Tre quarti di silenzio
Ho passato tre quarti del mio tempo
tra le pareti di una stanza chiusa
a vomitare inchiostro su un foglio bianco
e a tutti quelli che mi chiedevano
qual era il senso,
avrei voluto rispondere che
il senso
era quello di far entrare le mie emozioni nel mondo
affinché la voce dei miei pensieri
si abbinasse a quello che c’era
fuori.
Era una questione di colori,
i miei colori erano diversi
da quelli
di tutti quanti gli altri.
Nel silenzio, gli altri percepivano
soltanto l’inesistente,
il vuoto.
Per me, il silenzio era pieno di qualcosa
che non si poteva vedere
e non avevo nessuna necessità di riempirlo con qualcos’altro
perché era il luogo in cui
avevo la sensazione che tutto fosse
finalmente
al suo posto.
Ho imparato dal silenzio
Ho imparato dal silenzio
a concedermi sempre
qualcosa che non si poteva spiegare
Ho imparato
a murarmi viva nella mia anima
per sconfinare nello splendore
Ho imparato dal silenzio
a inventare crepe dentro me
per filtrare il dolore
a riempire di equilibri le ore
e a precipitare
irrimediabilmente
e senza pudore
nel vuoto
che sta dentro alle parole
Cardiopoesia
Stanotte voglio lasciarmi i brutti pensieri alle spalle
vado a dormire
ma il letto è troppo grande
mi sveglio
non distinguo più se è giorno o è notte
ho freddo
mi tremano le gambe
il silenzio mi penetra nel sangue
il buio mi piomba addosso
sarà meglio alzarsi dal letto
Sento il cuore martellarmi nel petto
Provo a leggere poesie
Ma stanotte”l’ansiolitico poesia”
non fa effetto
allora scrivo rime mie
ma gli attacchi di panico diventano due
Ho bisogno d’aria
vado all’aperto
Mi affaccio al balcone
Il cielo è sul mare
La luna è un cerchio pallido
appesa a un cielo limpido
Il cuore è solo un muscolo…
E perché cazzo,
il mio sembra voler esplodere ad ogni battito?
Che faccio?
Muoio di freddo o d’infarto?
Non muoio
rientro
Questa notte è un inferno
Questa notte dura in eterno
Ascolto il ticchettio dell’orologio
Mi giro
lo guardo
sono le quattro
Tra poco sarà giorno
ed io
ho freddo, ho fame,
ho rischiato il crepa cuore
e non ho ancora sonno.
Io tutto, Io niente
Io cielo spaccato
Io terra tremante
Io cuore girato
Io ventre dormiente
Silenzio crepato
Parola dolente
Io notte Io vento
Io tutto Io niente
Chiamami Nessuno
Mi chiami Domani
mentre ti accado tra le mani
Mi chiami Avvenire
mentre stai per venire
Mi chiami Per Sempre
Mentre ti agiti tra le mie gambe
Mi chiami Cagione
Mi chiami Aritmia
Mi chiami Amore
Mi chiami Poesia
Mi chiami Futuro
Mi chiami Destino
Ma non ti accorgi che stai scopando con un muro?
Io non so più cosa sento
Io non so più chi sono
Chiamami finanche Nessuno
Oggi mi sento
Oggi mi sento
una poetessa fallita
più distratta
e meno ispirata
che passeggia
inquieta
negli androni deserti della sua vita
a piedi scalzi
con l’anima sudata
confusa
tra rovine di silenzi
che si mescolano
alla rinfusa
a frammenti di pensieri srotolati
nell’aria
che vagano
senza una meta
nella notte vuota
come fossero una preghiera
La preghiera
di una che ha paura.
Oggi mi sento
Una poetessa fallita
un po’ meno giovane
e più frustrata
Fingendo la poesia
Guardo il sole
mentre muore
Lo guardo scomparire
e sento dentro
un disperato bisogno di parole
che mi fanno tremare
il cuore
sperperando I suoi battiti
fino a farlo
tremare
Voglio avere l’illusione
mentre un istante
fugge via
di poter fermare un’emozione
di poter colmare un silenzio
fingendo la poesia.
Il silenzio non è vuoto
Oggi sono stanca di pensare
Preferisco immaginare
Non ho più tempi da sbagliare
Solo tempo che passa
e che lascio andare
Non ho più voce per parlare
Non ho più lacrime
né parole nuove da versare
Ho soltanto
Silenzi per tacere
una pelle per sentire
e un’anima sotto anestesia
per non soffrire
Per fortuna che c’è il mare
Con il suo sussurrare lieve
che confonde I pensieri
le tracce
le paure
Per fortuna che c’è questo raggio di sole muto
a convincermi
che un cielo spento
non è mai infinito
che un tramonto
è meraviglioso
e che il silenzio
non è vuoto.
Un cuore diverso
Io avrei voluto un cuore diverso.
Sai, uno di quei cuori in cui
non ci finisce sempre dentro
tutto.
Avrei voluto
un cuore con limiti di spazio.