Marco Vannoli - Poesie

DIVENTANO RUGHE

 

Diventano rughe

I giorni trascorsi e mai persi,

Gli inverni di una vetrina appannata,

Le canzoni sfumate nei versi,

L’ ombra di una donna inseguita.

Diventano rughe,

gli anelli indossati e poi tolti,

I momenti di una lacrima allegra,

Il tempo e i minuti contati,

L’ infanzia e la sua stanza segreta.

Diventano rughe,

I primi piano di ogni mattina allo specchio,

I regali che hai fatto a natale,

I ricordi nascosti in un secchio,

La fatica che hai fatto e le scale,

Diventano rughe,

La fine di ogni singolo viaggio,

Un raggio di luce oltre il fondo,

Il giovane vecchio ormai saggio,

Staccando la spina del mondo.


 

OCEANO NEGLI OCCHI

 

Eri limpido

Come la debolezza,

Sognavi l’orizzonte 

come un bambino,

Eri cristallino

Come la purezza,

Credevi che il mondo

Ti prendesse per mano.

Soffiando sul mare

Hai inventato le onde,

Accarezzando le palpebre 

Come d’incanto,

Sotto i tuoi occhi

La schiuma confonde,

Il gelido azzurro

Che sfocia nel pianto.

Così il tuo sguardo

Accese il gran cielo,

I granelli di sale

Illuminarono le stelle,

Come un’anima 

Senza più il velo,

Un bagliore di luce

Dipinse la pelle.

Eri il sole rimasto

Di una bella giornata,

Il riflesso del mare

In tutti gli specchi,

Il destino sincero

Di una goccia infinita,

Avevi l’oceano

Infondo ai tuoi occhi.


 

LA DONNA È

 

La donna è,

Una sostanza mai spiegata,

Un oceano in fondo al mare,

Una strofa mai cantata,

Una rima che non muore.

La donna è,

Il girotondo di una giostra,

Un tuffo in fondo agli occhi,

Il segreto di una finestra,

Un sentiero pieno di sassi.

La donna è,

Il granello di un istante,

Un’onda incerta da bagnare,

Beatrice dentro Dante,

Un segreto da svelare.

La donna è,

Un’ ascensore per il cielo,

Un paesaggio mai dipinto,

L’ anima sotto un velo,

Il pensiero sull’ istinto.

La donna è,

Un eco senza voce,

Un respiro a fior di pelle,

Un veleno che non nuoce,

Un’autostrada per le stelle.

La donna è,

Un vulcano in eruzione,

Uno spigolo improvviso,

Il film di una finzione,

La polvere di un libro chiuso.

La donna è

Un parto di un nuovo amore,

La salita e la discesa,

Una lucciola col suo bagliore,

Una rivoluzione mai compresa.

La donna è,

La voragine del mondo,

Un dialogo tra fiori,

Giotto con il tondo,

Un dettaglio da allestire.

La donna è

Tutte le cose che amavi,

L’ universo ed il tutto,

Un porto per le navi,

Il contrario di tutto.



LUCE

 

Scolpita dal tempo in una

bellezza assoluta

In un trucco di lacrime che vestono il viso,

Di chi ha deciso di affrontare la vita

Nell’ombra di una goccia mai più svanita.

Sei stata il parto di nuovi amori e perduti

Il nocciolo duro di frutti acerbi e indifesi,

La spina dorsale di giorni infiniti

Il raggio di due soli sempre più accesi.

Sei la pittrice del cielo in una notte d’inverno

Disegni la stella che pulsa il tuo cuore,

Vivendo la luce che custodirai in eterno

Ti sveglierà il giorno in uno sguardo d’amore.


 

CHIUSE LE PALPEBRE

 

Chiuse le palpebre 

Il tempo si fermò

Perdutamente a guardare

La sua luce trattenuta

Nella parte migliore.

Chiuse le palpebre

I pensieri sospirarono

Di un dolce sollievo

Diventando costruzione

La forma del nuovo giorno.

Chiuse le palpebre

Aprendosi in un sorriso

Trattenendo tutte le meraviglie

Del loro mondo

Magicamente condiviso.


 

UN SOFFIO GELIDO

 

Quando copri il suo

corpo con il tuo

In un abbraccio di battiti prima del buio,

Che cerca il sostegno come un piccolo neo

Di una vita indifesa sepolta nell’oblio.

Quando sai che non potrai vederlo invecchiare

Insegnargli la vita come vorresti,

Implorando Dio con tutto il tuo amore

Difendendo la luce dei suoi amabili resti.

Non importa quello che accadrà al tuo corpo

Perché’ tu sarai sempre il suo scudo interiore,

Fino all’ultimo istante darai il tuo conforto

Nella tristezza un sorriso la tua carezza migliore.

Un soffio gelido di estrema paura

Penetrerà la tua anima ormai spenta e svanita,

Ponendo fine a questa crudele natura

Nell’angoscioso dubbio di una vita salvata.



VORREI TORNARE BAMBINO

 

Vorrei tornare bambino,

Disegnare cuori sui vetri appannati

Per sorridere al freddo dell’inverno,

Andare a scuola con gli occhi assonnati

Vedere la giovinezza dei miei genitori in eterno.

Vorrei tornare bambino,

Per sentire sempre nuovi sapori

Rivedere la meraviglia del meravigliarmi,

Nutrirmi di ogni gesto e particolari

Vivere di sogni senza mai svegliarmi.

Vorrei tornare bambino,

Perché’ ogni nascondiglio era una sorpresa

Il silenzio magico di un mistero,

Il rifugio di una dolce attesa

La favola di un piccolo guerriero.

Vorrei tornare bambino,

Per riassaporare le domeniche di una volta

Le orecchiette fatte in casa della nonna,

Il profumo della mentuccia appena colta

Il soffice canto di una ninna nanna.

Vorrei tornare bambino,

Perdermi nel m’ama o non m’ama di margherite

Nel tuffo dei sassi piatti nello stagno,

Punzecchiarmi con spine di rose appena fiorite

Ammirare la curiosità di un piccolo ragno.

Vorrei tornare bambino

Per proteggere le piccole cose fino in fondo

Perché’ è con i sogni di ogni singolo bambino

Che si può fare grande il mondo.



AMABILI RESTI

 

Come la luce per ogni

tuo poro

Respiro la vita della tua ruga migliore,

Come il palco del tuo grande coro

Sorreggo il cantico che pulsa il tuo cuore.

Vivendo sempre nel solito dei tuoi gesti

Dentro il nascondiglio di ogni tua lacrima,

Sono la diga dei tuoi amabili resti

Il ponte di luce per la tua vera anima.

Sarò la clessidra dei tuoi anni passati

Morirò rovesciandomi nella tua giovinezza,

Come polvere di giorni ormai persi e andati

Mi estinguerò in ogni tua immagine di purezza.



UN BACIO È

 

Un bacio è 

Morire l’un l’altro

Nel caos di due respiri condivisi.

Un bacio è

Il viaggio di due anime

Che si perdono nella libertà

Di un desiderio inespresso.

Un bacio è

L’ infinito che va oltre.


 

PER SEMPRE

 

Ti allaccerò le scarpe

Come ogni giorno,

Ammirando il tramonto

Dell’ultima alba

Insieme per mano

Senza ritorno.

Ti asciugherò le lacrime

Fingendo un sorriso,

Custodendo la tua immagine

Fissa nel cuore

Sfiorando la stanchezza

Che ti affascina il viso.

Morire in un abbraccio

Senza fare rumore

Il nostro privilegio

Pelle su pelle

Nell’ultimo respiro

Condiviso

Di un amore.