Rita Giaimis - Poesie

Ci rincontreremo

Nella quiete della notte,
i miei pensieri
vagano,
oltrepassano
le barriere del tempo.

Uomini,
fasci di luce,
essenza pura.

Ne luce,
ne buio,
nessun ‘alba,
nessun tramonto,
tutto è vita.

Lontano
da occhi malvagi,
saremo liberi,
liberi noi.
Ci rincontreremo.


Specchi

La mia immagine riflessa
si frantuma,
cade
in mille pezzi.
Specchi.
diversi,
lungo la via
della vita.
Alberi,
si inchinano
al mio passaggio.
Solo specchi infranti,
nel silenzio
della notte.

La mia anima
sente
quell’assordante fragore,
bruciano le orecchie.
Specchi,
solo specchi fragili,
lucenti,
cadono,
s’infrangono.


Vado via

Una fitta nebbia m’inghiotte,
resta solo
il profumo dell’anima,
nessuna sostanza.
Vado lontano,
dove il sole
non smette mai di brillare.

Tu terra arida,
ti nutrirai ancora,
Il seme germoglierà di nuovo.
Ed io,
vago errante,
rimembrando
sbiaditi ricordi.


Nulla sarà

Nulla sarà come prima,
immensa
distesa di sole
senza nuvole,
limpido cielo
della mia vita;
tu sei.

Sentieri,
percorsi
con il fragore
del cuore
in petto.

Nulla sarà
più di te,
nemmeno la voce,
che chiama
la tua ora.


Luce

Dal baratro risorgerò.
Vedo la luce,
l’anima gode
di quell’immenso bagliore.

Le membra,
avvolte
in un tepido calore

Il buio morirà di fame.
Ei fu miracolo!


Pallida luna

Mi guardi dall’alto,
triste,
pallida luna,
ti inchini,
chiedi clemenza
di chi fà male.

Lacrime,
candide come neve,
scendono,

Tu mi guardi,
avvolta nel tuo manto azzurro,
illuminata,
da un bagliore
che acceca.

Pallida luna,
non guardare le mie lacrime,
sono
attimi di vita
che vanno via,
vanno,
dove il tuo immenso stupore
si perde,
con la consapevolezza
dell’essere.

Pallida luna,
chiudi gli occhi,
non guardare,
ancora
una volta,
fammi sognare.


 

Lacrime

Guardo il mondo,
intorno
solo desolazione,
tristezza,
volti corrugati,
lacrime di ghiaccio
stampate.

Nulla più gioisce,
non più,
il canto
del gallo
nel pollaio.


Tempesta

Tempesta in mare,
volta il cielo
ai marinai,
In quel fragore,
voci disperate,
regna la paura.

Cuori,
infranti dal dolore.

Loro vagano,
vanno
dove le onde
si perdono nell’oblio.

Marinai,
cercano la dimora,
mai più avranno sete,
sete di vivere,
in quella
immensa
distesa d’azzurro.


Uragano

Un’uragano mi travolge,
sdradica
prepotentemente
sogni e desideri,
nulla più rimane,
solo
un’arida distesa
di speranze,
perdute
nella terra arida.

Voltati,
non guardare,
quante lacrime
hai versato,
quanta vita
si è dissolta
in un attimo.

Tutto passerà,
tornerà il sereno.

Anime,
devastate dal dolore,
rimarranno
con segni indelebili.

Violento
tuo,
imperdonabile
passaggio.


Speranze

Vibra l’anima,
nei tumultuosi
meandri
della vita.

Un canto soave
rassicura
il cuore,
gioia intrisa,
giunge
la speranza
del risveglio.
.
Immensa
distesa di colori
all’orizzonte,
profumo
soave
di gigli,
giunge
alle mie narici.

Ed io,
felice
andrò.