Margaret Puricelli - Poesie

IL MIO MONDO PARALLELO

 

Talune volte mi allontano da questo mondo complicato ed assai contorto

per immergermi in un altro completamente fatato…

Alcun rumore non odo,

senonché della rima o della prosa il dolce suono.

Mi estraneo da ciò che intorno non mi piace

e da tutto ciò che non mi dà pace.

La tv ogni giorno annuncia guerre e disgrazie.

Altro modo non ho che combattere questa guerra

con un semplice foglio di carta

e tra le mani una penna.

Scrivo scrivo all’infinito

mentre nella mia mente corro in una corsa inesauribile

in un lunghissimo prato fiorito.

Poi, stanca, alle mie emozioni mi lascio andare.

Mentre immagino che a terra

il mio corpo leggiadro cade.

E con le braccia aperte ed un meraviglioso sorriso

chiudo gli occhi

e vedo il Paradiso.         


 

UNA ROSA D’ALTRI TEMPI

 

Tra le pagine di un vecchio libro

ho trovato una rosa essiccata.

Non diceva nulla

eppure mi ha trasmesso un velo di mistero…

Chissà chi l’avrà posata?

Forse la mano di una dama d’altri tempi.

O forse qualcun altro

senza precisi intenti.

Profuma di passato, di un tempo remoto.

Dove aleggiava un senso di ignoto…

Quanta passione dietro quella rosa.

Che seppur una volta brillava nel suo rossore,

ancor oggi,

trasmette un messaggio d’amore.


 

NEVE

 

La signora di bianco vestita

in punta di piedi è arrivata.

Delicata delicata.

E con il suo candore

dona a tutto uno strano splendore.

Fioca cade…

Mentre sopra di noi

un cielo grigio traspare.

La signora ha disteso il suo candido mantello

su case, strade e campi.

Sembra voglia abbracciare tutto ciò che la circonda.

Gioiose

le grida dei bambini all’uscita della scuola,

che corrono sorridenti

con i loro volti contenti.

E’ la magia della neve che tutti

un po’ spaesati ci vede.

Al mio bimbo racconto

che dal cielo è il nonno suo che,

con tutti gli angeli attorno,

fa sì che tutto bianco sia un angolo di mondo.

Mentre un fiocco di neve

accarezza delicato il suo innocente viso.

Sparisce una lacrima

ed affiora un sorriso.

 

Dedicata a mio suocero Domenico recentemente scomparso.

 


 

LA MIA ROSA SENZA SPINE

 

Sei una meravigliosa rosa senza spine.

Dentro ad ogni petalo hai qualcosa da scoprire.

Ti prego, non appassire.

Sei un fiore e come tale richiedi acqua

ma soprattutto amore.

Hai il carattere mite ma forte,

come quello della vite.

Profumi d’intenso

nel giardino dell’immenso.

Hai il colore della passione

e per me sei il più bel fiore.

Una rosa senza spine.

Ed il mio amore per te

non avrà mai fine.

 

Dedicata alla persona a me più cara, mio figlio Filippo.



MALINCONIA D’ESTATE

 

Le scuole sono terminate.

Negli androni delle stesse si ode un silenzio non indifferente.

Dai grandi finestroni scorgo un disegno svolazzante

che danza all’aria

grazie ad uno spiraglio entrante.

Non si sentono più le urla gioiose dei bambini

che giocavano allegramente

nella tanto attesa ricreazione

e che rientravano alla fine della stessa.

Tutti in fila ben ordinati,

come fossero un piccolo plotone.

E lì vicino alla lavagna

c’è un cancellino solo soletto.

E pensare che è servito tanto…

Per permettere a quel bambino che

per imparare

ha dovuto prima anche sbagliare.

Laddove regnava la voce della maestra

ora non c’è che un triste raggio di sole che,

passando dalla finestra, si distende

sulla cattedra ormai mesta.

I cancelli sono chiusi

e qua e là intravedo fili d’erba lunghi lunghi.

Sarà l’estate a dover passare

e a cedere all’autunno

il ritorno a scuola di ogni alunno.


 

GUARDARE E NON TOCCARE

 

Si arricchiscono i miei occhi quando lo guardo

mentre dorme sereno e rilassato.

Sarebbe come per Eva cogliere il frutto proibito.

Sono tentata di peccare.

Di cogliere quella mela.

Lentamente mi avvicino,

allungo la mia mano sul suo dolce visino.

Ecco, è stato come toccare una bolla di sapone.

E’ questa la sensazione che provo.

E poi non ce la faccio. Non ce la faccio proprio.

Devo baciarlo!

Chiudo gli occhi e appoggio le mie labbra alle sue,

così teneramente inumidite,

mentre emanano quel magnifico profumo di bambino.

Profumo d’innocenza.

A te che sei la mela nel giardino dell’Eden.

Ti voglio ringraziare per avermi tentato.

Ed un semplice e puro bacio t’ho rubato.

Superando per un istante

la linea sottile del peccato.

 

Alla mia musa ispiratrice, che e’il mio primo pensiero la mattina e il mio ultimo la sera.

Al mio adorato e unico figlio Filippo.


 

TRISTEZZA

 

I miei occhi intristiti e inumiditi stanno per straripare.

Sono come un fiume in piena

che sta per esondare.

Da un angolo una lacrima sta per scappare.

Ma poi sembra voglia trattenersi con tutta la sua forza

al ciglio inumidito.

No, non ce la può fare.

Infatti lenta si lascia andare.

Attraversa il mio viso notevolmente impensierito.

Scivola sinuosa sulla mia gota rosa.

Poi piano, sopraggiunge all’angolo della mia bocca.

Per morire lenta sul mio mento.

Ma proprio in quel momento

mi corre incontro il mio bimbo amato.

E con un meraviglioso sorriso sussurra:

«Sai mamma, mi sei mancata fino al Paradiso».

Con questa semplice ma bellissima frase

il mio cuore ha di gioia esultato.

E così nasce un sorriso.

E si cancella quella lacrima che ho già dimenticato.


 

SULLE ALI DELLA LIBERTA’

 

Che bello

guardare il mare

e potersi permettere di fantasticare.

Ho chiesto un passaggio a un gabbiano che

mi ha portata lontano.

Al di là della riga azzurra.

Dove non c’è presenza alcuna

senonchè quella della luna.

Ero assuefatta dall’immensità di Sua Maestà e,

mentre dall’alto lo cavalcavo,

mi pareva un sogno astratto.

Volavo, e ancor più su volavo,

sopra quel blu così intatto.

Si disegnava in cielo una scia

nata dal passaggio

di un piccolo aeroplano.

Ed io vado ancor più lontano.

Solo per poco però.

Una voce autoritaria mi ricorda

che l’ora d’aria è terminata.

Mi porto nel cuore quell’angolo di mare che,

grazie ad una piccola fessura murale,

ha saputo regalare all’anima mia

la cosa più bella

che ancor oggi ci sia.

Sognare.


 

MAGIA D’INVERNO

 

Amo l’inverno.

Con la sua magica foschia mattutina.

Che come una donna

si spoglia degli abiti più intimi.

Per lasciare intravedere

una timida giornata di sole.

Amo l’odore della legna bruciata.

Che proviene dai camini fumanti delle case.

Amo passeggiare e ascoltare

lo scrocchiare delle foglie dimenticate

dall’autunno ormai passato.

Che elegantemente

ha ceduto il posto

all’inverno mio adorato.

Amo ammirare il candore della neve.

Che regala gocce di luce

in un contorno assai lieve.

Colgo i segni più semplici

che la natura ci regala

in questa romantica stagione.

Come le grida gioiose dei bambini

mentre giocano a palle di neve.

Oppure

lo sguardo intimorito di un passero

che accolgo sulla mia mano

per donargli una briciola di pane

e un po’ di calore umano.


 

NOSTALGIA DI TE

 

In un caldo pomeriggio assolato

mi ricorre alla mente

un tuo episodio davvero simpatico.

Ed ecco subito, sul mio volto,

un sorriso stampato.

Sei andato lontano

per un viaggio senza ritorno.

Seppur dai nostri cuori

non sei mai partito

neanche per un giorno.

 

Dedicata a mio zio Renzo