Rosanna Calisti - Poesie

Aghi di pino

 

S’intrecciano e si osservano,

incastrati ma liberi.

Verdi aghi pungenti

avvinghiati ad un punto comune;

come nascenti pensieri sparsi,

vivi ed erranti,

insiti,

in tante menti vaganti.

Il pensiero abbandonato,

si perde nel tempo

come l’esile ago, caduto sul prato!


Angolo di Paradiso

 

Smeraldi d’acqua Scivolano

su bianche rocce solcate,

Grandi ali di piume leggere avvolgono

Rifugi di prati germoglianti e colorati,

gruppi di fanciulli evanescenti

si spostano nell’aria attraversando sentieri lucenti,

punti di luce s’intersecano danzando

guidati da musiche antiche.

nuvole di panna si lasciano assaggiare

mentre immergono l’insieme…

Si cercano le mani, senz’ importanza di colore,

sussurra gaia la brezza pura,

leggera e sicura

carpisce l’essenza del momento…

Il tutto è completo…

… e infinitamente voluto.


GIORNI MAI PERSI

(A MAMMA)

 

Hai cullato la vita nascente e colto il mio primo vagito.

Ti sei donata nei bisogni dei figli.

Poche carezze, poche parole, qualche sguardo…

Ma bastava,

conoscevo il tuo amore.

Non so come, eppure mi insegnavi ad ascoltare la coscienza,

mi facevi pensare, se il mio fare,

potesse esser bene o male.

Di giocattoli ero scarsa,

correvo per i prati e passeggiavo la sera,

seguita dal tuo sguardo sicuro.

Nei miei giorni c’erano le rondini

le aspettavo ogni primavera,

dividevo il caffellatte della domenica mattina

con la vecchietta sola del quartiere,

ascoltavo i tuoi occasionali ritornelli

appena intonati

intanto che stendevi i panni al sole.

Nel corso del tempo le nostre strade per natura si sono divise…

Ma tu c’eri.

Una notte dei tuoi splendidi cinquant’anni un’ombra bianca

ti ha preso la mano e tu docilmente l’hai seguita.

La mia giovane età ha plasmato quei giorni di dolore mai persi.

Mamma,

grazie per esserti stata figlia,

e, per farmi ascoltare ancora

il silenzio della tua voce,

come allora.


CERCARE LE STELLE

 

Silenzi…

Raccontano profumo di latte materno,

ansie di bimbi nel passo del tempo

allungano mani a cercare le stelle.

S’insinuano desideri d’ali,

per raggiungere soli e mari…

Curiosità di cammini tra nebbie colorate,

conducono verso bianche strade future.

Conoscenze antiche,

sembrano indicare,

viaggi universali all’interno della vita…

Sorrisi e pianti con la valigia pronta,

accompagnano…

Figli prima e genitori poi

La meta è celata…

Ma…

Non si ferma il viaggio…

Neppure… Quando tutto si fa buio…


Il segreto del lago

 

Non scorre, non fugge,

a volte tremola intensamente,

mentre anima le sue acque

che anelano alle sponde.

Si cheta e stende la sua seta.

Al chiarore della luna,

diffonde il bosco attorno.

Si compiacciono gli alti fusti scherzando con la brezza

che solletica le foglie.

Appare sulla seta, un quadro animato

vibrante di colore,

misterioso e tenebroso se la notte è scura.

Si unisce al disegno,

un armonico sussurro

pare,

giunga da un’incomprensibile profondo,

se ascolti quel bisbiglio,

scopri un antico segreto:

nel fondo di ogni lago del creato

c’è uno scrigno prezioso,

esso, custodisce

tutte le memorie

del presente e del passato…


IL VENTO DEL PENSIERO

 

Soffia la brezza leggera,

tra i raccolti pensieri dell’anima,

su immagini di prati, di fiori,

di riccioli dorati,

di profumi d’uva e voli d’airone,

su bianchi cigni posati.

Cambia il vento,

s’inorgoglisce, si fa potente,

scuote la quercia e piega il cipresso,

strapazza le onde in rivolta,

mostra figure nascoste,

occhi sbarrati nel buio,

ombre imploranti, cercano

mani…

Si arrende al destino

la donna bruna mentre stringe

al suo petto la bimba…

Si erge spontanea la preghiera, quasi insolente

TU Lassù!

ti giungono i gridi di dolore?

Ti prego,

basta stragi d’innocenti…

Una lacrima impotente

Scorre e giunge al mare.

Si cheta il vento

e soffia leggero su

strane margherite, grandi farfalle,

cascate d’acqua cristallina…

Dal placato silenzio

una voce racconta speranza:

e ci saranno altri cieli

e altre terre e…Non ci sarà il mare.


Il vestito

Ripiegato e adagiato,

in quell’angolo dimenticato,

sembra un fiore stanco che

appoggia la corolla ancor bella,

seppur, un po’ schiarita.

T’avvicini, e guardandolo

ti accorgi che prende forma,

lo ritrovi nel salotto,

al ristorante e nel giardino,

lo ricordi appeso al manichino.

Lo pensi intensamente

con nostalgica emozione,

decidi di fargli un regalo.

Te ne sarà molto grato,

quando capirà d’esser stato donato!

Riprenderà felice ad andare nei luoghi,

assieme alla gente,

cambierà profumo e movenze,

tornerà nel verde del prato e magari,

andrà anche a teatro!

Rialzerà orgoglioso la sua corolla,

contento e sicuro

d’esser ancora ammirato,

per la sua splendida figura

di abito pregiato!


Il mondo che non c’è

 

Si è perso,

il globo celeste,

nonostante le sue luci fasulle,

dimentico della sua dimensione…

Nel brillio dell’infinito.

Perdente

nell’illusione incessante di ritrovare umiltà,

nullo

di dignitosa pacatezza,

esente

da genuina comprensione,

intollerante

alla pietas sincera,

esigente

nel ricercare onore senza rispetto,

Scarso

di amicizia leale,

Insufficiente

alla solidale carità,

indulgente e generoso

al facile luogo comune.

Si è smarrito il pianeta,

nella macchia oscura della nebulosa malata;

ha perso la sua linfa vitale,

nell’annullamento

del suo AMORE regale!


 

 Innamorarsi

 

Corri nel vento con le mani protese,

la bianca farfalla volteggiando ti accompagna,

s’incanalano nella mente,

arzigogolanti pensieri e fantasie.

Guardi il cielo …  Ti fermi un ‘ istante,

un angelo trasparente ti sfiora e accarezza il volto.

mormorando, il cuore si accende e scopre l’amore…

Intensa sensazione di mistica armonia,

misterioso palpito eccitante.

L’angelo ti guida nel vento,

l’anima, volteggia con la bianca farfalla,

assaporando l’insieme del momento…

Scintille d’amore si sparpagliano nell’aria!

Il rossore sulle gote, ti permette di tacere,

la bianca farfalla si tinge di rosa e,

continuando a volteggiare,

si fa’ più vicina all’anima tua, che già l’ama,

bramandola sua regina!


 

DUE novembre

Fronde moventi…

Cipressi, avvolti in uniformi verdi,

accompagnano viali animati

In questi giorni solenni pare trasferirsi la città…

Labirinti di sentieri sparsi di candore,

accolgono il passaggio di molti.

Cicalecci soffusi

si perdono al calpestio dei sassi

Lacrime ancor fresche, scivolano su volti scavati…

Fiori abbracciati, consolano il ricordo.

l’estremità dei campanili si accordano

per squarciare scuri ed incombenti turbamenti.

Il sole d’autunno s’intenerisce e…

Delicato, rischiara ombre passanti…

La città si unisce, nei tempi già trascorsi…

Affiorano sussurri di memorie…

Quell’estate…

Le sue ciambelle…

Il basco nero…

Oppure… Rammarico… Se…

Nei bianchi viali abitati

s’incontrano emozioni il due novembre……

…Ascoltano i presenti e… Sorridono…