Maurizio Dalla Pasqua - Poesie

ABBAGLI

 

Abbagli
di desideri sopiti
dalla mia pigrizia.

Aspettare che la meraviglia
mi inondi gli occhi
quando la notte mi ha salutato
e il mattino aspetta il mio bacio.

Il mio sguardo cerca il riposo
là, dove si sommano
gli infiniti di ognuno.

Rugiade di coscienza
scendono solcando
la mia indifferenza

e io chiamo benessere
questo prestito di attimi.

Mi pare che il vento sospiri
ma è l’universo
che sussurra il suo silenzio.

DRINGE (Maurizio Dalla Pasqua)


 

DOVE

 

Dove ho lasciato la mia sicurezza
di saper controllare tutto
situazioni, possibilità, emozioni
donne, parole, viaggi,distanze.

Lo so di averne abbastanza
di seguire sempre me stesso
mantenendo l’equilibrio
tra la buona educazione
e il sentirmi represso.

Amare come occupazione
o come bisogno dell’altro
per non essere emarginato
o peggio illuso dal sogno.

Stupido marinaio a voler osare
avventurarti in acque sconosciute
per volerla salvare
mentre in esse ti vedeva affogare.

Ora sei naufrago, disorientato
in mezzo ad un oceano ostile.
Aspetti che passi lei, se mai si accorgerà
di te, salutandoti da una nuvola sottile.                                           mag20


 

IL MARE

 

Sul bagnasciuga della mia indifferenza
all’ombra del mio orgoglio
sono stato travolto da un’onda di tenerezza
che mi ha lavato e purificato.

Gli scogli si sono trasformati in dolci dune
e in fondo all’orizzonte si manifesta il sole.

Il mare davanti a me prima ostile
si è trasformato in un lago tranquillo
nel quale si specchia in instabili macchie
ciò che resta della mia ingenuità.

Io posso ora attraversarlo
senza temere di annegarvi.

Le buone parole mi traghettano
sulla fertile riva.


Come un’inquietudine

 

Dormi nella tua casa avita
gettata sul sofà, scomposta
osservo te e la tua vita
segnata dal dolore a cui non c’è risposta.

Inquieta dormi, o forse sei serena
danzano nella tua testa folletti agitati
vorrei esser contento ma ho per te gran pena
chissà se al tuo risveglio se ne saranno andati.

Penso alla nostra vita, a questo tempo indifferente
al nostro percorso, al mio rimorso
per non stare con te e non accorgermi di niente.

Quante volte, come adesso, vorrei scappare
andare altrove, tra le braccia di un’altra.
Ma il tuo sonno mi fa restare
perché svegliandoti mi trovi e non voglio altro.

Ogni giorno la vita è un assaggio di morte
la fedeltà è solo un compromesso.
ma la tua voglia di vivere sia più forte
non abbandonarti al male adesso.

Ricordo il tempo in cui certo ti ho amata
lontano o vicino non importa
forse ora è tenerezza grata                                                       aprile ‘10
per ciò che sei per me e mi conforta.


 

LA STAZIONE

 

Nella mia vita passano treni
uno di questi qui mi ha portato,
in questa stazione desolata e resa
anonima dall’autunnale sera.

Mi confondo tra la poca gente
che stancamente aspetta
forse se stessa, o che qualcuno venga.

Ed è anche per me un’ora senza fretta
in cui sto mesto in questa sala d’attesa
in attesa di una nuova situazione.

E’ inquietante ora questa stazione
dove io sono fermo, e fuori i treni scorrono.

Hanno binari loro, non scartano mai.
I miei pensieri invece sbandano e si rincorrono.

Anch’io talvolta di esser treno ho voglia:
essi hanno sempre la famiglia
di vagoni con loro, uniti e ubbidienti.
Orgoglio di motrice, indifferenza dei viaggiatori.

Qui convengono i rumori
che mi avvolgono mentre attendo una sorte.
Là fuori intanto si schiudono le porte
di qualche treno dal buio apparso
e che ancora lo stesso buio inghiotte.

Intanto io dialogo con la notte.


QUESTO UOMO

 

In questo periodo difficile
della tua provata esistenza
moto spesso ti chiedi
che cosa vuoi e chi sei.

Allora ascolta:
tu vuoi che accanto a te ci sia qualcuno:
E io, imbarazzato e impreparato
non so darti la giusta risposta.

Ma ho anche capito
che questa riposta
è nella mia capacità di cura.
Forse allora sono io?
Io a cui tu chiedi soltanto di amarti
in modo che io per te sia dono,
e non arida merce di scambio.

Perché quest’uomo – sono io? – capisca
che senza di te, così come sei,
non è niente.

E dunque, se questo uomo sono io
ti dico:

tu sei la forza che contrasta la mia debolezza
tu sei la fedeltà contro la mia solitudine
tu sei la fragilità che contro la mia sicurezza
tu sei ciò che io non merito, perché ancora non mi abbandoni

tu sei il mio riposo, la cuccia della mia stanchezza
tu sei ciò per cui vale la pena vivere, soffrire, lottare
tu sei l’altra mia mano, l’altro mio piede
l’altro mio orecchio, l’altro mio occhio

perché senza te non riesco ad appropriarmi di nulla
a camminare sicuro
e non vedo e non mi accorgo quanto tu,
che ho sempre dimenticato
sei importante per me.           1997


 

Solitudine

 

Come un vecchio sto
seduto fuori
di questa serena provvisoria
casa d’estate.

L’imminente sera mi regala
un piacevole tepore
come una coperta sulle spalle
messa da chi mi fingo
di me ha cura.

Osservo dei monti il profilo
che sempre meno distinguo
nella luce del tramonto
che confonde la natura.

Così nella mia vita
il passare del tempo
i diversi strati rivela

come roccia che fatico a scalare
mentre di cercare tento
la via più facile.

Così alla fine
indietro lascio
i miei improbabili
compagni di viaggio

ai quali non so dimostrare
che uno stupido coraggio.

Le poche virtù son vinte dalle falle
Più penso di salir
più lascio al fondovalle
gli affetti a cui tenevo.

Se amica ora è la solitudine
che con me fuori sta seduta
forse un gesto di gratitudine
è saper dire a te
che mi mostri indifferenza
“il mio bene non muta”

e la risposta aspetto con pazienza.
Maurizio                           7/07


 

VIAGGIARE

 

Un viaggioa volte
è come una giovane amante
ti dà la voglia e il coraggio
di provare nuove esperienze
e ritrovare quel po’ di te stesso
soffocato da troppa abitudine.

E’ un compromess0
con la tua solitudine.

Ti rende curioso ed anche diverso
ti fa recuperare
il tempo che hai perso.

Certo qualcosa hai lasciato
e a quel qualcosa
prima o poi ritorni.

Ma intanto ti interessano
solo questi giorni
in cui diventi etereo
per penetrare sconosciute dimensioni.

C’è sempre un treno, un aereo
o un sogno
per un viaggio necessario
anche se non ne hai bisogno.