Rosaria Scarcia - Poesie e Racconti

Incanto

 

Ispirata da un senso di potere

torno alla vita di ogni giorno, lasciando al caso ciò che accadde, 

non badando al cicaleggio insistente di galline e galli starnazzanti, 

appena solco il passo della via principale.

È difficile ignorare, occhi e mormorii insistenti dei popolani

quando un essere diverso si imbatte nei loro cammini; 

e ancor più mi diletto ad ascoltar le critiche 

di falsi e perbenisti che stracciano la fantasia,

relegando l’ingegno in una gabbia oscura, 

in cui si dimena ed affanna per uscire allo scoperto 

urlando brama di libertà.

Libertà… 

uno stile di vita che accompagna l’esistere, 

uno stile che fa assaporare il  viaggio, lungo o corto che sia, 

con quel gusto unico e intenso 

che solo un essere libero riesce a provare.

Un gusto che si innalza e si impone. 

Un sapore agrodolce e afrodisiaco che rende ogni giorno indimenticabile.

Girovagar per il modo alla scoperta di nuove emozioni , 

sempre più forti e fuori le righe, 

il sogno per parte realizzato, 

ma ancora ricercato.

Uno stile di vita da fare mio 

mi si ritorce contro con tutta la sua veemenza,

vendicando gli anni di bui

nell’angolo più inquieto della mia coscienza. 

Passione e libertà…

l’istinto di sopravvivenza si fa sentire, 

vivo sgorga tra le mie vene, 

arriva dritto a me con una sola ossessione,

un solo desiderio.

Bramosia di vivere, 

credevo d’aver scordato cosa fosse.…

Immaginavo di aver tutto, invece accecante

è tornato…

Invadendomi 

anche l’ultimo pezzo di carne.

Strana sensazione, 

con rinnovato stupore mi accorgo che, 

sopito e più forte, 

arde in me più che mai l’ incanto di riscoprirmi viva …


Letizia

 

E, poi ,d’improvviso

una lacrima ti solca il viso.

Non è dolore

ma immenso puro e infinito amore.

Non è rimpianto

ma l’irrequietezza di un dolcissimo canto

E con gli occhi rivolti al cielo,

si scorge un leggerissimo velo

E, d’un tratto, arriva

l’ultimo e finale atto.


Groviglio

 

Si ammucchiano, sparsi e distanti

gli uni sugli altri

i miei pensieri,

m’ affanno nel catturarli

scappano ,

non si fan prender.

Non so più quale di questi

Mi dà il male di vivere.


NON IMPORTA  

 

Immobile l’immagine  dell’oblio

in una giostra 

giravolta dopo giravolta.

Caos,

prospettive dissonanti appaiono

l’inutile ormai spoglio

un mondo di cloni

sguardo spento, 

fisso in un orizzonte senza luce.

Da un lungo sonno si è desti,

Shh 

Silenzio

uno scrollo di spalle

l’inconsistenza cade.

La diversità 

un macigno

ora in divenire

è leggera 

levandoti nell’aura.


Donna

 

Corri

scappa

Un incubo,

paure riaffiorano reali.

Prudenza,

Non abbassare la guardia

è una macchia.

La tua.

Occhi irrequieti

scorgono l’orizzonte

su, giù

sinistra, destra

Inquietudine,

un’ombra

Corri

eccola,

mi prende.

Fuggi,

ora mi avvolge

Tremo

sarò sua.


Primordi 

 

Il fruscìo di un vestito,

cade .

Scopre sinuoso il corpo,

una dea appare.

Languidi i sospiri.

Infuocati gli occhi,

sublime il giuoco dell’amore

Roventi gli artigli

esplorano quel mondo celato.

Ardenti i sensi

si lasciano andare oltre l’istinto,

ai primitivi impulsi.

Sparito il senso del pudore

rimane 

celestiale frenesia.


BERTA

 

Parole, opere (o) missioni [mancate]

Racconti Brevi di vita vissuta

Rosaria Scarcia

 

MIRAGGIO 

 

Chi di voi sta pensando alla famigerata canzone degli Squallor ‘BERTA’ ha perfettamente azzeccato la metafora.

E’ un periodo della mia vita alquanto strano e se non metto nero su bianco,con forte  e sarcastica ironia, quello che mi accade potrei intercorrere in problemi psichici molto gravi. Onde evitare, quindi, il trasporto forzato in qualche Centro di Igiene Mentale sfogo frustrazioni, insoddisfazioni  imbrattando pagine candide di cazzate allucinanti. Chi ha voglia di leggerle e magari farsi due risate, mi farà un enorme piacere. Chi invece pensa di non essere interessato perché queste cose non succedono … dico ATTENTO … il prossimo potresti essere tu. Se, ancora, in questo momento cerchi ferro e non lo trovi o cerchi di sgrattuggiarti qualcosa e manco le trovi e vuoi bestemmiare contro … Fai pure …

Da mesi invio curricula a destra e manca per cercare di far vivere il mio sogno e dare una ventata di aria fresca in soldi tintinnanti, che non fanno mai male e che al momento scarseggiano.

Le persone in genere, specialmente quando vai a fare un colloquio, pensano che tu stia cercando un lavoro perché non hai un cazzo da fare … così giusto per passare il tempo. 

Tant’è che un eventuale stipendio non è neanche considerato, a meno che tu non voglia dare, e metaforicamente e fisicamente, il culo  lavorando ottanta ore al giorno e con una previsione di sentire il primo tintinnio solo dopo mesi e mesi: un parto è meno amaro, più appagante … almeno sai ,che dopo nove mesi di sofferenza e gite forzate e camminate notturne, ti rimane qualcosa … 

Comunque sia, fatto sta, che ti carichi di una grinta che non hai e inizi a girare come un apolide in cerca di una cosa fantasmagorica, che in pochi danno : Un LAVORO PAGATO.

Premetto che lavorare da dipendente non mi fa impazzire di gioia perché io e il mio compagno, un giorno di aprile di un paio d’anni fa, abbiamo deciso di metterci in proprio; e con tutti gli escamotage del caso abbiamo aperto uno studio di arte e design … in un momento in cui arte e cultura hanno più pezze al culo di me e lui … diciamo che la strada è completamente in salita ed ecco perché il fresco tintinnare di un ipotetico lavoro da dipendente fa gola.

Io non sono laureata, sicuramente è un tassello mancante … Ma considerando il volume dei laureati a spasso … questo non dovrebbe tangermi più di tanto o comunque,  per quello che c’è in giro, dovrei avere pari opportunità.

Ho fatto vari ed eventuali lavori, dalla cameriera alle pulizie ai call center, insomma non mi sono fatta mancare nulla … Ho cercato sempre di cavarmela senza essere una zavorra sulle spalle dei miei genitori.

Parlo anche qualche lingua straniera, e in quel dove in cui vivo dovrebbe essere un’assicurazione lavorativa almeno per il periodo estivo, invece no. Proprio qualche giorno fa mi chiamano da un ristorante della zona per un lavoro semi stagionale da cameriera. Posto carinissimo, cucina accettabile, proprietario tranquillo … moglie del proprietario: IENA. Il colloquio inizia con una domanda

  • Hai esperienza?
  • Ovviamente si, la mia risposta altrimenti che cavolo c’ero venuta a fare?

Mi  chiamano per fare una prova … lei mi avrebbe lasciato solo le scarpe,  il resto si doveva buttare, ero vestita troppo da passeggio e parlando, per ammazzare l’attesa dei clienti,  inizia subito col farmi sapere che le lingue nel turismo non servono ad un beneamato ciufolo.

Ok, sta scherzando, penso … Invece no!!!! Questa signora è proprio seria e convinta mentre lo dice, asserendo che i gesti vanno benissimo per comunicare con gli stranieri; poi chi se ne frega se facciamo delle figure di merda stratosferiche perché ci chiedono l’acqua e portiamo il dolce.

Ahhhh che bella l’evoluzione della specie, peccato che Darwin qui non sia  giunto …

Peccato che l’evoluzione della specie si sia fermata al prefascismo, quando ancora Mussolini faceva finta di interessarsi alle sorti di questa bella Italia … ma poi conoscendo quell’altro signore un po’ psicologicamente instabile , ha iniziato a zoppicare fino ad arrivare a fare una guerra.

La giornata di oggi … Si tendo a dilagare, ma non uscirò mai fuori tema, parlando di lavoro qualsiasi cosa si dica … Va bene.

Con mille intrighi riesco finalmente ad avere il miraggio di un posto di lavoro pagato, per di più bene considerando che è un part-time di 26 ore settimanali pagati più di 500€, con un contratto, ferie e tredicesima.

Sti cazzi mi dico, come fare a non accettare. No  no , bisogna andare e provare …

Contenta vado a  dormire pensando di avere la possibilità di dare uno spiraglio al mio scopo nella vita.

La mattina, euforica mi alzo, mi sistemo, mi rendo femminuccia … tanto per non fare brutte figure e perdere il lavoro perché si evince dal mio modo di pormi che sono intelligente e che non mi frega un cazzo di come appaio. Questa è una delle tante cose che mi son sentita dire in un altro colloquio e vi assicuro che mi lavo, mi curo, non puzzo … Ma questa è un’altra storia.

Arrivo in questo posto, ovviamente si tratta di un call center.

Chi se ne importa è solo per quattro ore.

Trovo coraggio, ovviamente qualche minuto in anticipo, per fare bella figura, entro e mi presento … prima doccia fredda … Mi sgridano perché sono in anticipo!!!

Avete presente quando nei cartoni animati giapponesi esce la figurina al lato del protagonista in una nuvoletta, e viene schiacciata da un macigno?!?

Ecco io mi son sentita così e la prima domanda tra me e me è stata:  Dove cavolo sono finita?

Ok, posso farcela … pensa all’obiettivo, mi ripeto incessantemente come fossi un disco rotto.

Mi dicono che devo fare affiancamento, oh mamma cara!!!

Odio questa parola, praticamente per le prossime 4 ore e mezza devo stare seduta, ferma come una rimbecillita ad ascoltare gli altri che lavorano … Altra nuvoletta giapponese, altro macigno sulla testa … e che ca’ fatemi una presentazione dell’azienda, ditemi cosa vendete e lanciatemi al telefono, no?

Ore interminabili, che tra un vaffanculo alla tipa che ascolto, un centinaio di sbadigli e ottomila pettegolezzi … passano.

Questa è un’altra caratteristica dei call center … I pettegolezzi; in quattro ore ho saputo che una ragazza viene chiamata ‘MISS’ perché si atteggia a ‘VIP’ …  Anche qui mi viene in mente un’altra canzone degli Squallor ‘OH MIA CARA MISS, SI IUTA A FURNIR N’ DO CESS …Ancora un’altra ragazza che è in dolce attesa a soli 18 anni, poi ancora quella che è un cesso che ha un ragazzo da paura … Altra nuvoletta, cosa diranno di me??

Non che m’importi tantissimo, però vorrei cercare di stabilire dei rapporti civili, ma si sa che in un mucchio di galline non sarà facile.

Oh mamma !!!! Ancora l’incessante disco!

Tra un pettegolezzo e un nomignolo, scopro che in questo posto non esistono pause, neanche per andare a pisciare almeno,così dicono, cioè si può fare tutto l’importante è NON FARSI SCOPRIRE, tipo bambini della scuola elementare.

Io farò il mio faccino angelico  e se mi vien voglia di fumare una sigaretta, con gli occhi a cuoricino chiederò gentilmente se posso uscire per una pausa. Che dire ha funzionato!

Passa, così, la prima giornata lavorativa con  i tanti dubbi esistenziali . A volte vorrei scappare, andare via in un posto dove potrei essere considerata solo per quel che valgo, non per le discendenze familiari o per un titolo di studio che a conti fatti non hai. 

Ho conosciuto tantissime persone che per un motivo o un altro non sono riuscite a finire gli studi e non per questo meno in gamba. Se solo capissero che la voglia di conoscenza, di sapere e di ricercare, potrebbero essere sufficienti per trovare un lavoro, senza nascondersi dietro fantomatici titoli che sono utilissimi ma che a volte lasciano il tempo che trovano.

Fatto sta che ci ho passato sei lunghissimi mesi in quel posto, non trovando crescita alcuna, me ne sono andata per altri lidi e altri laghi inspessendo la cornice degli italiani all’estero.

 

 

L’ESSER SOCIAL A TUTTI I COSTI

Un’altra cosa che proprio non sopporto è l’uso abominevole dei social network, nel valore significante che assume agli occhi degli esseri umani di oggi nel 2015.

Si, essere umani … non solo ragazzini purtroppo.

Uomini e donne di ogni età usano pc, Tablet, smartphone per poter essere sempre connessi col mondo.

Ma che  diavolo significa???

A quanto mi risulta non hanno ancora inventato il teletrasporto, forse sono io all’antica, ma  essere in contatto col mondo per me significa viaggiare, conoscere persone, scoprire posti e culture e tradizioni che ti erano sconosciute. Toccare con mano l’altruismo o la freddezza di un popolo, essere gentile non per i likes, ma solo per il gusto di esserlo.

Oggi ci troviamo a vivere in un mondo virtuale, cioè mangi virtuale, conosci gente virtuale, sesso virtuale … wow che emozione il sesso virtuale … cioè non mi capacito del sesso virtuale.

Proviamo ad analizzare obiettivamente questa cosa.

Accendo il computer già con l’intenzione di avere un rapporto virtuale ?? O mentre sto lì a digitare cazzate mi vien voglia di fare sesso e anziché farlo alla vecchia e  sana maniera, in due, cerco qualcuno con il mio stesso,come dire, prurito???

Facciamo finta che io sono già col pensiero fisso, come una ninfomane, avvio il pc e inizio a cercare sul motore di ricerca ‘’come fare sesso’’.

Già sta cosa che mi affido a Google per trovare una donna o un uomo, a me pare proprio una cagata.

Comunque, andiamo avanti, cerco di avere empatia per questi rincitrulliti che lo fanno.

Arrivo su un sito dove dice che è tutto anonimo … si col cazzo … devi registrarti e lasciare i dati anagrafici per poter iniziare a vedere un uomo ignudo col martello pneumatico in funzione … e poi???

L’eccitazione mi viene alla sola vista??? No è più forte di me, non ci riesco; è davvero alienante.

Vi ricordate la fine degli anni ’90?? Io ero poco più che una bambina, in quel periodo la moda era il VIDEOTAPE  … c’era almeno una videoteca per paese; vendevano e affittavano di tutto.

L’ esercizio si presentava come una bugigattolo dove si stipava tutto, piccolo e pieno di accozzaglie che pensavi non fossero reali con un odore di usato e consumato che se chiudo gli occhi mi ritorna alla memoria.

Sono sempre stata un’appassionata di film e musica e già da ragazzina, con la paghetta del nonno, cercavo di affittare almeno un film a settimana. Ovviamente il mio paesino era troppo piccolo per poter ospitare un qualche esercizio commerciale del genere e frustavo mio padre per accompagnarmi nella videoteca più vicina … all’epoca non capivo il suo imbarazzo.

Dopo la messa della domenica io caricavo in macchina mio padre, chiaramente guidava lui!!!

Pochi km per restituire un film e prenderne un altro. Arrivati, però, le cose erano strane : una fila di maschi all’interno che guardavano non so cosa, … ma aspettavano il turno per entrare dietro una tendina scura e nera … a quei tempi, con un’innocenza che oggi non esiste più, non mi creavo il problema di cosa facessero … ma mio papà scalpitava ogni volta affinché ci mettessi il meno tempo possibile per andare via. 

Con gli anni tutto divenne più chiaro: erano una branca di pervertiti che aspettavano per scegliere sì dei film, ma quelli porno. Capii anche perché i miei genitori iniziarono a spendere fior di soldi per regalarmi film e musica ….

Vi chiederete che ci azzecca questo col sesso virtuale?? Beh, è solo l’evoluzione oggi non devi nasconderti più dietro una tendina scura, puoi farlo tranquillamente tra le mura di casa tua … ma il succo della situazione non cambia.

Anche i i divorzi si sono triplicati. Cavolo ci credo, tra faccia libro, cinguettìo e tutti gli altri, uomini e donne hanno il profilo pieno di messaggi ambigui che lasciano trapelare eventuali corna. Eh beh sì, nell’era del virtuale a tutti i costi anche l’essere cornuto virtualmente è causa di divorzi.

Inverosimile è anche quando si organizza una serata con gli amici, il sabato sera  dopo una settimana piena zeppa tra impegni e rotture di coglioni. Una di quelle serate che speri sia tranquilla, una chiacchiera, un po’ di musica live, una birra e quattro risate.

Sogna! Se ne stanno lì tutti come una massa di ebeti deficienti a guardare il telefonino a scrivere cazzate e a fotografare quello fanno o bevono.

Li vedi tutti come se da  un post in meno su faccia libro, dipendesse la sicurezza nazionale.

Come se il mondo potesse cadere giù se non sa quello che fai tu!

Nessuno parla più con nessuno, perché troppo impegnati a scrivere, postare condividere … questa non è comunicazione, ma l’ossessione di far vedere quella parte di sé fasulla, per evitare di guardarsi dentro e fare quell’introspezione che ci rendeva diversi gli uni dagli altri e non semplici cloni l’uno dell’altro.

Ogni giorno che passa mi accorgo di come  il virtuale prenda il posto del reale. Come se la vita scorresse interminabile  e uguale dietro uno schermo anonimo di un pc e che, ci manca poco, anch’esso inizi a prenderti per il culo. 

Sarebbe carino cominciare a dare a questi strumenti l’uso e l’importanza che dovrebbero avere: facilitare la vita delle persone, non complicarla.

 

 

Il Gossippaggio Paesano

 

È stranissimo vedere come l’hobby più praticato dalle persone è interessarsi dei fatti altrui.

Di mia indole sono una persona molto riservata, adoro stare in mezzo alla gente, ma ancor di più stare sola! Ho la possibilità di fare quello che mi pare, pensare a cosa mi piace di più  e ora che sono finita a Lisbona per lavoro, i miei giorni liberi li passo quasi sempre in solitudine.

Dal paesino da dove provengo, però, succede spesso che molte persone si affaccino alla finestra per vedere dove vai, con chi vai, che fai, quante buste di spesa porti con l’annesso di spiare anche nelle buste per sapere cosa intenderai cucinare e quindi mangiare: perché dalla spesa si capisce se uno se la passa economicamente bene! Perché se una donna cucina pasta al burro, non solo non se la passa bene, ma fa anche il marito cornuto! Eh si, è risaputo che la pasta al burro si cucina quando qualcuno non ha avuto tempo per fare altro, e chiaramente il tempo lo ha trascorso a copulare con chissà chi e non perché magari, dico solo per  un’eventualità, una donna potrebbe lavorare. No no, non sia mai … Se non si ha tempo di cucinare è perché cornifichi il marito!

Molte persone anziane e non, zitelle e non, impiegano buona parte del loro tempo a far sì che il gossippaggio paesano sia parte integrante della giornata!

Ok, ora spiegata la teoria, andiamo nel particolare a vedere cosa succede.

Inizio da me. 

Io e il mio ragazzo ci troviamo nella condizione in cui siamo insieme da quasi 11 anni ,che vorremmo andare a vivere insieme, però  per vicissitudini varie ed eventuali ancora giochiamo a fare i fidanzatini.

Succede spesso che le zitelle gossippare ti incontrino per strada e quando non riesci a scappare … Ahi mamma il terzo grado è li che incombe: 

 Z.g. ( zitella gossippara): “ Bhè allora, che mi dici? Il fidanzato ce l’hai?”

Io: “Ciao, buongiorno! Come sta? Tutto bene e a casa?” – cerco di glissare.

Z.G.: “ Bene, bene figlia mia! Che ti devo dire io che sono vecchia ormai! Dimmi di te, dai che sicuramente essendo giovane… Ah se potessi avere di nuovo la tua età!!! Il fidanzato? Allora ce l’hai?!?

Qui, momento di forte disagio, se potessi avere di nuovo la tua età,ma scusa avrai si e no 5 o 6 anni in più di me!!! Questo succede quando una è vecchia inside! E poi ancora  per quale assurdo motivo non fai quello desideri anziché rivangare ‘ se avessi la tua età’? 

Dopo questa breve pausa di riflessione, questa ancora che incalza con le domande, un motorino rotto!! Mi decido di risponderle!

Io: “ Si, si ho il fidanzato!

Chiaramente questa risposta non appiana la sua sete di sapere : la zitella gossippara  deve saperne di più, quasi sconfortata che ho il ragazzo, perché a lei non se la caga nessuno! E inizia a catena:

Z.G. :” Ah si !! Davvero!! Che bello!! E di dov’è ? Quanti anni ha? Lavora? Da quanto state insieme? 

Ancora che tergiverso per poterle dare meno informazioni possibili, ma alla fine ahimè, dopo un’ora di interrogatorio pesante, ( cavolo questa poteva stare nei servizi segreti le persone avrebbero confessato qualsiasi crimine solo per sfinimento!!!!!),  rispondo a tutte le sue domande:

 Io :“ E’ di un paesino qui vicino, lavora come Designer e ha 38 anni. Siamo insieme da parecchio, sono quasi 11   anni!!”.

Ingenua io che pensavo che l’avrei zittita e tornare finalmente a casa! Appena sente 11 anni, inizia con :  

Z.G “ Uh davvero? E quando vi sposate? Vi dovete sbrigare se volete avere una famiglia, che tu non sei più giovanissima, eh! No no, queste relazioni cosi’ lunghe, dopo un po’ o ti lasci o ti sposi! “.

E qui vorrei rispondere: Ma scusa, non solo sono educata e rispondo a tutte le tue domande indiscrete! Non solo non ti mando subito a quel paese ma mi dici che sono vecchia, che se non mi sbrigo ad accalappiare l’uomo con un figlio c’è il rischio che mi ritrovi come te? E mi vuoi portare anche sfiga??

Qui visibilmente infastidita rispondo:” Poi vedremo! Ora devo proprio andare!”

E mi allontano con la zitella gossippara che mi parla ancora dietro!

Finalmente sono al sicuro a casa …Casa dolce casa!!!

Rifletto un po’ sulla donna incontrata prima, quasi provo pena per lei, riempie le sue giornata con azioni e sentimenti altrui perché  forse è incapace ad averne di suoi.

Pensavo che fosse finita e, invece, mi sono resa conto che non è così: è una tragedia teatrale in due atti, con tanto di epilogo tragico!

Sempre nel mio piccolo paesino, soprattutto durante l’estate,  si vedono fiorire sagre di ogni genere che raccolgono nel paese una moltitudine di persone. 

Le zitelle gossippare non se ne lasciano scappare una : le vedi uscire con il vestito della festa perché in quelle occasioni possono gossippare all’infinito; con poveri malcapitati che non sanno a cosa vanno incontro. 

Potrebbe anche sembrare una pratica folkloristica divertente per i primi due minuti, poi credetemi arriva un momento alienante dove ti passa per la testa solo una cosa “ Chi me l’ha fatto fare?!?”

Avrete, dunque, capito che il secondo atto della storia si evolve proprio in una di queste feste di paese, sempre con la stessa persona  e friends. 

Una premessa è doverosa : il mio fidanzato è figo, io di meno  (non che sia un cesso) però diciamo anche che il bello della coppia è lui! Questa differenza salta agli occhi subito, Ciccio pasticcio  è alto, bellissimo – si io sono di parte – e ha una particolarità unica : da quando ha superato i 20 anni ha tutti i capelli bianchi! Tanto particolare che tantissime persone lo fermano per strada per chiedergli dove e come ha fatto a farsi quel colore di capelli. Anche qui apriti cielo, si incavola lui! Il perché è del tutto ovvio: sono naturali!

Era una sera d’estate  e in casa non c’era da respirare decidemmo di uscire  alla sagra del paese per una passeggiata e facemmo benissimo: la serata era davvero incantevole!  Da lontano si intravedevano le luminarie in colori bellissimi e scintillanti trasformando il paese in posto quasi surreale. 

Nella mia mente assaporavo già il gusto della birra fredda che da lì a poco sarebbe stata nelle mie mani, ma avevo fatto i conti senza l’oste!

All’ingresso della fiera, in schiera, intravidi un gruppo di persone che sembrava guardassero nella mia direzione. Ho pensato “  No Berta, non essere paranoica con tutte le persone presenti proprio te stanno osservando!?!?”. 

Parcheggio  in un angolo della mente quel piccolo campanello d’allarme e senza proferire parola a Ciccio continuammo a camminare, mano nella mano, verso i ritmi della sagra.

Ecco, non ricordo il momento preciso, ma sembrava che la schiera si avvicinasse in modo minaccioso; con il buio non avevo riconosciuto subito i volti, più avanzavamo più quell’allarme nella mia testa pulsava di un rosso vivo …. Finché ,in un sussurro, esclamo “ Ciccio, siamo in trappola!!!!”. Anche lui aveva capito e una  gocciolina di sudore gli solcava la fronte .

Era la zitella gossippara  di qualche giorno prima, vedevo nei suoi occhi quella luce che non faceva presagire niente di buono, ma le si leggeva in viso:” Ora ti faccio vedere io, hai toppato a scappare quel giorno!”

La tipa era davvero agguerrita, ma la cosa che mi preoccupava erano i rinforzi che aveva: non avevamo scampo!

Z.g: “ Ciao Berta, quanto tempo? Anche tu sei uscita questa sera?  Ti sei mischiata ai comuni mortali?”.

Per i più del paese io me la tiro e non ne avrei il motivo! Prima  me ne facevo davvero un grosso problema, ma poi ho realizzato che onestamente non mi importa.

Purtroppo essere riservata non sempre è visto come un pregio!

Io: “ Buonasera  signorine! ( L’accento su signorine è voluto, guerra vuoi e guerra avrai… dovrò pur difendermi, o no!?!).

Non potete immaginare il volto di Florella la zitella, nell’udire la parola ‘signorine’.

Avete presente quei cartoni animati  in cui il toro sfiata aria infuocata dal naso prima di andare a incornare il torero?!? Beh v’ ho dato un’idea !! La guerra era stata annunciata.

Florella : “ Che fate di bello, una passeggiata da piccioncini innamorati? Ah scusami mi presento, io sono Florella ( la famigerata zitella), piacere di conoscerti! Berta mi parla sempre di voi e devo dire che è stata proprio fortunata ad incontrare un bel ragazzo come te!

Ovviamente le attenzioni erano rivolte al mio Ciccio Pasticcio : era lui la star del gossip quella sera! Ricordate quelle commedie all’italiana degli anni ’70-80? Quando il femminone di turno procurava il torcicollo con fischio selvaggio annesso degli uomini nei paragi?? Ecco, immaginate il contrario: ovvero uno stuolo di femmine arrapate con l’omone, ops volevo dire ormone, selvaggio in piena attività. Ma non è tanto quello che mi infastidisce, in fin dei conti dopo 11 anni sono anche abituata, quello che mi fa incazzare come una biscia in calore, sono le loro mani bramose che lo palpeggiano un po’ dappertutto. Tutte quelle moine moinanti,  che vengono fatte solo per il gusto di dar fastidio, visto che, non sei riuscita ad accalappiare nessuno!

Poi, io parlo a te di lui? Ma sei una pazza visionaria! Ma quando mai! Ok ti suggerisco il centro di igiene mentale più vicino!

Il mio Ciccio, sempre gentile ed educato, risponde con fare affabile a Florella & Friends:

“ Ciao a tutte, piacere mio! Eh Berta spesso mi ha parlato di te! E poi, se devo essere sincero, anche io sono stato fortunato ad incontrarla. Sono poche le persone così al mondo! “

Cercava di difendermi lui, amore!  Non sapeva che la guerra fosse appena cominciata!

Florella di contro risponde, ancora il viso da toro sfiatante:” Tu? Fortunato? Credimi che la fortuna è più sua! Non solo sei bellissimo e affascinante, ma si vede che ci tieni anche!  Poi si rivolge a me:” Ancora non mi spiego cosa avrai mai potuto fare per meritare una persona così!

A quel punto io inizio davvero a spazientirmi, sono consapevole di non essere Claudia Schiffer e c’è un limite a tutto,  inizio a percepire una leggera aria di offese gratuite, che non stanno né in cielo e né in terra.

Ah, brutta bestia l’invidia e bestiacce le persone invidiose!!!

Io:” Florella che dirti, a volte le persone sono fortunate ed io mi reputo tale!

Lei, ancora non contenta, incalza con la questione che l’amore è cieco, con allusioni completamente inopportune di eventuali corna e che lei sarebbe ben disposta se glielo chiedesse in quanto uno così non poteva abbassarsi al mio livello! Come se io non ci fossi, stava flirtando con il mio Ciccio!

Lo stuolo delle zitelle amiche e ancora più perchie di lei avevano quell’espressione soddisfatta innanzi alla mia incredulità: la situazione era surreale, dovevo intervenire in qualche modo.

Dopo varie peripezie esplode la mia frustrazione e esce dalle mie labbra con un sorriso liberatorio :

 “ Florella, scusami eh ma vedo un non so che di invidia nelle tue parole! Non che non mi faccia piacere, so benissimo che il mio Ciccio può ambire a donne ben più belle, che devo dirti… ci siamo trovati! Tu invece? Quando riuscirai a trovare un uomo? Sai, di questo passo dobbiamo mandarti alla De Filippi.

La sua faccia, beh sempre più torera … non poteva credere avessi pronunciato quelle parole! Si gira dicendo “Alla mia vita ci penso io, tu occupati della tua!’’

Beh gli avevo servito pan per focaccia, alla fine sono riuscita a farmi mandare a cagare!

Finalmente! Potevamo riprenderci la serata, la mia birra era li che mi aspettava! E non mi parla più da quel giorno, quando mi incrocia stizzita, si gira dall’altra parte. Queste si che sono le soddisfazioni della vita!