Micol Vallotto - Poesie

1. Fiore di ciliegio

 

Cammini.

Incerta e silenziosa

lontana dai casini

senza posa

tu, cammini.

Distratta

da chissà quali pensieri

immersa

in chissà quali misteri

tu, cammini.

Non sai cosa darei

per sapere cosa fai

quando chiudi il mondo fuori

e resti sola coi tuoi guai.


 

2. Mélancolie

 

Come un albero

che con le sue radici

se ne sta

ben saldo

nel terreno,

così la tristezza

le si insinuava

nelle striature rossastre del cuore,

senza lasciare spazio

ad attimi

di maldestra felicità.


 

3. Insonnia

 

Vuoti incolmabili

singhiozzi implacabili

silenzi assordanti

respiri ansimanti,

cuori distanti e

notti stancanti;

mani intoccabili,

pensieri instabili.


 

4. Odi et amo

 

Mi manca il respiro

e non so cosa fare

ho il cuore che batte in modo anormale.

Ma se

tu mi baci

ancora una volta

ti giuro che smetto di fare la lotta.


 

5. Sott’acqua

 

Mi piace

quando ti immergi

completamente

nella tua assurda contemplazione del mondo

e con un movimento impercettibile

cambi continuamente direzione al tuo sguardo.

E mi piace vedere

come ti riesca così difficile districarti tra tutti quei fili,

che ti si attorcigliano addosso

quasi fossero edera,

inesorabili

quasi fossero serpi.

E quando alla fine ritorni fra noi

anche quello mi piace

perché assomigli all’acqua

che si increspa in superficie

ma sotto resta calma:

tu non sei tornato in te

sei ancora un po’ sul fondo.

Tu sei tu,

e l’essere che sei

non è compatibile

con ciò che siamo noi.


 

6. Abbandono

 

Raggelo all’instante,

nel vuoto

sospesa:

resta.


 

7. Amari risvegli

 

Immagina che un giorno

ti alzi

e non mi ami più

e non mi svegli più

con i tuoi baci al sapore di cocco

e le tue braccia che son disegnate.

Immagina

che ti vesti di fretta

e scappi di casa

e confuso ti mischi al caotico frastuono della vita.

Immagina noi,

che non siamo più noi

che siamo ormai schiuma

di un mare in tempesta.

Immagina questo

e poi guardami in viso,

dimmi:

saprebbe ancora di casa la vita?


 

8. Dopo l’uragano

 

Lentamente

raccolse i cocci della sua anima ferita,

fatta a pezzi da chi

– come un cieco –

non aveva saputo intravedere

la luce

che da lì sgorgava;

e se ne andò

triste e svuotata,

consapevole che ciò che era stato

non sarebbe stato più.


 

9. Residui

 

Ti porto addosso,

come un profumo

che non mi stanca mai

e ti porto dentro

perché è li che resti

e da lì non te ne vai,

incastrato come sei

tra il battito e il respiro.


 

10. 29 Agosto

 

Voglio una vita

dipinta di sogni

che non sia solamente

un mero lottare

dall’alba al tramonto

ma che porti con sé

giorni squarciati da violente emozioni

e notti incantate di infinita speranza.