Mikael Araya - Poesie

mio trionfo

 

ti voglio far vedere a tutti

che sei mia stiamo insieme

mio trionfo nessuno ti

prenderà da me

se vengono in migliaia se non lo so quanti

tu sei mia il mio canto

quando ti vedo

mi incanto

il trionfo di Bacco e Arianna

da mangiare piovuto dal cielo

tu sei la mia manna

il mio tallone

d’Achille

che muore con il dardo

del suo amore

trafitto al cuore

affannato

non ha respiro

non posso salire

le scale

a casa mia non posso arrivare

tu sei la lancia trafitto nel mio cuore

e anche la medicina dandogli l’amore

tutte due mia caduta

e mie balzata

in avanti, mio trionfo da far vedere

a tutto il mondo

vincita al primo posto

la medaglia d’oro

che a nessuno

neanche in sogno

ti consegno

che vivi nel mio segno

mi allatti dal tuo seno

mi fai grande umano

per vivere dando

mi una mano

tu sei il mio amore trionfo

mio trionfo anche in sonno

che ti sogno

mio trionfo.


 

dolore

 

perché sento il dolore

è sofferenza per me il tuo amore

non lo so io soffro

quando non ti vedo

soffro

sento il dolore

quando sento a me vicina

lo stesso sento il dolore

quando mi sorvegliano

i tuoi bei

occhi soffro

quando accarezzo

i lunghi capelli

soffro

quando ti bacio

le tue belle labbra

mi addolora

perché sei vicina

e penso

cosa sta pensando

di me, e soffro

quando lontano

ricordo le tue guancia

che come un maturo

arancia

soffro per i ricordi

le belle tette

soffro

pensando

dicendo

sarà con un altro

e sento il dolore

e soffro

mia dea il tuo amore

è sofferenza per me

io sento l’amore è bello allegria

mangiare, bere, e fare l’amore

io invece non lo so

perché soffro

amore soffro

e mi addoloro

amore e sofferenza per me amore

non trovò nessuna

come te che sarà

sostituito medicina

surrogato anzi che il tè

un caffe con un po’ di latte

ma il mio vizio sei soltanto te

che non posso vivere senza

non ho nessuna forza

ma sento, sento il dolore

la mia passione

tu sei mia amore

il mio dolore!!!

dolore.


 

similia similibus curantur

 

la medicina di una malattia

è la malattia stessa

o che assomiglia ad essa

per curare un male

lo stesso genere devi usare

al ferito senza ferire

tirchio chiama tirchio

generoso chiama generoso

operoso chiama operoso

per riposare stanco

chiama stanco

la ricchezza non è soltanto faticando

ma pensando e osservando

la gallina ama il gallo

pecora il montone

capra il caprone

mucca il toro

cavalla il cavallo

la asina l’asino

il gatto vuole la gatta

il cane la cagna

l’elefante elefantessa

il tigre la tigre

il leone la leonessa

gli api la loro ape regina

uccelli con lo stesso piume

vanno assieme

la luna cammina con il sole

Marte con venere

parlante parla al suo ascoltatore

studente assolta all’insegnate

la preda somiglia al suo cacciatore

predicato al suo predicatore

marito somiglia alla moglie

amato all’amante

generato al generatore

creato al suo creatore

similia similibus curantur

similia similibus curantur

similia similibus curantur.



Cavalla giumente

 

per favore diventa

mia bella ragazza

senza pari giumenta mia

ne paragone cavalla

che tutto supporta

malattia che sia ferita

sei grande, grande

per favore, diventa mia,

vieni mia diventa

ti darò tutto lo racconto al paese tutta

per raggiungere te,

cammino e mangio in fretta

vieni diventa mia bella giumenta

per stare con acqua pura

vicino al fiume

nei bei posti puliti senza letame

io con te e tu con me

ci stiamo insieme

ci baciamo e facciamo

cose ahimè

bella cavalla bella giumenta

avvicina vieni da me

e io correndo vengo da te

come un viandante

per lungo periodo

non ha bevuto

acqua, ha gran sete

come un caduto con le ferite

ha bisogno di cure mediche

ti avvinghio attorno

e ti succhio

come grande serpente

vieni giumenta mia cavallina

ci coccoliamo, diventiamo una

la stessa persona

diventa senza respirare senza

sua parte di un ago la sua cruna

come un’orchestra una banda

non può stare senza la sua

piano forte chitarra

un cantante senza melodia

piacevole vocina

stai con me amore mia cavalla

de bella razza mia giumenta

cavalla mia.


 

meglio tu

 

meglio tu, meglio tu dall’altra

che mi ha dato uno schiaffo

anche se la detto voglio diventare tuo schiavo

senza ritegno

quel che c’ho ti davo

mi ha detto come amico

ben ti trovo

mica poi venire

da me per strada non speravo

non accetto  

il tuo avere

ne la conoscenza il sapere

che tu pensi sommo

di tutto il mondo

che uno può trovare

dallo agli altri io non lo so

cosa farne

da stare con uno come te

scelgo essere schiava

non voglio che

mi metti

ne uomini ne dei

in schiera

che mi metti alla mia disposizione

come una scacchiera

se trovo come me anche

se unitile

voglio scegliere

mi ha detto quella che avevo pensato

che era mia madre,

mia amore

cambio faccia

verso te non da meno bella

che non ti manca ne soldi ne intelligenza

non hai bisogno di niente

se non una piccola spinta

per realizzare

quel che voi fare

quello che voi diventare

anche per questo hai un buon padre

con me vieni con solo pensieri d’aiutare

se voi la mia

poi diventare

mi hai svegliato che

tu sei meglio

dall’altra, mia madre natura

nel mio sogno

mia meditazione

spero sia vero

sei d’accordo

che avremo figli; mia moglie,

mia dea consigliere

poi diventare,

mia amore

meglio tu!!!


 

madre Saraswati

 

grazie madre mia

mi hai donato tutto

fino te stesso

come entrare nella gente

praticamente, mi hai insegnato

madre mia di tutto questo

sono immensamente

innumerevole possibilità

non ti ho mai ringraziato

perché sono ingrato

tutto quello che mi fai

pienamente non avevo capito

grazie madre mia

del sapere e della conoscenza dea

Saraswati, madre mia

tu sei venuta da me

in tutti i modi come

madre, medico, traduttore istruttore

coi nomi a non finire

e io non ho voluto ammettere  

non avevo voglia di capire

se non a darti da fare

da lavorare

e tu mi hai coccolato

con pazienza

senza neanche di dirmi aspetta

mia madre mia dea amata

che non mi hai mai abbandonato

da me non sei mai andata

anche da tanti ti sei voluta

tutte le persone ti hanno cercata

nella mia piccola dimora abitata

non lo so come ringraziarti

quale inno devo scrivere o cantare

per un minimo sdebitare

per tutte cose che mi hai dato

tutte le piaghe che hai sofferto

dea mia madre io non lo so

contare i numeri degli dei

con cui a contare tu sei abituata

però, io non ti dimenticherò

mai per l’eternità

la dea del sapere e della conoscenza;

Saraswati.


 

se ti piace

 

 

sono sempre qui

ad aspettarti se vuoi

poi venire a trovarmi

il mio cuore batte per te

non riuscirò a vivere

il mio, mi devi dare

devi far ritornare

ti ho consegnato senza conoscere

e sapere come eri veramente

ti ho dato il mio cuore

se non ti dispiace

vieni farmelo avere

amore non corrisposto

le dolce parole negato

promesse non messe in atto

la risposta per averti dato

il mio essere tutto

dalla mia testa pensiero

per vederti il mio terzo occhio

dello stomaco

quello che ho mangiato

dei polmoni l’aria respirato

se sei onesta vieni a tornare del mio

cuore battito

sono sempre qui ad aspettarti

vieni amore, quello che ti ho dato a darmi

è inutile cose delle persone prendere

senza preavviso

senza niente dire

e meglio ridarlo al proprietario

dare senza nessun lacero

ne ferire

nessun inganno malore

mi hai fatto abbastanza male

non fai ancora aspettare

non mi fai ancora aspettare

se non ti dispiace

sono qui il mio a riprendere

la mia anima, il mio amore, il mio cuore

se ti piace.


 

il gran cesso

 

ho tolto il cesso

avevo cercato di ripararlo

anche se era difficile a farlo

di tutti i modi ho provato

mio caro, carissimo amico

a casa mia mi è venuto

con tutta la sua madida con tutto

la sua radice me l’ha tolto

per il suo lavoro neanche pagato

così grande abbastanza ha lavorato

sapete per trovare cosi, quanto

sono fortunato

se avevo conosciuto prima

era meglio, non avrei disturbato

la mia mamma

ne avrei cercato chiedere a quella donna

ne insaponarlo con la schiuma

ne cercato di togliere la macchia

trattando con candeggina

neanche graffiarla con la spugna

però, mio amico preferito me l’ha tolto

il bagno rotto e anche pulito la cucina

spero che trovi quello che cerca per strada

la sua preferita madida

la sua terra per seminare

con l’acqua bagnata

mi ha fatto uscire da la difficoltà

con la mia debole forza

non avrei fatta

mi ha aiutato che Dio lo aiuta

può dire da ora in poi benvenuta

a quella che vuole alla sua amata

e forte come il suo nome è una armata

è un ottima da lui fatta

senza neanche detta

ha grande mano lesta e preparata

non serve a lui a correre scorretta

ho accompagnato per sempre alla sua

casa alla sua preferita.

Il gran cesso.


 

Pinoli

 

pino pina

ho per te una proposta

sta mattina

devi ascoltarmi

con silenzio e credere

quello che c’ho da dire

ieri era il tuo giorno fortunato

per regalarti una bella cosa promesso

tu non hai accettato non voluto

minimamente creduto

io veramente la mia borsa

di aprirla ho cercato

non hai voluto credere

credo che tu sei rasta

non lo sai neanche cos’a significare

cosa vuol dire

la parola stessa

ti dirò da dove viene

Ras Taferi, che incute paure

il nome dato a un re

di un paese di tutto il mondo

fino al bob il sommo cantante

che fa ballare in tal modo

e aumenta il battito del cuore le ali fa crescere

fa salire e scendere

aveva conosciuto

pinoli, pino pina, pino pinoli pina

bella bellissima zucchero zuccherina

oggi ti farò la richiesta di ieri mattina

però, come non hai creduto

ha un costo devi darmi qualcosa di te

al tal presso per farti credere

così si può comprare quel che serve

poi ti regalo la miniera d’oro

il rimanente riserve

all’ultimo si dice “vissero

felici e contenti

saluti arrivederci.”


 

O mio guaritore

 

ho fatto tanto male

alla gente e a me

al mio padre, fratelli

amici, insegnanti, sorelle

guaritori e protettori

non ho risparmiato

neanche mia madre

   però passando sopra

   lasciando dietro

   ho mio protettore

   il mio guaritore

   non ce nessuno

   come lui a sembrare

o mio guaritore

luna nella tua testa

scorre acque dai tuoi

di seta cappelli

ricordi degli antenati

sulla tua nuca

sul tuo collo

   pira sul tuo fronte

   tre segni di maestosità

   nelle tue dita segno

   dirotta lacrima

   sulla tua mano destra

   grande simbolo

   di protezione

o mio guaritore

nella tua sinistra

del musica

per ricordare

uno come me

con chi sta

a che fare

   se non sta attento

   a lui rimane

   solo a piangere

   non avrà neanche

   possibilità di aprire

   bocca prendere boccone

   per mangiare

o mio guaritore

ti piace acqua

mescolato con latte

sopra il tuo segno

che non si deve svelare

a chi non è degno

grazie, grazie, grazie

mi hai guarito

o mio guaritore.