IL MIO MONDO PARALLELO
Talune volte mi allontano da questo mondo complicato ed assai contorto
per immergermi in un altro completamente fatato…
Alcun rumore non odo,
senonché della rima o della prosa il dolce suono.
Mi estraneo da ciò che intorno non mi piace
e da tutto ciò che non mi dà pace.
La tv ogni giorno annuncia guerre e disgrazie.
Altro modo non ho che combattere questa guerra
con un semplice foglio di carta
e tra le mani una penna.
Scrivo scrivo all’infinito
mentre nella mia mente corro in una corsa inesauribile
in un lunghissimo prato fiorito.
Poi, stanca, alle mie emozioni mi lascio andare.
Mentre immagino che a terra
il mio corpo leggiadro cade.
E con le braccia aperte ed un meraviglioso sorriso
chiudo gli occhi
e vedo il Paradiso.
UNA ROSA D’ALTRI TEMPI
Tra le pagine di un vecchio libro
ho trovato una rosa essiccata.
Non diceva nulla
eppure mi ha trasmesso un velo di mistero…
Chissà chi l’avrà posata?
Forse la mano di una dama d’altri tempi.
O forse qualcun altro
senza precisi intenti.
Profuma di passato, di un tempo remoto.
Dove aleggiava un senso di ignoto…
Quanta passione dietro quella rosa.
Che seppur una volta brillava nel suo rossore,
ancor oggi,
trasmette un messaggio d’amore.
NEVE
La signora di bianco vestita
in punta di piedi è arrivata.
Delicata delicata.
E con il suo candore
dona a tutto uno strano splendore.
Fioca cade…
Mentre sopra di noi
un cielo grigio traspare.
La signora ha disteso il suo candido mantello
su case, strade e campi.
Sembra voglia abbracciare tutto ciò che la circonda.
Gioiose
le grida dei bambini all’uscita della scuola,
che corrono sorridenti
con i loro volti contenti.
E’ la magia della neve che tutti
un po’ spaesati ci vede.
Al mio bimbo racconto
che dal cielo è il nonno suo che,
con tutti gli angeli attorno,
fa sì che tutto bianco sia un angolo di mondo.
Mentre un fiocco di neve
accarezza delicato il suo innocente viso.
Sparisce una lacrima
ed affiora un sorriso.
Dedicata a mio suocero Domenico recentemente scomparso.
LA MIA ROSA SENZA SPINE
Sei una meravigliosa rosa senza spine.
Dentro ad ogni petalo hai qualcosa da scoprire.
Ti prego, non appassire.
Sei un fiore e come tale richiedi acqua
ma soprattutto amore.
Hai il carattere mite ma forte,
come quello della vite.
Profumi d’intenso
nel giardino dell’immenso.
Hai il colore della passione
e per me sei il più bel fiore.
Una rosa senza spine.
Ed il mio amore per te
non avrà mai fine.
Dedicata alla persona a me più cara, mio figlio Filippo.
MALINCONIA D’ESTATE
Le scuole sono terminate.
Negli androni delle stesse si ode un silenzio non indifferente.
Dai grandi finestroni scorgo un disegno svolazzante
che danza all’aria
grazie ad uno spiraglio entrante.
Non si sentono più le urla gioiose dei bambini
che giocavano allegramente
nella tanto attesa ricreazione
e che rientravano alla fine della stessa.
Tutti in fila ben ordinati,
come fossero un piccolo plotone.
E lì vicino alla lavagna
c’è un cancellino solo soletto.
E pensare che è servito tanto…
Per permettere a quel bambino che
per imparare
ha dovuto prima anche sbagliare.
Laddove regnava la voce della maestra
ora non c’è che un triste raggio di sole che,
passando dalla finestra, si distende
sulla cattedra ormai mesta.
I cancelli sono chiusi
e qua e là intravedo fili d’erba lunghi lunghi.
Sarà l’estate a dover passare
e a cedere all’autunno
il ritorno a scuola di ogni alunno.
GUARDARE E NON TOCCARE
Si arricchiscono i miei occhi quando lo guardo
mentre dorme sereno e rilassato.
Sarebbe come per Eva cogliere il frutto proibito.
Sono tentata di peccare.
Di cogliere quella mela.
Lentamente mi avvicino,
allungo la mia mano sul suo dolce visino.
Ecco, è stato come toccare una bolla di sapone.
E’ questa la sensazione che provo.
E poi non ce la faccio. Non ce la faccio proprio.
Devo baciarlo!
Chiudo gli occhi e appoggio le mie labbra alle sue,
così teneramente inumidite,
mentre emanano quel magnifico profumo di bambino.
Profumo d’innocenza.
A te che sei la mela nel giardino dell’Eden.
Ti voglio ringraziare per avermi tentato.
Ed un semplice e puro bacio t’ho rubato.
Superando per un istante
la linea sottile del peccato.
Alla mia musa ispiratrice, che e’il mio primo pensiero la mattina e il mio ultimo la sera.
Al mio adorato e unico figlio Filippo.
TRISTEZZA
I miei occhi intristiti e inumiditi stanno per straripare.
Sono come un fiume in piena
che sta per esondare.
Da un angolo una lacrima sta per scappare.
Ma poi sembra voglia trattenersi con tutta la sua forza
al ciglio inumidito.
No, non ce la può fare.
Infatti lenta si lascia andare.
Attraversa il mio viso notevolmente impensierito.
Scivola sinuosa sulla mia gota rosa.
Poi piano, sopraggiunge all’angolo della mia bocca.
Per morire lenta sul mio mento.
Ma proprio in quel momento
mi corre incontro il mio bimbo amato.
E con un meraviglioso sorriso sussurra:
«Sai mamma, mi sei mancata fino al Paradiso».
Con questa semplice ma bellissima frase
il mio cuore ha di gioia esultato.
E così nasce un sorriso.
E si cancella quella lacrima che ho già dimenticato.
SULLE ALI DELLA LIBERTA’
Che bello
guardare il mare
e potersi permettere di fantasticare.
Ho chiesto un passaggio a un gabbiano che
mi ha portata lontano.
Al di là della riga azzurra.
Dove non c’è presenza alcuna
senonchè quella della luna.
Ero assuefatta dall’immensità di Sua Maestà e,
mentre dall’alto lo cavalcavo,
mi pareva un sogno astratto.
Volavo, e ancor più su volavo,
sopra quel blu così intatto.
Si disegnava in cielo una scia
nata dal passaggio
di un piccolo aeroplano.
Ed io vado ancor più lontano.
Solo per poco però.
Una voce autoritaria mi ricorda
che l’ora d’aria è terminata.
Mi porto nel cuore quell’angolo di mare che,
grazie ad una piccola fessura murale,
ha saputo regalare all’anima mia
la cosa più bella
che ancor oggi ci sia.
Sognare.
MAGIA D’INVERNO
Amo l’inverno.
Con la sua magica foschia mattutina.
Che come una donna
si spoglia degli abiti più intimi.
Per lasciare intravedere
una timida giornata di sole.
Amo l’odore della legna bruciata.
Che proviene dai camini fumanti delle case.
Amo passeggiare e ascoltare
lo scrocchiare delle foglie dimenticate
dall’autunno ormai passato.
Che elegantemente
ha ceduto il posto
all’inverno mio adorato.
Amo ammirare il candore della neve.
Che regala gocce di luce
in un contorno assai lieve.
Colgo i segni più semplici
che la natura ci regala
in questa romantica stagione.
Come le grida gioiose dei bambini
mentre giocano a palle di neve.
Oppure
lo sguardo intimorito di un passero
che accolgo sulla mia mano
per donargli una briciola di pane
e un po’ di calore umano.
NOSTALGIA DI TE
In un caldo pomeriggio assolato
mi ricorre alla mente
un tuo episodio davvero simpatico.
Ed ecco subito, sul mio volto,
un sorriso stampato.
Sei andato lontano
per un viaggio senza ritorno.
Seppur dai nostri cuori
non sei mai partito
neanche per un giorno.
Dedicata a mio zio Renzo