Maria Rita Melis - Poesie

Solitudine

Ovunque sia
tutto quello che amo
non smetto ancora di cercare.
Foglie morte
coprono il sentiero,
rami spogli
soffocati di muschio.
I nostri passi
rompono il silenzio,
si perde l’eco dentro il bosco.
Ombreggi e spegni
raggi di luce,
costruisci muri
su prati fioriti.
Riempi il cuore
della mia solitudine
e accatasti
montagne di spine.

 


 

 

Rose bianche

Ho messo rose bianche
tra i capelli,
ed ho voltato il viso
perché tu non veda
le nuvole nere fra le ciglia.
Eppure sei tu
a soffiare la tempesta,
ancora tu
a regalare ad altri occhi
ciò che aspetto,
seduta sulla soglia
del tuo cuore,
con le rose bianche
intrecciate fra i capelli.

 


 

 

Albero d’autunno

Il mio meglio
è rimasto indietro
impigliato nelle spine
di rovo del sentiero.
E adesso spoglio
albero d’autunno
proteso al cielo tendo
rami senza frutto.
Ma guardo ancora
rapito questo mondo,
m’incanta un fiore
m’intenerisce ancora.

 


 

 

La tua gioiosa voce

Il vento porta via
la tua gioiosa voce
dalle tue labbra schiuse
e la trasporta lieve
tra gli archi e le colonne
di questo tempio antico.
Ed al mio orecchio torna,
eco sommessa e dolce
a dire poesie.
Teneramente ascolto.

 


 

 

Vieni

Vieni,
il mio letto è caldo
come i ciottoli sparsi lungo il fiume,
scuotono odorosi gli oleandri
i grappoli fioriti di corolle.
Vieni,
il mio vento è caldo
e amaro di profumi traditori;
assolati riverberi rincorrono
essenze rare di resine di bosco.
Vieni,
ed io mi aggrapperò alle tue radici,
e come rena asciutta
tu non permetterai
che questo vento caldo mi disperda.

 


 

 

Il fiume

Mi guardi rapito
carico d’amore,
disperso dentro un’onda
di velluto.
M’inviti
tenero,
rassicurante porto.
Immersa
affondo
fino al fondo del tuo cuore,
respiro
il tuo pacato e lento
scorrere di fiume
che dal monte
si fonde dentro il mare.

 


 

 

Echi

Luna bianca
grande e vicina,
rumori secchi in lontananza,
vociare di famiglie
con gli usci aperti sui cortili.
Calda notte
tuffata nel passato
dentro un cielo d’ovatta
e di vapore,
echi interiori custoditi
nel profondo,
come flash a tradimento
inchiodano il respiro
e spalle al muro,
sono dentro la magia di quella sera,
col riverbero di luna
nei suoi occhi
accesi dietro al buio dei portoni.

 


 

 

Dolore

Quando urla il cuore
non lo puoi fermare,
il grido scoppia nelle vene
batte
nei meandri della mente
esplode
l’atomica interiore,
ti sbatte inerme contro la parete.

 


 

 

Dove sei

Nelle strade buie
ti cerco,
nelle stanze vuote
ti sento.
Nell’aria ferma
respiri al mio orecchio
nei sogni agitati
parli al mio cuore,
ai rami degli alberi
scompigli le fronde,
fra le mie braccia
fermati, amore.

 


 

 

La notte

La notte discinta
si è adagiata sulle dune
con le stelle di cristallo
tra i capelli
e mollemente indugia
fra le ombre sugli scogli
e a piedi nudi
balla il ritmo delle onde.
A nord,
Sirio rilucente ammira
la danza conturbante
e l’accarezza
e lei,
splendente e profumata
giocando fra le onde
maliziosa freme.