Paola Martinelli - Poesie e Racconti

L’acchiappafarfalle

 

Mare in tempesta

Confusione

Goccia che trabocca

dal vaso

Ora Il cielo è limpido

Afferra quella farfalla

Lei che con un tenero

battito di ali ti ha portato

dentro al suo cuore

per rivivere la magia

Di un sogno d’amore


Riconoscersi

 

Loro  si amano…

come una tempesta

come il vento che soffia forte

come le nuvole precipitando senza paracadute

alternando buio e luce

guardando il lento scorrere di un fiume

abbracciandosi  davanti a panorami di laghi e boschi

fra cielo e terra durante un volo in mongolfiera

nell’incanto del silenzio

ubriacandosi di parole

mano nella mano

nel volo libero del loro cuore

nella pura essenza della loro anima


Amore

Ti hanno dato per scontato, tante volte, troppe.
Quando arriva la paura l’anima trema e porta
scompiglio.
Ora senti, ma è tardi, siamo lontani.
Restano le cicatrici di questo cuore infranto,
maltrattato e ferito.
Rimane la consapevolezza che lui, l’amore 
ti verrà di nuovo a cercare.
E ti troverà.
Due occhi vivaci e un largo sorriso
ti faranno aprire il cuore a questa
nuova energia per far risorgere la vita 
dentro di te.


Ritmo

 

Esercizio, sudore e passione

Lei ti accompagna fino a

farti volare in un’altra

dimensione

 

Lei ti insegna a sentire

Scandisce i battiti

Le attese, il tempo

La senti dentro te, ora

È finalmente TUA

 

Nel silenzio il rumore

Fa fluire un suono nuovo,

ritrovato, il RITMO del mio

cuore

 

L’energia fluisce, si distende

e raggiunge in armonia una pace

mai provata


Madre

 

Il silenzio mi parla di te.

Il dolore si è trasformato in presenza

Osservo…

La delicatezza della tua pelle morbida

Le tue lacrime  mentre stavi stirando

La tua forza nonostante la malattia

Il tuo eterno sorriso carico di fragilità

La tua gioia cantando gli stornelli

della tua terra

La tua generosità per non lasciarci sole

Il tuo volo pieno di amore e libertà

Il mio cuore dentro di te


VENTO E LUCE


Si sentivano così la donna della luce e l’uomo del vento.

Impauriti.

Abbracciami, disse la donna della luce.

La guardò fissa negli occhi: “Io gli abbracci veri non li concedo incondizionatamente”.

Gli abbracci sono cosa completamente diversa da tutto.

Deve esserci vera attrazione.

E la vera attrazione è magnetismo.

Il magnetismo è forza allo stato puro.

Ne’ sesso ne’ amore possono capire.

E fra noi c’è???- domandò lei.

Non ti rispondo, per ora..disse lui.

L’abbraccio riguarda solo i due individui, non l’universo, e’ l’unica vera forza che governa davvero tutto.

L’attrazione la prima vera certezza.

Tutti lo sottovalutano …povere sterili strette di mano o timide pacche sulla schiena o viscide umide guance sfuggenti.

Come odio tutto questo.

Vero, sono d’accordo, rispose lei.

Lo guardo’, era affascinata dalle sue parole.

E ora parlami dei baci.

Il bacio scivola dietro l’energia per dare il colore.

Tinge i momenti di colori accesi.

Ma solo dopo che l’attrazione concede spazio per il movimento.

Si può stare abbracciati all’infinito senza bisogno di baciarsi.

Il bacio trema, si contorce, freme.

L’abbraccio mai.

Lei lo guardò …non aveva più paura.

La tempesta ci salverà…lasciamoci andare alla tempesta, lo imploro’.

Ed è così che finirono ….in balia della tempesta…eternamente abbracciati.


IL BAMBINO DEL MARE

 

L’isola era di una bellezza disarmante. Energia, incanto, magia. Quella era l’aria che si respirava  all’interno di questo piccolo paradiso terrestre. Distese di papaveri, girasoli e lavanda alternavano i colori classici dell’isola, il mare di un azzurro cristallino, le dune di una sabbia bianchissima. E’ qui che viveva una famiglia di pirati. O almeno così la definivano. Perché era vero che saccheggiavano le case altrui, ma lo facevano stile “Robin Hood”, togliere ai ricchi per donare ai più poveri. Si servivano di un veliero maestoso e costruito con un legno robusto, l’albero maestro era davvero un portento. Al centro di questa famiglia c’erano loro, Barbara e Daniel. Lei, donna magnetica. Le forme nei punti giusti, spalle larghe, gambe sottili, seno sodo e di media grandezza. Occhi profondi leggermente allungati, capelli lisci e castani che di sovente portava legati in una coda, fronte scoperta. Lui, uomo forte e sensibile. Di piccola statura, baffi e pizzetto appena accennati stile “Tre moschettieri”. Muscoli definiti e sorriso accattivante. Il loro sogno era di formarsi una famiglia, in questo progetto avevano investito tutte le loro energie. Barbara, attenta, che comprendeva il carattere di Daniel, a volte chiuso e taciturno, ma nonostante ciò gli stava accanto con amore e dedizione. Lui che aveva una grandissima dote, la sapeva proteggere. La faceva sentire sicura e importante anche se non glielo diceva mai. Ma lei sapeva, aveva imparato i suoi silenzi. Erano silenzi complici che appagano e che li univa. Il capitano del veliero era il padre di Barbara. Uomo deciso e autoritario abituato al comando. La madre di lei, era la luce di questa famiglia. Donna solare, disponibile, altruista, donava sorrisi ed amore perché erano in lei. Barbara era figlia unica. Daniel, invece, oltre ai suoi genitori, aveva un fratello ed una sorella. Il padre si chiamava Otto. Già, otto come il numero dell’infinito. Daniel lo aveva avuto in età avanzata, ma lo amava di quell’amore che portava il suo nome. Di un amore infinito. La madre era per tutti una “chioccia”. C’era sempre. Con il marito aveva un rapporto stretto, condividevano idee e pensieri ed era così che avevano educato tutti i figli, a condividere per il bene comune. Il figlio maggiore si chiamava Anthony. Introverso e solitario. C’era una grande passione nella sua vita, la cucina. Con semplici ingredienti riusciva ad inventarsi magie. Nell’isola aveva aperto un piccolo ristorante. Lo aveva chiamato Latin Quarter. Cibi multietnici, atmosfera semplice e cordiale, facevano di questo locale un posto davvero speciale. A dare una mano nell’attività c’erano Hanna e Charles, rispettivamente sorella e cognato di Daniel. Hanna, donna gentile e minuta dalla voce sottile e soave. Charles, uomo che amava la libertà e che l’aveva conquistata proprio perché l’aveva lasciata libera di esprimersi. La forza di questa famiglia, la loro unione, condivisione ed il loro amore erano energia pura e vitale per l’universo. Questo era il loro ruolo nel mondo, diffondere queste vibrazioni ricche di amore incondizionato. Poco prima di Natale, il sogno di Barbara e Daniel fu allietato dalla nascita di una bellissima bambina. La chiamarono Star. In questo ruolo la donna riconosceva la sua vera essenza. Madre attenta e premurosa. Le dava gioia prendersi cura della sua piccola. Era davvero al settimo cielo. La serenità di questa famiglia fu minata da un cambiamento climatico improvviso che mise a rischio la vita sull’isola. Il mare era malato. L’acqua era sporca e piena di macchie oleose e maleodoranti. La preoccupazione aumentava sempre di più. Ma ecco che un giorno apparve sull’isola una misteriosa donna. Disse di chiamarsi Josefina. Nascosta da grandi occhiali scuri e da un cappello di paglia color pesca. Le vesti erano bianche, trine e trasparenze si alternavano fino ai piedi. Era scalza e con la pelle leggermente abbronzata. Si muoveva sinuosa e leggera. Si avvicino’ alla giovane coppia che incuriosita le andò incontro. Tolse gli occhiali ed il cappello. Il sorriso era aperto e rassicurante. Li guardò entrambi con dolcezza. Sono qui per rivelarvi come salvare il mare. Darete alla luce un bambino. Lo chiamerete Dylan. Il Dio del mare. Appena nato lo immergerete nelle acque ed il mare guarirà. Il suo destino sarà di riequilibrare le acque minate dell’universo. Increduli ma felici si guardarono negli occhi. Josefina era riuscita anche in un altro intento. Ad unire profondamente le loro anime. In quello sguardo finalmente si riconobbero. Radiosi nell’apprendere che il loro progetto di amore familiare avrebbe salvato il mare.


IL SOLE E LA LUNA

 

Siamo nel Sud dell’Italia. Il paese è tipico dell’entroterra calabrese. Le case sono incastonate una sopra l’altra in un gioco quasi geometrico che ti lascia senza fiato.
I vicoli sono stretti, ma ogni angolo ti regala un’emozione diversa.
Se scendi, trovi lui, il mare.
Sabbia che si alterna ai sassi tanto da creare una trasparenza abbagliante.
Peter e Titty era qui che avevano deciso di vivere, in una casetta direttamente sul mare.
La loro vita era allietata da due splendidi animali, due cani per la precisione.
Iago il piccolo maschio dal manto color champagne e Bimba la femmina dal pelo corto, nero e di una morbidezza disarmante.
E’ qui che loro avevano trovato un perfetto equilibrio.
Due anime completamente diverse.
Peter era lo specchio di Bimba.
Un uomo atletico e dalla pelle scura che amava farsi degli amici e stare in compagnia.
Uomo altruista e generoso che aveva dedicato la sua vita all’Arma e alle sue figlie che amava davvero con tutto il suo cuore.
Titty era, invece, lo specchio di Iago.
Introversa ed ipersensibile difficilmente ti faceva intravedere la sua vera essenza.
Figura esile dai capelli chiari e dagli occhi color del cielo.
Loro non lo sapevano, ma c’era qualcuno che si prendeva cura di entrambi.
Si limitava ad osservarli in silenzio.
Era Paolina, moglie di Robert, fratello minore di Peter.
Per motivi familiari non si vedevano spesso, ma quando succedeva era sempre una festa, tanto che all’inizio dell’estate Paolina aveva deciso di andare a trovarli per una piccola vacanza.
Lei aveva una dote speciale, amava ascoltare le persone perché diceva che nell’ascolto imparava a vivere.
Riusciva a far aprire Titty come pochi ed era orgogliosa di come avesse superato tutte le prove che la vita le aveva fatto affrontare.
Anche nel dolore Titty riusciva a mettere così tanta forza vitale che la parte negativa passava quasi sempre in secondo piano, emergevano solamente la sua grinta e la sua determinazione.
La stima e l’ammirazione che Paolina nutriva nei suoi confronti derivavano dalla sua voglia di lottare senza darsi mai per vinta.
E lo aveva sempre fatto con l’unica arma che possedeva, l’amore che era dentro di lei.
Quando questa potente energia sgorgava e si liberava riusciva a trasformare Titty che diventava una vera “leonessa”.
Ed è così che lei e Peter erano riusciti a diventare una cosa unica.
Avevano sempre condiviso gioie e dolori senza perdersi d’animo.
Peter, una sera, rivolgendosi a Paolina glielo aveva espressamente confessato “quando io e Titty siamo insieme ci innalziamo”.
Paolina ebbe la conferma di come questa energia sia il vero motore dell’universo tanto da far unire il SOLE con la LUNA.


LA PICCOLA STELLA

 

La villa sul lago era lì. Imponente. Bellissima. I soffitti di legno raccontavano di storie antiche e passate. L’energia era tangibile, forte, magnetica. E’ così che Piccola, donna solare e malinconica si ritrovò da sola a vagare tra quelle pareti, quell’energia l’aveva quasi stregata. Il suo movimento la rappresentava tutta. Leggeri i suoi passi come la sua anima. La meraviglia dei luoghi faceva sì che la sua purezza venisse alla luce. Salì le scale tutte d’un fiato, all’ultimo piano una finestra di legno ammirava, tramite i vetri, il maestoso lago. Piccola si soffermò un istante, lo sguardo fisso, l’acqua per lei era fonte di vita. Non seppe quanto riuscì a stare immobile guardando il lago, il sole le illuminava i capelli un po’ scomposti, gli occhiali colorati di un arancio acceso, le labbra perfette, carnose quel tanto che basta. Gli occhi vispi e sgranati da eterna bambina erano persi nei suoi sogni. Questo è quello che sapeva fare meglio, sognare ad occhi aperti. Aveva passato così la sua vita, quando la realtà la faceva soffrire si ritirava in quel mondo fantastico dove si sentiva serena ed in pace. Anche gli amori li aveva passati così, sognandoli. Da ragazzina aveva perso la sua famiglia che l’aveva costretta ad una solitudine profonda di cui solo lei era a conoscenza, perché a contatto con il mondo riusciva ad essere allegra, altruista e sorridente. Immersa nei suoi pensieri si accorse di una bambina che la stava osservando. Figura esile, capelli lisci sulle spalle, fronte spaziosa, occhi dolci e teneri ma altrettanto attenti e curiosi.”Ciao”-le disse. Piccola la ricambiò con sguardo complice “Ciao, come ti chiami?” Mi chiamo Stella. E’ un bellissimo nome, complimenti. Si scrutarono ed è come se le loro anime comunicassero in silenzio. Si presero per mano senza quasi accorgersene, poi con quel fare spontaneo tipico dei bambini, Stella si accovacciò fra le gambe della donna mentre lei le cingeva le spalle. Posso raccontarti una storia? “Certo”-rispose allegramente Stella. Ho il sospetto che io e te avremo lo stesso destino, sottovoce e con gli occhi persi nel vuoto queste furono le parole che pronunciò. Incuriosita la bambina le chiese “perchè dici così?” Dette seguito al suo racconto senza sosta. C’era una volta una bambina di nome Piccola, bambina gioiosa e piena di vita. Amava giocare all’aria aperta e stare fino a tardi nei prati a correre e a fantasticare. Quando fu ragazzina la vita non fu molto tenera con lei, nel giro di un anno perse la sua mamma ed il suo papa’. Il dolore portò Piccola a trasformare completamente il suo carattere, diventò timida, chiusa e taciturna. La solitudine si era impadronita di lei. Si era creata un amico immaginario che altro non era che il suo angelo custode. Lo aveva chiamato Tommaso. Splendido bambino dai riccioli d’oro e dagli occhi azzurri cielo. Tommaso la spronava a ritornare quella di un tempo, le faceva

ammirare la bellezza della vita, il sole, i fiori colorati, il mare, l’azzurro del cielo, il vento, finchè un giorno Piccola fu la protagonista di un evento straordinario e alquanto bizzarro. Era partita per una breve vacanza. Si trovava su una nave diretta verso la Corsica, quando all’interno della sua cabina improvvisamente una luce abbagliante e un dolce alito di vento invasero l’abitacolo della nave. Rimase immobile e si domandò se fosse tutto vero o se stesse sognando. Una voce calda che lei riconobbe essere quella di suo padre le sussurrò: “tu diventerai una stella. Presto per te si apriranno le porte del paradiso”. Tutta la solitudine imprigionata nel suo cuore sparì sottoforma di una piccola nuvola che si dissolse in un lampo. La sua anima si era ribellata a quella esistenza triste e vuota ed ora poteva iniziare una “nuova” vita. Nonostante tutto si sentiva impaurita e smarrita, così dall’oblò come per magia vide apparire un folletto buffo e curioso di nome Cristof. Cristof la tenne per mano per l’intera notte, facendola sentire al sicuro. E fu lui che le rivelò nei dettagli quale sarebbe stato il suo destino: “Tu Piccola in questa dimensione sarai una stella. Il tuo compito sarà di portare la LUCE nella vita degli esseri umani. Lo farai con il tuo amore, la tua vitalità ed il tuo sorriso. Alla fine della tua missione si spalancheranno per te le porte del paradiso”. Piccola fu molto felice del suo compito e dedicò tutta la sua vita a portare luminosità nel cuore del prossimo. Stella non aveva più mosso un solo muscolo dall’inizio della storia. Era completamente rapita dalle parole che stava ascoltando. La donna pose lo sguardo sul volto della bambina, le accarezzò le guance e la bacio’ dolcemente sulla fronte. …Forse oggi è per questo che ci siamo incontrate. Anche io sono venuta a dirti qual’è la tua missione nel mondo. “STELLA TU SARAI LUCE PER L’UNIVERSO. La tua purezza, la tua gioia ed il tuo sorriso porteranno un’energia così carica di amore da trasformarsi in veri miracoli”. Si lasciarono così, emozionate entrambe, con gli occhi colmi di lacrime, strette in un forte e caloroso abbraccio.


Piccola, Vittoria e la Coccinella 

 

Era la Vigilia di Natale, il cielo era azzurro come non mai, l’aria asciutta e frizzante come solo a Dicembre puoi sentire. Il sole splendeva alto e illuminava, insieme alle luci natalizie, le strade festose del centro storico.
Piccola, finalmente, era riuscita a ritagliarsi quel tempo prezioso per andare a trovare Vittoria. 
Elisa ed Andrea erano i genitori di questa splendida creatura. 
Piccola, si ricordava ancora, in maniera nitida, quando Elisa le aveva proposto insistentemente di conoscere Andrea, il suo nuovo amore.
Di Lui, l’aveva colpita il suo modo riservato e timido di abbassare gli occhi. Ma se lo osservavi in profondità risultava essere un’anima garbata, ironica e spiritosa.
Elisa desiderava davvero con tutto il cuore di poter avere con Andrea, un figlio. 
E lei era arrivata, puntualmente come mamma Elisa aveva desiderato.
Era nata a Primavera, in un giorno di aprile.
Gli occhi vispi ed i capelli rossi come una vera diva del cinema! 
Spiritosa e ironica come il papà, al quale appena nata aveva fatto la linguaccia!
A Piccola piaceva osservare i bambini, diceva sempre che da loro imparava molto.
Vittoria era energia pura di amore incondizionato.
Mangiava, dormiva ed era soprattutto molto curiosa.
Mentre Elisa le dava la pappa si posò su di lei una coccinella gialla con sette puntini neri.
Curioso – penso’ Piccola – da dove era saltata fuori la coccinella?
Il tempo di un pensiero ed era volata via.
La notte di Natale, Vittoria apparve in sogno a Piccola.
Piccola..sono io Vittoria!
Vittoria???!!! Che ci fai qui, che sta succedendo????
Volevo farti comprendere il significato della coccinella, perché anche tu, come me, sei molto curiosa!
E’ vero – rispose Piccola – la curiosità mi rende viva!
Ti rivelo un segreto – accostando le manine cicciottelle all’orecchio di Piccola –
Quella coccinella ero io!!!!
TU????!!!!
Certo, io sono una bambina “Cristallo” riesco a fare magie!!!!
Piccola osservò Vittoria intensamente e sentì che l’energia del cuore si stava espandendo in maniera vertiginosa!
Vittoria ricambiò lo sguardo intenso e pronunciò queste parole:
Io sono l’espansione, la fiducia e la protezione. Tu, mamma e papà siete in una fase di grande cambiamento. Questo è il momento propizio per esprimere concretamente idee e progetti che erano in fase di ibernazione. Dovete trasformare le vostre paure in pensieri positivi, affidandovi al processo di trasformazione in atto, così facendo imboccherete la strada della prosperità e del successo. 
Vedi come sembro piccola e indifesa? In verità le mie elitre dure proteggono le mie diafane ali che mi portano in volo, avendo cura della mia parte delicata e leggera.
Ed è’ questo che sono venuta a rivelarvi: fluite leggeri come le mie ali di luce e la vita vi regalerà la magia dei vostri sogni.
I miei sette puntini neri faranno il resto….la fortuna sarà sempre con voi perché e’ nel vostro cuore che è nascosta la verità: siete tutti esseri perfetti e preziosi!
L’ultima immagine che Piccola ebbe di Vittoria fu il suo visetto paffuto e sorridente che mentre la salutava disse:: Mi raccomando non lo dimenticate mai!!!!


 

Ricordi

 

Mio padre orgoglioso della sua casa
In un’atmosfera lieta 
Immersa nel verde dei boschi 
e nel sole che caldo mi scaldava le guance

Mio padre orgoglioso dei suoi figli
nel silenzio di un abbraccio mancato
sento ancora il suo odore

L’apertura del cuore è finalmente
connessa all’energia dell’amore


 

 

Xigia

 

L’odore di zolfo inebria le narici
Acque cristalline e gelide mi danno il benvenuto
La natura parla a gran voce
Sassi bianchi e lisci si alternano ad ombrelloni
di paglia stonati e fuori luogo
Chiudo gli occhi e l’eco di quello che è intorno a me svanisce
Ora tutto mi parla di te
Le onde mi attraversano sotto un sole caldo ed accogliente
Il verde degli alberi appare dipinto come in un quadro 
Si potrebbe pensare al paradiso in terra


 

 

Cuore

 

Vene
Arterie
Soffio
Battito
Ossigeno
Diramazioni verso il cielo.


 


Prospettiva

 

Immagini a colori
Immagini sfocate
Immagini in movimento
Lente ingrandita
Obbiettivo puntato
Illusioni ottiche
Ora l’anima sa
Iniziano le danze
al ritmo della musica
Nuova “prospettiva”
Il linguaggio del cuore



Onde

 

Come l’acqua che scorre, 
siamo viandanti in cerca di onde
e di movimento
E lì che il cuore ricorda, è li che
il cuore, con un improvviso tuffo, 
ritorna a vivere


 

 

 Vento

 

In un giorno qualunque ho ascoltato la tua voce
“Vivi la vita ed accogli i suoi doni” – mi hai suggerito.
Ho mantenuto la promessa
Fiera di quell’amore che mi scorreva nelle vene 
ho aperto le braccia ed il cuore a questo nuovo progetto
Con dolore, passione, entusiasmo e gioia.
Poi l’incanto è svanito
Calma piatta e paura hanno preso il sopravvento
Una lotta estenuante che mi ha lasciato senza fiato
Ma non vincerà la resa.
Un ultimo soffio verrà a sussurarti “Tranquilla la tua
perseveranza porterà nuova energia in movimento”.
La tua forza vitale spazzera’ via le nuvole e riporterà il sole.


 

 

 Cuoco magico

 

Lui che faceva parlare 
la sua anima 
Attraverso l’acqua che bolle
e la magia delle spezie


 

 

Nebbia



A bordo della mia lambretta la paura cresce e mi assale

la strada è sbarrata, il muro è insormontabile,

non c’è vista, ma quando il cuore ti guida lei diventa una preziosa amica

il tuo specchio con tanto di cornice, un leggero alito si apre un varco

e crea l’impossibile “stai serena io ti proteggo”.
La nebbia che magia.


 

 

Vittoria, la paura ed il cuore


In una mattina di maggio, Piccola e Vittoria, ebbero l’occasione di incontrarsi di nuovo. 
Il sole splendeva alto dentro un cielo azzurro ed il vento completava l’opera rendendo l’aria pura e frizzante.
Luogo dell’incontro la riva del fiume della città.
Insieme ad Andrea ed Elisa parteciparono ad una marcia tutta al femminile in ricordo della nonna paterna di Vittoria, nonna Silvana.
Lei si era presentata così: completino rosa, viso paffutello e raggiante, sulle spalle del suo amatissimo papà!
Completava il gruppo Graziella, una delle amiche del cuore di Piccola.
Durante la passeggiata Vittoria si era gustata con piacere le novità del luogo, i papaveri alti, lo scorrere dell’acqua ed il volare di tanti palloncini colorati.
Fu così che la stessa notte Vittoria riapparve in sogno a Piccola.
Piccola …sono ancora io!
Vittoria …che sorpresa! 
Devo assolutamente parlare con te! Sono qui – Vittoria – dimmi pure!
Hai visto che oggi indicavo il tuo tatuaggio????
Si ho notato! E’ una frase bellissima! E tu, come me, devi ricordarlo più spesso alle persone che incontri! …Mai controcuore…è così che dobbiamo vivere per essere felici! 
Sai, è molto più semplice di quello che crediate!
Che vuoi dire – domandò Piccola.
Voglio dire che le strade da percorrere sono solamente due. 
Quella della paura e quella del cuore.
Se rimani sintonizzato sulla prima tutto ti apparirà più difficile e pesante.
Entrerai in un circolo vizioso, dove solo tu sei l’artefice di quello che ti accade.
Lì ti sentirai brutto, sbagliato, debole ed indeciso.
Solitudine e tristezza saranno le tue compagne preferite.
Piccola d’istinto chiese a Vittoria di parlare della via del cuore.
Essere sintonizzati sulle frequenze del cuore è un viaggio entusiasmante!
Riesci a percepire colori di ogni tipo.
Riesci a percorrere vie variopinte ed alternative.
Riesci a riconoscere la tua vera essenza e la tua vera bellezza.
Il linguaggio è semplice perché l’energia dell’amore fa fluire, proprio come fa il fiume,
tutto nella giusta direzione.
La fatica diventa un trampolino di lancio che si trasforma nella tua forza interiore.
Piccola, pensierosa cercò intensamente gli occhi di Vittoria …ma lei sapeva già cosa voleva chiederle….
Vittoria alzò le manine rispondendo così a Piccola:..Mah ! Non ho ancora capito perché vi risulti così difficile! 
Ti rivelo il mio secondo “segreto”….percepite la vita attraverso i miei occhi, ovvero attraverso quelli del bambino che è dentro di voi, perché quella sarà l’unica via per essere sempre “Mai controcuore”! 
Si abbracciarono strette strette ed in quel preciso istante Piccola comprese cosa significasse la parola “magia”.


 

 

Piccola, Lorenzo e le fate

 

A metà di novembre Piccola riuscì a coronare uno dei suoi sogni nel cassetto, vedere pubblicate le sue poesie in un libro.

Dopo molta insistenza le amiche di sempre erano riuscite a convincerla ad organizzare un evento.

Piccola era molto emozionata, ma la sua riservatezza che nascondeva dietro il suo immenso sorriso aveva preso il sopravvento.

Luogo dell’evento l’Agriturismo Le Vallilunghe.

Bastò scendere dalla macchina per accorgersi che in quel posto l’energia del bosco si respirava a pieni polmoni.

I brutti pensieri come per incanto scomparvero all’istante e tutto iniziò a fluire.

Padrona di casa, insieme al figlio Manuele, Anna Lisa, anima sensibile e variopinta che Piccola aveva già avuto occasione di incontrare.

A completare il quadro, Federica, compagna di vita di Manuele e Lorenzo, il loro splendido bambino.

Gli occhi più vivaci, teneri e attenti che Piccola avesse mai visto in vita sua!

Nell’aria si sentivano due energie ben distinte.

Il tocco di Federica che faceva trasparire la magia del “sacro femminile”.

La presenza del “Gattone” alias Marco che con il suo amore senza spazio e senza tempo ci aveva fatti volare tutti in una dimensione infinita.

A turno, Mara, Graziella, Milly, Liliana, Virginia e Anna Lisa lessero le poesie di Piccola.

Si sorprese ad osservare Federica che ascoltava quella che proprio alla sua omonima era dedicata.

Stefania, invece, fu costretta ad interrompere la lettura, rotta da un pianto ricco di emozioni.

Fu straordinario come ogni poesia rispecchiasse l’anima delle amiche presenti.

A completare il gruppo Serena, sorella di Lily, che era venuta appositamente da Roma.

Condivisione, sorriso, pura emozione furono le energie che si toccarono “a pelle”.

Tornata a casa Piccola mise l’acqua nel bouquet che Annalisa le aveva regalato e distesa sul letto sentì all’improvviso la vocina di Lorenzo che le sussurrava all’orecchio.

Piccola…volevo ringraziarti per essere venuta proprio a casa mia a presentare il tuo libro..grazie davvero!!!

…ma già che ci siamo anche io volevo parlarti del mistero che è dentro di te.

Piccola voleva essere sicura di aver compreso bene..”il mistero che è dentro di me – hai detto – ???

Siii Piccola!!! Tu sei una fata e ancora non lo hai veramente compreso!!!

Le fate, Piccola, adorano rendersi utili ai bambini in molteplici modi.

Ci ricordano che dobbiamo prenderci meno sul serio, giocare e divertirci più spesso.

Amano le feste, la musica e la danza.

Eppure, malgrado tanta dedizione al divertimento, riescono nell’adempimento delle loro responsabilità e questa è una delle lezioni che sono venute ad insegnarci.

Le fate ci ricordano che

La vita è gioiosa e divertente

La natura merita il nostro rispetto

Gli animali sono amore incondizionato

Ogni cosa è viva

Giocare è fondamentale

Hanno ali di libellula e di farfalla e sono qui per insegnarci l’AMORE che è l’unica vera forza che muove l’universo.

Piccola incredula vide apparire il visetto di Lorenzo, il suo sguardo giocoso incrociò il suo, le strizzo’ l’occhiolino e la congedò con queste parole: Piccola, ricordati, da oggi tu sei la mia FATINA UFFICIALE!!!!