Maurizio Rossetto
Poesie
16 Agosto 2022
Volevo una vita banale,
semplice, fluida, lineare!
Sapere, credere, unirmi e
Generare.
Ho una vita agli eccessi,
non trovo chi sono,
ti amo ma muori
e ho cresciuto una gerla di infanti dolori.
Volevo una vita da film,
completa, preziosa, importante.
Un generoso compagno, un complice, un amante
ed un padre: attento e coerente.
Nulla di tutto questo ho creato!
O forse, in parte è già realizzato.
Su tutto una cosa, certa, non si potrà negare:
ho sì una vita da film ma, ahimè, dell’orrore.
Tremo in questo istante di eterno dolore.
Non ti ho generato ma sei un pezzo di cuore,
spero abbia tutto un senso,
per accoglierti nel nostro porto sicuro.
Innaturale è ciò che ora sto elaborando,
ma con te un istante è un tormento,
non ti posso subire, non riesco a curarti e
allontano così, il tuo lento perire.
Universo, Supremo, Spirito, Eterno,
guarda questo battito d’ali,
ridona una speranza di vita,
non lasciarci morire!
Figlio e non più un nemico dolore.
Andare
Mi toccano i profondi lumi spenti!
Quale calore svenendo mi giungerà?
Vorrei ma non riesco a ridurre;
credevo di crollare andando a scemare,
correvo e non mi vedevo,
meraviglia tuffandomi nella morbida culla,
in una bolla.
Ora
Scorre questo tempo indolente,
non guardarmi dentro,
smettila di frugare con le mani nelle viscere mie,
portami lontano, estrai forte da dentro,
la tua mano lentamente
come il caldo pallore con cui mi rivesti,
Muto!