Paola Paradisi - Poesie

Elogio della Follia:

CHI????…

 

Chi sei TU, uomo che mi guardi,

dietro le sbrecciate inferriate,

di una casa che ospita soltanto

persone come te??…….

Uomini senza vero volto,

senza una vita, senza ricordi,

senza amore, senza niente,

dentro un abisso senza fine….

Chi sei Tu, donna, che vaghi senza meta,

nei parchi, dove non vorresti essere,

che canti, con una voce infantile,

ma resa roca dall’ età, dal grigiore degli anni,

dolci nenie, ascoltate da bambina,

ora uniche compagne di vita,

nello squallore dell’ oggi,

di cui sei del tutto inconsapevole?????

Chi siete Voi, fantasmi tutti uguali,

che, con passi monotoni e stanchi,

senza dignità, trascinate  un’ anima lacerata,

oppressa da mille dolori o infermità,

che non volete ricordare,

che avete deciso di dimenticare,

nell’ oblio di un tempo senza fine?????……

Chi Siete Stati????

Un soffio di vento…

Una piuma impalpabile….

Un volo di farfalle …

O forse Uomini e Donne Vere,

che si sono arresi

a ciò che non volevano essere.



La Pazzia

 

La Pazzia è un modo di essere Altrove,

fuori dall’ oggi ,senza un domani,

dimenticando ieri ….

E’ guardare  ogni cosa con occhi sconosciuti,

che non hanno età,

ma che conservano la purezza dell’ incoscienza,

l’ incanto di non ricordare niente,

la bellezza di scoprire, per la prima volta,

l’ ovvietà della vita.

La Pazzia è riservata a pochi,

agli eletti, disconosciuti da questa società,

ma così veri, genuini , candidi,

immacolati nel loro mondo,

immersi in una bruma ovattata,

oscillante tra tenue ricordanze

che , a volte, appaiono così reali, così nitide,

ma che sfumano velocemente ,

come fiocchi di neve al sole,

che non è possibile trattenere, comprendere.

La Pazzia è vagare senza meta,

in una strada senza senso,

che non ha inizio ne’ fine,

dove si sente soltanto il martellare del cuore,

che a volte scalcia, impazzito anch’ esso,

a volte ritma in modo tranquillo,

nell’ opacità dei giorni,

che volano in un cielo immaginario,

fantastico per pochi,

incomprensibile a molti.


 

Follia

 

Follia è essere sempre al di sopra delle righe

di una grigia normalità,

di una vita qualunque,

di una monotonia senza fine,

di astrusi diritti e doveri..  ..

Follia è essere se stessi,

rimanere nel tempo un po’ fanciulli, un po’ bambini,

stupirci e ridere di ogni cosa,

senza  voglia di crescere,

di addentrarci nel mondo arido dei cosiddetti adulti……

Follia è cantare a squarciagola

quando si ha voglia,

sempre e comunque,

incurante dei passanti e dei benpensanti,

calarsi nella notte piena di stelle,

danzando dolcemente al ritmo lunare degli astri decrescenti….

Follia è cogliere l’ attimo,

il momento, il presente,

assaporare l’ oggi, degustarlo,

masticarlo piano piano,

senza porsi alcuna domanda sul domani,

su sciocchi moralismi, o bigotte frustrazioni…..

Follia è rinunciare ai rimpianti,

rischiare il tutto , in una corsa infinita,

saltare gli ostacoli,

non concedersi pause per riflettere,

per pensare, per giudicare…

Follia è pura vita, brama di passione,

desideri brucianti, appaganti,

che solo pochi si concedono,

che solo pochissimi  accettano,

che nessuno perdona.

 


 

Pensieri che volano nel vento….

Sola

 

Sola di fronte al mare,

unico ed immutabile

eppure ogni istante così diverso,

ora capriccioso, ora furente,

ora pacificamente tranquillo,

ora deliziosamente invitante,

così come sono diverse,

discontinue ed instabili,

le Stagioni della Vita.

 

Sola, di fronte a questo sole invernale,

che riscalda inconsapevolmente il mio viso,

i miei pensieri, la mia anima,

resa fredda e gelida dalle intemperie dell’ Inverno,

dal freddo degli eventi.

 

Sola, di fronte alle isole,

che si ergono maestosamente lontane,

fondendosi con il colore glauco del cielo,

incuranti delle passioni degli uomini,

dei loro sogni , dei loro desideri.

 

Sola, di fronte ad una spiaggia amica,

a infinitesimi granelli di sabbia,

uniti ad una moltitudine di alghe,

sempre più umide di salsedine

e del lambir delle onde….

 

Sola, di fronte al Mio paesaggio,

così tanto conosciuto e amato,

dal quale non potrei allontanarmi,

né  dirgli addio,

dal quale non potrei allontanare il cuore,

in quanto si fonde con esso.



Con Te

 

Con Te , vorrei vivere mille vite,

una diversa dall’ altra,

e scegliere poi quella più strana, esaltante,

passionale, incandescente, brillante,

sempre mutevole, nella bellezza del suo essere.

 

Con Te, vorrei vivere una vita magica,

al limite di un mondo fatato,

incantato ed incantante,

dove i sogni si prendono con le mani,

si accarezzano , si trastullano,

diventano nostri,

poi, una volta esauditi,

si lasciano andare,

volando come palloncini,

nell’ immensità del cielo.

 

Con Te, vorrei vivere una vita più vera,

più aderente al mio cuore,

più vicina alla mia anima,

ancora assurdamente fanciulla ,

ancora puerilmente feribile.

 

Co Te, vorrei essere un’ altra ,

ciò che tu vorresti,

ma che fortunatamente non sono,

che non voglio essere,

perché non sarei più Io,

Donna scioccamente e tenacemente

Leggiadra e Sognatrice.


 

Sensazioni

 

Serenità infinita…
Pace del cuore…
Leggerezza dell’ anima…
Soavità di pensieri…
Beatitudine nell’ afferrare 
brandelli di vita felice….
Gioia nel cogliere
momenti inafferrabili 
dello scorrere dei giorni….
Perfetta simbiosi
tra la mia anima ed il mare,
che mi parla da sempre, cullandomi
tra una placida onda 
e travolgendomi
tra gli improvvisi marosi
della mia umana esistenza.

 


 

Mi lacero l’ anima ….

Mi lacero l’ anima,
pensando allo scorrere veloce del tempo, 
alla sabbia della clessidra,
dell’ umana esistenza,
che lentamente scende, fino all’ ultimo granello,
indicando il tempo che sta per scadere.

Mi lacero l’ anima,
pensando all’ intollerabilità di questa età ,
al desiderio imperioso di tanta bellezza
ancora da scoprire, da vivere,
da trattenere a lungo tra le braccia.

Ed allora sto qui, tenacemente ancorata
allo scoglio della vita,
che trattengo con tutte le mie forze,
ferendomi le mani, per non cadere
negli impenetrabili dirupi di un altrove,
di cui nessuno conosce l’ essenza.

Mi lacero l’ anima
senza trovare pace,
senza illusione alcuna che, 
quando la Fine arriverà,
mi troverà inconsapevolmente impreparata.

 


 

Momenti di angoscia …


Gocce di vita
che cadono sul mio volto devastato, 
lacrime che gocciolano
dai miei occhi tristi e consapevoli…
Mi muovo a fatica, in un letto
che conosce tutto di me,
ogni dolore, ogni tristezza, 
ogni inganno…
Sono stanca ed il mio corpo
insieme a me…
Sono sofferente e la mia anima 
è ormai lacera..
Questi giorni di angoscia 
li vivo intensamente,
condividendoli a pieno, 
ma aspettando un tiepido
raggio di sole che, in un attimo,
mi riporti felicemente alla Vita.


 

La Danza delle Ore

Danzano le Ore,
libere e leggiadre,
facendo un perenne girotondo
intorno al mondo.

Ore diurne e Ore notturne, 
Ore fresche del mattino,
Ore melanconiche del tramonto,
Ore delle tenebre , invisibili 
all’ occhio umano.

Corrono lievemente,
con passo alato e sfuggente ,
accompagnando il Carro Celeste,
radunando così Stelle e Costellazioni, 
ordinando le armoniche Rivoluzioni,
per organizzare l’ amabile alternarsi 
delle Stagioni.

Ecco apparire Thallo,
delicata e soave, mite e gaudente,
con il capo cinto di rose aulenti, 
di primule e narcisi, 
le bianche mani primaverili
ornate di profumate magnolie 
e di eleganti , odorose camelie.
Uno stuolo di rondini la seguono, 
garrendo piacevolmente e perennemente.

La segue Axo,
rigogliosa nella prorompente 
bellezza estiva,
spandendo audaci rose rosse
e impudenti papaveri,
con le bianche caviglie adorne 
di spighe mature
ed i bruni capelli abbelliti 
di caleidoscopici fiori 
di sole irradiati.

A  passo lento e suadente, 
cammina Carpo, tenendo in mano
foglie dorate e cadenti,
in un prato erboso di fiori autunnali,
sfioriti e appassiti, di rami
inariditi e morenti.

E così ballando e danzando,
camminando e rincorrendosi,
mano nella mano, passo dopo passo,
in un volgersi preciso ed attento,
passano le Stagioni del Tempo,
passano le Stagioni del Cuore,
sommando Ore con Ore,
nel girotondo infinito della Vita, 
nel girotondo mirabolante dell’ Eternità.


 

Similitudini..


Sono come una farfalla,
che si libra nell’aria,
felice di volare ardita
nel cielo piacevolmente azzurro,
di sbattere le ali
nell’ eternità del tempo.

Sono come un gatto,
che fa le fusa al tepore
di un caminetto ormai spento,
tra le braci rossastre
di un passato perduto,
ma ardentemente presente.

Sono come una lucertola,
che si scalda sonnacchiosa
ai caldi raggi del sole della vita,
immergendosi nella luce tiepida
dei ricordi, delle memorie
vivide e colorate.

Sono come un cavallo,
libero di correre, di trottare
nella quotidianità degli eventi,
troppo spesso trattenuto da briglie
di una vita ordinatamente composta.

Sono come sono,
ora farfalla, ora gatto,
poi  lucertola, infine cavallo,
ma sempre creatura immersa
nello sfolgorante sentore della vita,
nelle sfaccettature asimmetriche
dell’ oggi e. del domani.