mio trionfo
ti voglio far vedere a tutti
che sei mia stiamo insieme
mio trionfo nessuno ti
prenderà da me
se vengono in migliaia se non lo so quanti
tu sei mia il mio canto
quando ti vedo
mi incanto
il trionfo di Bacco e Arianna
da mangiare piovuto dal cielo
tu sei la mia manna
il mio tallone
d’Achille
che muore con il dardo
del suo amore
trafitto al cuore
affannato
non ha respiro
non posso salire
le scale
a casa mia non posso arrivare
tu sei la lancia trafitto nel mio cuore
e anche la medicina dandogli l’amore
tutte due mia caduta
e mie balzata
in avanti, mio trionfo da far vedere
a tutto il mondo
vincita al primo posto
la medaglia d’oro
che a nessuno
neanche in sogno
ti consegno
che vivi nel mio segno
mi allatti dal tuo seno
mi fai grande umano
per vivere dando
mi una mano
tu sei il mio amore trionfo
mio trionfo anche in sonno
che ti sogno
mio trionfo.
dolore
perché sento il dolore
è sofferenza per me il tuo amore
non lo so io soffro
quando non ti vedo
soffro
sento il dolore
quando sento a me vicina
lo stesso sento il dolore
quando mi sorvegliano
i tuoi bei
occhi soffro
quando accarezzo
i lunghi capelli
soffro
quando ti bacio
le tue belle labbra
mi addolora
perché sei vicina
e penso
cosa sta pensando
di me, e soffro
quando lontano
ricordo le tue guancia
che come un maturo
arancia
soffro per i ricordi
le belle tette
soffro
pensando
dicendo
sarà con un altro
e sento il dolore
e soffro
mia dea il tuo amore
è sofferenza per me
io sento l’amore è bello allegria
mangiare, bere, e fare l’amore
io invece non lo so
perché soffro
amore soffro
e mi addoloro
amore e sofferenza per me amore
non trovò nessuna
come te che sarà
sostituito medicina
surrogato anzi che il tè
un caffe con un po’ di latte
ma il mio vizio sei soltanto te
che non posso vivere senza
non ho nessuna forza
ma sento, sento il dolore
la mia passione
tu sei mia amore
il mio dolore!!!
dolore.
similia similibus curantur
la medicina di una malattia
è la malattia stessa
o che assomiglia ad essa
per curare un male
lo stesso genere devi usare
al ferito senza ferire
tirchio chiama tirchio
generoso chiama generoso
operoso chiama operoso
per riposare stanco
chiama stanco
la ricchezza non è soltanto faticando
ma pensando e osservando
la gallina ama il gallo
pecora il montone
capra il caprone
mucca il toro
cavalla il cavallo
la asina l’asino
il gatto vuole la gatta
il cane la cagna
l’elefante elefantessa
il tigre la tigre
il leone la leonessa
gli api la loro ape regina
uccelli con lo stesso piume
vanno assieme
la luna cammina con il sole
Marte con venere
parlante parla al suo ascoltatore
studente assolta all’insegnate
la preda somiglia al suo cacciatore
predicato al suo predicatore
marito somiglia alla moglie
amato all’amante
generato al generatore
creato al suo creatore
similia similibus curantur
similia similibus curantur
similia similibus curantur.
Cavalla giumente
per favore diventa
mia bella ragazza
senza pari giumenta mia
ne paragone cavalla
che tutto supporta
malattia che sia ferita
sei grande, grande
per favore, diventa mia,
vieni mia diventa
ti darò tutto lo racconto al paese tutta
per raggiungere te,
cammino e mangio in fretta
vieni diventa mia bella giumenta
per stare con acqua pura
vicino al fiume
nei bei posti puliti senza letame
io con te e tu con me
ci stiamo insieme
ci baciamo e facciamo
cose ahimè
bella cavalla bella giumenta
avvicina vieni da me
e io correndo vengo da te
come un viandante
per lungo periodo
non ha bevuto
acqua, ha gran sete
come un caduto con le ferite
ha bisogno di cure mediche
ti avvinghio attorno
e ti succhio
come grande serpente
vieni giumenta mia cavallina
ci coccoliamo, diventiamo una
la stessa persona
diventa senza respirare senza
sua parte di un ago la sua cruna
come un’orchestra una banda
non può stare senza la sua
piano forte chitarra
un cantante senza melodia
piacevole vocina
stai con me amore mia cavalla
de bella razza mia giumenta
cavalla mia.
meglio tu
meglio tu, meglio tu dall’altra
che mi ha dato uno schiaffo
anche se la detto voglio diventare tuo schiavo
senza ritegno
quel che c’ho ti davo
mi ha detto come amico
ben ti trovo
mica poi venire
da me per strada non speravo
non accetto
il tuo avere
ne la conoscenza il sapere
che tu pensi sommo
di tutto il mondo
che uno può trovare
dallo agli altri io non lo so
cosa farne
da stare con uno come te
scelgo essere schiava
non voglio che
mi metti
ne uomini ne dei
in schiera
che mi metti alla mia disposizione
come una scacchiera
se trovo come me anche
se unitile
voglio scegliere
mi ha detto quella che avevo pensato
che era mia madre,
mia amore
cambio faccia
verso te non da meno bella
che non ti manca ne soldi ne intelligenza
non hai bisogno di niente
se non una piccola spinta
per realizzare
quel che voi fare
quello che voi diventare
anche per questo hai un buon padre
con me vieni con solo pensieri d’aiutare
se voi la mia
poi diventare
mi hai svegliato che
tu sei meglio
dall’altra, mia madre natura
nel mio sogno
mia meditazione
spero sia vero
sei d’accordo
che avremo figli; mia moglie,
mia dea consigliere
poi diventare,
mia amore
meglio tu!!!
madre Saraswati
grazie madre mia
mi hai donato tutto
fino te stesso
come entrare nella gente
praticamente, mi hai insegnato
madre mia di tutto questo
sono immensamente
innumerevole possibilità
non ti ho mai ringraziato
perché sono ingrato
tutto quello che mi fai
pienamente non avevo capito
grazie madre mia
del sapere e della conoscenza dea
Saraswati, madre mia
tu sei venuta da me
in tutti i modi come
madre, medico, traduttore istruttore
coi nomi a non finire
e io non ho voluto ammettere
non avevo voglia di capire
se non a darti da fare
da lavorare
e tu mi hai coccolato
con pazienza
senza neanche di dirmi aspetta
mia madre mia dea amata
che non mi hai mai abbandonato
da me non sei mai andata
anche da tanti ti sei voluta
tutte le persone ti hanno cercata
nella mia piccola dimora abitata
non lo so come ringraziarti
quale inno devo scrivere o cantare
per un minimo sdebitare
per tutte cose che mi hai dato
tutte le piaghe che hai sofferto
dea mia madre io non lo so
contare i numeri degli dei
con cui a contare tu sei abituata
però, io non ti dimenticherò
mai per l’eternità
la dea del sapere e della conoscenza;
Saraswati.
se ti piace
sono sempre qui
ad aspettarti se vuoi
poi venire a trovarmi
il mio cuore batte per te
non riuscirò a vivere
il mio, mi devi dare
devi far ritornare
ti ho consegnato senza conoscere
e sapere come eri veramente
ti ho dato il mio cuore
se non ti dispiace
vieni farmelo avere
amore non corrisposto
le dolce parole negato
promesse non messe in atto
la risposta per averti dato
il mio essere tutto
dalla mia testa pensiero
per vederti il mio terzo occhio
dello stomaco
quello che ho mangiato
dei polmoni l’aria respirato
se sei onesta vieni a tornare del mio
cuore battito
sono sempre qui ad aspettarti
vieni amore, quello che ti ho dato a darmi
è inutile cose delle persone prendere
senza preavviso
senza niente dire
e meglio ridarlo al proprietario
dare senza nessun lacero
ne ferire
nessun inganno malore
mi hai fatto abbastanza male
non fai ancora aspettare
non mi fai ancora aspettare
se non ti dispiace
sono qui il mio a riprendere
la mia anima, il mio amore, il mio cuore
se ti piace.
il gran cesso
ho tolto il cesso
avevo cercato di ripararlo
anche se era difficile a farlo
di tutti i modi ho provato
mio caro, carissimo amico
a casa mia mi è venuto
con tutta la sua madida con tutto
la sua radice me l’ha tolto
per il suo lavoro neanche pagato
così grande abbastanza ha lavorato
sapete per trovare cosi, quanto
sono fortunato
se avevo conosciuto prima
era meglio, non avrei disturbato
la mia mamma
ne avrei cercato chiedere a quella donna
ne insaponarlo con la schiuma
ne cercato di togliere la macchia
trattando con candeggina
neanche graffiarla con la spugna
però, mio amico preferito me l’ha tolto
il bagno rotto e anche pulito la cucina
spero che trovi quello che cerca per strada
la sua preferita madida
la sua terra per seminare
con l’acqua bagnata
mi ha fatto uscire da la difficoltà
con la mia debole forza
non avrei fatta
mi ha aiutato che Dio lo aiuta
può dire da ora in poi benvenuta
a quella che vuole alla sua amata
e forte come il suo nome è una armata
è un ottima da lui fatta
senza neanche detta
ha grande mano lesta e preparata
non serve a lui a correre scorretta
ho accompagnato per sempre alla sua
casa alla sua preferita.
Il gran cesso.
Pinoli
pino pina
ho per te una proposta
sta mattina
devi ascoltarmi
con silenzio e credere
quello che c’ho da dire
ieri era il tuo giorno fortunato
per regalarti una bella cosa promesso
tu non hai accettato non voluto
minimamente creduto
io veramente la mia borsa
di aprirla ho cercato
non hai voluto credere
credo che tu sei rasta
non lo sai neanche cos’a significare
cosa vuol dire
la parola stessa
ti dirò da dove viene
Ras Taferi, che incute paure
il nome dato a un re
di un paese di tutto il mondo
fino al bob il sommo cantante
che fa ballare in tal modo
e aumenta il battito del cuore le ali fa crescere
fa salire e scendere
aveva conosciuto
pinoli, pino pina, pino pinoli pina
bella bellissima zucchero zuccherina
oggi ti farò la richiesta di ieri mattina
però, come non hai creduto
ha un costo devi darmi qualcosa di te
al tal presso per farti credere
così si può comprare quel che serve
poi ti regalo la miniera d’oro
il rimanente riserve
all’ultimo si dice “vissero
felici e contenti
saluti arrivederci.”
O mio guaritore
ho fatto tanto male
alla gente e a me
al mio padre, fratelli
amici, insegnanti, sorelle
guaritori e protettori
non ho risparmiato
neanche mia madre
però passando sopra
lasciando dietro
ho mio protettore
il mio guaritore
non ce nessuno
come lui a sembrare
o mio guaritore
luna nella tua testa
scorre acque dai tuoi
di seta cappelli
ricordi degli antenati
sulla tua nuca
sul tuo collo
pira sul tuo fronte
tre segni di maestosità
nelle tue dita segno
dirotta lacrima
sulla tua mano destra
grande simbolo
di protezione
o mio guaritore
nella tua sinistra
del musica
per ricordare
uno come me
con chi sta
a che fare
se non sta attento
a lui rimane
solo a piangere
non avrà neanche
possibilità di aprire
bocca prendere boccone
per mangiare
o mio guaritore
ti piace acqua
mescolato con latte
sopra il tuo segno
che non si deve svelare
a chi non è degno
grazie, grazie, grazie
mi hai guarito
o mio guaritore.