Mark The Red

Poesie


Noia

Controllare le notifiche,
sentire le lancette,
graffiarsi la pelle,
guardare il soffitto,
cercare le nuvole,
capire il vuoto,
percepire un profumo,
soffiare la polvere,
cantare una melodia,
chiudere gli occhi,
camminare, respirare.

Controllare le notifiche,
guardare le storie,
leggere i post,
mettere like, scrivere un commento,
lasciare un’emoji, litigare in una stupida chat,
controllare le notifiche, aprire Spotify,
riprodurre il proprio triste disco.

Controllare le notifiche,
rileggere vecchie chat, quella, vecchia chat;
controllare le notifiche, aprire il registro delle chiamate,
comporre quel numero, cancellarlo, bloccarlo, sbloccarlo.

Controllare le notifiche.
scrivere due versi negli appunti.
Controllare le notifiche.
ascoltare l’ultima canzone in playlist.
Controllare le notifiche.
cercare il carica batterie…senza trovarlo.

Spegnere il telefono…finché non riesci a riaccenderlo.

 


 

Il proprio nome

Resto
solo
come
chi al
lo
specchio
urla
spento
il
proprio
nome.

 


Foglie

Come le foglie, per difendersi dal gelo
cadono le nostre voglie, per difenderci dal cuore
(che) spesso rende succubi di un agrodolce siero
che dilata le pupille e rende un letto la prigione,
sentiamo di meritarlo, ed un po’ di appartenergli
ma in realtà l’assuefazione non blocca il nostro cammino,
ma noi amiamo torturarci e siamo tutti degli uccelli
simili non poco affatto all’usignolo ed il suo nido.