Immagini variopinte si rincorrono
nel lungo tunnel del tempo.
Mascherine di un carnevale trascorso
danzano frenetiche……per non svanire……
Riflessi nell’aria rarefatta del mattino .
Un mondo grande come un pensiero
si allontana in fruscii
indiscreti.
Ancora una leggera eco di colori lontani !……..
Come un suono di infinita luce
L’Eterno bussa alla tua porta.
Non frapporre il tuo io accartocciato ,
Lascia che svanisca,
Puro soffio inconsistente ,
Al contatto dell’Onnipotente Fuoco
Della tua Reale Coscienza .
Vecchio universo
Vecchio universo
sei veramente mai esistito ?…….
E voi,
sguardi allusivi,
forme ammiccanti,
volti inquieti,
accigliati……?
Dopo la fugace apparizione
dove sei andato a nasconderti ……?
Dunque sei fatto di nulla ;
Sei veramente permeato
della stessa sostanza dei sogni ,
ma con la consistenza che hanno nel ricordo…….
da svegli…….
L’uomo e la perfezione
Un giorno l’uomo chiese alla Perfezione :
Dimmi…….che cosa sei tu ?
Sono nulla……..
Niente di ciò tu possa pensare.
Parla per favore in modo più scoperto ,
che io possa intendere !
Non sono nessuno dei tuoi pensieri .
Non trovo posto nella tua mente.
Non sono niente………………..
Ma dimmi,
come potrei mai diventare simile a te ?
Quello che chiedi è veramente un paradosso .
E’ ben improbabile per te realizzare l’assurdo .
Ma se veramente lo vuoi
sappi che la porta dell’Impossibile
è passaggio di fuoco
Essere è………. non esistere
Preghiera
Oh Maestro dei Maestri
Prendimi per mano
Risana i miei occhi malati……..
Conducimi in silenzio
Dove tutto si dissolve in Luce .
Dove il Suono è soltanto Uno ,
Oltre il Suono,
Conducimi con gioia
Dove Esso ancora non si forma……..
Ombra
Chi è il tuo compagno?
………………………..
E’ un’ombra domestica
creata da un riflesso .
E’ un fantasma ubbidiente .
Si muove , cammina , riposa…..
Non una gabbia , o un sepolcro ,
come un tempo dicevano !
Dalle sue finestre
si vede il chiarore del cielo .
Attimi
Nel suono del vento
Fuso con quello delle onde
Sulla spiaggia etrusca ,
Nel regolare rincorrersi della risacca ,
Nel bagno del fiammeggiante meriggio ,
Depongo nel cavo di una conchiglia
Secoli di conoscenza
E li consegno al vento
Che rapido li porterà
Alla Pace Infinita .
Il vento spazza un cielo chiarissimo ,
Con qualche nube alla deriva .
Il suo suono soffice e vasto
Non copre totalmente
Il ronzio di una mietitrice
Nei campi
Lontani .
Su per un vulcano ghiacciato
Tutta la storia è divorata ,
Spolpata e inghiottita
Fino all’ultimo lembo di umano .
Infine la personalità è distrutta .
Lo sciocco carattere è sgretolato
Come un inutile pupazzo accigliato .
Vago per i deserti pietrosi
Dell’ignoranza .
Porto un cartello con sopra scritto :
“ Inutile “………
Presto il vento dalle forti raffiche
Tutto porterà via………
Ballata …….. Il bosco sacro
Ti trovai addormentata in un bosco sacro ,
Come dentro ad un grande smeraldo
Che filtrava i raggi del Sole .
Fra i verdi riflessi della foresta fantastica
Eri bianca come il marmo , sembravi morta ,
Ma era solo un incantesimo .
Ti trovai addormentata in un bosco sacro ,
Come dentro ad un grande smeraldo
Che filtrava i raggi del Sole .
Gli innocenti scoiattoli , le farfalle leggere ,
La veloce faina , le simpatiche volpi ,
La sapiente civetta , e perfino il nero lupo ,
Ti venivano vicino , ti guardavano muti , sbalorditi ,
Senza comprendere l’incanto
Per il quale il tuo volto di cera era immobile
Come la statua di Demetra , da migliaia di anni
Nel bianco tempio di Cnido !
Solo i passeri variopinti , leggiadri spiriti dell’aria
Ti volavano intorno ,
Intonando le eterne melodie della natura .
Sapevano del sortilegio a cui soggiacevi ,
E col loro semplice canto
Sollecitavano il tuo destarti
…………………………..
Ti trovai addormentata in un bosco sacro ,
Come dentro ad un grande smeraldo
Che filtrava i raggi del Sole .
Come possono le mie piccole braccia di uomo
Saziarsi di stringere Te
Come possono abbracciare l’Amore ?
Vorerei essere il cielo per avvolgerti ,
Vorrei essere il vento , il forte vento dell’ovest
Per dirti il mio desiderio ,
Vorrei essere la fresca brezza dell’oceano
Per accarezzarti dolcemente
………………………………………….
Ti trovai addormentata in un bosco sacro ,
Come dentro ad un grande smeraldo
Che filtrava i raggi del Sole .
Purgatorio
I
…… Ove l’umano spirito si purga,
e di salire al ciel diventa degno.
E la pioggia venne,
ma si tramutò in ghiaccio.
Mondo paralizzato sotto uno spesso cristallo……….!
Uomini senza sorriso si aggiravano frastornati
Portando sul volto un ghigno congelato.
Come colpire le loro anime ?
Anime di esseri ibernati …
Un calcio non scalfisce una testa di cemento …!
Un terremoto la farà tremare !
Quante ore…. quanti anni nella prigione
Del tempo e del freddo…
Quel ghiaccio è forza uccisa e congelata.
Poi come soffio improvviso, un’emozione
Attraversa un cuore.
Un vento che sconvolge, ma porta in grembo
semi di vita…semi di consapevolezza…
Quelle figure pietrificate iniziano
paradossalmente a vibrare…!
Parlano
Ma ancora le loro voci si perdono
nella valle senza eco.
Le parole si coprono, si confondono
Sono mute, come di esseri che non riescono a trovarsi,
in un corridoio buio….
in un lungo corridoio buio….
Lamenti stereotipati si perdono in sospiri.
L’incantesimo è lungo a dissolversi…..!
Molte voci dai vicoli
Molti sussurri dalle porte socchiuse….
e noi andammo….
Poi vidi al di là delle gocce d’acqua
un dolce arcobaleno… delle violette grondanti
sotto la pesante pioggia.
Un vecchio intirizzito ci chiese del calore;
nei suoi occhi muti c’era una domanda….
Vidi mari, oceani, cascate, monti, dirupi
e un lungo cammino.
Una voce rivestì un significato
….Io….non so ancora……
II
Poi verso me, quanto potevan farsi,
Certi si feron, sempre con riguardo
Di non uscir dove non fossero arsi.
Città vuote in un giorno di piovischio
Scorrono davanti ad occhi attenti.
Persiane abbassate, porte sprangate,
Puntelli corrosi, ruggine per le strade.
Città deserte in un giorno di piovischio.
Fra poco livide grida ci scuoteranno
Passando oltre le raffiche di vento
Giungeranno al nostro cuore.
Spettri alimentati al nostro seno
Nel lungo e tetro corridoio del tempo
Si ergeranno
Sul viottolo percorso con febbrile crepitio.
Dopo la fatale Parola
Un atto di forza violerà il momento della nausea;
Nausea di pensieri avanzati……………………
Dopo la fatale Parola.
Ricordate i nostri nomi scritti su una pagina senza titolo,
Ricordate i nostri sguardi ciechi,
Le nostre parole mute…..
Anche noi eravamo come voi !|
Sulla vecchia riva salata,
Fra l’umida sabbia del sonno
Più nulla
Più nulla
III
Fra noi che viviamo e vivremo
All’alba di un giorno accecante
Fra noi che ancora bruciamo di un desiderio
C’è rifugio fra noi.
Diamo e riceviamo
Fino a colmare la misura
Porgiamo la nostra testa
Per un sacrificio gioioso.
Dipingiamo i nostri volti
Che affiorano dagli elementi.
Dopo le lacrime versate
Siate felici con noi.
Per noi che abbiamo voluto
Per noi che vogliamo
Ancora prove e lacrime di cobalto
E singhiozzi di felicità per il nuovo giorno.
Siamo squilli argentei di tromba
Nell’aria incendiata di neve.
Verso l’impossibile meta
Nell’aria tagliente
E nell’amore di un’anima amante.
Mente
Mente inquieta
Trasformati in un grande lago
Dalle limpide acque immobili.
Mente
Divieni pura come un cielo opalino
Etere terso, trasparente, innocente.
Mente
Non creare più forme
Ma annega
Annega nell’Infinito
Nel dolce Blu dell’Infinito.
***
Non ho piedi e cammino
Non ho mani e prendo
Non ho pelle e sento
Non ho naso e odoro
Non ho orecchi e odo
Non ho occhi e vedo
PERCEVAL
Estraneo
A tutto
A tutti straniero
Qui …nella contagiosa dissimiglianza
Isolato
Chiaro cielo
Azzurro limpido di un fresco mattino
Fili d’erba non calpestati
Lavati da candida rugiada
Cielo pulito
da un freddo vento
Nella limpida notte
Punti fiammeggianti
Nel nero blu del profondo etere
Uniti da linee immaginarie.
Perfette geometriche costellazioni
Nella gelida notte.
Il puro cavaliere
Mira nel suo tempio
La accecante perfezione
Di trasparenti forme.
Geometria luminosa
Di un Sole incomprensibile.
Luce della notte opalescente.
Assente………
Ai richiami molesti
Ai giochi multicolori di ristagnanti vapori
Alle fantasmagorie spettrali di illusori spettacoli
Miraggi esternati da un cuore di luce
Da un atomo denso e intelligente.
Assente……..
Spettatore
Dei sogni intricati
Di innumeri fantasie
Dei sogni di desiderio
Di repulsione.
Spettatore di un nulla policromo
Luce uniforme che si frammenta
Su un intricato palcoscenico
Teatro di illusioni affaccendate
Solo………
Fra le delizie di visi rotondi
Fra sorridenti illusioni
Fra sibili di seriche vesti
Quale bianca e levigata mano afferrare
Nel sogno di un Io che appare
Stretto fra inquiete emozioni
Fra altre persone…
Chi amare….?
Egli osserva nel riflesso immobile
Del lago silente
Un bianco guerriero
Su un bianco destriero…..
Osserva …..
Correndo nell’acqua e nel fuoco
Ritorna al ricordo del grande Nord
Che profuma del pensiero della fine.
Eventi che urtano eventi
Come soffi molteplici in lotta
Innumeri grida
Persone….
Restringe in un cosmico cerchio
Soppesa
Consuma
Nell’ardente Unità.
Le antiche convinzioni esplodono
Come frammenti incandescenti
Di pirotecniche policrome fantasie
Che subito si dissolvono…….
E svelano l’omogeneo
Immacolato Sfondo.
Di fuori
Lontano
Da dove scorge il piccolo sole
E le stelle quaggiù
E i contrastanti pensieri
Che giocano nel Calice Sacro.
Di universo in universo
Fino ai confini della mente
Dalla Luce invisibile
Dal Vuoto indicibile
RITORNO
The rest is silence
I
Alla fine del primo giorno del mondo
L’uomo ebbe paura della notte…..,
Finchè non vide di nuovo
Spuntare il giorno….
Un tempo siamo stati ombre lunghe
In un pomeriggio d’estate.
…..Ma la guerra è iniziata.
La guerra in cui si muore
Senza perdere sangue…
Tuttavia sull’onda di sospiri,
Con ali delicate e fragili
Come petali
Vogliamo proseguire….
Allora l’Angelo della sera disse:
Vedete il buio denso e uniforme,
E’ senza vie!
Voi lo avete costruito,
Mattone dopo mattone!
Voi lo avete costruito intorno,
Tutto intorno alla luce.
Distruggete la vostra casa di buio…..!
Oasi di ambiguità carpiscono la nostra pace;
Uccelli dalle penne variopinte
Coprono l’azzurro di un confuso reticolo.
Tanti occhi ci spiano e ci invitano…
…Fra stanchi profumi….
Giorni divisi
Fra giacere nell’antica valle
E morire nel vivere…
Su navi d’argento i sogni si allontanano.
Il nostro tempo slitta sul tempo
Le immagini si deformano, galleggiano,
Vaghe…..fatte di acqua colorata…
E’ il momento misterioso
Della dissoluzione
Oltre il dolore
Oltre il volere
Oltre l’amore
Al di là del dubbio
Della disperazione e della esaltazione
Siamo ancora noi…?
II
Contenere nelle mani del pensiero
un cerchio luminoso
Rosa policroma i cui petali sono gli universi
palestre della mente….
Cieli di sogno
Cieli pesanti del fardello del dolore
Cieli sottili e ardenti di felicità
Inestricabili vie
Velo di infinite trame
Labirinti di contorta ignoranza
Oceani di superbia, di paura,
Di sfolgorante bellezza, di gioia e delusione,
Di rassegnazione e di speranza…..
Smontare petalo a petalo
La cosmica confusione costruita nel tempo.
Le nubi delle passate abitudini resistono…
Ma infine cedono al lungo calore.
Col tagliente colore della concentrazione
Uno ad uno si sciolgono i sigilli
Tutto vince la grande attrazione
Tutto deve riunirsi
Nell’inconcepibile Vuoto
III
Approdare alla Verità
Oltre l’essere e l’apparenza
Oltre il creare e il non creare.
La complessa macchina
Da cui tutto proviene
E’ abbandonata
E’ dissolta
Sullo sfondo immutabile
Della Realtà
Unica
Armonia
EPIGRAFI
a “Purgatorio” : Dante, PURGATORIO canto I vv. 5/6
PURGATORIO canto XXVI vv. 13/14/15
a “Ritorno” : W. Shakespeare, HAMLET (V, 2)