Roberto Cava - Poesie

Alla prima luna, a destra

Busso al cielo anche se
la porta buia è spalancata,
non voglio disturbare le stelle
che a loro volta mi squadrano, severe.
Il permesso si vede dal mattino,
con in bocca l’oro degli stolti.
E una pagliuzza schizza veloce
da una parte all’altra dell’orizzonte,
cadente dall’occhio smarrito
in quella bella selva oscura.
C’è da perdersi,
e poi ritrovarsi,
soli con se stessi.
Soli come siamo arrivati
infine, ce ne andremo
e io proverò a farlo camminando
e, senza far rumore, girando
alla prima luna, a destra.

 

 

Sulla tua scia

Leggo poesie in certe foto
scritte con gli occhi
in tal altre parole vuote
calici senza vita.
Sfogliarle è un lusso
da ricchi nell’anima
poveri di disgusto
e traboccanti di cultura.
Nelle parole scritte spesso
si camuffa il vero
che affiora come un delfino
nella marea della voce.
Ancora un po’ scatterò
scriverò un altro po’
come sempre parlerò poco
e lascerò la vita raccontare.

 

 

Corsa in cinta

Corsa tra fiori
degni di quadri
dipinti a picche
su intreccio di cuori
su un percorso
di semi, con
carte cittadellesi;
baciato dall’aria
calda e da ogni raggio
di sole eterno
stampato su quel
cielo magnificamente
e unicamente azzurro.
Non esiste più
il sudore, scarto
di bellissime sensazioni
fatte di sforzi e
irraggiungibili emozioni.
Non esiste più
la fatica residuo
di nobili desideri
scelti col destino e
osati col senno di ieri.
Ma esiste il Nostro Amore
coi suoi stenti e le sue virtù,
ne esalteremo il candore
di corsa, Lui Io e Tu.

 

 

Che spettacolo il profumo delle stelle

Che spettacolo il profumo delle stelle
nel luccichio sparuto
sono dolci caramelle
quelle che un bimbo mai ha avuto.
Giro lento il capo
cercandone l’inizio
ma l’orizzonte è un ostacolo
ostico da sorpassare
e il buio copre
tutti gli altri colori;
solo il giallo rifugge e viaggia veloce
a cavallo della luce,
vettore di un passato
che c’è senza esserci più.
Come i ricordi
le cose fatte e dette
come la vista di valli e vette
che restano immortalate in foto negli occhi
a riflettersi la sera
mentre sei rapito
dalla volta piena di stelle
e preghi che la felicità sia una di quelle.

 

 

E il camminar m’è dolce in questo prato

Vo’ per li boschi pennellati
a immaginar la pace mia
sulla groppa del Cavallo
o su per lo Scalon che sia;
traccia o carrareccia,
mulattiera o ferrata via,
il mio cuor non ci bada
perché è perso in quella scia
che tra dieci e più sentieri
il Sacro Monte varca,
e le cui oscure nubi fan da cappel
un dì sì e uno anche
alle leggende di anguane e sanguanel.
Io vado, con gli scarponi ben legati
tanto leggero come non mai
perché l’andar per lo bosco
m’è un presente del fato
e il camminar m’è dolce in questo prato.

 

 

La mia stella

Io sono il mare
e tu la mia stella marina.
Io sono il monte
e tu la mia stella alpina.
Io sono la notte
e tu la mia stella cadente.
Io sono il giorno
e tu la mia stella nascente.

 

 

Forse sta piovendo sottovoce

Forse sta piovendo al sole
e coi suoi raggi
mi scaldo sottovoce.
E all’ombra delle gocce
mi riparo e
riempio di musica gli occhi.
Così respiro stamattina
riempiendo di nuvole bianche
il mio animo blu
immenso sopra le montagne;
immerso nei boschi del Grappa
nei suoi prati che sono
trampolini verso la felicità.

 

 

 

Sapessi le volte…

Sapessi le volte
che ti ho vista
specchiata nel cielo,
le mille volte
che ti ho vista
riflessa dal sole
e illuminata dalle stelle e dalla luna,
le infinite volte
che ti ho sentita
intonata tra la gente,
che ti ho vista
echeggiante al tramonto
e malinconica all’alba.
Sapessi le volte
che ho strappato
i bianchi petali delle margherite
sperando in un romantico si
per le tormentose domande del cuore.
E le tante altre volte
che ho sentito il tuo profumo
in un ceppo sterminato di tulipani
e un solitario campo innevato
e nell’ombrosa radura del cuore
eri assorta colpita da un dolce alito vitale
e assopita in un giaciglio di boccioli di rosa…

 

 

Sant’Efrem

Azzurro cielo
tocco con lo sguardo
nel tenero abbraccio
che ammicco
mentre ti osservo
con l’amore che ho
tutto compresso
nella frase “Ti amo”.
Verde acqua
vedo scivolare con carezze
nel dolce prenderti
che inizio
mentre ti immagino
con la dolcezza
che provo
nel dirti “buonanotte”.
Rosso amore
vedo di riflesso
nelle tue guance prima pallide,
prima dell’amore
prima della tua delicatezza e della sensibilità,
prima di me e del sole
prima della mia luna e tutte le superflue parole,
che stanno a ricordarci,
anche se già lo sappiamo,
che tu ami me
e io ti amo.

 

 

So che ci incontreremo

Forse oggi o un altro giorno
al polo o qui attorno,
forse per la strada
o in uno sperduto campo di giada,
forse in mezzo ad un sacco di gente
o quando nemmeno l’aria sarà presente,
forse sotto alla pioggia che cade
o al sole che sempre di più sale,
forse nel bel mezzo di un sogno
o quando ne avremo veramente bisogno,
so che ci incontreremo,
lungo le strade della vita cammineremo,
sogneremo sempre la nostra vita
anche dopo che la luce sarà sparita,
quando il buio cullerà le nostre speranze
e noi saremo assaliti dalle circostanze,
e l’unica cosa che potremo fare
sarà, come adesso, continuare a sperare…