Mario Bertoncini - Poesie

La grande piena

Questa notte è cattivo il Ceserano
gonfio dell’acqua di mille ruscelli
mena sassi di grandi dimensioni
e sale oltre le rive, sotto la pioggia che non resta.
Fischia la lontra che a perso la tana
ei suoi cuccioli chiama.
Difficile dormire per grandi e piccini
nell’oscura notte che non vede alba.
Non sarà più uguale il fiume amico
dove giocare nelle fresche acque
rimane il mio passatempo preferito.

 


 

Amanti

Opaco bronzo, argento ossidato,
piano… piano… si lucida, diventa oro
e tu mi accompagni ai confini del giorno
sotto un lenzuolo che si rischiara.
Il sole è già oltre la metà del cielo
bacia il risveglio degli amanti.

 


 

L’indifferenza

Non si danno più la buona notte,
nemmeno il buongiorno,
passato è il tempo delle più o meno esplicite carezze,
stanco è il dialogo, limitato all’essenziale.
Si consumano i giorni nell’indifferenza,
a volte affiora la speranza frammista a nostalgia
quando, solo sfiorarsi i piedi sotto le lenzuola,
procurava emozioni,
preludio a più ravvicinati contatti.

 


 

L’anima

Cos’è l’anima?
Io credo alla coscienza
collegata alla mente, alla memoria,
custode di segreti profondi,
ricordi intimi, sogni mai realizzati.
Ai pensieri già nati si aggiungono
i nascenti: buoni, belli o brutti,
la coscienza gli dà cittadinanza
o li respinge a far pensar la mente.
Grazie coscienza! Se mi fai migliore.
L’anima non mi interessa.

 


 

Scivolare

Scivola… come acqua del ruscello di montagna
sopra le consumate pietre,
poi spumeggiando,
giù a valle in fiume tranquillo.
L’acqua più non grida,
mormora, racconta di mille storie.

 


 

Universo

Si spegnerà il grande fuoco che attorno ci trascina,
si oscureranno gli atomi della luce,
tutto precipiterà nel grande ventre,
sarà di nuovo polvere che conserva la memoria.
In tempi innumerabili
si riaccende ed esplode la materia
nell’infinito cielo che tanti mondi crea.
Cosi da sempre cosi per sempre.
Saremo di nuovo frammenti dell’universo
in cerca di amore, disperato approdo del nostro vivere,
di big bang in big bang.

 


 

Tradimento

Di fine seta vestita
ondeggiante e leggera
Ti vedo andar via,
indossi un profumo di libertà
e sul tuo volto il sorriso beffardo del tradimento,
non cercherò di fermarti
ma se busserai alla mia porta, non sentirò,
l’indifferenza sarà la mia vendetta!

 


 

La valle del Ceserano

Camminavo lungo il Ceserano
dove si alzano i verdi ontani dalle larghe chiome,
legno leggero e resistente, per zoccoli,
che mio nonno mi faceva,
e sopra, vecchie tomaglie di scarpe dismesse.
Felice correvo su per la collina
fin dove fiorisce la ginestra,
e il faggio soppianta il castagno.
Polenta di castagne, una fetta,
condita di felicità! Era il tutto,
oggi col tutto sembra averci niente.

 


 

Deserti

Molti deserti ho attraversato
E quanti me!
Invisibili, eppure immensi,
aridi, che una lacrima ,goccia di rugiada
sembra un fiume,
speranza ristoratrice,
frena il passo alla signora del tempo
che io già intravedo
come sbiadita immagine di un sogno
che al mattino fatichi a ricordare.