Noemi Esposito - Poesie

Testo 1

Apparecchi splendenti ai denti, occhi raggianti di felicità, zaino in spalla e tanti sogni nel cassetto…
Le vedo così, in un caldo pomeriggio di primavera, tutte quelle ragazzine che tra un panino e una risata fanno la fila sotto un sole cocente per vedere il loro “idolo” che suona, per vedere dal vivo quel ragazzo fino ad allora ascoltato solo alle cuffiette nei pomeriggi annoiati quando invece di fare i compiti la mente vaga e la musica vibra forte nelle orecchie.
Le guardo sorridendo e rivedo un po’ me alla loro età… so esattamente cosa stanno provando e quanti sogni e speranze contenga quello zainetto, così piccolo eppure così carico… troppo pesante da tenere sulle loro minute spalle… perché si sa, i sogni pesano e crescere mantenendoli intatti non è mica una passeggiata…
Ed eccolo in un’istante l’attimo tanto atteso, le luci, i suoni, la voce che canta a squarciagola e quelle “anime di carta” in un’esplosione di vita che ti fa venir voglia di sognare ancora…
Poi i saluti, i riflettori che si spengono e tutte queste anime di carta se ne tornano in silenzio alle loro vite ma con lo zaino ancora pieno, anzi, ora ancora un po’ di più perché l’hanno riempito di un sogno realizzato, il primo tassello di una vita di traguardi da raggiungere.
E tra me e me penso: “Buona vita, miei dolci anime di carta sognanti”.


 

Testo 2

Ho seri problemi a lasciar andare le cose. Ora l’ho capito, è un mio limite, non mi piacciono le cose che finiscono perché mi sembra sempre che con loro finisca un po’ anche una parte di me… Davvero, anche le cose che sembrano più banali… sono riuscita persino a piangere pure quando dopo tredici anni ho portato la mia macchina a demolire.
Penso davvero che anche gli oggetti abbiano un’anima, soprattutto quelli che hanno fatto parte di noi per tanto tempo.
Guardavo quella macchina vecchia e malridotta ma vedevo pezzi di vita, ricordi, anni che non torneranno più e la tristezza è diventata inevitabile.
Dovremmo imparare dalle farfalle che cambiano mutando con estrema semplicità, in perfetta sincronia con la natura.
Perché in realtà il cambiamento è parte integrante della nostra natura, è inevitabile quanto necessario per evolvere, maturare e trasformarsi.
Dovremmo davvero imparare dalle farfalle, mutare facendoci nascere delle meravigliose “ali” e imparare a “volare” nel cielo della nostra vita.


 

Testo 3

“Io non amerò mai nessun altro come te mamma, nemmeno quando sarò grande, nemmeno quando avrò figli miei. Tu sarai sempre la “mia” persona più importante”.
La guardai per un attimo e due lacrime stavano per bagnare il mio viso però mi trattenni e le risposi: “Mi vorrai sempre bene ma quando sarai mamma capirai che niente al mondo sarà più importante dei tuoi bimbi ed è giusto che sia così…”.
Mi guardò con aria corrugata e incredula di chi sa quel che dice e non vuol essere contraddetta e ripeté: “forse per te è stato così ma ti assicuro che per me sarà diverso. Ne riparleremo tra vent’anni, ecco!!!”.
Pensai tra me e me che mai nella vita mi sarei più sentita amata in quel modo, così totale, così puro, così vero e con un velo di malinconia me l’immaginai già grande, bella e sicura di sé ma anche tremendamente lontana e stavolta le lacrime non riuscii a trattenerle.
Lo so, sono i sciocchi pensieri di una mamma come tante… posso solo sperare di vedere sempre nei suoi occhi la stessa luce di oggi… posso solo sperare che possa sempre essere felice… posso solo sperare di saperla lasciare andare quando sarà ora che apra le sue ali e spicchi il volo, libera e lontana da me quando non sarò più così importante come oggi crede… ma ora no, ora è ancora piccola e ancora mia perciò la stringo forte, le do un bacio e le dico: “forza, è l’ora della merenda, vai a lavarti le mani”.


 

Testo 4

Lui la guardò per un attimo incanto dicendole: “ma che occhi hai?”.
Tremava dicendole queste parole e il suo sguardo era un misto di amore e passione.
Lei sorrise… sorrise e rise in cuor suo…
Non aveva mai desiderato altro, era una vita che voleva essere guardata così, proprio in quel modo, proprio con quell’intensità, proprio da lui…
Ma non disse nulla di tutto questo, sorrise soltanto.
Quello che lui non capiva è che quegli occhi che tanto ammirava erano bagnati da una luce nuova, la luce dell’amore che lei provava per lui…
Del resto lui aveva “solamente” appena fatto l’amore, lei però… eh, lei aveva proprio perso l’anima, e il cuore, e la ragione e… tutto!
Ma gli uomini si sa, certe cose non le capiscono, ma questa… è un’altra storia.


 

Testo 5

“Gli occhi che han pianto son sempre più belli”, diceva mia madre sorridendo quand’ ero bambina.
La bellezza si svela abbattendo muri di sofferenza.
La bellezza fiorisce quando una luce si accende nel cuore.
La bellezza rinasce da una ruga che “graffia” gli occhi ma che rende più intenso uno sguardo.
La bellezza risplende quando siamo pronti a rialzarci ammaccate e sorridenti facendo l’occhiolino alla vita.
Gli occhi che han pianto son sempre più belli perché vi trovi scritte storie che l’anima tesse e che loro raccontano.


 

Testo 6

Gli anni in cui ti credi immortale, gli anni in cui ancora pensi di poter tenere il mondo nel palmo di una mano, gli anni in cui ancora poco hai scritto e tanto hai da scrivere…
Gli anni in cui i sogni si trasformano in speranze, le speranze in sogni…
Gli anni in cui il mondo ti può solo ammirare perché è lui ad essere tuo, sei tu che lo tieni al guinzaglio!
Gli anni che passano così velocemente da lasciarti senza fiato…
Poi un giorno ti volti, e sono già passati…


 

Testo 7

Voglio vivere spettinata, capelli in disordine, idee confuse e sorriso nel cuore.
Voglio correre a perdifiato, perdermi tra le righe di un sogno, cantare, ballare, ridere e pregare ma pur sempre a modo mio, pur sempre spettinata.
Sai che c’è? Che la vita è troppo breve per viverla impostata, per viverla come gli altri si aspettano, per viverla troppo “pettinata”.
E se le idee diventano “troppo” confuse, quando dovrai scegliere che strada prendere, resta in silenzio e osserva gli alberi…
Resta ad ascoltarli, respirali, senti la loro linfa vitale scorrerti nelle vene e le loro foglie spettinate sapranno indicarti la strada.


 

Testo 8

Resterà sempre vivo in me il ricordo di quando il vostro pianto si è unito al mio.
In quei momenti ho capito la vera essenza della vita.
Guarderò, senza però mai intralciare, il vostro cammino.
E quando cadrete sarò lì pronta a raccogliervi e ad asciugare le vostre lacrime.
Gioirò dei vostri successi, dei vostri giorni di sole.
Per il tempo in cui vivrò in questo mondo ci sarò.
E quando la vita ci dividerà vi guiderò oltre i limiti del tempo e della realtà.
Quando avrete bisogno di me sentirete che sarò lì perché vivrò per sempre in voi.
Voi parte di me,
io parte di voi.


 

Testo 9

Guardavo il cielo e vedevo te, guardavo il mare, le montagne, i prati infiniti della mia vita e vedevo te.
Guardando indietro e guardando avanti
l’unica cosa che riesco a vedere
sei te.
Forse perché la luce che riflettono i miei occhi è data dall’immagine infinita di te
che dal mio cuore sale fino a tutto ciò che dinanzi a me si prospetta.


 

Testo 10

A volte occorre un punto d’arrivo per ricominciare…
Occorre finire per poter riiniziare, occorre chiudere per riaprire…
Riaprire un varco in noi, perché è proprio in noi che si deve trovare la forza per essere più forti, più veri, più vivi.
E se quel palpito di vita lo sentiamo pian piano spegnere in noi, dobbiamo ripercorrere a ritroso la nostra storia, il nostro vissuto e riscoprire chi siamo, o perlomeno chi eravamo e capire perché ora non siamo più…
e da quella fine ricostruire un nuovo inizio.