Partenza
Abbraccio il silenzio
con un sospiro.
Non voglio più parole.
Non cerco più miraggi.
Mi bastano questi pochi sogni
e questa luce lontana.
Basta aprire le mie mani,
adesso,
e sciogliere tutti i nodi
del mio cuore,
sciogliere i fili
che mi incatenano
e incatenano i pensieri
alle mie stesse mani.
Voleranno ricordi e paure
che ricadranno,
per ferirmi ancora.
Ma io sarò lontana
e non mi troveranno più.
E’ questo il tempo di partire
e volare in alto.
Adoro il silenzio dei miei voli
e poi la pace del ritorno…..
Canto antico
E’ come se avessi nel cuore
una finestra,
aperta su uno sprazzo di cielo,
attraverso cui passa la vita,
sulle ali del tempo,
e va via senza aspettarci…..
Primaluce
Si è incendiato di luce
quel pezzo di mare
che giorno dopo giorno
i miei occhi stanno bevendo.
Anche gli alberi verdi,
in questo caldo novembre,
hanno confuso le loro stagioni
e non vogliono perdere
foglie e colori.
Da’ pace tutto questo tepore,
mi scalda un po’ il cuore
e mi piace guardare lontano,
è come partire ancora una volta,
a cercare altra luce….
Tramonti
Io vivo di tramonti.
Di cieli infuocati e cupi,
di nubi sfrangiate
contro cieli di cera.
Si tinge di passione la terra,
il cielo raccoglie la sua eco.
Un grido si perde.
E’ già buio.
Vedo una luce residua
che dà forma a nubi raminghe
dalle sagome nette.
Una stella lontana si scopre.
Ha freddo. C’è vento.
Mi sento in balia degli eventi.
Un giorno si spegne
come una fiammella troppo esile,
come un sospiro.
Resterà un tramonto
dipinto negli occhi,
gli occhi fissi a guardare
lontano…..
alla ricerca di un’essenza
infinita
Soliloquio
La sfera infranta del cielo
ha riversato nei nostri occhi
le stelle,
riflessi di vite lontane
custoditi in cuori stanchi
senza tempo e senza amore.
Sapere che qualcosa
lontano si muove
ci ha portato ad essere soli.
Ho paura di chiudere gli occhi
potrei vedere i tuoi occhi.
Ho paura di questo silenzio,
potrei sentire la terra girare,
potrei sentirti muovere,
dentro al mio cuore.
Miraggio
Ho solcato mari di conoscenze inutili,
sterili parole che muoiono
quando lo sguardo si spegne
e svanisce la luce.
Ho vissuto per parole
come queste.
Non conoscevo ancora
il sospiro ed il silenzio,
l’attesa magica del nulla,
il battito irregolare del cuore.
L’inganno…
Punto
Ho scoperto
la semplicità della retta,
l’anomalia del cerchio,
la complessità del punto.
Ho trovato
le vane equazioni del tempo,
la formula per scomporre
gli spazi ed i volumi,
l’archiviazione del ricordo
la conservazione dell’oblio
e poi il silenzio
che echeggia nelle stanze
vuote del cuore,
scoprendo di non conoscere
nulla,
dell’Amore….
Ellisse
Non conoscono
l’ieri e il domani
le mie parole
ma solo i cerchi del tempo
che adesso si allargano
da questo punto
per perdersi
in altri cerchi ed in altri punti
senza fine e senza inizio.
La consistenza delle mie parole
è come un punto.
Fisso nel mio cuore
come spina,
come stella remota,
che si svela in una notte
lontana,
umida di aria nordica
che scende in questa
Terra d’Africa e condensa,
come un pensiero stanco.
Il mio cuore tace
perché ha scoperto
di non sapere amare.
Chi detta allora queste parole
alla mia mano?
Forse un frammento
di cielo
cadendo come meteora
a dilaniarmi l’anima…..
Solstizio
Lontano dal sole
curva l’ellisse e declina.
Ora vecchie tracce
di stelle nel cielo.
Un’ennesima stagione
avanza e sbriciola
giorni dietro di sé.
Attimi persi nel vento.
La sera non scende,
inciampa sul cuore
ed io sciolgo ricordi
in acqua putrida e marcia.
Tutto evapora in fretta:
acqua, ricordi, paure.
Resta la terra arsa del cuore,
mentre un cielo senza più stelle
urla tutto il suo silenzio.
Non tutti hanno giardini dentro
Mi sento arbusto selvatico
cresciuto su aride rupi scoscese.
Le mie radici tese verso l’acqua,
hanno tenuto insieme la pietra,
con dolore hanno penetrato la terra,
hanno affondato i filamenti sottili,
fino alla roccia,
anelando alle singole gocce,
infiltrate, di pioggia,
anelando alla vita.
Anelo alle parole come linfa vitale,
che siano balsamo che cura,
che siano forma per il mondo.
Vorrei una piccola pozzanghera di parole,
dentro di me,
a cui attingere quando la siccità
divora il mondo.
Non tutti hanno giardini dentro.
Un arbusto non conosce
la frescura delle fronde,
non offre riparo.
Ma tiene ferma la pietra.
E resta ancorato al mondo.