Ruggero Capra - Poesie

AMORE PER LE FERITE

 

Al mattino
ancor prima degli occhi aperti
inizio un nuovo giorno
innamorato come sempre delle mie ferite
che parlano di te.
Ho trasformato il dolore
in gioia di amarti,
credetti, credemmo che fosse per sempre
un amore senza scadenza
nutrito dalla sua stessa naturale essenza.
Mi svegliai su un baratro
alle spalle il sole davanti il buio
fui avviluppato da torpore.
Mi avvolgesti in un abbraccio mortale
troppo presto per cadere
nella sonnolenza eterna dell’anima e del cuore…troppo presto.
Mi ritrovai a discernere dalla paura
di perderti per sempre
o dal dolore di amarti,
decisi di voltarmi indietro
e vivere nelle mie ferite.


AUTODIAGNOSI

Ho vissuto anni nell’incomprensione
e nel vuoto straripante dei miei pensieri.


POLVERIERA

Se ella volesse varcare la soglia
del mio dedalo sconosciuto
ne sarei lusingato.
Per me sciarada perenne
impossibilitato a risolvere
mi rivolgo a te Venere del mio essere,
distendi la tua mano
su questo vulcano
e avvolgimi con il tuo amore.
Quando si spegnerà questo cuore
nulla potrà risucchiarmi nuovamente
nella polveriera dei sentimenti
non ci sarà movimento di risacca.


EPILOGO

Ora che sento compiuta la mia anima
preso da un’improvvisa fine

resta sensato solo il nulla del vuoto e della carne
calda come l’inferno e pura come il paradiso.
Forse la Natura Bella e Santa
rigogliosa nel Suo essere sempreverde
Volle vestire il mio corpo e spogliare la mia anima
esponendola alle intemperie.
Mi sento povero innanzi a tanta Saggezza
chiedo solo olii e balsami profumati,
la mia oppressione infantile
è svanita ora che lo sono anch’io.


VIAGGIANDO SOLI

Ascolta questa melodia
è un’aria malinconica,
cammini lungo la solita strada
che ora ti sembra deserta e triste
la lacrima scende lungo il viso
giungendo al cuore
in questa gelida notte d’inverno.
La rosabruna non incontri
pochi gatti randagi cercano disperatamente
di procacciarsi cibo,
attraverso le tende socchiuse alle finestre
senti le bisbetiche ciarlare,
si gioca a carte
e in un’altra stanza si ode lo scricchiolio del letto.
Salendo ancor più con lo sguardo

osservi nel blu della notte
la luminosità delle stelle e della luna
accompagnata dall’immagine di noi due,
e subito la lacrima si spegne
e una goccia nostalgica invade il tuo cuore
con la mia promessa:
il mio amore non ti lascerà mai


A MIO PADRE

Da poco iniziammo a parlare
guardandoci negli occhi,
da poco iniziammo ad avere fiducia
l’uno dell’altro,
vedevamo la luce come luce
e il buio come buio.
All’improvviso qualcosa si ruppe
fato malvagio e beffardo,
l’oscurità mi avvolse
e la luce ti raggiunse.
Buon viaggio papà.


IL MIO NEMICO

E se il mio nemico riuscisse con inganno
ad oltrepassare le mie fortificate mura?

E se il mio nemico scoprisse il mio scaffale
e ne leggesse i ripiani?
E se il mio nemico non si spaventasse
del mio peccato e della mia ragion d’essere?
Allora dirò d’aver trovato un amico
ma fino a quel giorno
il mio nemico sono io.


TEMPO

Ieri ero piccolo
Domani sarò grande
Oggi sono in ritardo.


TRE FIAMMIFERI

Tre fiammiferi accesi
Uno per illuminare i miei pensieri
Uno per accendere il mio cuore
Uno per scaldarmi
E l’oscurità intera per ricordarmi dove mi trovo


 

ACQUA INCRESPATA

La luna immagine del tuo volto
riflesso in uno specchio d’acqua
dolce ricordo.
Gettai un sasso
l’acqua increspata
e tu dicesti addio.