Marco Lodi - Poesie

Immagini variopinte si rincorrono

nel lungo tunnel del tempo.

Mascherine di un carnevale trascorso

danzano frenetiche……per non svanire……

Riflessi nell’aria rarefatta del mattino .

Un mondo grande come un pensiero

si allontana in fruscii

indiscreti.

 

Ancora una leggera eco di colori lontani  !……..


 

Come un suono di infinita luce

L’Eterno bussa alla tua porta.

Non frapporre il tuo io accartocciato ,

Lascia che svanisca,

Puro soffio inconsistente ,

Al contatto dell’Onnipotente Fuoco

Della tua Reale Coscienza .



Vecchio universo

 

Vecchio universo

sei veramente mai esistito ?…….

E voi,

sguardi allusivi,

forme ammiccanti,

volti inquieti,

accigliati……?

Dopo la fugace apparizione

dove sei andato a nasconderti ……?

Dunque sei fatto di nulla ;

Sei veramente permeato

della stessa sostanza dei sogni ,

ma con la consistenza che hanno nel ricordo…….

da svegli…….



L’uomo e la perfezione

 

Un giorno l’uomo chiese alla Perfezione :

Dimmi…….che cosa sei tu ?

 

Sono nulla……..

Niente di ciò tu possa pensare.

 

Parla per favore in modo più scoperto ,

che io possa intendere !

 

Non sono nessuno dei tuoi pensieri .

Non trovo posto nella tua mente.

Non sono niente………………..

 

Ma dimmi,

come potrei mai diventare simile a te ?

 

Quello che chiedi è veramente un paradosso .

E’ ben improbabile per te realizzare l’assurdo .

Ma se veramente lo vuoi

sappi che la porta dell’Impossibile

è passaggio di fuoco

 

Essere è………. non esistere


Preghiera

 

Oh Maestro dei Maestri

Prendimi per mano

Risana i miei occhi malati……..

Conducimi in silenzio

Dove tutto si dissolve in Luce .

Dove il Suono è soltanto Uno ,

Oltre il Suono,

Conducimi con gioia

Dove Esso ancora non si forma……..


Ombra

 

Chi è il tuo compagno?

………………………..

E’ un’ombra domestica

creata da un riflesso .

E’ un fantasma ubbidiente .

Si muove , cammina , riposa…..

Non una gabbia , o un sepolcro ,

come un tempo dicevano !

Dalle sue finestre

si vede il chiarore del cielo .


Attimi

 

Nel suono del vento

Fuso con quello delle onde

Sulla spiaggia etrusca ,

Nel regolare rincorrersi della risacca ,

Nel bagno del fiammeggiante meriggio ,

Depongo nel cavo di una conchiglia

Secoli di conoscenza

E li consegno al vento

Che rapido li porterà

Alla Pace Infinita .

 

 

Il vento spazza un cielo chiarissimo ,

Con qualche nube alla deriva .

 

Il suo suono soffice e vasto

Non copre totalmente

Il ronzio di una mietitrice

 

Nei campi

Lontani .


 

Su per un vulcano  ghiacciato

Tutta la storia è divorata ,

Spolpata e inghiottita

Fino all’ultimo lembo di umano .

Infine la personalità è distrutta .

Lo sciocco carattere è sgretolato

Come un inutile pupazzo accigliato .


 

Vago per i deserti pietrosi

Dell’ignoranza .

Porto un cartello con sopra scritto :

“ Inutile “………

Presto il vento dalle forti raffiche

Tutto porterà via………


Ballata …….. Il bosco  sacro

 

Ti trovai addormentata in un bosco sacro ,

Come dentro ad un grande smeraldo

Che filtrava i raggi del Sole .

 

Fra i verdi riflessi della foresta fantastica

Eri bianca come il marmo , sembravi morta ,

Ma era solo un incantesimo .

 

Ti trovai addormentata in un bosco sacro ,

Come dentro ad un grande smeraldo

Che filtrava i raggi del Sole .

 

Gli innocenti scoiattoli , le farfalle leggere ,

La veloce faina , le simpatiche volpi ,

La sapiente civetta , e perfino il nero lupo ,

 

Ti venivano vicino , ti guardavano muti , sbalorditi ,

Senza comprendere l’incanto

Per il quale il tuo volto di cera era immobile

 

Come la statua di Demetra , da migliaia di anni

Nel bianco tempio di Cnido !

Solo i passeri variopinti , leggiadri spiriti dell’aria

 

Ti volavano intorno ,

Intonando le eterne melodie della natura .

Sapevano del sortilegio a cui soggiacevi ,

 

E col loro semplice canto

Sollecitavano il tuo destarti

…………………………..

 

Ti trovai addormentata in un bosco sacro ,

Come dentro ad un grande smeraldo

Che filtrava i raggi del Sole .

 

Come possono le mie piccole braccia di uomo

Saziarsi di stringere Te

Come possono abbracciare l’Amore ?

 

Vorerei essere il cielo per avvolgerti ,

Vorrei essere il vento , il forte vento dell’ovest

Per dirti il mio desiderio ,

 

Vorrei essere la fresca brezza dell’oceano

Per accarezzarti dolcemente

………………………………………….

 

 

Ti trovai addormentata in un bosco sacro ,

Come dentro ad un grande smeraldo

Che filtrava i raggi del Sole .


 

Purgatorio

I

 

…… Ove l’umano spirito si purga,  

e di salire al ciel diventa degno.                                                                

E la pioggia venne,

ma si tramutò in ghiaccio.

Mondo paralizzato sotto uno spesso cristallo……….!

Uomini senza sorriso si aggiravano frastornati

Portando sul volto un ghigno congelato.

Come colpire le loro anime ?

Anime di esseri ibernati …

Un calcio non scalfisce una testa di cemento …!

Un terremoto la farà tremare !

Quante ore…. quanti anni nella prigione

Del tempo e del freddo…

 

Quel ghiaccio è forza uccisa e congelata.

Poi come soffio improvviso, un’emozione

Attraversa un cuore.

Un vento che  sconvolge, ma porta in grembo

semi di vita…semi di consapevolezza…

Quelle figure pietrificate iniziano

paradossalmente a vibrare…!

 

Parlano

Ma ancora le loro voci si perdono

nella valle senza eco.

Le parole si coprono, si confondono

Sono mute, come di esseri che non riescono a trovarsi,

in un corridoio buio….

in un lungo corridoio buio….

 

Lamenti stereotipati si perdono in sospiri.

L’incantesimo è lungo a dissolversi…..!

Molte voci dai vicoli

Molti sussurri dalle porte socchiuse….

e noi andammo….

 

Poi vidi al di là delle gocce d’acqua

un dolce arcobaleno… delle violette grondanti

sotto la pesante pioggia.

Un vecchio intirizzito ci chiese del calore;

nei suoi occhi muti c’era una domanda….

Vidi mari, oceani, cascate, monti, dirupi

e un lungo cammino.  

Una voce rivestì un significato

….Io….non so ancora……

 

II

Poi verso me, quanto potevan farsi,

Certi si feron, sempre con riguardo

Di non uscir dove non fossero arsi.

Città vuote in un giorno di piovischio

Scorrono davanti ad occhi attenti.

Persiane abbassate, porte sprangate,

Puntelli corrosi, ruggine per le strade.

Città deserte in un giorno di piovischio.

Fra poco livide grida ci scuoteranno

Passando oltre le raffiche di vento

Giungeranno al nostro cuore.

Spettri alimentati al nostro seno

Nel lungo e tetro corridoio del tempo

Si ergeranno

Sul viottolo percorso con febbrile crepitio.

Dopo la fatale Parola

Un atto di forza violerà il momento della nausea;

Nausea di pensieri avanzati……………………

Dopo la fatale Parola.

 

Ricordate i nostri nomi scritti su una pagina senza titolo,

Ricordate i nostri sguardi ciechi,

Le nostre parole mute…..

Anche noi eravamo come voi !|

Sulla vecchia riva salata,

Fra l’umida sabbia del sonno

Più nulla

Più nulla

 

III

 

Fra noi che viviamo e vivremo

All’alba di un giorno accecante

Fra noi che ancora bruciamo di un desiderio

C’è rifugio fra noi.

 

Diamo e riceviamo

Fino a colmare la misura

Porgiamo la nostra testa

Per un sacrificio gioioso.

 

Dipingiamo i nostri volti

Che affiorano dagli elementi.

Dopo le lacrime versate

Siate felici con noi.

 

Per noi che abbiamo voluto

Per noi che vogliamo

Ancora prove e lacrime di cobalto

E singhiozzi di felicità per il nuovo giorno.

 

Siamo squilli argentei di tromba

Nell’aria incendiata di neve.

Verso l’impossibile meta

Nell’aria tagliente

E nell’amore di un’anima amante.



Mente

 

Mente inquieta

Trasformati in un grande lago

Dalle limpide acque immobili.

 

Mente

Divieni pura come un cielo opalino

Etere terso, trasparente, innocente.

 

Mente

Non creare più forme

Ma annega

Annega nell’Infinito

Nel dolce Blu dell’Infinito.

 

***

 

Non ho piedi        e cammino

Non ho mani        e prendo

Non ho pelle        e sento

Non ho naso        e odoro

Non ho orecchi    e odo

 

Non ho occhi e vedo

 

 

PERCEVAL

 

Estraneo

A tutto

A tutti straniero

Qui …nella contagiosa dissimiglianza

 

Isolato

 

Chiaro cielo

Azzurro limpido di un fresco mattino

Fili d’erba non calpestati

Lavati da candida rugiada

Cielo pulito

da un freddo vento

Nella limpida notte

Punti fiammeggianti

Nel nero blu del profondo etere

Uniti da linee immaginarie.

Perfette geometriche costellazioni

Nella gelida notte.

 

Il puro cavaliere

Mira nel suo tempio

La accecante perfezione

Di trasparenti forme.

Geometria luminosa

Di un Sole incomprensibile.

Luce della notte opalescente.

 

Assente………

 

Ai richiami molesti

Ai giochi multicolori di ristagnanti vapori  

Alle fantasmagorie spettrali di illusori spettacoli

Miraggi esternati da un cuore di luce

Da un atomo denso e intelligente.

 

Assente……..

 

Spettatore

Dei sogni intricati

Di innumeri fantasie

Dei sogni di desiderio

Di repulsione.

Spettatore di un nulla policromo

Luce uniforme che si frammenta

Su un intricato palcoscenico

Teatro di illusioni affaccendate

 

Solo………

 

Fra le delizie di visi rotondi

Fra sorridenti illusioni

Fra sibili di seriche vesti

Quale bianca e levigata mano afferrare

Nel sogno di un Io che appare

Stretto fra inquiete emozioni

Fra altre persone…

Chi amare….?

 

Egli osserva nel riflesso immobile

Del lago silente

Un bianco guerriero

Su un bianco destriero…..

 

Osserva …..

 

Correndo nell’acqua e nel fuoco

Ritorna al ricordo del grande Nord

Che profuma del pensiero della fine.

 

Eventi che urtano eventi

Come soffi molteplici in lotta

Innumeri grida

Persone….

 

Restringe in un cosmico cerchio

Soppesa

Consuma

Nell’ardente Unità.

 

 

Le antiche convinzioni esplodono

Come frammenti incandescenti

Di pirotecniche policrome fantasie

Che subito si dissolvono…….

E svelano l’omogeneo

Immacolato Sfondo.

 

Di fuori

Lontano

Da dove scorge il piccolo sole

E le stelle quaggiù

E i contrastanti pensieri

Che giocano nel Calice Sacro.

Di universo in universo

Fino ai confini della mente

 

Dalla Luce invisibile

 

Dal Vuoto indicibile



RITORNO

 

                                                                     The rest is silence

 

I

Alla fine del primo giorno del mondo

L’uomo ebbe paura della notte…..,

Finchè non vide di nuovo

Spuntare il giorno….

 

Un tempo siamo stati ombre lunghe

In un pomeriggio d’estate.

…..Ma la guerra è iniziata.

La guerra in cui si muore

Senza perdere sangue…

 

Tuttavia sull’onda di sospiri,

Con ali delicate e fragili

Come petali

Vogliamo proseguire….

 

Allora l’Angelo della sera disse:

Vedete il buio denso e uniforme,

E’ senza vie!

Voi lo avete costruito,

Mattone dopo mattone!

Voi lo avete costruito intorno,

Tutto intorno alla luce.

Distruggete la vostra casa di buio…..!

 

 

Oasi di ambiguità carpiscono la nostra pace;

Uccelli dalle penne variopinte

Coprono l’azzurro di un confuso reticolo.

Tanti occhi ci spiano e ci invitano…

…Fra stanchi profumi….

 

Giorni divisi

Fra giacere nell’antica valle

E morire nel vivere…

 

Su navi d’argento i sogni si allontanano.

Il nostro tempo slitta sul tempo

Le immagini si deformano, galleggiano,

Vaghe…..fatte di acqua colorata…

 

E’ il momento misterioso

Della dissoluzione

 

Oltre il dolore

Oltre il volere

Oltre l’amore

Al di là del dubbio

Della disperazione e della esaltazione

Siamo ancora noi…?

 

 

II

Contenere nelle mani del pensiero

un cerchio luminoso

Rosa policroma  i cui petali sono gli universi

palestre della mente….

Cieli di sogno

Cieli pesanti del fardello del dolore

Cieli sottili e ardenti di felicità

Inestricabili vie

Velo di infinite trame

Labirinti di contorta ignoranza

Oceani di superbia, di paura,

Di sfolgorante bellezza, di gioia e delusione,

Di rassegnazione e di speranza…..

Smontare petalo a petalo

La cosmica confusione costruita nel tempo.

 

Le nubi delle passate abitudini resistono…

Ma infine cedono al lungo calore.

Col tagliente colore della concentrazione

Uno ad uno si sciolgono i sigilli

Tutto vince la grande attrazione

Tutto deve riunirsi

Nell’inconcepibile Vuoto

 

 

III

Approdare alla Verità

Oltre l’essere e l’apparenza

Oltre il creare e il non creare.

 

La complessa macchina

Da cui tutto proviene

E’ abbandonata

E’ dissolta

Sullo sfondo immutabile

Della Realtà

 

Unica

 

Armonia

 

 

EPIGRAFI

a “Purgatorio” : Dante, PURGATORIO canto I vv. 5/6

                                 PURGATORIO canto XXVI vv. 13/14/15

a “Ritorno”      : W. Shakespeare, HAMLET (V, 2)