Maurizio Bavassano - Poesie

Il re della foresta

 

Un giorno nella foresta

Si fece una grande festa 

E sapete perché ?

Per eleggere il re !

 

Tra tanti pretendenti,

Coccodrilli e serpenti,

Scimpanzé ed elefanti,

Praticamente tutti quanti,

 

Alla fine venne eletto,

E a lui portarono rispetto,

Come la legge impone,

Il grande re leone !


L’albero parlante

 

Nel parco sono andato

E scartando una caramella

La carta in terra ho gettato

“Non è una cosa bella !”

 

È vero, ho sbagliato,

Forse ero distratto,

Ma chi è che ha parlato ?

Non c’è nemmeno un gatto !

 

Faccio per proseguire

Lungo il mio cammino

Ma a un tratto sento dire:

“Ehi, dico a te, bambino !”

Mi volto in un istante

Un po’ preoccupato

È un albero parlante

Che al dover mi ha richiamato !

 

Un po’ intimorito

Ritorno sui miei passi

E raccolgo col mio dito

La carta lì tra i sassi

 

Proprio lì vicino,

Non me ne ero accorto,

La metto in un cestino

E rimedio al mio torto

 

La lezione ho imparato

Di tutto devo aver rispetto

Ora sono più educato

Ed a terra nulla getto !


La doccia

 

Il tempo quel di’ era bello,

Non ricordo la data,

Lascio’ a casa l’ombrello

E fece una passeggiata

Ma mentre camminava

Guardando la natura

Il cielo si oscurava

Ed ebbe un po’ paura

Gli fu subito chiaro

Che avrebbe piovuto

Così’ cercò un riparo

Per mettersi al sicuro

Accelerò un po’ il passo

Ma proprio in quel momento

Una goccia come un sasso

Lo prese lì sul mento

Cominciò a grandinare

Poi un grande acquazzone,

Qui mi potrei lavare

Se avessi del sapone !

Da questa riflessione

Ispirata da una goccia

Nacque così l’invenzione

E l’uso della doccia !

Volete la morale ?

Eccola, è presto detto,

Anche un temporale 

Può esser benedetto !


La vecchietta alla finestra

 

Sta sempre lì da sola

Alla finestra affacciata

Un giorno andavo a scuola 

Sorridendo mi ha salutata

 

Io ho ricambiato

E sono andata via,

Però che peccato

Non farle compagnia !

 

Quando son ritornata

Verso l’alto ho guardato

Ancora lì l’ho ritrovata

Come se mi avesse aspettato !

Ora un po’ amiche siamo

Lei in finestra mi aspetta

E sempre ci salutiamo

Io e la dolce vecchietta !


La volpe e l’uva

 

Una volpe affamata

Dell’uva trovò 

Son stata fortunata,

Subito pensò 

 

Ma l’uva era un po’ in alto

E lei non ci arrivava

Provo’ a fare un salto

Però non le bastava

 

Tentò in tutte le maniere,

Non ci fu niente da fare

E con gran dispiacere

Dovette rinunciare

Non potendola mangiare

Disse: “Forse è ancora acerba”

E per potersi sfamare

Si accontentò di un po’ d’erba !


Le fotografie

 

Quanti ricordi abbiamo,

Quante fantasie,

Quando riguardiamo

Le fotografie !

 

Qui eravamo al mare,

Qui ho una faccia strana,

Qui provavo a cantare

Ma ero proprio una frana !

 

Qui stavo in motorino

Insieme al mio Papà 

Ogni foto è un ricordino

Che mi dà felicità !


Lella la coccinella

 

Questa e’ la storiella

Di Lella la coccinella

Che stanca di volare

Decise di atterrare

Con un volo a planare

E di mettersi a ballare.

Davanti ad un bambino

Fece un bell’inchino

Chiuse le ali rosse

E con leggiadre mosse

Inizio’ a volteggiare 

Ed a farsi ammirare.

Quando finì la danza

Il bimbo nella stanza

Non seppe più che dire

Ma comincio’ ad applaudire !

Poi chiamo’ sua sorella:

Guarda, una coccinella

Che balla bene assai

E non si ferma mai !

Il bimbo era contento

Ma Lella in un momento

Stanca anche di ballare

Ricomincio’ a volare !


 Pinocchio e il grillo parlante

 

Stava facendo una passeggiata

Perché era una bella giornata

Quando proprio all’ improvviso

Gli passò davanti al viso

Uno simpatico grilletto

Che finito il suo giretto

Atterrò quasi per caso

Sulla punta del suo naso

E Pinocchio imbarazzato

Per quel che era capitato

Disse al grillo prontamente

Vattene immediatamente !

Non sapevi dove andare ?

Cosa sei venuto a fare ?

Fu così che quell’insetto

Aggiustandosi il berretto

Disse a lui con voce fina

Mi ha mandato la fatina !

Sai, io son grillo parlante

E sarò il tuo aiutante

Come in un bel sogno

Ci sarò se avrai bisogno

Se sarai in difficoltà 

Presto il grillo arriverà 

Se sei bimbo o burattino

Ti sarò sempre vicino

Pinocchio fece un bel sorriso

E rispose assai deciso

Che sorpresa stamattina

Che mi ha fatto la fatina

E così la storia inizia

Di una splendida amicizia !


Pinocchio

 

Un giorno a un falegname

Di nome Geppetto

Era venuta fame

E così si alzò dal letto

Ma in camera da pranzo

inciampo’ in un legno,

Un piccolo avanzo,

E penso’ fosse un segno.

Così inizio’ a pensare

Che con quel pezzettino

Ci si poteva fare

Proprio un bel burattino !

Si mise dunque al lavoro

Per poter creare

Un bel capolavoro

E comincio’ a limare

Ahi, mi fai male

Sembro’ il legnetto strillare

Questo non è normale

Un legno non può parlare !

Riprese a lavorare

Ma proprio sul più bello

Senti’ chiaro strillare

Come fosse un monello.

Un burattino parlante

Da un semplice legnetto !

Lo vestirò elegante

Esulto’ Geppetto

Gli scolpi’ la bocca

Gli mise un vestitino

Guai a chi me lo tocca,

Sarà il mio bambino !

Mi è venuto lungo il naso

Ora il secondo occhio

È nato un po’ per caso,

Lo chiamerò Pinocchio !


Si dice vorrei !

 

“Voglio un altro cornetto !”

“Si dice vorrei !”

La Mamma mi ha corretto,

Me lo dice spesso lei !

 

Poi mi ha scritto su un bel foglio

Voglio, voglio, voglio, voglio

Me li ha fatti cancellare

E in vorrei tutti cambiare

 

Ho imparato la lezione

Ed un po’ di educazione

Ora che vorrei ho detto

Sto mangiando un bel cornetto !