Matilde Cavallo - Poesie

TRE SIGNORINE

 

Bellezza

Vacua

porto sicuro che fugge

dona senza chiedere

riceve senza pretendere

essa è

 

Verità

Scorre pura

sotto terre cariche di scuse e convinzioni

e Lei non se ne sporca mai.

Raramente è gradita

 

Bontà

non pone condizioni

nè brama ricompense

pulsazione del mondo


STELLA DEL MATTINO

 

sei un capriccio del destino:

svolti l angolo leggera

ma ti si trova lì alla sera

Punto fisso mi ci mischio

nell’abisso poi ci fischio

Impavida ma impacciata

timida armata

E gridi isterica

se non sei libera

da gioia effimera

sarà retorica

ma in vino veritas

Resta desta sopra la mia testa:

coi tuoi raggi infesta

l’aria marcia che calpesta !

E fa’ la danza

a ritmo col respiro

Ed io qui in basso

chissà che attiro

chi sa che giro?


 

Scrivendo ti ricordi di te e dei perchè

sepolti sotto i se

Elabori una storia e puoi decidere se cancellare, disfare,

progredire o indietreggiare…

Riscrivere un finale dapprima triste, poi geniale…

Osservare la tua mente , un po’ egocentricamente

Hai bisogno di spurgare, tutto il mondo elaborare:

ritrovarti dentro te…una dimensione a sè….

 

Ti fa sentire distratto questo posto,

molto più di te astratto

sfatto e rifatto

ma sempre in atto

Alle volte perso, altre diverso

Dal verso perverso

e poi converso

 

Ora

è terso


AI MIEI GENITORI

 

 

Alla loro unicità

e alla loro unione

Costante comprensione

Specchi sempre nitidi

che rappresentano

il mio cielo

e la mia terra;

dove affondo le radici

per librare in alto i rami

Grazie

Perchè in me rivivete

in ogni secondo

In pregi e difetti

amore e paura

sangue ed etere

passione e distacco

calma e caos

ed insieme

spirito

Vi amo, grazie

Vi sento in me

con me

su me


NATURALmente

 

…uno specchio mi si è rotto

Forse lotto troppo ?

Ma per chi, o contro che cosa?

col mio Sè che ora riposa…

Allora se riuscissi dolcemente ad accettarmi

finirebbero gli inganni

e magari getterei anche le armi

 

Vorrei più libertà, soprattutto dalle maschere che la vita ci dà


Passioni di papavero

soffi leggeri, bianchi veli

Delizia al cobalto

I tuo occhi, specchi dei cieli

anche se a terra, son sempre più in alto


ESSERE

 

Infinita linea non hai centro

e non ti devi a metà piegare

per doverti incontrare

Perfetta retta

eretta