Quadri d’Oriente
La sua danza era selvaggia;
una Baccante in rivolta:
libera e bramosa,
smodata e sensuale
nella ricerca folle
delle verginità recise.
Lineare il suo proclamare
le sospese appartenenze,
le segrete rigogliosità profuse
in posata armoniosa resa.
Le sue caste malie:
maestosità incerte e profumi;
cascate d’argento fresco;
Soli frantumati nel retaggio.
al mio amico Massimo B. (1973-1992)
Con amore fraterno.
da “Acqua Secca” (1995-1997)
La Baccante
Venne la Sorella
Nero Vello
Decorato
Da perlacee pupille
In fiamme
E mi recluse
Nel suo grembo
Nutrendomi l’anima
D’etereo candore.
Notte.
Divenire
La permanente lucentezza dello spazio
nell’occidua goccia oasi dell’oblio.
Danza col Sole.
da “Acqua Secca” (1995-1997)
Euridice
Deponeva in rifugi disvelati
l’oscura linfa ardente
del suo voluttuoso pianto;
e il suo occhio ravvivato
mostrò inattesi stupori:
dipinti immacolati;
ponti diramati;
lasciati naufragare
in grandiosi arcobaleni.
Voglio salire sull’antica barca
e passare il fiume di loto.
Voglio la benedizione delle tenebre
e varcare le sue fertili sponde
e lasciare le buie caverne scomparse.
C’incontreremo nella visione morta,
nell’ampiezza privata della luce.
da “Acqua Secca” (1995-1997)
La Sposa Folle
Annegava la malinconia, tenera e casta
Come un giglio, vagando su prati di cielo:
Come il crepuscolo nel livido mattino
Serena danzava, fulgida e immensa.
Fluttuando leggiadri nella fioca brezza,
Sospiravano i veli di porporina luce;
Ammiravano taciti il nero specchio,
Sospeso immobile su foglie di stelle.
Una verde fragranza l’anima le invase;
Divini fuochi l’adornarono raggelandola.
Cullata d’iridescenti acque ora dorme,
Sognante in estasi il bacio infinito…
E l’avvolse, bianca e tremante, la Notte:
Gelosa e stupita al mistero degli amanti.
da “Strade e Preghiere” (2001)
Crocevia
Quando mite esplode il Mattino
e i prati raschia e rallegra
lasciando ogni perdita alla Notte:
— le fatue radiose sregolatezze. —
I suoi fulmini sfumanti in Stelle,
per sbevazzarne il latte fruttifero
bruciante in segreto vacuo accordo.
Quando anche noi c’imbarcammo
coi vecchi pescatori tropicali
sbucando nel baratro azzurro:
— Duomo di vetro triste e bello. —
Già ubriachi di viaggio e abbandono
e vino e amore e acqua lunare.
Nessuno è annegato.
Nessuno è sopravvissuto.
Tutto è in salvazione e vaga,
dolcemente,
accanto ai ghiacci.
da “Strade e Preghiere” (2001)
Terra del Sole
Schiena di marmo verde levigata al Sole;
sudore nei deserti ghiotti aridi di baci;
fiori di geometrie esplose di speranza;
città innaffiate da lacrime riarse;
rami di polvere intarsiati d’edera:
eccoti, nuda e forte, amata terra.
Torrida naturale gialla Africa,
ridesta urlando dalle acque il Sogno!
Suggella i fiumi d’ebano spaccati
dai cori tribali dei leoni.
Tutto è presente nel tuo ultimo orizzonte,
nel trascorso cammino del divenire ciò che sei.
Eccoti, nuda e forte, amata terra:
trionfale andatura
di troppo umani passi
che marciando si dirigono a Sud.
da “Strade e Preghiere” (2001)
Operazione San Francesco
C’erano famiglie ammassate affamate
davanti ferrei cancelli caliginosi,
in attesa di sbranare piatti vuoti:
pasti scalzi di generazioni vittoriose.
Solo i fratelli accogliendone le suppliche
imboccavano le fosse fonde.
Piedi consunti e cotti dalla pioggia
riposano in scarpe senza suole:
solo il vento le incita e scuote,
avvolgendole in strade di cupezza.
Ma mai abbastanza stanche o arrese
intuendo il tracciato immanente
cui un futuro ancora incerto
nuovamente le distende e chiama.
Uno scricchiolio freddo d’ossa echeggia,
annunciandone il prossimo viaggio.
Un luccichio d’abisso s’aprì al passaggio.
da “Strade e Preghiere” (2001)
A Song for Nanay
(Canto alla Madre)
Divenisti nuova Madre;
E il mio acerbo silenzio
Le tue antiche mani accolsero:
Pietas che l’Uomo al Cielo riunisce.
Non arrivai in tempo ad udire
Il lacerante canto del tuo andare
Incontro la grande Figlia liberata;
L’Eterna Madre dei tuoi Bambini.
Occhi muti schiusi al Sole di Manila
Celarono il suono del tuo respiro;
Voce perfetta nella sofferenza cantava;
Voce di nuovi mari in lontananza
E nuove terre di beatitudine inaudita.
E il tuo bacio a Rose illumino`: a sera.
da “Odi all’Amore Mortale” (2016)
L’Eternità ritrovata
Nego le Stelle:
terrestri e spente.
Non cerco Dio.
So solo me stesso
e la mia morte.
Non le tue piccole mani, figlia,
fresche di vita appena nata;
non le tue giovani mani, figlio,
fresche di vita appena cresciuta;
non le vostre bianche mani, figli,
custodi sapienti delle stelle.
Nego le stelle:
eteree di luce.
Non cerco Dio.
So solo di voi
e la vostra vita.
da “Odi all’Amore Mortale” (2016)