Paola Seghetta - Poesie

L’ORA DELLA
MISERICORDIA

 

(Ore 15 del pomeriggio)

In quest’ora estrema

della Tua atroce Passione,

tra lamenti amari 

e gemiti silenziosi,

mentre nello spasimo

dell’agonia, con alto grido

esali, appeso alla croce,

l’ultimo respiro, dallo

squarcio del Tuo cuore

esanime, ecco che per

le anime del mondo

 scaturisce la  munifica

 promessa: una sorgente

 di sangue e acqua

 che inesauribile fluisce

e dal peccato ci monda. 

E in quest’ora estrema,

o Gesù recitando la coroncina,

io medito la Tua morte crudele

e adoro la Tua insondabile 

misericordia.


 

UN LUOGO DI
SILENZIO IMMACOLATO

 

Un luogo di silenzio 

Immacolato è il Santuario

delle Grondici, dove la Regina 

della famiglia e della vita

nascente, ci accoglie

a braccia aperte, come

una madre premurosa

fa coi suoi amati figli.

Ed io, inginocchiata sulla

panca, davanti all’immagine

della Vergine, certa del Suo ascolto,

recito in silenzioso raccoglimento

le mie preghiere e con gli occhi

umidi di pianto e il nodo alla gola,

le offro le sofferenze che abitano

 le segrete stanze del mio cuore.

E ogni volta che esco dal Santuario,

mentre scendo le ampie scale

con l’animo rinnovato,

in tono sommesso Le 

chiedo con la mente, 

 di custodirmi l’anima

 sotto la Sua santa protezione,

 quando si farà sera

sulla mia vita terrena

ed interceda presso il Padre

affinchè possa partecipare

alla gloria del Signore.


IN QUESTA IERATICA

RACCOLTA POETICA

 

In questa ieratica 

raccolta poetica

di sette componimenti,

mi sento guidata

particolarmente

dall’Intelletto,

uno dei sette doni

dello Spirito Santo.


MENTRE

CONTEMPLO

 

Mentre

contemplo

i lineamenti 

del Volto Santo

contusi e sfigurati

del Divin Crocifisso,

deturpati dai patimenti

e dal livore mortale,

una dolcezza amara

mi assale il cuore

e sale il desiderio

di rendergli onore

per riparare gli oltraggi

che continuamente

riceve dagli uomini

ingrati, il Volto Santo.


QUELLE SANTE

PALME BENEDETTE

 

Quelle Sante Palme

 Benedette di Gesù

che rendono grazie al Cielo

e spezzano il pane 

in quell’Ultima Cena

di triste commiato,

mai si stancheranno 

di rinnovarci quel chiaro 

mistero sull’altare attraverso 

le benedette mani del sacerdote

che è il dono dell’Eucaristia,

supremo sacrificio d’amore

 voluto da Dio per noi 

e sacro sigillo che ci unisce

al Risorto.


E LO SPIRITO SANTO

 


E lo Spirito Santo

sempiterno,

aleggia sul creato

come invisibile

divino afflato,

un’armonia di note 

modulate e con potente

leggerezza di vento,

effonde il vivo lievito

di vita, il fuoco acceso

 che scende ardendo

 presso di noi e ci trasfigura

 a immagine e somiglianza

 di Cristo Gesù crocifisso 

e risorto, tracciando nel cuore

 la via di verità e di luce,

 che riconduce al Padre,

 dispensando in abbondanza

 doni  e preziose superne

grazie.


SOVENTE NELL’ANIMO

 

Sovente nell’animo

considero le feroci

offese che il Sacro

Capo di Gesù patì

nell’orribile martirio

della sua Passione,

come l’ignobile corona 

di spine che straziò

di profonde ferite

la sua divina fronte,

il prezioso sangue che 

colava giù grondante,

gli indicibili tormenti

delle indegne percosse

ricevute in testa, lo spregio

 degli amari sputi, l’esser

deriso, schernito e insultato

con fetide parole di condanna

e torturato con la più iniqua

 sentenza che uccide i morti.

O Sacro Capo di Gesù, Tempio

Della Divina Sapienza,

 dirigi tutti i miei pensieri,

 le mie parole e le mie azioni,

 in ogni circostanza.


LO SCONFINATO MARE

 

Lo sconfinato mare all’orizzonte,

stende il suo avvolgente

e azzurro manto, sfrangiato 

da una leggera spuma bianca.

E’ fecondo grembo materno,

dove l’uomo non è mai solo

 poiché nell’immenso

deserto salato,

 freme vita pulsante

 accanto a sé.

Respira con ritmo quieto

e lento, ma potente;

parla con parole lontane

trasportate dal vento; narra

storie ignote e affascinanti

di eroi, pirati e naviganti;

allontana gl’inquieti pensieri

con suoni stentorei e ampi

e li purifica col singolare afrore

di salsedine ed il perpetuo

 rumore sovrastante.

Incanta gli occhi quel suo lucore,   

regala innumeri ricchezze,

dona speranza e unisce

terre che separa.

Lo sconfinato mare all’orizzonte

è movimento e amore…

è l’infinito vivente.


IL MARE IN BURRASCA

 

IL mare in burrasca

 ha il volto scuro e minaccioso

e ti guarda schiumante e rabbioso 

come indomito guerriero,

 dal carattere bilioso.

Impugna una spada di vento,

 fatta di lama tagliente,

con cui sferra colpi violenti,

 sulla distesa mossa e mugghiante.

Inizia per l’uomo un’impari lotta: gli alti flutti

 s’accavallano sulla rotta, mentre la barca,

 in preda ai marosi, scricchiola e sballotta.

Sono eventi perniciosi, di barbara disperazione,

 dacchè questa forza della natura, selvaggia

 e furiosa, è capace di inghiottire nelle sue profondità,

 vite umane e relitti, senza esitazione…

Ciò desta nell’animo immane ambascia e preoccupazione…

Il mare in burrasca è severo, infido e brutale…..

Un terribile avversario che l’uomo,

 nonostante i rischi, ha voluto sempre sfidare.


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