Marco Panico - Poesie

Tu,

antitesi dei miei demoni,

tu,

paracetamolo dei miei mali,

tu,

che in un ambiente cupo e scuro,

mi hai proteso le tue mani;

riemergendomi,

puro;

lo giuro.

Dio!

adesso ha un senso,

sto dolore,

solo grazie ad esso,

che,

riesco,

a soppesare

davvero,

questo amore.


 

Anima

alterato,
lo stato della mia anima,
con ardore,
autocombustiona,
non riposa,
fino a disperdersi;
in una strana,
forma gassosa.


 

Sbagliare

 

Perché;

sono io quello sbagliato,

se mi sono costantemente reinventato;

perché;

sono io quello sbagliato,

se non do mai niente per scontanto;

perché;

sono io quello sbagliato,

se vivo ogni sentimento come se ne fossi innamorato;

perché;

sono io quello sbagliato,

se gli imperativi non ho mai accettato;

perché;

sono io quello sbagliato,

se non mi sento più schiavo di un passato,

che a priori mi ha condannato;

perché,

sono io quello sbagliato;

se mi interrogo oltre,

dove tu da tempo ti sei già fermato;

e perché,

perché,

dannazione!

perché,

sono io quello che continui a reputare sbagliato,

(forse si sono io quello sbagliato)

Perché sto cercando ancora di convincerti,

che no,

non sono io

quello sbagliato.


Appunto libro di fantascienza

anno 3289 d. C.

il mondo in stato di rovina

frastagliato in lungo e in largo da micro guerre civili,

la diplomazia è andata a farsi fottere,

come i sogni e gli ideali.

Tutto ebbe inizio dopo la grande rivolta del

2298,

quando il popolo di tutto il mondo,

(già da allora costretto nelle riserve);

coalizzato si ribello alla classe politica,

all’attuale governo mondiale centrale,

dando inizio alla più grande e sanguinosa battaglia che l’essere umano abbia in memoria digitale.

Erano gli anni dei primi cambiamenti,

e due ricercatori italiani,

il marito e moglie Navaroni,

avevano appena formaluto,

la teoria di Navarone.

questa teoria ipotizzava che il cervello umano se stressato a lungo e privato dell’ossigeno curato con estratto di tossicodone penicillina cortisone ed argon,

poteva sviluppare ed attivare aree,

ancora del tutto sconosciute.

è solo dopo alcuni esperimenti umani che nacquero i primi superuomini,

chiamati così in onore del filosofo

tedesco che Nietzsche.

questo cosiddetti superuomini,

che con il passare del tempo senza ossigeno avevano ben  poco di umano,

iniziarono a sviluppare capacità del tutto sbalorditive.

Erano principalmente divisi in mente e in corpo.

che poi erano le cose che sviluppavano ad un livello di gran lunga superiore al nostro superiore.

Quelli appartenenti alla categoria del corpo,

possedevano una forza bruta sovrumana o la super velocità

(perché anche in questo caso sviluppava i o la parte superiore o quella inferiore del corpo umano) ;

quelli appartenuti alla mente invece,

sviluppavano una sorta di super intelligenza,

che gli permetteva cose come il teletrasporto e telecinesi,

o per esempio,

cosa molto rara,

il superare le barriere terrene,

andare oltre lo spazio tempo

nella dimensione dei non vivi,

così fu chiamata.

Riuscivano a discutere con le persone nell’aldilà.

Ma la cosa più rara in assoluta le cosiddette mosche bianche, dei superuomini;

Coloro che poi andarono a formare

l’ateneo, il sacro consiglio umano;

(la causa principale della tirannia),

furono quelli che possedevano sia mente che corpo.

i semi dei;

così pretesero di farsi chiamare.


vita/morte

Il tempo si appiattisce,

fingendosi illusione,

fuggendo,

funge d’ambasciatore,

mentre il freddo,

gelido,

respiro nero,

dell’oscur presenza,

ondeggia,

coi pensieri danza;

t’offre falsa speranza,

ne vuoi?!

veloce,

voto,

ed intenso,

tra catrame oli e cuoi,

come scordar puoi questo momento,

come puoi scordar,

così una vita,

e sfumarla nell’incenso,

China la morte gioca e sfotte;

che lezzo,si rivolgon a me con disprezzo,

abbiam lasciato vivere può del concesso,

ed abbiam pagato l’alto prezzo,

e col pensiero vanno al famoso sudario,

mezzo,

secondo d’amor lordo,

che adesso vivo con cotanto rigetto,

confesso,

val quant’è n’intera vita vota,al peso netto.


il maestro, ed io.

 

Ti sbagli figliolo,

rispose sotto voce sorridendo;

le mie non sono risposte,

ma teorie.

Mi perdoni maestro ma c’è tutta questa differenza?

controbattei ansioso in cerca di conoscenza,

abbastanza,

aggrottando le ciglia mettendo su la sua tipica espressione pensierosa,

(quella che preveniva le sue abituali massime filosofiche)

continuo,

il bello delle teorie e che sono vere finché non confutate,

e per confutarle c’è bisogno di discuterle,

alzo lo sguardo mi guardo,

si accese una sigaretta,

ossigenando il whisky tornò a sorridere e concluse,

discutere caro mio é il sale della vita,

e che io abbi torto o ragione

e il solo discuterne con un’altro individuo predisposto alla verità,che rappresenta il mio apice.

È appaga il mio bisogno egoistico.

rendendo tutto meno insipido.

poi aggiunse con fare serioso,

tutti noi non facciamo che proiettare sul prossimo aspettative volte esclusivamente ad appagare un nostro bisogno emotivo,

ed appagarlo porta alla felicità fittizia,

ma anche la sola rimasta ormai in quest’epoca direi post post rinascimentale. A questo punto però ragazzo mio voglio chiederti altro,

e facendosi ancora più serio disse, guardandomi negli occhi,

(a ripensarci sembrava quasi volesse leggermi l’anima in quel momento

e tutt’oggi penso chi sa se quell’uomo non fosse davvero in grado di farlo),

tu cosa pensi sia il senso della vita,

impacciato nel reggere quel suo sguardo così profondo, così contemporaneamente emozionato ed asettico,

balbettai :

essere felice maestro;

NO!

in tutto prontezza rispose

quello potrebbe essere una risposta quasi valida riferendosi allo scopo!

il senso della vita caro mio

è irrilevante,

il porsi questa domande non è altro che un limite che la natura si è divertita a porre al pensiero delle menti più spiccate quelle che potremmo definire eccelse,

nonostante l’universo sia molto logico e razionale,basato su numero e schemi binari, ripetizioni perfette.

Dargli un senso e da sapienti stolti;

dimmi ragazzo,

daresti mai un senso all’amore,

o all’odio,perdonami,

ti spiego meglio.

è fu in questo momento che vidi quanto tormentato fosse il suo mondo,

passo la mano sinistra sulla fronte mentre con la destra reggeva il liquore,

e massaggiandosi le ciglia, bianche

con richiami gialla striscia,

ricoperte da una coltre di fumo

continuò.

Ma fu qui che veniamo interrotti,

il suo maggiordomo irruppe nella sala

dove eravamo abituati conversare,

fumato strano perché mai fummo stati interrotti prima d’ora,

il maestro era solitamente molto rigido

sulle interruzioni.

Ma il maggiordomo si avvicino a lui e sussurrandogli una sola parola all’orecchio destro si congedò,

allorché il maestro sempre con molta calma ma con aria diversa dal solito,

molto meno come posso dire,

signorile del solito mi chiese di scusarlo,

di prendere una bottiglia di vino di ottima annata dalle cantine e di aspettarlo,

perché erano insorti degli imprevisti,

che prevedevano la sua presenza.

E fu così che si concluse la nostra ultima ricca ed interessante chiacchierata la più elevata mai fatta a mia memoria.


Dualismo

 

Il cervello non è che un semplice macchinario razionale,

come un personal computer.

con molteplici software,

varie sorgenti lo popolano,

ed é basato su semplici codici binari.

Il cuore invece;

il cuore è tutto un’altra storia,

scinde da tutto ciò che può essere accostato alla parola razionale,

nonostante ciò ha una funzione, spesso pratica;

un po’ come una goccia di rugiada;

con una specifica ben precisa,

ma non per questo viene ricordata;

non per la sua funzione,

ma per come valorizza la foglia su cui giace;

che viene apprezzata.


Trasmutazione cifrata.

 

Dall’arma alla curia,

dallo stato al sindacato,

dal pubblico al privato;

tutti sono schiavi dei numeri,

(alla ricerca spasmodica degli utili,

ma estirpando prontamente gli esuberi);

La stessa natura lo è.

Il mondo ahimè è stato racchiuso in un otto;

infinito, se capovolto.

Come può essere interpretato?

molteplici sono le opzioni,

ricorda vagamente la mala sorte,

di un attore protagonista di una qualsiasi tragedia,

(al suo ultimo atto), 

può essere;

o dannazione eterna,

o una eterna possibilità di riscatto.

le interpretazioni,

sono libere.


Medicina.

 

sii aperto ai cambiamenti,

sii aperto all’amore,

cedi alla passione dei sentimenti,

cedi a quella che loro chiamano follia;

non vivere di prevenzione,

ha valenza solo in campo medico,

applicarlo ai sentimenti,

quello è da folli.

le emozioni non devono avere riserbo,

o costrizione;

ma solo una spasmodica,

totalitaria…

abnegazione.