Ombre
La notte
disegna ombre alla Bellezza,
ciò che ora
giace celato
all’alba
splenderà rivelato.
Cattedrale
Così vorrei fosse il mio cuore
come questa cattedrale
che è ferma, semplice
possente e sempre presente,
resistente allo scorrere del tempo,
lontana dal caos che ignora,
custode del silenzio,
ospite di geometrie e spazi circolari
che in un leggero vortice innalzano.
Così preserverei la luce
la mia bellezza, la pace.
Così solleverei uno scudo respingente
la folle irrequietezza degli esseri umani,
l’abbrutimento voluto dai deboli arroganti,
la menzogna degli ingordi con errata messa a fuoco.
Entrerebbe solo chi sa lo stupore
…per restare… e camminare in punta di piedi
lasciando un bel segno di sé.
Nostalgia delle piccole ore
A volte mi assale
l’assurda nostalgia delle piccole ore!
A notte fonda la città dormiva
e metà del mondo rallentava la sua corsa.
Allora vegliavo sul sonno di vite ferite
ed esistevo in un modo che non so più,
dentro un corpo stanco
si liberavano pensieri chiari, differenti
e una dolcezza che ammorbidiva il cuore.
Era un tempo anche per me,
il tempo delle piccole ore.
Rabbia
Un lampo di consapevolezza
attraversa e illumina confusi pensieri…
…una bestemmia vivente,
un equivoco,
un insulto all’intelligenza,
uno sconto alla verità…
questo sì
NON voglio essere!
Un magma di rabbia ribolle nelle viscere,
sopporto con pazienza il male che procura,
non la farò esplodere facendomi a pezzi
la libererò
lascerà le stanze che ha rubato alla tenerezza,
spezzerò le catene all’energia che vuol fluire.
Nel silenzio che mi abita sentirò l’armonia risuonare
e la gratitudine di vivere.
Sollievo
Finalmente la Bellezza
di nuovo, non ferisce più.
Semplicemente dilata,
fa spazio
lo trova e se lo prende,
riposa lì
dove il cuore si è espanso.
Amatrice
Silenzio assordante come quel boato
l’urlo della terra che si spacca e spezza il tempo,
cumuli di macerie dentro lo sguardo
frammenti di memorie ammassate e immobili
… macerie….macerie…ancora macerie,
spettri accasciati di sogni e realtà quotidiani
di un passato che non sarà futuro… crollato coi muri.
Storie interrotte
parlano negli occhi lavati di chi resta,
vite volate verso un improvviso altrove
pulsano in cuori frantumati da perdite indicibili.
Sotto il sole già forte d’estate,
a metà del giorno,
nulla si muove
tranne l’anima….
scossa da forti sentimenti,
ti guardo da quassù Amatrice
e spero in un domani
di brulicar di gente.
Parole cantate
Non sorridi
in quel malcelato sforzo di sollevare le labbra
eppure è grande l’universo dentro te
e forte l’emozione nata da parole cantate,
profondamente tue,
prestate a chi non le sa partorire
e ora le può gridare.
E’ un fiore che dischiude i petali
la Verità, quando c’è
cattura lo sguardo
e merita un inchino.
Ritorni
Sento che sto per tornare
in questo camminare lento
su vecchie strade che saranno nuove.
Abito stanze familiari,
confidenti, che non sanno più la paura dell’essermi estranea.
Posso riconoscermi in uno specchio finalmente amico
sentire i muscoli distesi
come i prati sotto il sole di maggio
e la leggerezza che speravo tornasse a trovarmi.
Resta con me
brezza che accarezzi e increspi un mare di profondi abissi!..
…Che dono osservarli magnifici e terribili
attraverso questa solida trasparenza che distanzia!
Quando torni
ogni cosa presente e assente riprende il suo posto
ogni moto dell’anima ritrova il suo nome,
quando torni…
se ritorni…è festa in ogni dove nell’universo
è un miracolo….
…il miracolo dei ritorni.
Un desiderio alla montagna
Nel silenzio della notte
ho affidato un desiderio alla montagna
e lei l’ha custodito
e me l’ha restituito esaudito.
Sapevo della sua forza
come di un’ amica
lontana e fedele.
Ho fatto la strada
con la pazienza di credere
all’inudibile ascoltato.
Per quel frammento d’infinito che siamo
possiamo muovere le cose,
dal nostro centro
vincere resistenza e paura,
possiamo atterrare sogni indefiniti e appesi,
darci un tempo per la gioia e la meraviglia.
Sensazioni Viola
E’ una fatica
sostare davanti questo tempo lento,
il tempo di un giorno
nel tempo delle stagioni
nel tempo di una vita.
Arrivo da ore inghiottite di corsa
e questa costrizione quasi fa male,
pesa l’attesa che non so più godere
in ogni piccolo particolare,
osservo e vedo il senso e il non senso
nel nostro fare, andare, accadere.
L’anima si fa trovare?
Un corpo la può contenere?
Sento il disturbo del limite
che non si può fuggire.
Acqua e fuoco
per vivere e bruciare
uomo e natura….
la sensazione che l’arte di un maestro
può rivelarsi bella e….molto dura.