DIVENTANO RUGHE
Diventano rughe
I giorni trascorsi e mai persi,
Gli inverni di una vetrina appannata,
Le canzoni sfumate nei versi,
L’ ombra di una donna inseguita.
Diventano rughe,
gli anelli indossati e poi tolti,
I momenti di una lacrima allegra,
Il tempo e i minuti contati,
L’ infanzia e la sua stanza segreta.
Diventano rughe,
I primi piano di ogni mattina allo specchio,
I regali che hai fatto a natale,
I ricordi nascosti in un secchio,
La fatica che hai fatto e le scale,
Diventano rughe,
La fine di ogni singolo viaggio,
Un raggio di luce oltre il fondo,
Il giovane vecchio ormai saggio,
Staccando la spina del mondo.
OCEANO NEGLI OCCHI
Eri limpido
Come la debolezza,
Sognavi l’orizzonte
come un bambino,
Eri cristallino
Come la purezza,
Credevi che il mondo
Ti prendesse per mano.
Soffiando sul mare
Hai inventato le onde,
Accarezzando le palpebre
Come d’incanto,
Sotto i tuoi occhi
La schiuma confonde,
Il gelido azzurro
Che sfocia nel pianto.
Così il tuo sguardo
Accese il gran cielo,
I granelli di sale
Illuminarono le stelle,
Come un’anima
Senza più il velo,
Un bagliore di luce
Dipinse la pelle.
Eri il sole rimasto
Di una bella giornata,
Il riflesso del mare
In tutti gli specchi,
Il destino sincero
Di una goccia infinita,
Avevi l’oceano
Infondo ai tuoi occhi.
LA DONNA È
La donna è,
Una sostanza mai spiegata,
Un oceano in fondo al mare,
Una strofa mai cantata,
Una rima che non muore.
La donna è,
Il girotondo di una giostra,
Un tuffo in fondo agli occhi,
Il segreto di una finestra,
Un sentiero pieno di sassi.
La donna è,
Il granello di un istante,
Un’onda incerta da bagnare,
Beatrice dentro Dante,
Un segreto da svelare.
La donna è,
Un’ ascensore per il cielo,
Un paesaggio mai dipinto,
L’ anima sotto un velo,
Il pensiero sull’ istinto.
La donna è,
Un eco senza voce,
Un respiro a fior di pelle,
Un veleno che non nuoce,
Un’autostrada per le stelle.
La donna è,
Un vulcano in eruzione,
Uno spigolo improvviso,
Il film di una finzione,
La polvere di un libro chiuso.
La donna è
Un parto di un nuovo amore,
La salita e la discesa,
Una lucciola col suo bagliore,
Una rivoluzione mai compresa.
La donna è,
La voragine del mondo,
Un dialogo tra fiori,
Giotto con il tondo,
Un dettaglio da allestire.
La donna è
Tutte le cose che amavi,
L’ universo ed il tutto,
Un porto per le navi,
Il contrario di tutto.
LUCE
Scolpita dal tempo in una
bellezza assoluta
In un trucco di lacrime che vestono il viso,
Di chi ha deciso di affrontare la vita
Nell’ombra di una goccia mai più svanita.
Sei stata il parto di nuovi amori e perduti
Il nocciolo duro di frutti acerbi e indifesi,
La spina dorsale di giorni infiniti
Il raggio di due soli sempre più accesi.
Sei la pittrice del cielo in una notte d’inverno
Disegni la stella che pulsa il tuo cuore,
Vivendo la luce che custodirai in eterno
Ti sveglierà il giorno in uno sguardo d’amore.
CHIUSE LE PALPEBRE
Chiuse le palpebre
Il tempo si fermò
Perdutamente a guardare
La sua luce trattenuta
Nella parte migliore.
Chiuse le palpebre
I pensieri sospirarono
Di un dolce sollievo
Diventando costruzione
La forma del nuovo giorno.
Chiuse le palpebre
Aprendosi in un sorriso
Trattenendo tutte le meraviglie
Del loro mondo
Magicamente condiviso.
UN SOFFIO GELIDO
Quando copri il suo
corpo con il tuo
In un abbraccio di battiti prima del buio,
Che cerca il sostegno come un piccolo neo
Di una vita indifesa sepolta nell’oblio.
Quando sai che non potrai vederlo invecchiare
Insegnargli la vita come vorresti,
Implorando Dio con tutto il tuo amore
Difendendo la luce dei suoi amabili resti.
Non importa quello che accadrà al tuo corpo
Perché’ tu sarai sempre il suo scudo interiore,
Fino all’ultimo istante darai il tuo conforto
Nella tristezza un sorriso la tua carezza migliore.
Un soffio gelido di estrema paura
Penetrerà la tua anima ormai spenta e svanita,
Ponendo fine a questa crudele natura
Nell’angoscioso dubbio di una vita salvata.
VORREI TORNARE BAMBINO
Vorrei tornare bambino,
Disegnare cuori sui vetri appannati
Per sorridere al freddo dell’inverno,
Andare a scuola con gli occhi assonnati
Vedere la giovinezza dei miei genitori in eterno.
Vorrei tornare bambino,
Per sentire sempre nuovi sapori
Rivedere la meraviglia del meravigliarmi,
Nutrirmi di ogni gesto e particolari
Vivere di sogni senza mai svegliarmi.
Vorrei tornare bambino,
Perché’ ogni nascondiglio era una sorpresa
Il silenzio magico di un mistero,
Il rifugio di una dolce attesa
La favola di un piccolo guerriero.
Vorrei tornare bambino,
Per riassaporare le domeniche di una volta
Le orecchiette fatte in casa della nonna,
Il profumo della mentuccia appena colta
Il soffice canto di una ninna nanna.
Vorrei tornare bambino,
Perdermi nel m’ama o non m’ama di margherite
Nel tuffo dei sassi piatti nello stagno,
Punzecchiarmi con spine di rose appena fiorite
Ammirare la curiosità di un piccolo ragno.
Vorrei tornare bambino
Per proteggere le piccole cose fino in fondo
Perché’ è con i sogni di ogni singolo bambino
Che si può fare grande il mondo.
AMABILI RESTI
Come la luce per ogni
tuo poro
Respiro la vita della tua ruga migliore,
Come il palco del tuo grande coro
Sorreggo il cantico che pulsa il tuo cuore.
Vivendo sempre nel solito dei tuoi gesti
Dentro il nascondiglio di ogni tua lacrima,
Sono la diga dei tuoi amabili resti
Il ponte di luce per la tua vera anima.
Sarò la clessidra dei tuoi anni passati
Morirò rovesciandomi nella tua giovinezza,
Come polvere di giorni ormai persi e andati
Mi estinguerò in ogni tua immagine di purezza.
UN BACIO È
Un bacio è
Morire l’un l’altro
Nel caos di due respiri condivisi.
Un bacio è
Il viaggio di due anime
Che si perdono nella libertà
Di un desiderio inespresso.
Un bacio è
L’ infinito che va oltre.
PER SEMPRE
Ti allaccerò le scarpe
Come ogni giorno,
Ammirando il tramonto
Dell’ultima alba
Insieme per mano
Senza ritorno.
Ti asciugherò le lacrime
Fingendo un sorriso,
Custodendo la tua immagine
Fissa nel cuore
Sfiorando la stanchezza
Che ti affascina il viso.
Morire in un abbraccio
Senza fare rumore
Il nostro privilegio
Pelle su pelle
Nell’ultimo respiro
Condiviso
Di un amore.