Salvatore Gerbino - Poesie

25 Dicembre 1986

E venne il giorno…
pur essendo un rituale ripetitivo
non sarà mai stancante,
anzi palcoscenico della nuova età,
arrivi… .

In quella bianca notte, tra gelo e tramontana,
arrivasti Tu,
e le mie verdi speranze spazzate un tempo
ritornarono alla mia mente
più rinvigoriti che mai.

Arrivasti da Re e da Re fosti trattatu dai re,
da nudo forestiero bambinello,
tutto luce e amore
passasti a Re, criscisti da Re e da Re muristi,
cu ti lu fici fari!

A mia pinzasti
quannu bimbu nicu in mezzo all’oru,
comu un raggiu rivelaturi
dritto agli occhi miei,
T’indirizzasti.

Coraggiu mi passasti, sorridente com’eri
e taliannu poi a domani a oggi m’accompagnasti
e in questo quarto di secolo,
la vita mia cangiasti.
Grazie, bimbu d’oru!

 


 

Saro

Saro
amico fu Saro
in quella maledetta sera
pur avendomi riconosciuto
lo sguardo altrove fissasti
mugugnando tra amici,
“è lui, proprio lui”.
Si!
Ero proprio io,
il forestiero
che tutte le mattine
a quel cupo bancone
consumava
una veloce colazione.
Da quella maledetta sera
l’espresso zampillava di amaro
e di lì a poco
fosti obbligato a tracannare
l’ultimo amaro espresso,
al mio ritorno
nulla aromatizzava più di Saro.

 


 

Mamma

Mamma,
tu che hai vissuto
la tua esistenza
a non far notare la tua presenza
oggi, la tua assenza
è sentita e presente.

L’amore che spargevi
non era né scontato né miope
ma intimo scambio oltre l’orizzonte,
averlo donato e in abbondanza
riempiva la tua
e l’altrui giornata.

Tu che avevi tanti dubbi
e pochissime certezze
valorizzavi ciò che toccavi,
trasformavi in arte tutto
sapendo che essa non deve essere bellissima
ma deve saper emozionare.

Tu che sei stata una guida per la famiglia,
dal Palcoscenico di Casa
trasferita al Palcoscenico Celeste
continui a vegliare sui tuoi figli
e su quanti hanno avuto la fortuna
di incontrarti sulla loro strada.

Buona Strada nei Sentieri del Paradiso
CIAO MARIA

 


 

Papà

Fantasticando oltre le radici della solitudine,
la distanza tra me e te
non impedisce all’Arte
di creare e vivere.

Tu uomo virtuoso,
mai trasformato in giullare da passerella
mai insofferente
grazie per esserci stato.

La tua saggezza compensava il tuo silenzio,
attirava a te rispetto e affetto
ogni sera attorno alla mensa
la tua presenza era da esempio.

La fortuna di essere figlio,
di un uomo sorprendente
che non consigliava come vivere
ma faceva vedere come vivere.

Tu che mutavi il sereno vivere in amore,
sapevi leggere il tuo tempo
tramandarlo fino a oggi
modello ai tuoi figli.

La persona amata resta viva nel nostro cuore
e col coraggio di volare
le nostre paure
colmi.

Buona Strada nei Sentieri del Paradiso
CIAO ROSARIO

 


 

Collega

Onorato di averti incontrato
lungo il mio cammino
lavorativo,
con stima nella vita e nel lavoro
ti auguro
meritati nuovi traguardi.
Grazie dell’amicizia
quella unica e speciale
capace di comunicare,
rispettosa del tuo silenzio
ricca di tempo
sincera.
Il collega amico
come un raggio di sole,
ti scalda
ti risolleva
ti sostiene
grazie di esserci.

Il tuo collega amico!

 


 

Amico è

Amico che sogni
sognare non costa nulla
lo zaino in spalla colmo di fantasie
e gli occhi diretti verso l’orizzonte
ti fanno scoprire
l’amico che porti nel cuore,
quello che borbotti di continuo
lascialo fra la lingua.
Gli anni passano
tanta gente la dimentichi
la ritrovi casualmente sui social,
amico, ma quale amico
quanti amici anonimi
privi di storia, contenuti, vissuto
ma quelli che non dimentichi
sono i veri tuoi amici.
Amico che ti avvicini
amico che capisci nel silenzio
amico che sai asciugare una lacrima
amico che sfidi il tempo, la distanza
amico che gioisci e soffri
amico, quello giusto,
l’amico presente sempre
Amico è!

 


 

Lo sguardo

Occhi
vivaci e cangianti
illuminano il tuo viso
come fari accesi
rallegrano l’esistenza.

Ora tristi e bui
umidi di pianto
scrutano lontano
si proiettano oltre l’orizzonte
non desisteranno mai.

Occhi
rigonfi e bagnati
con amarezza manifestano
tutta la rabbia
che il tempo ti ha lasciato.

Sofferenze, disaccordi,
ogni natura di difficoltà
sguardo
incapace di fidarsi
dell’oggi e del domani.

Occhi
Alla ricerca di affetto,
bisognosi di sostegno
desiderosi di una gioia
sorridono alla luce ritrovata.

 


 

La levata

Guardando ad occhi chiusi
mi s’illumina
la nuda verità,
verità che s’innalza a fianco al sole
in un arancione oriente.

Come una palla luccicante
emerge dall’orizzonte
un sole ancora tenue,
e la luce del nuovo giorno
annunci sorridente.

Buongiorno mondo
esclami sfavillante
e con i raggi ancora deboli,
spingi verso occidente
la vecchia luna che scompare.

Sole nascente che scruti la realtà
immagine di un nuovo inizio
arrivi,
risvegli uccelli liberi di volare
alla ricerca delle gioie della vita.

Ormai alto
con i raggi liberi di spaziare
illumini e saluti le montagne,
portarti dentro è importante
per vivere nuovo come il sole ogni giorno.

 


 

La prova

In questo periodo
la vita ti sta mettendo
in continua prova
tu che hai vinto tante sfide
dimostra al mondo
e a te stesso
di che impasto sei creato
e quale
esclusivo e aromatico lievito
dimora in te.
Tra i ricordi belli
nascosti nei cassetti della memoria
trova la forza
per vincere
la sfida della quotidianità
indubbio che ne uscirai
vittorioso
e più combattivo di prima
sfida la vita
grandi successi attendono.

“Vince solo
chi è convinto di poterlo fare” (Virgilio)
IO LO SONO!

 


 

Abbraccio

Abbraccio prolungato e silenzioso
alimento di relazioni
che pur virtuale
riempi la giornata.
Ci siamo accontentati
di abbracciarci
con lo sguardo
con la mente.
Col sorriso
abbiamo colmato
il vuoto creato con violenza
da un estraneo.
Sentirsi protetti
dentro un abbraccio
è come sussurrare
io ci sono.
Abbraccio che sostieni
e non trattiene
abbraccio a tutte le età
per respirare emozioni.
Abbraccio per comunicare
per condividere
a tutte le ore
delicatezza, emotività, amore.

 


 

06 Ottobre 1986

Allietato dalle ferie
in un clima mite
le giornate ancora alte e soleggiate
rallegrano
i cuori accalorati.
Rientrato in ufficio
tra abbracci e ricordi
il mondo pur lontano
a un passo ti appare
sorridente.
Cena veloce tra colleghi
ritorno in ufficio
si allineano gli ultimi totali
e come sempre si scende
a imbucare il bussolotto.
La serata asciutta e stellata
in serenità mi accoglie
l’orologio segna le 21:50
silenzio …
una rumorosa motoretta mi avvicina
Un inatteso colpo con deflagrazione
rompe il silenzio
botto da sparo
fiammata …
colpo centrato.

 


 

Grazie

Collega che scappi
fermati …
dove corri
riordino fulmineo della figurazione
e corsa in ospedale.
Suoni impazziti di clacson
mi avvolgono
sangue rosso fiamma sprizzante
e io provato, spaventato
andavo.
Con carattere artico
stremato, arrivato di corsa
zampillante e raccontante
mi stendo sulla lettiga
tra lo sgomento dei presenti.
Grazie automobilisti
che pur non fermandovi
ignari
non mi avete travolto
siete i miei tesori nascosti.
Belle persone quelle
per non avermi complicato la vita
con un ulteriore incidente
vi custodisco gelosamente
GRAZIE.

 


 

Speranza

Caricato in ambulanza
verso l’ultimo viaggio partì
dottoressa e infermiere
attendevano la sua dipartita
calma piatta nei loro visi
incuranti dell’inopportuna presenza
un brontolio saltuario rompeva la quiete
e di lui ciarlavano.

Nel suo mondo fantastico
rimuginava
gli anni bei trascorsi
della sua verde età
perché lasciare questa terra
vita terrena che pur breve
tanto movimentata e ricca
a lui si presentava.

La notte infittiva
il tempo sembrava fermarsi
e la sua mente come trottola girava
un suono di sirena
irrompe il silenzio
e come note di speranza
dolce musica per le orecchie
scrisse fine al viaggio.

Alla scienza consegnai la mia fragilità!

 


 

Nemico invisibile

Avvolti da questo momento
difficoltoso e maledetto
aspettiamo fiduciosi
di uscire
da siffatto silenzio surreale.

Arrampicati in questo tempo
sospeso e incerto
attendiamo di ricominciare a vivere
nella letizia e salute
liberi dal nemico invisibile.

Nell’attesa di ritornare agli abbracci
come in un foglio bianco
disegna il tuo domani
e come in un sogno
sfarfalla verso l’infinito.

 


 

Ante-inquietudine d’anime in post-sentenza – olio su tela – cm 50×70

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

Lacrime di sangue – olio su tela – cm 50×70

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

Oltre le radici della solitudine – olio su tela – cm 40×60