
fra queste indegne braccia
a cui hai donato la vita.
E in questo viaggio senza fine
parole addensate di dolore
risuonan grevi fra le mura.
E mentre ti guardo ancora
prima di partire,
mi struggo al pensier
di non esser più nel tuo cuore.
Non son più come prima
Mi prendo una pausa,
ho come un rigetto,
un senso di nausea,
un fastidio nel petto.
Non mi sento più a posto
Non son più come prima,
qualcosa è cambiato
forse ho perso la rima..
ops..chiedo scusa..
volevo scriver la stima..
Sarà stato lo spred,
oppure il mercato,
sarà che nell’aria
c’è odor di bruciato..
Non posso più scriver ,
mi fermo, son stanco
il tasso di sconto, m’ha
prodotto un ammanco!
Non son più come prima,
non riesco,
non posso,
il conto corrente…
anche lui segna il rosso!
Mi manca la voglia,
la penna parcheggio
prima ch’io scriva
pesante,… di peggio.
Mi chiudo in un silenzio
pacato, assoluto,
mi assento, mi taccio,
d’improvviso son muto.
A tutti gli amici,
un fraterno saluto.
Profumo di te
Sdraiati nell’erba
fra gli steli sottili
ti guardo negli occhi,
ti scompiglio i capelli.
Sorridi felice,
mi accarezzi la mano,
poi la stringi e la porti
sul giovane seno.
Mi avvicino, ti bacio,
ti stringo a me forte
e sento il respiro
divenire tremante.
Ti guardo negli occhi
con amore profondo,
ti parlo così
come forse vorrei.
Ma tu rotoli via
fra i fiori del prato
e rimane nell’aria
il profumo di te.
Ti inseguo, ti prendo,
ti scompiglio i capelli
e mi perdo guardando
i tuoi occhi ribelli.
Sbatton le persiane
Sbatton le persiane alla finestra,
sbatte la sinistra,
la segue poi la destra.
S’alternan in un greve rituale
sospinte da un violento maestrale.
S’ode nell’aria la risacca,
il franger delle onde sugli scogli
l’odor del mare
pervade questa stanza,
dove regna rassegnata
la speranza.
Di quell’incontro muto
sul pontile,
ricordo ancor lo sguardo tuo ostile,
flebili parole, che non furono
mai dette,
ritornan nella mente,
pensate, poi disdette.
E mentre la tua mano
scrive t’amo sulla sabbia,
si serra in gola.
un rantolo di rabbia.
Il vento fuori è privo di catene,
io prigionier fra queste mura
schiavo sono ancor di antiche pene,
e del mio dolor nessun si cura.
Risbatton le persiane
alla finestra..,
prima la sinistra ,
la segue ancor la destra,
sembra mi voglian ricordare
che la vita, in fondo,
è un’avventura un pò maldestra.
MB 30/04/2017
Prendetemi così
Che bello esser ignorante,
pensare che nemmen
mi sento intelligente,
qualcuno dice che son persino
un pò arrogante..
che fortuna, mi ha risparmiato
tronfio , abulico, sprezzante!
Se qualche giorno mi sento
allegro, spiritoso,
Il giorno dopo mi sento dire:
.. sei noioso!!
Insomma ma che ci posso fare
ormai non posso certo più cambiare!
Prendetemi cosi per come sono
per ogni sbaglio vi chiederò perdono!
Domani, si.., promesso, cambio,..
mi metto a predicare..
Ma no, che dico..
il posto mio non può essere
un altare!
Forse mi andrebbe meglio il parlamento
mi mancan: ladro, falso e malandrino,
così nel di dietro ve lo metto
e vi accontento,..
parola di cinico assassino!