Piero Angeli - Poesie e Testi

Prima lettera

 

Da don Rodolfo, 

 

Fiuminata, 14 marzo 1973

 

Carissimo Pieretto,

non è tutta colpa mia se rispondo con un po’ di ritardo alla tua graditissima cartolina. Non avevo l’indirizzo.

Volevo poi fare una maramaldata quando la tua Juve inciampò maldestramente sul campo dei granata, ma volli graziarti e non scrissi per le condoglianze.

Ci sembrava che anche quest’anno ce la saremmo scampata invece è caduta la neve, per la gioia, almeno dei nostri ragazzi. I quali come al solito dopo due anni di astinenza hanno rispolverato i loro slittini e si sono lasciati per il campetto di Alessio.

Fra qualche giorno si aprirà la famosa fabbrichetta di confezioni: l’Italbust.

A carnevale è venuto Angelo Silvioli, in licenza. Anche lui ha quasi finito; sembrava fosse andato via da pochi giorni. Anche per te i giorni scorreranno velocissimi. Tutto sta a superare i primi anni!

Adesso ti saluto ti auguro di essere sempre un fiuminatese all’altezza della nostra stima e reputazione nota in tutto il mondo.

 

Don Rodolfo


Seconda lettera

Da Tilde Angeli, 

 

Fiuminata, 17 gennaio 1977

 

Figlio carissimo,

eccomi di nuovo a scriverti dopo due o tre giorni durissimi per noi tutti. Non siamo stati tranquilli fino a che non sono arrivate le 8 di sera di sabato, anche perché in quel giorno il telegiornale parlava di due disastri aerei, uno in Svezia ed uno nelle linee interne del Canada.

Che hai lasciato un gran vuoto tu certo lo sai e stamattina, spolverando in camera tua ho messo fuori una tua fotografia ed un’altra di Memo, così quando passo davanti alla scrivania vi vedo tutti e due.

Voglio credere che sia come tu hai detto, che questi mesi che ci dividono passino veramente presto e che passi anche presto il magone che ci ha lasciato la tua partenza, poiché è ancora qui in gola per adesso.

 

A presto leggerti figlio, e sappimi sempre vicina a te.

 

Mamma


Terza lettera

Da Renato Nazzarelli, 

 

Genga, 9 giugno 1977

 

Sor eccellenza Piero,

dopo un po’ di tempo vengo a rispondere alla tua graditissima lettera dandoti le notizie più importanti.

Per prima cosa la notizia della conquista della coppa UEFA e dello scudetto da parte della vecchia signora del calcio italiano e speriamo che riesca a compiere il miracolo mai riuscito a nessuno di conquistare anche la coppa Italia e così si fa terno. Il Fiuminata è arrivato terzo a un solo punto dal Visso che nello spareggio con il Camerino ha conquistato la prima piazza.

Non so se avrai saputo della triste disgrazia che ha colpito la famiglia Beni di Pontile, lo zio di Angelo è stato barbaramente ucciso a colpi di mitra da quattro delinquenti a Porto San Giorgio dove prestava servizio nel nucleo pronto intervento di Fermo. 

Questa sera tutti davanti ai teleschermi per la partita che l’Italia giocherà con i finlandesi con 9/11 di Torino: Zoff, Gentile, Facchetti, Benetti, Mozzini, Tardelli, Causio, Zaccarelli, Graziani, Antognoni, Bettega.

Speriamo bene.

Tuo amico Renato 

 

Ultima ora:  Finlandia – Italia  0 – 3  Reti: Gentile, Bettega, Benetti


Nostalgia

 

Ho nostalgia

 del giorno in cui son nato,

del dolore di mia madre,

del calore del suo fiato.

Ho nostalgia

della gioia di mio padre

che mi guarda con orgoglio

quella notte di gennaio.

Ho nostalgia

dei parenti e degli amici

arrivati a fare festa

mentre il buio s’intravede

dietro l’ultima finestra.

Ho nostalgia

di Befane e di regali

di Presepi e di Alberelli

che avrei fatto tutti gli anni

sempre uguali, sempre quelli.

Ho nostalgia

della neve che cadeva,

di un paese che vibrava

di speranze e aspettative,

e di chi fuggiva via.

Ho nostalgia

di un fratello e una sorella

che sarebbero venuti

per tenermi compagnia.

Ho nostalgia

 di una vita che ho vissuta,

degli affetti dati e persi,

della prossima poesia.


L’aria del mio paese

 

Nell’aria del mio paese

respiro la sua storia,

percorro strade e vicoli in salita

e incontro ombre che mi sono note.

Passeggio con mio fratello

tra nitidi ricordi di un’infanzia comune,

con parole serene e gravide d’affetto

senza uno scudo, nudo contro il tempo.

Non temo il rimpianto,

né la struggente malinconia,

non soffro per ciò che ho perso:

respiro l’aria del mio paese.


L’esordio

Una serata come tante altre,

sfogliando le pagine più vecchie

del mio cuore,

è comparso all’improvviso

l’ingenuo viso

del mio primo amore.

Ricordo un bacio,

l’emozione e la scossa

tra due labbra

appoggiate a due labbra

nel buio di una strada

deserta per noi.

Tornando a casa 

solo con me stesso

mi chiesi se

il mio esordio in amore

si potesse valutare

in maniera positiva.


Ricordi

 

Un vaso colmo di passato

che si alimenta di ricordi,

un uomo antico appena nato,

fanciullo e vecchio dagli esordi.

In mezzo, una comune storia

di cieli grigi e arcobaleni,

di generosi slanci

e fughe senza freni.

Ogni affetto vissuto è un’ancora

che mi lega alla vita.


 

Gastone

 

Dopo un’ultima battaglia

se n’è andato Gastone,

l’amico del sorriso,

la porta sempre aperta.

Ricordo tante ore felici,

avventurose corse,

un camper a Montecarlo,

libri di storie e foto.

A Giuliano, ai suoi cari nipoti,

alle sue belle e adorate figlie,

ad Anna, sua forza in ogni istante difficile,

il compito di tenere sempre vivo quel sorriso.  

Ciao Gastone.


Il filo

 

Un filo teso tra mio padre e i miei figli,

è quello che sento di essere.

Un’eco umana, una tappa del tempo

tra le tante soste dell’eternità.

Per questo mi sembra 

che anch’io abbia un senso.


Operazione nostalgia

 

Amo il mio passato, voglio bene al mio presente, spero di diventare almeno amico del mio futuro

 

Premessa

La mia famiglia.

Un forte senso di appartenenza mi ha da sempre legato alla famiglia in cui sono nato e cresciuto. Tanto è vero che, da quando ho formato una mia famiglia, scambio molto spesso i nomi di mia sorella e di mio fratello con quelli di mia figlia e di mio figlio. E’ come se le due famiglie, quella vecchia e quella nuova, si sovrapponessero.

Ho cercato di sopravvivere al dolore della perdita dei miei cari vivendo in qualche modo anche per loro.

 

(Nostalgia) Come nasce l’Operazione nostalgia? Nel modo più classico, direi. Da una soffitta che io e mio fratello abbiamo deciso di rimettere in ordine. E’ la soffitta della nostra casa di famiglia a Fiuminata, la casa che ci ha visti insieme per tanti anni, noi tre figli con i nostri genitori, più un cane, quello con cui mio padre andava a caccia tanti anni fa. E proprio in questa soffitta ritroviamo un vecchio scatolone che conteneva, tra altre cose, una serie di cartoline e lettere, molte di posta aerea, di parecchi anni indietro. Mio fratello ed io siamo gli ultimi testimoni di quella famiglia e tutto quello che parla della nostra vita precedente ci attrae ed incuriosisce: sentiamo, quasi, come nostro dovere riportare alla luce spezzoni di quella vita comune che ci svela le ragioni del nostro essere fratelli e figli, le affinità che tuttora ci fanno sentire vicini, l’amore per questo paese speciale e unico, chiamato Fiuminata (L’aria del mio paese). E così mettiamo in ordine tra quel materiale prezioso.

 

Gli anno ’70 sono quelli presi di mira dalle lettere e cartoline che si svelano e aprono davanti ai nostri avidi occhi. 

 

Gli anni in cui mi laureo in chimica all’Università di Camerino, svolgo il servizio militare, prima ad Orvieto per il CAR, poi all’aeroporto militare di Guidonia1. Sono gli anni nei quali vivo le storie di amore che vivono tutti i giovani di quell’età, più o meno intense, intrise di slanci e, spesso, sofferenze per come terminano, per l’amaro che lasciano, comunque formative. Gli anni che mi vedono immerso in amicizie indissolubili, che ancora oggi esistono e resistono, oppure che si consumano nel giro di una calda estate, spesso tutta Fiuminatese. (L’esordio)

Poi, il mio ingresso all’Università Camerte con una borsa di studio, e l’anno dopo la mia prima vera esperienza lontano dal mondo ovattato degli affetti sicuri, dei frequenti ritorni a Fiuminata, delle rigeneranti rimpatriate che ci aiutano a ripartire con nuove energie. Sto parlando del periodo che ho trascorso alla Mc Gill University di Montreal, la metropoli Canadese del Quebec, che mi ha ospitato per più di un anno e mezzo, mettendomi alla prova professionalmente nel lavoro come ricercatore e come uomo nei vari aspetti della vita. Appartengono a questo periodo le lettere di posta aerea trovate in soffitta: sono, in massima parte, quelle che testimoniano l’intenso rapporto che esisteva tra me e la mia famiglia, soprattutto tramite mia madre, con la quale mi scrivevo tutte le settimane2, oltre a quelle di colleghi, amici di Fiuminata, Roma e Camerino, alcuni dei quali non ci sono più (Ricordi, Gastone)3. Il 15 agosto, il giorno dell’anno in cui tutti gli autentici fiuminatesi vorrebbero essere nel loro paese di origine, del 1976, i miei fratelli Memo e Laura mi spedirono da Fiuminata una cartolina con almeno 30 firme di amici che volevano farmi sentire la loro vicinanza, il loro affetto (Foto cartolina). 

Rileggere tutte quelle lettere è stato come riportare in vita episodi del mio passato oramai dimenticati, che erano evidentemente “incisi” nella mia memoria, come una canzone in un vecchio disco nascosto in qualche cassetto, che una volta ritrovato, messo sul “giradischi” e avviata la “puntina”, ripropone alla mente ed al cuore la musica che ci rende visibile un volto, un gesto, un difficile amore, una gioia o un dolore: la struggente bellezza degli anni che non torneranno.

E questo piacere del ricordo è qualcosa che vorrei lasciare ai miei figli, perché anche loro abbiano la consapevolezza delle loro radici, e non dimentichino le persone ed i luoghi che hanno generato le loro storie. In fondo, io mi sento un anello di congiunzione che tenta di tenere insieme passato e futuro attraverso un tipo di energia che è economica e a disposizione di tutti: l’amore (Il filo).


Libri pubblicati: “Viaggio nella Fiuminata che non c’è più”, Artelito S.p.A., Camerino, luglio 2014; “Pensieri e stati d’animo”, con disegni di Francesca Ghergo, Artelito S.p.A., Camerino, luglio 2015; “Il colore della nebbia”, con pastelli di Francesca Ghergo, curato graficamente da Paolo Di Paolo, Produzioni Arti Grafiche srl, Formello, Roma, agosto 2016; “L’antica Città e il terremoto”, disegni e pastelli di Francesca Ghergo, Artelito S.p.A., Camerino, aprile 2017; “Stella dispersa”, Artelito S.p.A., Camerino, luglio 2017.