Mare - Poesie

Da qui

La strada che attende non mostra i suoi denti
perdonala quindi e dimostra indulgenza
se al passo rischioso, condotti i viandanti,
rimane feroce di sacra pazienza.
Cammina da solo col fuoco nel petto
e fermati là dove l’aria disseta
che poi se lo senti anche in questo momento
ad ogni respiro la vita è sospesa
se sorpresa accoglie consapevolmente
tutto l’universo in un singolo istante.

 


 

Il tutto, finalmente!

Non voglio concentrarmi
adesso posso leggere
con gli occhi sparpagliati
che in attimi distesi
riposano correndo
da destra verso
il basso
dall’alto verso
il centro
in cerca di una vita
serena quanto me
ché m’accompagni
avanti
centrata su di

Indomita avventura
alone di magia
finisce la lettura
e inizia lo poesia.

 


 

Tempesta

Quando soffia il vento del tempo
le lancette degli orologi si muovono come girandole,
nelle clessidre imperversano tempeste di sabbia
e le meridiane sono luci stroboscopiche
che come fulmini squarciano l’oscurità.

Quando soffia il vento del tempo
il sole e la luna ballano freneticamente
e il ritmo delle stagioni
si confonde con quello incessante
del metronomo modesto.

Quando soffia il vento del tempo
la vita non è più singolare
e ogni specie che sorge e si estingue
muove la terra, la calpesta e l’arricchisce.

Quando soffia il vento del tempo
le stelle crescono e muoiono
e la luce, che intanto ha viaggiato,
torna ad essere un nulla col vuoto.

Quando soffia il vento del tempo
la carta si ingiallisce e l’inchiostro scolorisce,
la pietra della statua ritorna ad esser massa,
sulla musica cala la quiete
e sul palco
le ombre

 


 

Ruggine

Giunti a questo punto
l’estatico tran tran
ci dà la sensazione
di scatola spaziosa
in cui far germogliare
perfino le passioni
che rendono pur liberi
gli amabili coglioni.
Unisciti alla ciurma
che suda o che si annoia
cifosi stravaccata
che attende solo il boia.
in silenzio
e inizia la poesia.
battono le mani.
Ci s’inganna tuttavia
con furbi stratagemmi
lasciando la poesia
dipingerci solenni
La triste verità
ognuno la sa già:
nessuno si solleva
se il culo non gli sfrega
forte
sui chiodi.

 


 

Basta

con questo cazzo di aurismo
con questo tuo nichilismo che
viscido
s’è preso una rivincita
indebita
col mondo che non si regola
e sulla mia ferita
ci sputa sale e limone
lo fa per torturarmi
prima di strapparmi la vita.

Siamo alle strette guys
è inutile che fai
anni di studi e di esperienze che cercano
solo ad insegnarti come rientrare in un circolo
di prepararti al loop
del privilegio
che chiamano routine
posto fisso
ma la storia avrà un altro disegno.

Se è vero che la ruota gira sempre
noi siamo al culmine
di un giro la cui fine coincide
con l’estinzione umana
e non è un colpo di fulmine
che squarcia il ciel sereno:
da anni lo sappiamo
ma recitiamo
la parte dello scemo.

Se dalle mie parole
dovesse emergere l’ansia
la paranoia
o ancora
la volontà di farla finita,
tu tienile presenti:
sono messaggi coerenti
con saggi e slogan mai spenti
che bruciano, che bruciano
come la casa in cui è nata la vita:
la Terra.

 


 

Destino

Se
l’erede del dolore
ha vissuto
errando nell’oro,
l’amaro
sarà sicuro
solo una scoperta
schifosa.

 


 

Il Mago

Il mago sorseggia una tazza di tè
non è preoccupato, non chiede perché.
Sa già tutto quanto e quando è distratto
si trova sorpreso a dipingersi matto!
Nella vasca d’ottone fa il bagno
e ci sguazza come in uno stagno.
Attraverso le labbra fa bolle
che si alzano in aria fluttuando
mentre sopra la porta, d’incanto,
l’orologio rallenta, è un po’ stanco.
Sono forse parole le bolle,
che son magiche e fanno scintille?
Incantesimi strani e un po’ folli
che alla folla non sembrano adatti
ad un uomo della sua età!

Ma tra bolle che volano e scoppiano
questo mago ha scoperto un segreto:
rilassarsi? Può farlo anche il tempo..
se nel bagno
s’immerge
un secondo.

E non è la fonte della giovinezza
la vasca d’ottone in cui sguazza.
In quell’atmosfera
soffice
la schiuma
scivola
sulla vecchiaia.
Sciacqua il mondo dal tempo in più
quello che non serve
ma a cui nessuno rinuncerebbe:
il tempo della noia.

 


 

Respira

Ardenti si nasce
con ali di fiamme,
solerti si pasce
con cuor di catrame.
Chi al volo rinuncia
rinchiuso al sicuro
la vita denuncia
col volto più scuro.
Respira piuttosto
che l’alba ti chiama:
il soffio del mondo
solleva chi l’ama.

 


 

Call to action

Ti sono entrato in casa
e non l’avevo chiesto,
non mi hai invitato tu:
io sono un testo.
Adesso che son qui
con te vorrei parlare
di un fatto che mi preme
fino a farmi star male.
La vita che ricordi
che sogni o che intraprendi
passerà gran belle rogne
tra nubifragi e incendi.
Il tuo pianeta soffoca
ma Lei, come ben sai,
ha visto ben di peggio:
sei TU che sei nei guai.
A te che sei in ascolto,
a te che sei senziente
a TE io mi rivolgo
col cuore e con la mente.
Non basterà l’impegno
del gesto quotidiano
se seguirai il disegno
di un sistema sì malsano.
Son ventisette anni
che i leader degli stati
discutono dei danni:
ma son solo aumentati!
Democrazie soggette
a slogan e profitti
mutano in barzellette
tutti i nostri diritti.
Allora a te che leggi
io chiedo: agisci ora!
Ribellati con noi
all’estinzione amara.
Se vuoi saper di più
tu digita così:
www.extinctionrebellion.it

 


 

Casa Nuova

Vorrei vivere in una tribù, una tribù di animali selvaggi.
La notte dormiremmo tutti vicini, a terra, per tenerci caldi,
o su qualche albero per tenerci al sicuro.
Di giorno ci sveglieremmo e cercheremmo i frutti più buoni,
arrampicandoci sui rami più alti.
Prima di dormire cattureremmo le stelle negli occhi, perché ci sia luce nei nostri sogni. Impareremmo la mappa del cielo e la via del bosco
e il fiume ci insegnerebbe come scorre il mondo.
Ameremmo la vita e abbracceremmo la quiete della morte.
Parleremmo poco e canteremmo molto.
Suoneremmo sempre, balleremmo con il fuoco e le scintille si unirebbero a noi. Berremmo la linfa del mondo e festeggeremmo per quello che non abbiamo.