Marco Casuccio - Poesie

“La vita non si inganna” (P.Angelo Benolli, fondatore di Italia Solidale).

Ho amato, la Vita ha preso il verso giusto e mi ha trovato. 

Salva un bambino, l’amore ti salverà. Parliamone.

 

Ho scelto te

 

Ascoltare in silenzio la linfa

che scorre dentro al fiore

stupirmi d’essere parte di quel flusso.

Essere il Soffio

che scuote le chiome

dai polmoni di Dio in me. 

Modellare opere di creta infrangibile

con le mie mani a occhi chiusi

guidate da Lui.

Vorrei dar frutto non mio

vorrei amare nutrire e osservare

stupirmi gioire di ciò che fa Dio.

Anche domani.

 


Sorridi anche tu

salva un bambino, avvicinati alla vita

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Una sintesi del vissuto in uno dei tanti periodi di missione trascorsi nell’incredibile continente indiano, con speciali lenti d’amore che permettono di vedere molto oltre. Indossale anche tu. 

Pensieri in fila indiana

 

Il buio corre tra bambini colorati 

presente luminoso nei lor occhi

sempre richiama a come siam creati.

In città assordanti non fa rumore

un bambino buttato appena nato

abbrutimento da povertà e televisore. 

Grattacieli nuovi templi al dio progresso

lanciati in aria per economia che spinge

a terra chi vuol morir depresso.

Infiniti dèi per sete d’infinito

contrastano il deserto occidentale

l’aridità di chi un sol Dio ha smarrito.

Uomo troppi attacchi alla tua bellezza

par che nessun s’accorga

di come virus entra con destrezza.

Con le ginocchia a terra

per arrivar meglio al cielo

fede con luce vince quotidiana guerra.

Anima e Dio son veri intoccabili

con Antropologia e carità nuova

ho visto risposte d’Amore formidabili.

 

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Qui davvero si muore ma si può far vivere. Amate amate, amate! Saluti dalla sorprendente e tosta Africa. lode a Dio. (9 giugno 2015)

 

Poche parole

Tutto è enorme e lentamente veloce
credi d’esser partito ieri
ma un mese ha viaggiato la voce.

Settimane duran mesi e giorni ore
nell’amor dato con forza e luce
incontri “pecore senza pastore”

Bambini adulti portan bambini
adulti mai bambini ripetono
riti che di lor stessi son becchini.

Gioia e sudore polvere compagna
rabbia e violenza risuona e risana
carisma fa viver chi di vita non si lagna.

 


 

Un’ondata di calore umano e amore misto a pratica vissuta in missione nel Sud del Mondo. Un’ondata controcorrente, preoccupante per chi si trascina nel giorno aspettando la sera, ma incoraggiante per chi non si rassegna all’anestesia nel Nord del mondo. (25 gennaio 2017)

 

Controcorrente

 

Mi scoppia quasi il cuore

per tutto ciò che vedo

da 26 anni ovunque a tutte le ore.

Mi domando perché io

son qui vedo e mi rispondo

mi ha voluto Amor di Dio.

Da qui come dall’ Africa è chiaro

orizzonte senza nebbie ovunque

emerge il povero nascosto di valor raro.

Nessuno è nato sporco

ma fetida mancanza d’amor

rende ognun di se stesso orco.

Non colpa ma inconsci inganni

rendon ognun falso

non vive il potenziale e si fan danni.

Soluzione vera anche qui è in atto

nuova Luce fede carità

i poveri amano e posson salvar sto mondo matto

 


 

Da un altro continente leggo dell’Italia che chiude centri di accoglienza. Vorrei urlare, parlare con tutti gli italiani. Percorro da anni una via che fa aprire gli occhi. Ci vediamo lungo il percorso?

 

Importare vita 

 

Nel mio cuor vorrei salvare
chi ignaro si fa prender pei fondali
e osserva sbadigliando il Mediterraneo rosso mare.

Tra poveri qui o in Africa vedo ci si aiuta
si salvano vite senza lasciar indietro
chi posto o casta sbaglia per venire in vita.

Miseria umana vive e non vede
da stomaco ingordo si fa usare
fa pena la Penisola ch’ in pace si crede.

Si guarda attorno dietro al cellulare
la mano stretta al portafogli
si fa convincer ch’il ladro vien dal mare.

Se potesse costruir attorno muri
magari chiamerebbe gl’antenati
fuggiti un tempo al west o nord a fare i muratori.

Si salvi chi può son urgenti i tempi
Italiani! Stacchiam la flebo con l’anestesia
impariamo amor di vita dai poveri nei campi.

 


 

25 aprile, centri commerciali ormai sempre affollati. Ormai solo Pasqua resiste e a breve ci sarà anche quella caduta. Non c’è Dio o Patria che tenga, di fronte alla pressione del dio commercio che si incontra con la brama di acquisto che copre il malessere diffuso. Pensando al saluto diffuso a Roma, “Bella” che sostituisce il “ciao”, una poesia sulla memoria e sulla resistenza necessaria oggi, per non dire ciao ciao alla libertà. 

 

Bella ciao

 

Un paese che non nutre memoria
sì trova ignaro prima o poi
a ripeter la sua storia.

La Pasqua laica d’oggi
trova lo stesso atei civili
ch’addormentati affollano parcheggi.

Il sepolcro come i negozi sempre aperti
che chiusi sarebber stati senza antica lotta
di nostri padri ch’oggi appaion patetici reperti.

Uccelli fuor di gabbia liberi senz’ali
sbarchiam lunario preoccupati di barconi
schiavi in campi di concentramento commerciali.

La libertà non passa più sul Mar Rosso
oggi con un ponte si fa prima
e oblio spinge a più non posso.

Con la nostra forte resistenza
oggi passiam ore in coda verso il mare
e della festa stiam perdendo essenza.

Oggi una preghiera m’è venuta improvvisa
che ci svegliam prima del botto presto
in compagnia lotto per l’Italia dentro non più divisa.

 


 

Pasqua, ritorno a vita… se non comincio a staccare i chiodi resto bloccato nell’ingorgo. Finchè resto nel compromesso con la sofferenza che sento non ne esco …

 

Risorgo dall’ingorgo

 

Tutto s’ aggiusta dice un amico
davanti alla croce vedo fin d’ora
il lieto fin che ripara il male antico.

Piedi ch’odoran di lavanda
col pan spezzato parlan d’amore e relazione
per far parte dell’umana banda.

Ma se memoria e ripetizion spesso m’annoia
la personal croce insieme a Lui diverte
per far fuori lo strisciante boia.

Duemila Pasque eppur si muore ancora
senso nell’oggi è risolvere con Luce
ciò che per manca d’Amor ti toglie aurora.

La barra lignea grondante sangue
oggi per noi richiama
riparazion di amor che langue.

Ogni duro respiro non è invano
se sveglio cogli il soffio
che spinge la tua anima lontano.

Rimbocca le coperte se dormir vuoi
oppur rimbocca maniche
che strada aperta aspetta noi.

Ci auguro che risorgiam da ingorgo
l’anima indipendente irrighi
il verde giardin del nostro borgo.

 


 

In una delle decine di poesie scritte durante i ritiri a Malga Zures (Nago, Tn) insieme ai volontari di Italia Solidale un assaggio dell’esperienza profonda e di spirito vissuta, sempre molto utile e formativa. Ancor più utile è tornare sul proprio territorio e sperimentare le novità toccate dentro di sé raggiungendo altri che cercano gioia del vivere, senza accontentarsi di “fare tre tende”.

 

Senza rimaner a Malga

 

Alla Malga sento il Tuo respiro
Copre il rantolo che sale dall’umanità
tuona e non stona nei canti
in cui il Tuo Amor risuona.

Nubi s’aprono a dar più che speranza
a color che trovan via
per salir in lor anima impantanata 
nel vento appiccicoso del passato.

Su queste vette non a caso spicca
una gioiosa croce
silenzioso vessillo di vita per chi coraggio
e giusta via trova per uscir da morte.

Dove creazione interrompe il suo corso
con ostacoli che asfissian chi non riceve amore
aria innamorata nelle cellule irrompe

e crea poesie arte e nuova musica.

Tutto per amarsi amare e far amare
dolce natura si ritrova
per dar risposta al grido
di color che dentro trattengono mattoni.

Sei Tu qui Dio Amor che guidi
soffi tra piante e pianti
e irrighi i solchi per nuovi frutti
giardini di bambini ritrovati che più non muoiano.

Ancor più alti di così ci hai Creati
da qui fino al mondo si vede soluzione
ch’ognun è tutto e può in Te
nell’Amor risolver dove buio non vuoi regni.

Qui ognun vuol restituire a te che leggi e al mondo
trovato abbiam luce in oceano buio
per come ai navigator le stelle

via d’Amor fornire a chi è smarrito.