Poeta in sneakers - Poesie

LA FUNE

 

Rimasi solo a dondolarmi su quella fune, dove la notte prima un funambolo elefante con la sua eleganza e con una certa  maestria circense si adoperò per attraversare lo spesso cordone intrecciato.
Oscillava al vento senza aver paura di cadere il giovane pachiderma, un passo alla volta arrivò dall’altra parte delle fune sospesa a mezz’aria.
Incantato guardai tutta l’attraversata, con il cuore palpitante e la pelle d’oca.
Non potevo credere che un elefante potesse essere leggero come una piuma e avere tante abilità, non far di una mosca un elefante.
Dondolando sulla sottile corda del sonno, con un occhio dormiente e l’altro desto che vidi la mia fantasia prendere forma, e questa sagoma era quella di un pachiderma.



NELLO ZAINO 

 

Cancello i passi,
i secondi veloci,
ero un bambino,
ora un adulto con un futuro ballerino.
Sulla scrivania
una biro e un foglio bianco,
Il mio destino.
Nello zaino, un disegno,
guardo fuori dalla finestra,
le stagioni,
freddo e caldo,
perdo e vinco.
La strada per casa,
ho dimenticato il tuo nome.
Ho sbagliato tutto
apro la serratura,
dentro casa i miei genitori sempre più stanchi.



POETA in SNEAKERS


Se le strade che ho percorso non fossero state avventure, ora non darei il giusto peso ad ogni passo.
Ogni strada è una pagina che si sfoglia, salutando il panettiere, il barbiere e tutto il quartiere…
Mi allontano velocemente e divento così piccolo ai loro occhi, un puntino all’orizzonte.
Ho il contachilometri nelle scarpe e ogni volta che attraverso la strada sulle strisce pedonali, salto solo sulla parte bianca per sentirmi nuovamente piccolo,chiudo gli occhi vedo mia madre giovane che mi dice al mio tre…
Uno, due e tre…Salta, salta, salta…
Ogni giorno un ricordo, ogni ricordo è il passato che si srotola come un tappeto rosso davanti ai nostri occhi, al mio tre salta.


 

UOMO a TERRA


Se giochiamo alla guerra ricordati di togliere la sicura, perché il mio cuore è stanco di sanguinare, prendi bene la mira e fallo ora.
L’amore è una cosa seria, non si entra nelle vite altrui e si fa tabula rasa di tutti sentimenti , lasciando i vestiti sulla sedia e un’ anima nel letto.
Sanguina e respira nella notte, mentre facevamo la guerra e tu sbagliavi volutamente la mira, cadevo in ginocchio ferito, Uomo a terra.

Ti cercavo con la mano mentre scappavi dalla porta con i tuoi vestiti arruffati in un gomitolo sotto il braccio, correvi sui tuoi tacchi in quel interminabile corridoio, alla fine di questa guerra alla fine di quel corridoio dalle mille porte rosse, chi ha vinto? Le macerie ai nostri piedi e due vite da incollare come i cocci di un vaso rotto.
Ora che mi hai sparato, lasciandomi ferito a terra dimmi chi ha vinto, dimmi chi vince in una guerra? Chi rimane in piedi o chi è steso a terra, prendi bene la mira, fallo ora, ma ti chiedo solo di stringermi la mano fino a che non sarà finita, fallo ora,Uomo a terra!


 

DEDALO


Ho un miliardo di tranelli nella mia testa, mentre la fuori ci sono centinaia di miliardi di stelle, galassie sconosciute.
L’universo è in continua espansione, sta accelerando, le distanze diventeranno sempre più estese. Sempre più lontane l’una dall’altra le stelle, come i miei pensieri.

Ho un labirinto senza uscita nella mia testa, ho un universo infinito nella mia biro.



AQUILONI 

 

Vivo di attimi,
vivo di parole intrecciate
come i nodi nelle reti dei pescatori.
Barche alla deriva, lasciala naufragare, lasciala sola in mezzo al mare.
Vivo di parole come nuvole, leggere galleggiano ad ogni respiro del vento.
Vivo di parole che attorciglio come i fili di mille aquiloni che volano nello stesso cielo ingarbugliandosi tra loro.
Vivo di frasi che raccontano la mia vita, ed è proprio con le dita che aggroviglio parole, come nodi dei pescatori, come barche in mezzo al mare, come le nuvole spinte dal vento, come gli aquiloni alti in cielo che creano uno strano traffico aereo.
Vivo il tempo che ho e se mai un giorno dovrò restituire tutto, inizierò con le parole che mi hanno donato, vivo di attimi che non torneranno più, vivo di quello che ho appena scritto, perché domani sicuramente cambieranno le diottrie, sarà difficile sciogliere i nodi, vedere all’orizzonte le barche, mettere a fuoco le nuvole e distinguere i mille colori di questi aquiloni


 

CENTO INVERNI


E dentro i tuoi occhi mi sono perso
E dentro a tutto questo mi sono immerso
ti guardo sorridere ed è già estate dentro il mio cuore.
Ti prendo per mano e starei così per ore, via da ogni giorno difficile.
Mano nella mano siamo forti, immerso in questi versi, aspetto una rima migliore, ascolto il tuo cuore.
Dentro sento quel vuoto che si riempie a poco a poco, sento che gli spazzi si fanno sempre più stretti tra un emozione e l’altra, non guardo più il soffitto nella speranza di imparare a volare tra sogno e realtà.
Dentro sento un brivido e non è il perenne  freddo, un germoglio dentro al cuore pronto a sbocciare.
Ora sono sempre più convinto che dentro i tuoi occhi ho trovato il coraggio di mostrare la mia anima, l’amore esiste perché l’ho visto dentro i tuoi occhi, esiste ed è proprio lì a un centimetro dal mio naso, nascondo il mio passato dietro un sorriso e ti do un bacio.



FELICE VITA 

Ho spento il cuore, ho aperto gli occhi e de tutto così chiaro.
L’amore è una forma di paura, restare soli non è da tutti, negli angoli delle stanze buie trovi i più coraggiosi.
Scriviamo pagine di vuoto riempiendo con la vita e il dolore gli spazi che restano tra il sonno e il camminare.



METALLO 

Torneremo a camminare nelle tenebre senza paura di morire un’altra volta…
Le mie mani hanno fame, stringo finché il silenzio non riempie l’emozioni, finché il piacere non diventa dolore, finché i sorrisi non diventano lacrime.
Finché morire sarà come nascere, e i sogni saranno la realtà.



BALLA


Lei ballava sotto un cielo stellato e non voleva sentire niente se non la musica, lei dentro a un vestito a fiori in mezzo alla pista, lei era quel cielo stellato.
L’estate giunge al suo tramonto, ma lei balla più forte sotto queste stelle, con gli occhi di tutti puntati come fossero Macchine da presa…
Lei balla verso l’alba e tutto ciò che ha dentro va a posto, si riordina come una stanza che un attimo fa era sottosopra, lei balla mentre le stelle si cambiano di posto e qui non c’è più un sopra e un sotto, questo cielo stellato è diventato il suo pavimento e la pista da ballo una platea.
Mentre lei ballava la notte la stringeva!