Citta’ desolata
Un’alba sintetica rifulge la città,
desolata dai colori di primitive beltà.
Rette perpendicolari si stagliano all’orizzonte,
tanti isolati dalla natura bifronte.
Rombi tangenti del perimetro oltrecortina,
nubi impregnate con silente mascherina.
Pochi incroci tra culture differenti,
semafori rossi, per altri sempre verdi.
Strade inquadrate da luci abbaglianti,
di notte inquinate da locandine ammalianti,
tangenti sfrecciano verso l’infinito
a sfiorare un mondo meno costruito.
Voli artificiali, sopra una discarica
il cerchio della vita, una nuova dinamica.
Ed ecco un parco non assediato
tanti alberi, quanto mai popolato.
Cinguettio scambiato per chincaglieria,
Oh Umanità, ritrova semi di autarchia.
Come sei
Ho visto il riflesso del mio viso
in uno specchio d’acqua, come un avviso.
Non sembravi come gli altri,
il mio pensiero era trasformarti.
Ma davvero siamo artefici del nostro destino?
O siamo vittime di un lento, inesorabile declino?
La primavera era alle porte,
i fiori d’arancio come consorte.
Come si può mentire al tuo Amore, a te stesso
fingendo un sentimento come un compromesso,.
Cosa ti ha portato a spingermi verso te,
a rompere i miei indugi e fidarmi di te.
Eri l’uomo dei progetti possibili,
invece eri l’inizio di incomprensioni indescrivibili.
Ora so di essere cambiata,
sempre in corsa e mai dominata.
I figli non ti assomigliano affatto,
frutto dell’amore, si, ma anche distacco.
Ora ho paura della natura degli uomini
se come sei fingono e poi diventano anonimi.
Da oggi indietro non intendo volgermi,
inizia un’estate senza te, che non hai saputo cogliermi.
Una juventina a Roma (dedicata a Francesca Fialdini)
Settimane di rivalità e rancore accusatrice,
la redazione contro una fede conduttrice.
Anvedi questa… e ti senti in minoranza,
ma esci dal pressing e senza suddittanza.
Ogni lunedì devi limità l’esultanza,
tutti tifosi, ma quanta lagnanza.
Poi tutto cambia e arriva primavera,
la Vecchia Signora ritorna cocchiera.
Una fresca brezza spira di Ponentino,
dal nostro Tirreno ti accarezza e sta vicino.
Non ti preoccupare in passato il Bianconero,
ha fatto grande la Rai e lo stivale intero.
E come replicare ad una romanità imperiale:
<<La Juve resta di importanza capitale!>>
Luna
Ma sei piccola o grande…
un satellite o un discorso a parte?
Con leggerezza alzi un mare calmo,
marea di voci unite in un salmo.
Ispiri con la tua voce amori lontani,
due innamorati con lo sguardo all’indomani.
Hai piccoli segreti, un’area nascosta,
ma, nelle tue fasi, sempre composta.
Ci accompagni sempre nelle chiare notti,
giochi a nascondino tra nuvole poliglotti.
A chi felice tocca il cielo con il dito,
preferisco te, di cui sono invaghito.
Un amore all’improvviso
Se dovessi spiegare cos’è il nostro amore,
non avrei parole, cercando indietro o nel cuore.
Una vita difficile e alquanto complicata,
legami stabiliti fuori dalla mia portata.
Poi, per scherzo o per debolezza,
abbassavo le difese, complice una tua carezza.
Riuscivi a leggere i miei pensieri,
un legame invisibile, ma con colori accesi.
Perchè in una storia non pensavo più di trovare
quello che, nel giro di un’ora, mi hai fatto improvvisare.
Mi hai dato tutto quello che ho osavo solo immaginare,
una spiaggia soleggiata… un crescendo di onde nel loro fluttuare.
… nanana perché io e te
per cercare di capire chi siamo, siamo andati avanti così,
che alla fine, vuoi vedere, che ti amo più dei tuoi: “-Si.-”
Tristezza e noia sono tradotti in altre lingue,
ringrazio il cielo di questo Amore insigne.
Deve durare contro ogni gelosia,
come sarebbe bello, un Amore per tutti,
senza ipocrisia.
A Giuliana
È vero, fuga di cervelli,
ma anche sorrisi di acquarelli.
Un piezz’e core che stordisce
per inseguire un sogno stelle e strisce.
Non solo ingegno di gran fattura
ma tanta armonia e grazia addirittura.
Un grazie sentito in salsa sannita
per chi sul mare conduce questa vita.
Un grazie sincero e auguri di ogni bene,
a chi ti contraddice fai veder le streghe.
Nozze di rubino
Quanti mari avete attraversato,
molte correnti vi hanno affiancato.
Momenti belli, una brezza leggera,
momenti tristi, un’improvvisa bufera.
Un equipaggio esperto, un gran timoniere,
il primo ufficiale un fedele alfiere.
quaranta estati, nozze di rubino
di un amore sereno e cristallino.
Anche questa estate vi scalderà,
nessuna tempesta mai vi dividerà.
Omaggio partenopeo
Loggione sfizioso su panno azzurro
palcoscenico ornato da luci ed un sussurro;
monte fumante di aria ruffiana,
vita che scorre tra eccessi e melodrama.
Vociare colorito, essenze di Borbone
donne dei rioni, quanta agitazione;
Partenope esposizione a cielo aperto
Ogni traversa tra barocco e moderno.
Quante maschere, gironi danteschi
una chiesa antica, scorci pittoreschi.
Vicoli tessuti da fili invisibili
salgo scalette verso vedute indelebili.
Sei musica per le mie orecchie
Croce e delizia con le tue pernacchie
Anima folle di una terra soleggiata,
ti insegna come la vita va affrontata.
Napoli ti ho scrutato in rara occasione
Misto di timore, ambulante e ammirazione.
E se rivederti chiuderebbe un cerchio
stavolta togliero’ piastra e coperchio
Ultimo bacio alla stazione
Amore mio te ne devi gia andare
Via da me, col mio lasciapassare
Pensavo fosse facile darmi tempo
Invece aumentava il mio sentimento
Tutto era nato dalla tua timidezza
Che dava forza alla mia dolcezza
Poi col tempo sentivo il calore
Quello del fuoco misto d’ardore
Un bacio che mi da speranze,
di un amore vero senza distanze.
Il fischio di questo treno impazzito,
È come quello dei tuoi pensieri, indefinito.
E come posso non tremare tanto
Al sol pensiero di tale incanto
Ora sola seduta sulla panchina
Sei solo un punto da questa vetrina
Saranno giorni di sospiri e desideri
Pensando alle tue parole e ai miei piaceri
Da questa stazione partono mille pensieri
che mi agitano forte piu’ di ieri.
L’ultimo bacio che ci ha consumato
Sarà l’inizio di un amore incondizionato
Er’ barricato in cantina
<<Signori a voi il chimico de tusci
gomiti in alto per tutti i gusti !
Ma che cantina , un gran laboratorio
entri silenzioso ed esci parlatorio.
Trinca un bicchiere che tira l a’tro
vai dal Frank e ritorni giovinastro
Quante ore a miscelare
Nuovi clienti da accanellare.
Solo lo stolto pensa improvvisato.
Qui c’e uno studio, tutto calcolato
con un gusto non proprio elegante
Butta giu che il suo e’ invitante.
Ma si, abbondare a profusione
Chi non beve e’ un accattone.
Come qualche raro impiastro
ai liquori quanto mai sordastro
e giu’ un boccone in compagnia
la solitudine equivale ad astemia;
E non chiedetegli come EST il fermento,
come una falange pronta all ‘accerchiamento
Una sentenza antica , ma non temere
e mo’ Bere bere e bere>>