NON PARLARE
Sarebbe meraviglioso fermare l’istante
In cui mamma dicesti di attendermi.
Non ho ricordi di serenità.
Crescendo credevo mi sarei innamorata,
Formato una famiglia,
Partorito giovani virgulti
Da instradare, amare.
I figli sono arrivati, belli, maschi
L’unico maschio in famiglia
Non era UOMO.
Non aveva nulla.
Ma per amore dei ragazzi,
Non parlavo, mi addossavo colpe.
Tu violento per un nonnulla,
E anche se molti anni sono trascorsi,
Sento tuttora le tue mani su me.
NON PARLARE.
Potevo solo piangere e leccarmi
Le ferite dell’anima.
Le altre me le curavano in pronto soccorso.
LASCIATI ANDARE
Precorrere, anticipare
Il tempo per realizzare
L’obiettivo è disumano.
Il nostro tempo è stabilito,
Nulla possiamo se non
Assecondarlo.
Fermati e rifletti,
Nessuno all’infuori di te
Potrà donarti bellezza
Nei tuoi risvegli
Godi dei giorni che la vita
Ti regala a piene mani.
Cogli gli attimi profusi,
Non voltarti indietro,
Cammina speditamente
Che del domani non v’è certezza
E chi vuol esser lieto
Lieto sia.
DONNA
E Dio creò la donna,
Per accompagnare Adamo.
E dall’inizio della creazione
Ad oggi e per il futuro,
Il mondo ruota intorno
Ad una donna.
Mamma, sorella, moglie e madre.
Ferita ma mai spenta,
Caduta, ma rialzatasi
Abusata eppure resistente.
Se non esistesse
Nulla avrebbe senso né continuità.
Non perché nacqui donna
Bensì perché nella mia esistenza
Pochi uomini salverei per delicatezza.
PANE SPEZZATO
Avevo intrapreso bimba
Questa strada chiamata Vita.
Tu mi seguivi,
Accompagnavi silente i miei primi passi.
Non ti conoscevo
E già rubavi la mia anima
Come potevo
Intendere i tuoi messaggi,
La ricerca
Confisca e spaventata
Sono fuggita
Ma troppo grande;
Doloroso;
Il mio piccolo tentativo di ignorarti.
Ho lasciato che mi conducessi
Su quella strada
Sapendolo perigliosa
Cadendo per poi trovare sempre
Te ad aiutarmi.
Non sono che all’inizio del viaggio
I timori, remoti
I dolori superabili,
Lo sconforto solo accennato.
Sempre culli i miei sogni
Ti ritrovo in ogni persona.
Quanto dolce è
Il Tuo Amore,
Favo stillante a cui mi disseto.
PROSSIMO
Pensavo, e ripensando
Elucubravo…
Cosa mai vi manca?
Danaro, no
Un tetto, no.
Libertà di osare? No
Eppure quel velo
Nello sguardo.
Trasuda dal vostro essere,
Cuori infranti,
Il vuoto
Nessuna aspirazione.
Che tristezza.
FIORE RECISO
Ondeggiavi con il primo
Alito di vento,
Splendevi di umile bellezza
Mentre il sole ti accarezzava;
Brillavi al chiaro di luna.
Gli anni scorrevano su te
Clementi e rispettosi,
Gioivo nel rimirar in te
Le mie sembianze,
Eppur il tuo sorriso
Emanava luce.
Ricerco negli occhi di altri
Il medesimo sussulto,
Inutilmente
Fiore sbocciato e profumato
Che non ha dato frutto
E il cui tempo è scaduto,
Consunto e terminato.
LA CREAZIONE
E Dio creò le acque,
Sopra e sottoterra,
Le creò limpide e tranquille,
O terribili nei cieli
A beneficio della terra
E per quanto in essa
Sarebbe stato contenuto.
Questo sublime spettacolo
Vive da sempre nei nostri incubi
O nel meraviglioso senso
Di libertà che sprigiona.
Saranno le lacrime degli angeli
E ci accompagneranno tutta
La vita.
Lacrime che solo in apparenza
Si asciugano.