Ornella Polenti - Poesie

L’acqua era bassa

Impaurita mi nascondevo dietro al rumore
e non sentivo
ciò che mi diceva il silenzio.
A piccoli sorsi
ho bevuto l’acqua avvelenata
e la speranza affogava nel bicchiere,
nessuno le aveva insegnato a nuotare,
poi ho messo a tacere il superfluo
e mi sono accorta che
l’acqua era bassa.

 

 

Come l’acqua

Come l’acqua
Impetuosa, tenace,
coraggiosa
a volte eccesso di delicatezza.
Come l’acqua vorrei essere senza limiti.
Cambiare forma quando serve,
dissetare anche chi non conosco,
abbracciare il mondo senza dominarlo.
Come l’acqua vorrei
scorrere fra le cose
infrangere distanze e traguardi.
Mi spingo e mi lascio andare
con l’agilità del pensiero e del sentimento,
rotola lungo la discesa l’insufficienza della realtà.
Guardo dall’alto e vedo
futuri alternativi possibili,
poi scendo danzando sopra i tetti.
Come l’acqua sincerità incontrastata
amica vera.

 

 

Scelgo la notte

Scelgo la notte
per dar vita ai miei sogni.
I pensieri si intrecciano
intensi fragili, profondi,
trasformano
le albe in tramonti,
sovrappongono le immagini,
scompigliano le stagioni,
poi un’innata teatralità
eravamo alla ricerca dell’immaterialità.

 

 

Il cielo

Il cielo,
luogo ideale
per conciliare le contraddizioni,
qualche cosa di lontano e vicino,
invulnerabile,
eternizzante.
Guardo il cielo
E posso evadere
dalla limitatezza,
frammento di realtà vera
a cui aggrapparsi.
Il cielo
soluzione aperta
e i drammi sembrano
concludersi.

 

 

Il mio Io e il mio Se

A volte il mio Io
interpella il mio Se
e viceversa,
lacerante contrapposizione
di derive opposte,
l’uno
ti do tutto ciò
che ho di meglio,
ti svelerò alcuni
inganni del tempo,
l’altro
rivelazioni sempre più
improbabili,
pregiudizio un po’ snob
e l’avanguardia si era tramutata
in noia.
Figurarsi se
posso intercettare lo spirito de mio tempo
e poi
distogliere lo sguardo
e scattare un’altra foto.

 

 

Automatismo ripetitivo

Ciò che vorrei scrivere
è un tentativo
per salvare qualcosa
di questo tempo,
di fronte all’ineluttabile
dissolvimento
che tutti andiamo incontro.
Cercare un modo
per stravolgere la traiettoria,
illuminare l’epica quotidiana.
Un modo insomma
per resistere
in questi frammenti di vita
ad un automatismo
ripetitivo.

 

 

Fotografia

Fotografia,
dettagli impalpabili
tenendo d’occhio l’insieme.
Futilità vertiginose,
ma poi eccola
che si appiatta
nei dettagli,
frammenti di realtà
cui aggrapparsi.
La sensazione
è libertà assoluta
e un contagioso
entusiasmo per la vita.

 

 

Mi faccio una doccia

Mi faccio una doccia,
chiudo il box
e lascio il mondo fuori,
una fuga dall’oblio,
i problemi e il vociare
non mi appartengono,
smarrirsi nella calda
nebbia avvolgente.
Vuoto e silenzio,
soltanto il rumore
di una cascata di
acqua calda,
esperienza contemporanea
assoluta,
sublimazione invulnerabile.
Poi una riflessione
io ho l’acqua.

 

 

 

Corriamo incessantemente

E’ come se alla fine della corsa
ci spettasse un premio,
corriamo tutti incessantemente,
ma verso dove?
Corriamo mentre mangiamo,
corriamo al supermercato,
corriamo per andare a lavoro,
ed è già sera,
già notte,
già inverno,
è già tardi.
Ci hanno detto che
dobbiamo arrivare primi,
i primi sono sempre
i più lodati
e intanto infiniti dubbi
si rimestano
e lungo questa interminabile corsa
non c’è traccia
del proprio avvenire.

 

 

 

Non è tutto come sembra

Non è tutto come sembra
un sorriso può essere una facciata
e un silenzio a volte
parla più delle parole.
Pensavo di essere
Indispensabile per il mio gatto!!!
Troppo inganni
limitano la realtà
e spesso è per fuggirla.
Ricoperti di fuliggine
come siamo
non vediamo ciò
che c’è da vedere
e tra uno sbandare
quasi impercettibile
determiniamo
il limitato perimetro dell’Io
e poi l’ultimo grido
possibile
gatto salva l’uomo
dalla menzogna e
dalle circostanze
inconcludenti.