Roberto Cecchini - Poesie

“Segreto Giardino”

E’ imperioso d’edera,
sarchiata da verde luna,
divisa tra gelosia e speranza.
Racchiude la prima altalena,
circondata da gigli bianchi,
ogni mese pochi giorni in rosso.
E’ celata polla sorgiva
che monta in delizia di tempesta,
tempo eterno senza coscienza in attimi.
La fanciulla che vi si rifugia…
ne uscirà Donna,
occhi color fondo di bottiglia.


“Sedativo”

Tranquillità per pochi spiccioli,
la serenità è tutt’altra cosa.
Ciò che mi fa calpestare la neve,
è la durata di una fredda notte,
sconquasso di un inizio estivo,
protratto al di sopra dell’autunno.
Sono avido di compagnia,
faccio in modo che non infranga il mio star solo,
lascio che le mie aspirazioni si spengano.
Finirò sotto il piumone,soddisfatto,
certo di averci provato.
Adoro il tepore della melanconia,
la perfezione dei miei sogni non merita incontri
ma solo la probabilità di averci pensato.
E’ un giro dorato,
ricamo di un fiocco di cristallo,
ritorno fragile di purezza.


“Laguna”

Notte oleosa,tagliata da una gondola.
Ho da fare,sorprendere un raggio,
avvolto in un nero damascato veneziano.
Dietro porpore preziose,un’identità semplice,
al femminile,elabora la luce.
Sono disorientato,ho tra le mani solo misere candele,
cerco l’attrezzista di scena…


“Toc Toc”

Quando la notte ti sveglia
è per darti un’interpretazione diversa,
dei suoni,degli spazi recuperati.
Il sistema binario di Sirio
sposa il latrare lontano dei cani.
E’ il dominio delle luci fioche,dei fuochi fatui.
Le domande si rincorrono senza sosta,
il pensiero recupera la propria posta.
Quando la notte ti sveglia…
dentro di te bussa qualcosa.


“Armonia”

Poco fa ho ascoltato la tua voce…
il tuo buongiorno sapeva di caffè in ebollizione,
latte scremato,
il tuo pigiama imitava i calanchi della recente notte.
Il sole filtrava nuove occasioni con merletti di probabilità,
la tua voce marcava note notturne,quasi svanite
…e progetti di un concerto in piena luce,
con strumenti sconvolti come i tuoi capelli.
Quando ti svegli regna il caos,
seguito da un ordine dettato dalle tue norme,
leggi colme di musica generosa.


“Universo Ermetico”

Cosmica farfalla,
crisalide d’infinito
e pupa di stelle.


“Fragilità”

Tra le tue pieghe pasturano i miei ricordi.
Il tempo è spola,
grinze tra un passato certo e un futuro inesorabile.
Chino il capo,
con devozione cerco di addizionare giorni,
la tua assenza sarà intollerabile.
Scappano i colori,
le mie labbra racchiudono ultime tinte di un prodigio:
saltella tra misticismo e cieca Fede.
Il tuo “ciao” traspare dietro un sorriso.
Brillano i miei occhi,
ricchi di sorgenti che cerco di nasconderti,
ti dono forza con solo apparenza…


“Serenità”

Ci coglie all’improvviso,inaspettata.
Parliamo di attimi,temperatura giusta,venticello calibrato.
I pensieri…lontanissimi,una sdraio sgangherata
funziona da nicchia irraggiungibile.
Il mondo è presente, compagnia a distanza.
Il battito di un cuore amico tamburella sul nostro ventre:
tutto è chiaro,senza frastuoni.
La nostra volontà è arresa,
non disposta ad accettare turbamenti.
La vita,finalmente,esilia il bisogno di parole.


“Quattro”

Quattro rami per salvarci:
vita sostenibile,
ridistribuzione delle ricchezze,
accesso globale alla cultura,
superamento delle guerre corporative.
Tutto,politicamente,sotto un unico cielo.


“Cigno Disegno”

Il suo collo è un interrogativo?
Dove ho trovato la tinta del suo becco?
Ho raccolto lattine vuote,
le ho fuse in altoforno.
Ho ottenuto una lamina sottile,
arte “origami”
per espandere questo muto cigno:
nasconde,in ogni sua grigia piuma,
il grido del tuo nome.
L’arancione?
Chiedi al colore che circola nel mio cuore…
Il nero mascherina è dono del fuoco che vi riposa.