Matteo Montalbetti - Poesie

Introduzione

Solo ora, a 33 anni, della mia voce
comincio a non avere paura
e non so perché ho sofferto
tanto prima di amarti.
Tu che ascoltandomi
sei stata un farmaco.
Mi chiarisco la tua grazia
ricordando il dolore trascorso.


Il Giardino di Pietra

Se ti portassi un mazzo di fiori di pietra
allora riuscirei a parlarti un poco del mio cuore.
Un giardino di pietra in cui colgo fiori,
fiori che sono i miei sentimenti duri.
Una antica passione caduta in un fosso
è una rosa di pietra dipinta di rosso.
Un giglio dipinto di giallo
è un amore lasciato in stallo.
Un bocciolo fatto di roccia
è un girasole che non sboccia.
Un giardino di pietra è un deserto,
quella solitudine interiore …
certo, c’è un sole che scalda,
ma scalda pietre che la notte raggela.


La rosa

Danae sei sbocciata
nella mia tenera primavera
come una rosa.
Avrei conquistato il mondo
per te un tempo.
Ora non so che farmene delle tue spine,
quello che mi rimane di te.


Il Giglio

Ho visto un giglio, ma non eri tu.
Il mio giglio, che eri tu,
era un fiore giallo come un dente di leone.
Un fiore di campo solare.
Non il bianco impersonale di un calice vuoto.
Il mio giglio, che sei tu,
è sbocciato con il sole di maggio.
Vorrei essere con te ora
per godere della tua bellezza,
del fremito di vita che è il tuo sorriso.
E davanti a me si spiega un futuro
in cui tu sei il mio giglio e il mio sorriso.
E davanti a me c’è un amore nuovo:
l’amore che sarai tu per me,
l’amore che sarò io per te.
E ti amerò e mi amerai
come questa mattina di maggio,
come in questa mattina di maggio
la luce è sciolta nel cielo.
Non si stringe un fiore in un pugno.
Non sei mia.


La luce

Non ho molte parole da dire.
Le uniche buone le ho sentite da Te,
ma sono troppo goffo nel ripeterle.


 

Il mio amore grande

Che cosa posso scrivere di noi?
Forse le nostre povere debolezze,
che di tanto in tanto ci vengono alla memoria,
le incomprensioni che
ci fanno dire tenere parole.
Non posso raccontare il centro.
Che cosa vuoi che ti dica?
Vieni e anche oggi, insieme,
mettiamo a posto
l’arredamento del cuore.


Celebrarti

Con i fili della nostra storia
annodo la grazia di amarti
nella gioia e nel dolore
oltre le passeggere avversità.
Ti metto al centro
perché al centro splende
ciò che più conta,
riflesso del mio amore
e della mia fedeltà


Le prove INVALSI

Si può vivere in terza persona
guardando il tempo
fuori dalla finestra
indifferenti al grigio.
Tanto c’è il mare
oltre le prove INVALSI.


Stupefacente è la sofferenza

Stupefacente è la sofferenza
quando non cede all’odio.
Non dà ombra,
ama consumandosi.
Porgendo più dell’altra guancia
riflette vita.


Ascensione

Dallo Spirito sono avvolto,
mentre salgo sulle nubi del cielo
come il vento che soffia libero.
Sto alla tua destra, Padre, mi sento alto.
Non sono abbandonato
fino alla fine del mondo.
Andate non vi mancherà spazio:
vi precedo, non scappo.
Chi ascende non si ferma mai.
È il solo rischio d’amare.