Paola Crisapulli - Poesie e Racconti

DONNA SEI

 

Donna 

sei gioia coraggio

amore sacrificio infinito

Preziosa più di ogni cosa

Non hai bisogno di ricchezze 

sapientemente finte.

Donna 

sei  sentimento 

rispetto  poesia espressi

con il mormorio del cuore

come un amante che risveglia 

le tue emozioni 

Donna 

sei  luce che illumina

la notte più buia con la

 forza dei tuoi sogni liberi 

senza nascondere le rughe 

che ti trasformano 

Donna 

sei    vita  attraverso 

l’arcobaleno dei pensieri 

profondi  sinceri racchiusi 

in uno abbraccio d’amore

più caldo del sole.



VITA  MIA 

 

Gocce di sole 

a poco  a poco  

inondano il tuo viso 

scaldano il mio cuore 

or che il velluto delle tue labbra 

esplosione di desiderio

s’adagia  sulle mie 

di fervore colme  

Le onde del mare 

riccioli di capelli d’angelo

si sdraiano sulla riva

 con soave fruscìo

quasi a temer noia

posarsi su di noi e

 l’armonia delle tue parole

 dolce malìa

 accendono linfa vital 

a illuminar  gli occhi miei

 la mia follia d’amor

Vita mia !



BANALITA’

 

Può essere qualcosa di comune, 

conosciuta, scontata 

quasi sgradevole.

Può darsi! 

Però qualcosa si è perso

 strada facendo 

lungo il nostro percorso.

Siamo così impegnati ad apparire 

al punto di ignorare 

la parte più semplice 

del nostro essere.

Quasi quasi 

a sembrar banali!



IN QUESTA VITA SOLITARIA

 

In questa solitaria vita colma di dolor

Assorta, pallida dolente nella sua

 fiamma immortale la mia anima vaga

muta  e silenziosa in cerca del tuo calor

Dammi il tuo petto naufrago nel tumulto  mar

Carico di aspre inquietudini  or spazzati

 all’improvviso dal vento rosso  di passion .

Abbraccia la tua amata con labbra piagate

di splendido sapor come un fantasma 

abbraccia l’eterna fiamma dell’amor.

Spunta l’arcobaleno magnetica creazione

Dalle sottili sfume di mille e mille  colori.

Spumeggia il cor lungo la strada della 

Speranza in attesa di un gesto silenzioso

Come un nastro d’argento sfiora e illumina 

 il nero mar nella notte buia e colma

 l’anima mia di dolcezze e smisurato 

tuo amor.



LA MANO

 

Bianchi petali di cotone

dipingono il cielo con chiazze sfumate 

di lacrime consumate

Ognuno si attesta a sapienti sunti

ignorando la gente

che più non sa a chi credere

Appaiono belli, d’umiltà vestiti

e ti tradiscono con strali affilati

Si è perso, è andato lontano

Quel semplice gesto di darsi la mano



LUCE 

 

Sui  rami carichi di frutti e fiori

poggia la sua colorata ala la farfalla

rapita dai  mille colori . 

I deliziosi aromi della tua anima leggera

Inebriano il mio cor di ritrovata gioia

Spunta così all’improvviso da uno squarcio

di luce l’artiglio di vita a cicatrizzare

 i tanti sospiri tra le bionde spighe . 

Un soffio di vita disteso tra l’acqua

 e il cielo scivola dalle tue sudate  mani 

 giunge senza oblìo nella fronte  affollata 

di dolcezza assopita

Vive la vita la tua bellezza dal profumo 

errante. Si posa leggera sul cor mio ansante di 

notturna speme  e profonda quiete a 

sigillare l’umida fragranza potente forza

dell’anima amorosa con un bacio di corpi

nell’immenso  sogno di perle rosate.



ALLA MIA TERRA

 

Qui tra le pietre sommerse 

dall’acqua del mare 

che sovrasta la sua 

crosta scivolosa 

e tagliente il tempo 

si ferma si confonde.

Qui tra il cielo e l’orizzonte 

tra il silenzio che attutisce il dolore


e annega nei ricordi, il tempo

congela le immagini smarrite

nel profondo del cuore 

e negli abissi marini.

Qui il folle sentimento

in silenzio, nell’ombra

dei secolari ulivi

delle querce gravide di ghiande

mentre lo zephìro ti sfiora,

prende e dà senza chiedere.



LUCE DELL’ALBA

 

Vorrei 

non si spegnesse mai

quel sorriso d’amore vestito

quegli occhi  di luce di sole

quel corpo bagnato di mare

intanto che sotto gli ulivi

la terra profuma di vita

ignara che mani nemiche

la copra di veleni  oscuri

 intrisi di sporco denaro

Vorrei 

che il tempo

 ti portasse lontano 

dove gemme bagnate

di rugiada sfiorano il tramonto 

e le nuvole sospinte dal vento

 ti facciano sentire

 il  profumo della vita 

negli alberi in fiore 

nell’abbraccio di un bimbo

nell’immensa luce dell’alba 

che non avrà fine.



E TU

 

Nell’assenza

nel vuoto di ogni giornata

mi tuffo in un campo visivo

dove tu ignaro della mia

 presenza

diroccato nelle tue abitudini

vivi la vita senza alcuna 

corrispondenza.

Rimani rapito dalla tua stessa

 sostanza

di voglia di nulla, di pigrizia innata

Ma ecco che un bimbo sorride

con gli occhi dell’innocenza

ti dice

 – Sei il numero uno –  

e tu

per incanto sollevi la testa

lo abbracci mentre le nuvole

cupe si librano nello spazio 

fluenti di  nuova freschezza



Fagiolino e i suoi poteri magici

 

Questa è la storia di un bambino  molto intelligente e molto curioso di conoscere il mondo, ma soprattutto la storia di un bambino che possedeva dei poteri  magici straordinari. Un bel giorno stanco e stufo di aspettare che qualcuno lo portasse con sé per fargli conoscere il mondo, decise che avrebbe fatto tutto da solo. Mise in atto  uno dei suoi poteri magici , si trasformò in un fagiolino ed entrò nel pancino della sua mamma. “Che buio qui dentro “ disse appena mise piede,” bisogna accendere la luce ,”  cercò l’interruttore , però non lo trovò ;” come posso fare sospirò, qui  è buio  e io non vedo niente , non vedo nessuno!” Stava quasi per mettersi a piangere. “I miei poteri magici non funzionano più  , non riesco ad  accendere la luce!”  Cominciò ad avere un po’ di paura. All’improvviso sentì un rumore, era uno scroscio d’acqua che si avvicinava velocemente. “Mamma mia c’è un’alluvione ,” disse ad alta voce angosciato , alzandosi di scatto, cercando di capire cosa stesse succedendo davvero, cercando di mettersi  al riparo in una nicchietta del pancino della mamma , ma non fece in tempo. Un’enorme  massa d’acqua lo catapultò giù giù in basso dentro un tunnel  lungo  lungo . “ Accidenti disse, non finisce più … ahi … ahi …”  gridò pestandosi il culetto tra una curva e l’altra. Era stata la mamma che aveva bevuto dell’acqua. “Possibile che qui non c’è nessuno,”  si chiese.”  C’è qualcuno? “  Gridò … silenzio … solo l’eco della sua voce. Ripresosi dallo spavento , con le mani dietro la schiena cominciò a passeggiare su e giù. Sempre più pensieroso e preoccupato perché si rese conto che aveva perso i suoi poteri e non riusciva più ad uscire da quel posto buio. Lui aveva pensato di entrare nel pancino della mamma , credendo che lei non ne se accorgesse e lo portasse a spasso per la città e per il mondo a farsi le vacanze , e quindi a curiosare dappertutto senza essere visto. Non aveva avuto la pazienza di aspettare di crescere un pochino! Sicuramente se avesse chiesto alla sua mamma lo avrebbe portato con sé di sicuro. 

“ Prima o poi qualcuno passerà da qui ,”  brontolava tra sé,”  e… io me ne andrò con lui e  girerò il mondo.”  Così facendo  nel frattempo , a forza di pensare non si rese conto e non si accorse di essersi infilato in un altro tunnel . All’improvviso vide davanti a sé una figura enorme: “ e tu chi sei?”  Chiese sorpreso e spaventato nello stesso tempo Fagiolino;” Io sono Frasigone il custode di questo posto meraviglioso che tu vedrai se guarderai dietro le mie spalle,” e così si scostò per fargli vedere meglio.”  E’ vero! “  Esclamo Fagiolino … vedendo un’enorme massa d’acqua dalla quale usciva un profumo dolcissimo e ti faceva sentire al settimo cielo, quasi quasi ti sembrava di volare. “ E’ meraviglioso ,”  esclamò il piccolo, “  posso entrare? E come si chiama chiese ancora incuriosito .” – “Questo è il lago della Vita ,” rispose Frasigone ,”  Io ho l’obbligo ed il dovere di vigilare che nessuno entri a sproposito. E’ un luogo molto ma molto speciale. “ Si , ma io ti ho chiesto come si chiama,”  insistette ancora Fagiolino. “ E’ un segreto e se ti comporterai bene te lo dirò al momento opportuno. “- “ Va bene prometto che mi comporterò educatamente, posso entrare adesso “ a quel punto Frasigone si spostò e lo lasciò passare. Fagiolino s’immerse dentro quest’acqua e Uhmmm … che delizia ! non era salata come  l’acqua del mare , anzi , al contrario era veramente dolcissima e buonissima. Da quel momento è stato come entrare nel Paradiso. Sentiva spesso la sensazione di una carezza, di un bacio, di tante chiacchiere del suo papà e della sua mamma, che si ponevano tante domande e tanti pensieri per questo piccolo Fagiolino che non riuscivano più a vedere ma sentivano essere lì vicino a loro, quasi quasi accanto e tra di loro. Il tempo scorreva velocemente, passarono alcuni giorni, alcuni mesi,  e  lì non era arrivato più nessuno. All’inizio un pò per la delusione un po’ per passare il tempo Fagiolino si mise a mangiare. Più mangiava e più grosso diventava. Più grosso diventava lui più  il pancino della sua mamma cresceva. Cresceva così tanto che , poverina volle andare a fare un’ecografia per capire cosa stesse succedendo veramente. Sapete cos’è un’ecografia? E’ una foto speciale che fa vedere anche i posti bui e nascosti del nostro corpo. Ci si spalma una crema particolare , magica direi, che illumina tutto e si vede ogni cosa. Così un bel mattino papà e mamma andarono in ospedale e, con grande sorpresa videro che il loro Fagiolino si era nascosto dentro il pancino della mamma. Non c’era nient’ altro di preoccupante, anzi era una bella notizia, una meravigliosa notizia. Il loro piccolino era stato sempre lì vicino a loro. Riuscirono anche a vedere Frasigone e così lo supplicarono di dare a Fagiolino nuovamente i suoi poteri magici. Sicuramente a quest’ora aveva capito di aver sbagliato a scappare da solo. Fortunatamente non si era allontanato troppo. Senza rendersene conto,  era rimasto in casa con la mamma. Lui era ancora piccolo, troppo piccolo per andarsene in giro da solo e di certo aveva imparato la lezione che non si scappa via così senza dire niente a nessuno, soprattutto alla mamma e al papà. Infatti essendo così piccino  aveva sbagliato ad usare i suoi poteri magici. E adesso? Cosa si poteva fare adesso chiesero a Frasigone  i due genitori preoccupati . Frasigone dall’alto della sua maestosa presenza , rassicurò mamma e papà. Si, Fagiolino aveva capito perfettamente la lezione. E’ vero che all’inizio non si preoccupò affatto dei sui genitori, dal momento che voleva girare il mondo a tutti i costi e subito, però se  in quel posto si stava molto bene, direi divinamente, era anche vero che  non aveva nessuno con cui parlare, chiacchierare e giocare. Non era quello che il mondo che voleva conoscere, non era così che voleva trascorrere il suo tempo e , negli ultimi giorni era diventato triste, molto triste. Si sfogava dando tanti calci al punto che la mamma si era preoccupata moltissimo.  Frasigone lasciò passare qualche giorno ancora, volle dare il tempo ai due genitori di prepararsi ad accogliere  Fagiolino. Nel frattempo ritornato nella sua torre di controllo, chiamò Fagiolino e gli chiese :-“ ti vedo molto triste Fagiolino non sei più contento di stare qui con me in questo mondo meraviglioso, sereno e dolce? “ – “ Si signor Frasigone, lo sono, ma sono anche molto triste perché mi mancano la mia mamma ed il mio papà. Sono stato monello a scappare senza dire niente a loro. Li ho sentiti spesso preoccupati ed in pensiero per me. Vorrei tanto andare da loro ed abbracciarli , dargli tanti bacini e tante carezze, così se mi perdoneranno anch’io avrò tanti bacini, tante coccole e tante carezze , ma non posso, non ho più i miei poteri magici e non so come uscire da qui. Non è che tu potresti aiutarmi a trovarli. Lassù quando li ho persi era molto buio e io non so trovare la strada giusta per andarli a cercare .” –  Frasigone lo guardò intenerito e senza dirgli niente fece una magìa e gli restituì i suoi poteri , poi gli disse:- ”  sei sicuro di aver perso i tuoi poteri definitivamente? Hai provato ad usarli ancora? Ti sei scoraggiato subito, provaci adesso.” 

Fagiolino chiuse gli occhi , li strinse forte forte e urlò:

“ Mammina, Paparino voglio venire da voi, perdonatemi! Vi supplico aiutatemi ” 

In quell’istante successe di tutto! Acqua,vento tremori, ogni cosa sembrava avesse delle convulsioni tremende. Tutto il tunnel si scosse … un po’ si allargava un po’ si stringeva, ad un certo punto Fagiolino non capì più nulla, si sentì scaraventato fuori esattamente come  all’inizio del suo viaggio l’acqua l’aveva catapultato dentro quel tunnel nero e profondo. Tutto ad un tratto sentì una ventata d’aria fresca , aprì gli occhi e  vide la sua mamma ed al suo papà che lo tenevano stretto stretto e lo sbaciucchiavano tutto felici e contenti e così rimasero per sempre.  

La magia era perfettamente riuscita.