Sandra Marinsalta - Poesie e Saggi

ALCUNI SEGRETI DEL LINGUAGGIO ONIRICO 

                            

                                          “Il segreto dell’Eterno è rivelato a quelli che lo temono, 

                                             ed egli fa loro conoscere il suo patto” (Salmo 25:14)

 

Il significato dei simboli, delle figure e delle allegorie spirituali della Bibbia è ampio, profondo, stratificato, spesso ermetico, ma questo permette a Dio di svelarci i Suoi segreti. Il velo viene sollevato un po’ alla volta, secondo il nostro livello di comprensione, gradazione e crescita: “Poiché è un precetto su precetto, precetto su precetto, regola su regola, regola su regola, un po’ qui un po’ là” (Isaia 28:10). Sarà mediante un’altra lingua che l’Eterno parlerà a questo popolo. Una lingua tanto semplice ma spirituale. E’ il codice del cuore e dello spirito. 

 

Il linguaggio dei simboli, delle metafore e delle parabole è eterno ed è destinato a tutto il gregge di Dio. Questa specifica legislazione è potente e misteriosa ma con il tempo diventa tanto genuina, agevole, perciò raggiungibile anche da chi non ha fatto studi complicati o accademici; allora comprenderemo che lo Spirito Santo opera in noi con semplicità e tanta correttezza. 

 

“Giuseppe  è un ramo d’albero fruttifero; un ramo d’albero fruttifero vicino a una  sorgente. I suoi rami corrono sopra il muro” (Genesi 49:22). Questo verso profetico e poetico, è molto spirituale e metaforico; ma lo è solo per chi ha chiesto insegnamenti allo Spirito Santo nostro Amico. Allora questo assunto diventa semplice, spontaneo, esteso e per di più eterno. Non ci serve più la teologia umana, la esegesi, la apologetica e la filosofia: complicazioni umane orizzontali. In questo verso, si vedono immagini e comparazioni genuine, sincere e grandemente spirituali. Le osservano anche coloro che non hanno fatto percorsi culturali importanti.   

 

Per comprendere questo passaggio biblico non abbiamo bisogno dell’intelligenza terrena e del raziocinio; non abbiamo necessità di aver sviluppato quelle facoltà cognitive peculiari che si trovano nella psiche. I perni cognitivi lavorano ed emergono solo nella nostra anima-psiche. Il passo biblico si comprende con lo spirito risorto e rigenerato (nati di nuovo). Difatti si costata che la descrizione è poetica ed è veramente spirituale; è verticale, feconda e promettente. Lo spirito personale aperto accoglie subito il significato, ampio ed elementare, non occorrono studi teologici di nessun genere. 

 

Si possono individuare tante similitudini e comparazioni nelle Parole di Gesù, soprattutto nelle parabole; segreti divini per tutto il Suo amato popolo. Il linguaggio della Bibbia è agevole e sollecito, intenso, penetrante e decifrabile a strati. In esso si possono intravedere anche le sequenze, le gradazioni e le progressioni, a cui è giunto l’essere umano con il suo spirito. Gesù Stesso parla e racconta con questo linguaggio cosmico stratificato. Osserviamo l’eccellenza e la concordia dei passaggi biblici.   

 

Per esempio il Regno dell’Amore, portato dal Maestro, sovente è paragonato da Lui Stesso agli elementi della terra conosciuti, non solo dai fratelli della Sua casa, ma da tutto l’universo e in ogni stagione e epoca. Il Signore usa spesso paragoni terrestri per insegnarci realtà celesti. Tutto il creato visibile discende dal Creato Invisibile (Ebrei 11:3). E’ innegabile che anche il linguaggio della natura è perenne e universale per questo il Maestro ne parla in abbondanza.    

 

Altro esempio biblico di questo linguaggio è che la Sullamita, durante la ricerca del suo Sposo, è diventata nera (Cantico dei Cantici 1:6), si è come abbronzata, per le sue molte fatiche (figura e simbolo delle grandi prove vissute); ma lo Sposo Gesù sa che interiormente lei si sta trasformando e trasfigurando in una bellezza spirituale straordinaria, inesprimibile, che solo Lui vede e conosce. Questa Sposa rappresenta la Chiesa ancora invisibile, edificata e formata da Gesù Stesso (Matteo 16:18), con la Sua cura e dedizione, lei diventa bellissima, innocente, immacolata, senza ruga e macchia, pronta per essere rapita. 

 

La Sposa è tutta splendore nel cuore, pura nei pensieri, candida nella grazia, perché è stata lavata dal Sangue dell’Agnello di Dio. Nel Cantico dei Cantici troviamo una descrizione di questa ricerca reciproca (Gesù e noi), superiore, nobile, eccellente e metaforica, ma molto concreta, santa e reale. Solo la Sposa comprende in profondità questo preziosissimo libro. Alcuni studiosi spirituali sostengono che in questo testo biblico si trovano le chiavi per comprendere tutta la storia della salvezza eterna. Purtroppo, coloro che sono atei ci vedono solo l’amore eros, che nella Bibbia non è mai citato.    

 

Poiché la Scrittura è ricca di allegorie e similitudini, alcuni cristiani non riescono a comprendere ciò che lo Spirito intende comunicare agli uomini; ma le parabole e i misteri possono essere compresi da tutti coloro che chiedono Luce allo Spirito Santo, poiché è Lui l’Autore sommo. Difatti se leggiamo la Bibbia con la mente naturale serpentina (non ancora rinnovata), non possiamo comprendere le cose spirituali. “Allora i discepoli accostatisi, gli dissero “Perché parli loro in parabole?” E Gesù rispondendo, disse loro: “Perché a voi è dato di conoscere i misteri del Regno dei Cieli, ma a loro non è dato” (Matteo 13:10-11). In questa risposta che sembra tanto chiara e lineare, sono invece insite tante altre domande e risposte spirituali. L’eletto santo e fedele scorge anche le rivelazioni per gli ultimi tempi. 

       

        Nella vita delle persone che leggono molto la Bibbia con il cuore, emergono sovente sogni spirituali biblici. 

         A. I sogni spirituali che scaturiscono dal sonno sono pensieri speciali tradotti misteriosamente in immagini. Anche la ricerca scientifica poggia sul mistero. Le allegorie, le figure e le similitudini delle scene dei sogni spirituali ci insegnano che il linguaggio è simile a quello della Bibbia. Anche perché la mente e lo spirito dell’essere umano sono simbolici. Questi sogni (che sono un favore di Dio), possono essere spirituali e psichici. Ora in quest’ambito ci interessano solo i sogni spirituali che possono dividersi in profetici, di edificazione, d’insegnamento, d’incoraggiamento, d’ammonimento e di avvertimento, da parte dello Spirito di Dio.

 

B. Dio Padre ci vuole facilitare la conoscenza biblica che viene dall’Alto, anche con sogni, visioni e rivelazioni bibliche appropriate e mirate. Lo Spirito Santo li invia al nostro spirito rigenerato e rinfrescato per diverse motivazioni:

 

° Per comunicarci le Sue Vie meravigliose e profonde. 

° Per insegnarci le Sue Verità bibliche fondamentali.

° Per rispondere alle nostre assidue domande naturali e spirituali. 

° Per comunicarci i vari cambiamenti da attuare nel pellegrinaggio.  

° Per spiegarci come far crescere la nostra missione quotidiana. 

  Tutti i Suoi figli hanno un compito da compiere. 

° Cosa veramente importante è che l’evento ci raggiunge perché Dio vuole comunicarci i segreti del Suo Cuore e rivelarci la Sua Volontà perfetta e la Sua Natura. 

° Dio ci manda continuamente a dire (anche con visioni e sogni spirituali), che Lui desidera che i nostri pensieri siano allineati ai Suoi Pensieri. Dove troviamo i Suoi Pensieri? Nella Bibbia perché è tutta ispirata e soffiata da Lui Stesso. I Suoi Pensieri si trovano anche sulla lavagna del nostro cuore reso pulito.

 

Come possiamo discernere un sogno spirituale da quello dell’anima-psiche?

 

° Un sogno è biblico e spirituale quando si allinea sempre con la Sacra Bibbia 

   (senza forzature).  

 ° Un sogno spirituale Biblico porta insita e palese la Redenzione di Cristo. 

 ° Un sogno spirituale riporta sempre una conclusione molto buona (soluzioni bibliche). 

           ° Un sogno spirituale comunica AMORE, GRAZIA E GIUSTIZIA. 

           ° Nella sua analisi si evince UNIONE del popolo (famiglia di Dio).  

 ° La speranza biblica-spirituale avvolge ogni persona e oggetto che compare nel sogno. 

 

    Mentre nella trama dei sogni dell’anima (spesso adamitici e psichici) non troviamo la     vera Redenzione. 

          ° Molto spesso qui i sogni non terminano bene. Se compare la speranza si evince che essa è solo una speranza terrena tanto fuggevole.

 ° Nella dinamica, di un sogno dell’anima, vediamo spesso che divide i fratelli e conduce   alla competizione, alla sfida e alla rivalità connessa. 

 ° Un sogno dell’anima-psiche, spesso sembra sollevare la paura, l’angoscia il conflitto, può invece alimentare la babilonia interiore. Tutto è temporale. Per questo il cristiano maturo chiede e supplica il Signore di cancellare o di redimere quel sogno turbolento. Lui è Onnipotente.

 ° Nel sogno, che viene dall’anima-psiche, spesso nella trama s’intravede il disordine in tutte le aree dell’esistenza: interiore, sociale, fisica, lavorativa. L’unione (che è un principio dell’amore, una legge celeste), in questi sogni è ancora molto lontana.

 

Possiamo distinguere e intendere queste dimensioni dei sogni leggendo e meditando molto la Sacra Bibbia con il cuore e lo spirito. La Parola di Dio ci insegna a intendere e discernere bene se quelle istanze, figure e parole alimentano solo la psiche o anche lo spirito collegato allo Spirito Santo. Per comprendere necessita meditare le parabole del Maestro, poiché sono piene di metafore, figure, analogie e similitudini spirituali molto forti. Le parabole del regno ci aiutano anche in questo settore specifico (indicativi sono i capitoli di Luca 12 e 13 e Matteo 13). Shalom!    

 

                                                                                                                                       Sandra Marinsalta                                     


 

LA  NATURA  INSEGNA                                                                        

                                                                                                                      “E’ un luogo di dolore profondo.  

Zona di solitudine interiore intangibile.  

                                                                                 Posto più sicuro per la gente che si sta 

risvegliando da quel sonno tossico, 

che vige da millenni.   

Sito nascosto e proficuo per chi anela Altro.

                                                                                 E’ proprio in questa difficile condizione 

                                                                                                   che la nostra Perla risorge,

                                       diventa chiara, linda e brillante .

Anima eletta non buttare via il tuo dolore, 

                                                                         non lo sprecare, ma benedicilo con il cuore,

                                     perché è il dolore che ti fa crescere 

                                                                                              e conoscere l’ Amore Agape“ 

        

         La perla perfettamente compiuta si presenta a noi meravigliosa in tutto il suo splendore e avvenenza. La perla naturale, non artificiale, si forma attraverso un percorso di ingenti sofferenze. Paolo di Tarso chiama questo vissuto: “Dolore del mio cuore” (Romani 9:1-2). Difatti la magnificenza e la luminosità della perla dovrebbe ricordarci il suo viaggio di dolore e di patimento. E’ un tratto del percorso della sua esistenza che non si dimentica. E’ molto simile al nostro pellegrinaggio interiore per riscattarci e redimerci.  

        La natura ci sta insegnando con amore e ardore il nostro cammino di spirito, anima e corpo.

        La perla comincia a nascere solo quando la sua conchiglia madre viene colpita e ferita da qualcosa di esterno. Molto spesso si tratta della sabbia dura, rigida e insensibile. La parte della conchiglia interna, per proteggere il proprio corpo dalla grossa contusione ricevuta, inizia inevitabilmente ad avvolgere il suo malessere con la sua secrezione di madreperla bianca con riflessi iridescenti. Si tratta di un suo programma genetico sempre favorevole. Questa secrezione naturale genera con il tempo dovuto, una perla compiuta. Anche il dolore umano e spirituale produce sovente l’amore del cuore; sveglia il tesoro nascosto che si trova nel centro di noi piccoli fanciulli. L’essere nascosto nella stanza centrale  cuore destro si fa presente. 

      La conchiglia se non viene ferita non potrà mai produrre la perla che non è altro che una brutta ferita che si è cicatrizzata in un modo eccellente (le Ferite del Cristo sono eterne, ancora oggi attuali e vigenti, ma cicatrizzate).

     Una bellissima conclusione della conchiglia che sicuramente ricalca il pellegrinaggio meraviglioso dell’eletto fedele che va solo in direzione del Signore della Gloria. Difatti colui che si tuffa nell’oceano della tribolazione e del dolore, sta coltivando una rarità di perle per la sua personale conoscenza esperienziale. 

     Altra storia solenne e nobile è la grande trasformazione del bruco in farfalla. Dalla prigione e alla libertà. Questa metamorfosi è metafora di un’altra nostra trasformazione, che è quella che avviene quando si crede in Gesù e si riceve una vita nuova spirituale. Giunge una nuova creazione, nuova fondazione che sconfigge il male e ingloba in Bene il credente. 

       Cristo ci trasfigura da bruchi che strisciano, in più prigionieri nella cava di pietra buia, in farfalle colorate che volano. Lui ci eleva verso orizzonti di luce e libertà interiore ed esteriore. Il bruco striscia in un mondo angusto e ristretto, mastica foglie amare, poi si costruisce una sorta di tomba con l’ausilio della sua genetica umana. Ma nei tempi più giusti la creatura esce dalla caverna, trasformata in una bellissima e variopinta farfalla.  

       Le farfalle non strisciano più, non sono più incubate in quel tumolo buio, ma ora succhiano ambrosia. E’ pronto per loro il delizioso nettare dei fiori più belli e colorati della terra. Come i veri cristiani le farfalle ora non appartengono più alla terra ma al cielo. Dopo la conversione che significa “ritorno a Casa” anche il nostro spirito vive in Cielo con Gesù. Mentre il corpo e l’anima circolano ancora su questa terra arida, ma si preparano a salire. 

       Noi siamo farfalle che volteggiamo libere nell’aria dolce, tenera e accogliente. “Se uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco sono diventate nuove” (2 Corinzi 5:17). Dobbiamo essere farfalle in Cristo.   

      Grazie Signore perché la Tua bellissima creazione terrena ci insegna come viaggiare al presente, con amore e ardore,  verso la Tua Casa.      / Sandra Marinsalta   


 

IL LINGUAGGIO  UNIVERSALE 

 

                            Ed Egli espose loro molte cose in parabole” (Matteo 13:3) 

 

Riscontriamo sovente che la Sacra Bibbia è scritta soprattutto con un linguaggio simbolico, metaforico, allegorico, figurato, brillante e unico. Il linguaggio dello Spirito Santo è notevolmente toccante, pieno di similitudini e comparazioni eccellenti. Questo fatto è osservato continuamente dal cristiano divenuto discepolo che legge la Scrittura con il suo spirito personale che si è innestato allo Spirito Supremo per l’eternità. Il cristiano costata che più legge la Parola e più è consapevole che questi decreti santificati Qualcuno li ha già scritti nella stanza segreta del cuore.  

 

Studiosi accreditati del settore, hanno riferito che il linguaggio della ragione è sicuramente buono, ma molto ristretto e misurato. Esso è sicuramente molto efficiente per la scienza e la sapienza terrena, ma molto limitato nel tempo e nello spazio. La scienza della mente usa metodi temporali, è circoscritta e vagabile, mentre la conoscenza dello spirito, accompagnata dall’amore agape, è  smisurata, infinita ed eterna. 

 

Il linguaggio spirituale biblico è straordinariamente esteso e abbondante, per questo lo Spirito Santo l’ha usato ampiamente nella Sua Parola. Inoltre è un linguaggio universale e senza fine. Difatti la rivelazione consiste che lo Spirito di Dio “solleva il velo” della Scrittura per noi e non si riceve affatto ulteriori informazioni, che sono fuori dal seminato biblico. Lo Spirito dell’Eterno nella Sua Parola preavvisa con amore: “Aprirò la mia bocca per proferire parabole, ed esporrò i misteri dei tempi antichi” (Salmo 78:2). Il linguaggio della Bibbia è anche una soave Poesia d’Amore, per il gregge fedele del Padre Celeste. Dio è Padre e Madre ed è più Grande Poeta degli universi. Il Suo Linguaggio è Perfetto.

 

       La Bibbia è ricchissima di figure retoriche: “Vi ho portato fuori su ali d’aquila, e vi ho condotti da Me” (Esodo 18:4), questa è una figura retorica del Signore. Lui usa un linguaggio eccellente ed eterno, mai a caso. Il caso è sempre la Firma di Dio. Lo Spirito Santo è l’Autore del linguaggio e nessuno ha mai usato la lingua in un modo così preciso e ordinato. Osserviamo che il Signore si avvale, nella Sua Parola, di questo Codice di amore poetico, lirico, incisivo e autorevole. Perché? Primariamente perché esso è senza tempo, perciò eterno. Il linguaggio simbolico Biblico è connaturato da un’immensa facoltà e profondità, fino a farci volgere lo sguardo interiore verso il Terzo Cielo con prestanza spirituale e virtù inimmaginabili. In questa posizione regale, anche chi non è ancora convertito, inizia un suo cammino di fede con allegrezza.

      Possiamo leggere la Bibbia come un logos (con la sola ragione), ma è ancora sigillata da lettere e cifre terrene: ”Ti prego leggi questo!” Ma egli risponde: “Non posso perché è sigillato!” (Isaia 29:11B). Mentre con il linguaggio rhema sentiamo che la Parola non è più sigillata, è aperta,  perché  è vivificata dallo Spirito Santo. Con essa prendiamo subito contatto con l’eternità perché ci edifica, ci ammaestra, ci nutre, fino a toccare il Cielo con il cuore. Rhema è una parola che deriva dal greco, è infuocata e parlante allo spirito che coglie rivelazioni dall’Alto. E’ la Parola rivitalizzata e affermata ogni momento dallo Spirito di Dio. Allora i sigilli si sciolgono, per la gioia del cristiano che diventa discepolo di Cristo. 

      La Scrittura ci insegna che Dio ci parla in tante maniere, ma noi figlioli non sappiamo ascoltare bene la Sua Voce: “Dio infatti ci parla in un modo o nell’altro, ma l’uomo non ci bada: in un sogno, in una visione notturna, quando un sonno profondo cade sui mortali, quando stanno assopiti sui loro letti” (Giobbe 33:14-15). L’Altissimo Si rivela a noi anche con queste immagini bibliche tridimensionali; in più esse sono dinamiche perché viventi e ininterrotte. E’ Lui che sceglie come e quando parlarci perché Egli è Dio. Lui ci conosce molto più di quanto comprendiamo noi stessi (Salmo 139:1-5). “Sono Dio e nessuno è simile a me, che annuncio la fine fin dal principio, e molto tempo prima le cose non ancora avvenute, che dico: “Il Mio Piano sussisterà e farò ciò che Mi piace” (Isaia 46:9-10). Tutto avviene per il nostro bene, basta pensare che la Grazia pura data da Cristo Risorto con la Sua Croce come dono, ha rovesciato tutte le condanne del vecchio Patto. Non vi è più condanna per coloro che sono in Cristo Gesù. Nell’approfondire la spiritualità Biblica vediamo presto che portiamo la Firma di Dio in ogni cellula e nel cuore spirituale.  

        Molti fratelli si chiedono: “Perché il Signore ci parla in forma poetica con allegorie, figure, parabole e similitudini?”. 

 

1°  Questo linguaggio permette al Padre (anche nella Parola), di svelarci i Suoi piani eterni, in momenti successivi e progressivi, a seconda del nostro grado di apertura. Nei nostri percorsi biblici dovremmo tenere presenti le gradazioni spirituali che agiscono in noi e negli altri. Esse sono sequenze che emergono dalle nostre esperienze interiori ed esteriori, che sono impartite e favorite all’umanità intera da Dio Padre. Gesù Cristo con il Suo Sacrificio perfetto ci invia la Grazia pura; Lui ci sta liberando da una schiavitù, la più grande che noi terreni conosciamo. “Dio ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasportato nel Regno del Suo amato Figlio. In lui abbiamo la Redenzione, il perdono dei peccati” (Colossesi 1:13-14). Inoltre il Risorto, con il Calvario che è la Sua Opera compiuta, fa risorgere il nostro spirito che è morto, due volte morto, con i precipitati del peccato adamitico.

 

2° Spesso il linguaggio biblico sembra inafferrabile, non lineare o troppo elevato, ma questo idioma è solo per spingerci a cercare Dio Onnipotente con lo spirito, non con l’anima (dal greco: psiche). Il codice dei simboli e delle parabole, nella Parola di Dio, con il tempo, facilita la comprensione spirituale del linguaggio stesso. Nel leggerla e meditarla con lo spirito risorto vediamo continuamente in essa le chiavi della Sapienza e della Scienza del Cielo. Mentre noi piccoli sovente ci fermiamo sulle singole parole bibliche, sulle varie traduzioni; le parole possono condannare, bloccare la spiritualità, perché noi non sappiamo ancora discernere e intendere la Verità e la Voce dello Spirito Santo dentro ogni Parola.   

 

3°   Prima di leggere la Bibbia ognuno di noi chiede il sostegno allo Spirito Santo perché è proprio Lui l’Autore Supremo. E’ proprio Lui che scioglie i sigilli, per avere accesso al Suo linguaggio celestiale, eccellente. Lo Spirito di Dio è perfezione assoluta. La Scrittura difatti proclama: “Guai chi contesta il suo Creatore” (Isaia 45:9). Lui è un Amico fedele, non dobbiamo contristarLo mai. Shalom.   

 

Sandra Marinsalta 


BACIO SPIRITUALE 

   

   CANTICO DEI CANTICI 1:2        

 

Durante la notte sogno che un uomo di Dio profetizza che ognuno di noi deve portare una relazione biblica ad un convegno (sogno spirituale, di edificazione, di insegnamento e di incoraggiamento).

Senza indugio, nel dormiveglia, di colpo, senza pensare con la mente naturale, ma solo con il cuore redento, chiedo: “Caro Spirito Santo come posso intitolare questa meditazione biblica?” Il Signore mi risponde subito con la Sua Voce udibile, bellissima e indescrivibile: “Bacio”.

Una risposta per me imprevedibile, impensabile, ma immediatamente il mio spirito pieno di giubilo rincorre i contenuti del libro biblico Cantico dei Cantici. Perciò alla comunione profonda, appassionata, intima, alla fusione d’amore incondizionato che ogni figlio di Dio dovrebbe instaurare con il Signore della Gloria.

“Mi baci con i baci della tua bocca! Poiché i tuoi baci sono migliori del vino” (Cantico 1:2). Il Bacio è l’apoteosi biblica spirituale, è similitudine e metafora della trasformazione decisiva di un lungo cammino spirituale. Si è giunti alla meta designata. Questo dolce soggetto ci parla di una relazione di amicizia interiore, pura, tra lo Spirito Santo e noi diventati figli dell’Altissimo. E’ il Bacio che diamo al RE dell’Universo, mentre Lui bacia noi. Uno scambio di Amore divino. Difatti il Cantico è una poesia reale con l’amore e con il fuoco. E’ il poema più bello dell’universo.

Si tratta dell’esultanza massima che prova il cristiano che si è levato e cammina nelle Vie di Dio, con Dio, perché siamo entrati nel Suo Cuore. Questo cristiano non guarda né a destra, né a sinistra, ma va dritto al traguardo che è la pienezza e completezza di Cristo. “Egli mi ha condotto nella casa del banchetto, e il Suo vessillo è amore” (Cantico 2:4).

Questo Canto ci racconta anche il convito conclusivo dell’amore sublime, che vivremo con le nozze dell’Agnello: “Venite! Radunatevi per il banchetto di Dio” (Apocalisse 19:17B).

”Rallegriamoci, giubiliamo e diamo a Lui la gloria, perché sono giunte le nozze dell’Agnello e la Sua Sposa si è preparata” (Apocalisse 19:7).

Nel Cantico lo Sposo (Cristo) e la Sposa, nelle postazioni preparatorie per il Loro congiungersi e unirsi con il BACIO, si cercano e s’incontrano, si perdono e si ritrovano. Lo Sposo si nasconde ma è sempre presente. E’ l’appuntamento, più bello ed eccellente che ogni essere umano possa vivere. Un’alleanza d’amore eterno. Tutti stiamo aspettando l’invito al Matrimonio divino.

I grandi uomini di Dio ci dicono che solo la Sposa (la Chiesa di Cristo) può comprendere con lo spirito risorto, in profondità, questo tema tanto eccelso, altissimo e soprannaturale.

Come ho accennato nel mio primo libro, possiamo leggere questo pregiato scritto biblico, collocato nell’Antico Patto, ispirato dallo Spirito Santo, in almeno tre modalità diverse:

  • L’amore terreno e dolcissimo di Salomone per la bella Shullamita. Siamo nel campo erotico; sono le emozioni dedotte dall’intelligenza terrena, per niente spirituali. Nella Bibbia non troviamo mai il termine “eros”. E’ una qualità buona, ma solo orizzontale terrena e fuggevole.
  • Descrizione eccellente, magnifica dell’Amore che l’Eterno comunica e dona al Suo popolo eletto.   Un amore senza limiti. Questa è la meditazione della religione Ebraica, che presenta questa poesia d’amore come il suggello che è legame tra due Sposi. Gli ebrei spirituali eletti considerano questo libro come la descrizione di un’esperienza nobile, somma e insigne che si riceve di continuo nel Luogo Santissimo (il massimo). Un rapporto d’amore di un Matrimonio tanto movimentato tra il Creatore e il Suo popolo eletto. Tema che i profeti cominciano ad illustrare dal profeta Osea. E’ il Patto d’Amore sublime tra Adonai e Israele, che viene considerata metaforicamente Sua moglie.
  • Meditazione del Cristiano che percorre il viaggio della maturazione. Ci tuffiamo in un ampio orizzonte profetico dell’Amore fiorito e realizzato, che Gesù Cristo nutre per la sua Sposa eletta. E’ l’unione dello spirito personale risvegliato, con lo Spirito di Dio. Con il Sacrificio di Gesù l’umanità e la creazione si rigenerano; sono restaurate con l’Incarnazione di Gesù Redentore. E’ il COMPIMENTO tanto atteso nei secoli. Chi ci dà questa grande e illustre certezza? Solo lo Spirito Santo e la Parola di Dio. Sono una credente cristiana perciò desidero leggere e considerare il Cantico dei Cantici con quest’ultima spiegazione; la più notevole e autorevole meditazione in senso biblico ed evangelico.

 

  IL BANCHETTO CON IL RE 

Tutto il Cantico è libro ispirato, soffiato da Dio, nonché profetico, ma ci fermiamo solo in questo piccolo, grande e pregevole frammento; difatti nella seconda parte del versetto con “il vino” (Cantico 1:2), si profetizza, si anticipa, la Cena del Signore (Patto Eterno), che Lui ha istituito la notte in cui fu tradito. 2

Nell’Antico Testamento, l’evento della Cena viene richiamato diverse volte, ma è ancora velato e spesso nascosto a più. Difatti ricordiamo che il Cantico è stato scritto verso il V secolo avanti Cristo circa. Il luogo di composizione è Israele.

“Prendete le volpi, le piccole volpi che danneggiano le vigne, perché le vigne sono in fiore” (Cantico 2:15). La vigna è illustrata in tante maniere, tutte bellissime se esse sono bibliche e verticali, non deformate da norme terrene orizzontali. Le volpi rappresentano gli avversari perdenti, che giocano a fare chiesa per danneggiare e rubare le gemme spirituali che stanno sbocciando.

La vigna ci ricorda che Dio ha assegnato a ognuno di noi, a livello interiore, un giardino da coltivare e difendere dai nemici crudeli. Si tratta della nostra vigna personale, non quella assegnataci dai religiosi secolari, ma dal Creatore Stesso. Questo giardino spirituale deve fiorire e dare Frutto (Giovanni 15: 8-16). Difatti quel frutto della vigna ci parla immediatamente di uno dei due Cibi del Patto: la Cena del Signore.

E’ il Cantico per eccellenza; sono recitati un susseguirsi di prose e poesie eterne. L’Amato e l’Amata si raggiungono, si perdono, si ritrovano, si uniscono e si fondono con il BACIO, per sempre. Lo Sposo si nasconde alla vista della Sposa più volte, ma è solo per farSi cercare ancora.

Nel testo l’Amato è chiamato più volte “RE” (Cantico 1:4 e 12). In tutta la poesia divina si usa un linguaggio di amore ultraterreno, intenso e passionale. E’ un fuoco d’amore che brucia sempre più. Questi poemi ispirati sono senza tempo; continuano a meravigliare le persone sensibili: atei, pagani, gentili e spirituali.

Per le persone che hanno ancora un’intelligenza naturale con fortezze mentali serrate,  il Cantico dei Cantici appare come un libro erotico (riduttivo e limitato). Ma per i cristiani spirituali con il cuore aperto e lo spirito risvegliato, è sinfonia celeste, armonia reale, codice di canti angelici, sapienza d’amore, fonetica di luce. Dio è Amore e Luce. 

E’ una musica dolcissima, un codice d’amore che sgorga da un fiume puro che è l’Acqua della Vita che elargisce Cristo Re Redentore. Il suono di quest’acqua ci indica la sua Fonte originale: il “Trono di Dio e dell’Agnello” che raffigurano con eleganza eccelsa l’ Apocalisse 22:1B. Il libro della Rivelazione dell’Unto di Dio, che è il Cristo.

E’ una raccolta di poesie ispirate che celebrano l’amore ardente, reciproco e fedele (tra il RE e noi), suggellato dal Matrimonio divino che è mezzo di procreazione spirituale; difatti in questo caso si parla che noi dovremmo partorire Gesù, come ha fatto Maria di Nazareth (favorita, piena di grazia e di credo nel Salvatore). Una differenza è che Maria ha partorito Gesù, non solo spiritualmente, ma anche fisicamente. Lei è la prima Cristiana della storia. Alleluia!

Noi siamo comunque benedetti perché siamo abilitati dall’Alto (dalla Grazia), a preparare progressivamente questo parto spirituale. 3 Partorire il “Figlio”: il Frutto dell’Amore, il solo che ci porterà in Cielo, 4 nella Gerusalemme Celeste. Questa ultima è la dimora della Sposa, che Gesù ha preparato prima che il mondo fosse.

Il Cantico dei Cantici è un libro esteso e fecondo; difatti è il più interpretato della Bibbia. Non sta a noi porre paletti e limiti all’ispirazione dello Spirito di Dio. L’autore o gli scrittori, sono poeti esclusivi e creativi, ma soprattutto ispirati dallo Spirito dell’Eterno. Sono preziosi vasi d’oro a onore, che si sono resi disponibili come canali e strumenti di Dio Eccelso.

Nell’assaggiare queste parole bibliche vediamo un segno di unità, di pace e di Vita vera; assaporiamo l’Olio odoroso e profumato del Maestro Gesù. Difatti è la dimora particolare del Signore Gesù, che ha preparato per noi esseri umani.

Sono tutti canti unti, combinati e messi insieme da un tema comune: l’Amore per il Re e l’Amore che nutre la Sposa per Lui.  Comunque siamo nel segno dell’Amore Supremo di Dio per i Suoi figli, non più creature con l’evento della Croce accettata. Dio è Amore.

 

 IL MATRIMONIO DIVINO 

Qualcuno paragona il Cantico dei Cantici ai poemi dei popoli vicini a Israele, ma quelli non sono ispirati, difatti non sono sopravvissuti bene al tempo. Mancava in essi il portone dell’amore autentico di Dio Padre Onnipotente e il tocco primordiale del Suo Amato Soffio. 

Mentre in questi versetti si evince subito la dignità dell’Amore agape (l’Amore di Dio). Nello scorrere queste parole pure, altissime, noi sentiamo la presenza e la fragranza dell’Altissimo. 

E’ un mistero poiché nel leggere questo libro noi piccoli siamo purgati da tutti gli idoli, i miti, le favole e i pregiudizi che vivono ancora dentro di noi. Si sceglie continuamente solo l’Albero della Vita: il Signore e noi insieme (relazione intima pregiata). Nessun altro dio terreno si frappone.

I diletti e gli eletti di Dio lo contemplano, lo meditano e lo amano, perché la lettura intensifica il grande desiderio del Matrimonio divino. Le Nozze con l’Agnello di Dio.

E’ una meravigliosa anticipazione del banchetto celeste. E’ una sorgente di gioia del cielo, è una purissima pregustazione del convito delle Nozze con L’Agnello.

“Affinché siano Uno come Noi siamo Uno” (Giovanni 17: 22). Nella preghiera sacerdotale Gesù prega il Padre perché si realizzi per noi l’Unità completa con Loro. Siamo la Chiesa Sposa di Cristo che cerca il Regno e anela il Matrimonio mistico. Questa è la vera intimità con Dio Padre.

Lungo il tragitto spirituale, avviene una trasfigurazione che ci purifica e ci santifica per condurci a questa Unità misteriosa ma tanto reale per gli eletti. Solo la vera Sposa che vive quest’unione profonda con il Signore sperimenta l’Unità. Lei si sente abbracciata dal Padre, amata di un amore immenso, non solo materno e filiale ma anche divino.

S’inizia con Gesù, e si va verso il Cristo che vive in noi.   E’ un viaggio impervio ma sicuro, potente, tanto desiderato che ci porta a un arresa totale a Dio e Padre. BACIO SUBLIME CHE LO SPIRITO SANTO CI REGALA. Nell’Amore Grande, Grande di GESU’. Shalom. 

                                                                                                                                                                  Sandra Marinsalta Note:

1 – Luca 7:45

2 – Matteo 26:26-29 — Marco 14:22-24 — Luca 22:20 — Giovanni 6:22-59 — 1 Corinzi 11: 23 -26.

3 – Giovanni 16:21

4 – 1 Corinzi 13


 Saggio 

           

ALCUNE NOTE DELLA SCIENZA DI DIO  

  

Egli si avvolge di luce come di un manto e 

 distende i cieli come un tenda”  (Salmo 104:2) 

 

       La conoscenza dell’astronomia moderna era già stata scritta nella Sacra Bibbia per noi umani da migliaia di anni. Osserviamo che sovente è scritta in forma poetica e allegorica. Grazie allo sviluppo della scienza moderna sappiamo che la Bibbia è vera, ha avuto sempre ragione. “Egli distende il settentrione sul vuoto e tiene sospesa la terra sul nulla” (Giobbe 26:7). 3500 anni fà il libro di Giobbe ci racconta che la terra è sospesa nel vuoto. Nessuno ci credeva, pensavano fosse una bellissima poesia o prosa. Solo nel 1687 lo scienzato Isaac Newton scopre che la terra per un miracolo misterioso è sospesa nello spazio. 

      “Poichè Egli attira in alto le gocce d’acqua che, sotto forma di vapore, si condensa in pioggia” (Giobbe 36:27), come non esaminare e riflettere che solo recentemente sono state scoperte le tre fasi dei cicli dell’acqua: evaporazione, condensazione e precipitazione. Mentre la Scrittura ne ha parlato più di tremilacinquecento anni orsono. Grande annotazione e considerazione per l’umanità intera. Grande notizia per coloro che leggono e sanno ascoltare. 

Esso (il sole) sorge da una estremità dei cieli, e il suo giro giunge fino all’altra estremità; Niente è nascosto al suo calore” (Salmo 19:6). Qui viene annunciato, dalla Parola di Dio, il giro del sole e della terra. Ai Continenti non viene nascosto nulla nè ieri, nè oggi. In passato anche questa cognizione appariva come una bellissima favola, un sonetto romantico, un abbellimento che crea buon umore. Solo recentemente abbiamo appreso scientificamente la rivoluzione e la conferma di questa bellissima conoscenza. 

Egli costruisce sulle acque le Sue alte stanze, fa delle nubi il suo carro e cammina sulle ali del vento” (Salmo 104:3). Una generazione va e un’altra generazione viene, ma la terra rimane per sempre.  Vediamo che solo Dio sapeva questo, perché la Sua Parola è ispirata dal Suo Soffio. La legge dell‘ Eterno è perfetta, essa ristora ed edifica ogni essere. 

Il profeta biblico Giona, dal ventre del pesce in fondo al mare, prega Dio e ci annuncia: “Sono disceso fino alle fondamenta (radici) dei monti, la terra chiuse le sue sbarre dietro di me per sempre, ma tu hai fatto risalire la mia vita dalla fossa, o Eterno mio Dio” (Giona 2:7). A quell’epoca nessuno sapeva che in fondo al mare ci sono dei monti elevati, ingenti e consistenti. Nella sua esperienza Giona li vede e lo riferisce all’umanità meritevole. Nessuno prendeva sul serio la Scrittura.  

Gli eletti vestono una armatura eccellente, invisibile, esistente fin dalla fondazione del mondo (Efesini 1:49). Si tratta della laminina che è una molecola del corpo umano a forma di Croce. Scienziati oggi dicono che si tratta della Firma di Dio. La Sua Firma e la Sua Presenza è registrata sul corpo umano da sempre: è la molecola dall’amore cosmico. “Egli è prima di tutte le cose, e in lui tutte le cose sussistono” (Colossesi 1:17). La molecola laminina è una proteina speciale che tiene insieme tutta la struttura delle cellule del corpo umano. In sintesi questo fattore importante, viene scoperto dalla scienza terrena. Questa molecola, a forma di Croce, ci fa comprendere che apparteniamo a Lui solamente. Ma sopratutto ci dice che la Bibbia ha sempre avuto ragione, è profetica e ci racconta cose misteriose, ma reali per coloro che sanno osservare con gli occhi della fede. Dio Padre è pietoso e misericordioso. 

“E l’adoreranno tutti gli abitanti della terra, i cui nomi sono iscritti, fin dalla fondazione del mondo, nel libro della Vita dell’Agnello che è stato immolato” (Apocalisse 13:8). “Se uno ha orecchi circoncisi ascolti ciò che lo Spirito di Dio dice”. Sappiamo tutti che il Salvatore Risorto è stato immolato su una Croce di legno per salvarci dalla prigione del nemico. E’ veramente sbalorditivo che il Creatore ha pensato a questa forma (laminina) fin da principio. Ci fa meditare intensamente la Vita terrena di Gesù, alla Sua crocifissione, che svolgono un ruolo fondamentale, spiegando il modo in cui siamo stati creati, amati, formati, salvati e trasformati. Il Creatore ci ha creato e formato imprimendo in ciascuno di noi l’immagine dell’Agnello, Cristo Suo Figlio; non ci fa dimenticare, neanche per un momento, che siamo Suoi. Questo modello umano è vitale e indelebile. Viviamo con addosso il Marchio di Cristo, la Sua Croce Benedetta. Cristo e la Sua potentissima Croce, sono un tutt’Uno.     

     Coesione con Dio Padre. Noi piccoli sappiamo che in fisica la coesione è la forza di attrazione di natura elettrostatica. Questo fenomeno si crea anche tra le molecole di una stessa sostanza, tenendole unite. Un patrimonio che si oppone alle eventuali forze esterne che invece tendono a separare e scindere. Una descrizione che si avvicina molto alla natura del Corpo di Cristo. Questo Corpo è composto dai Suoi eletti, Gesù è il Capo. Entrano nel Corpo solo i cristiani coesi tra loro, diventati la stessa sostanza e Natura di Dio Padre Onnipotente. 

       Grazie allo sviluppo della scienza si prova sempre di più che la Sacra Bibbia è vera e altamente profetica. La Bibbia è autentica, genuina e sempre premonitrice. Noi cristiani siamo sorpresi, ma non ci meravigliamo più di tanto, perchè sappiamo che l’Autore della stessa è lo Spirito di Dio e Padre. Viviamo immersi nel grande stupore e ammirazione delle conferme bibliche di continuo. Sono alcuni esempi di come Dio replica i modelli del Cielo nella Sua creazione della terra e nella Sua creatura.

  

                                     IL CORPO UMANO E L’APOCALISSE    

       

        Il cuore umano è un muscolo che rassomiglia ad un trono. Osserviamo in esso una corona di arterie nella parte superiore. A livello spirituale sembra una corona di spine come quella di Gesù. A livello anatomico sono nutrienti e tendini. Alcuni anatomisti asserirono che sembravano veramente delle corone, allora misero il nome di “arterie coronarie”, difatti si presenta nel cuore una sorta di incoronazione. Inoltre il cuore è circondato da quattro valvole, proprio come il Trono in Cielo è circondato da quattro creature viventi: una con la testa di leone, un’altra con la testa di uomo, altra di acquila e altra di bue. Anche noi esseri umani nel cuore abbiamo quattro valvole viventi, proprio come le quattro creature che rappresentano ognuna un aspetto di Cristo Re.  

      Tutto il capitolo quattro dell’Apocalisse ci parla della porta aperta del Cielo, dove ci sono sette lampade che sono i sette Spiriti di Dio. L’Eterno è Uno ma si manifesta in tante modalità particolari. Nei polmoni, che attendono al respiro umano, ci sono sette lobi che sono porzioni tondeggianti, tipiche di un organo umano. Nel vento del nostro respiro, se siamo accorti e vigili, vediamo concorrere la Ruah del Signore (in ebraico Ruah significa Vento, Soffio di Dio o dello Spirito Santo). E’ il Respiro di Dio che ci formisce la Vita di continuo. Lui ci sta dando “monili” e “diademi” per vivere beati invece di cenere. Tutto questo accade difronte agli anziani, descritti in Apocalisse. Costoro sono ventiquattro come le nostre costole che custodiscono, formando una cassa toracica, il cuore e i polmoni e tanti altri organi vitali. Gli anziani dell’Apocalisse si inchinano, si prostrano e si rialzano, come le nostre costole quando ci muoviamo e corriamo. Inoltre la nostra cassa toracica sostiene la spada che si trova nel mezzo del nostro corpo. C’è una spada che protegge il nostro cuore (Ebrei 4:12). La spada esce dalla bocca (lingua). Cuore e bocca sono sempre collegati.     

        La scienza non ha mai scoperto nulla che agisce in contrasto con l’esistenza di Dio. L’ateismo quindi è un atto di fede ma posto nel vuoto esistenziale. Shalom. 

                                                                                                                   Marinsalta Sandra   


2020      progetto cosmico a colori        

 

                    Ogni cosa che respira lodi l’’Eterno. Alleluia” (Salmo 150:6)

 

        Nell’esistenza globale e minima nulla è dato dal caso. Quello che ci sembra il caso è invece la firma di Dio Creatore. L’universo è stato progettato e creato da una intelligenza Superiore, non è affatto una coincedenza cosmica come ci hanno insegnato. Non siamo certo venuti da una espolsione promordiale. Gli esseri umani degni e lodevoli sono sempre più consapevoli di questi assunti che vengono confermati sempre più spesso da scoperte archeologiche, astrofisiche, mediche e accademiche. ”I cieli narrano la gloria di Dio e l’opera delle sue mani” (Salmo 18:2). Emerge la Sacra Bibbia: si tratta di un Libro prodigioso, santo ed eterno. In tutti gli elementi della Natura esiste qualcosa di molto utile, generoso e meraviglioso. Il cosmo si presenta a noi straordinariamente colorato; osserviamo con giubilo che in natura ci sono più dei sette colori dell’arcobaleno. Sono i colori della salute mentale e fisica.  

       La creazione ha anche una sua vita segreta che si rivela solo a chi entra in contatto con lei, in sintonia, risonanza e amore. Una immensa bellezza colorata si porge a noi piccoli fanciulli come fonte di vita. Difatti anche la natura, soprattutto la vita delle piante, dei fiori, nello specifico le api, le farfalle e le aquile, ci indicano il viaggio della vita e ci ammaestrano dolcemente e teneramente. Spesso la natura lo fa silenziosamente ma concretamente, con paragoni, similitudini spirituali e raffronti eccellenti. “Ma interroga ora le bestie e ti istruiranno, gli uccelli del cielo e te lo diranno, parla alla terra, ed essa ti istruirà, e i pesci del mare te lo racconteranno” (Giobbe 12:7-8), verso biblico sconvolgente ma poco citato. Diversi animali, i semi e i fiori della terra che Dio Creatore ci dona (sopratutto i tragitti delle farfalle e delle aquile) ci trasmettono tanti significati sulla nostra morte e risurrezione e in parte quella di Gesù con la Sua Croce e la Sua Risurrezione gloriosa. 

        La terra è benevola, mite e nobile, sempre pronta a servire gli esseri umani e gli animali che la popolano. Se noi la curiamo, la coltiviamo e la innaffiamo, essa produce tante cose buone e le dona a noi spontaneamente. Riceviamo tanti colori, sapori, profumi, frutti con proprietà tanto gradevoli. La terra con tanta fedeltà e devozione ci restituisce i tesori compiuti che noi le abbiamo affidato con premura, cortesia e speranza. Tutto è connesso; si presenta a noi un ecosistema eccellente.  “Esulti la campagna e tutto quello che è in essa. Allora tutti gli alberi della foresta manderanno grida di gioia” (Salmo 96:12). Chi sa ascoltare sente e vede che le piante mandano grida di gioia e di gratitudine al loro Creatore e a noi che le curiamo. E’ un linguaggio che pochi eletti si fermano ad ascoltare e osservare. Le piante mostrano una bellezza colorata, dolce, tenace e selvaggia che nutre il nostro cuore. 

         Anche il Maestro Gesù ha usato metafore, paragoni e similitudini della terra per insegnarci a entrare e poi vivere con Lui nel Suo Regno dell’amore. Tema vasto, misterioso e tanto piacevole, ma ora ci fermiamo appena ai fiori e ad alcuni animali preziosi e amati, con argomenti spiegati da esseri spirituali, non tanto da scienziati temporali. Ogni momento andiamo glorificando e ringraziando Dio eccelso per la Sua creazione che è sapienza, potenza e beatitudine.  

Se ripercorriamo il tragitto dei fiori osserviamo che spuntano da un piccolo seme; crescono, fioriscono e ci danno frutti con un amore disinteressato. Poi queste bellezze diminuiscono e muoiono e i loro semi giovani, portati anche altrove dal vento, nascono e prosperano. Avviene tutto nel tempo stabilito dal Creatore. La natura, se osservata sistematicamente con tanta passione, concorre ad aprire i nostri occhi, ancora velati. Viene alla luce il desiderio di “frequentare” il Redentore. 

Osserviamo in questo biosistema ordine e amore ovunque: l’ape va di fiore in fiore, quando in quella determinata corolla non trova l’ingrediente per dare il suo prezioso miele, non distrugge il fiore ma passa oltre. Le farfalle rispecchiano da vicino la nostra trasformazione e metamorfosi spirituale, illustrata dalla Croce. Osserviamo grande istruzione pratica in questo loro processo strabiliante. Gli alberi d’autunno ci insegnano (con le foglie che cadono) come lasciar andare le cose vecchie che un tempo ci sono servite, mentre attendiamo e aspiriamo alla novità di vita. Il flusso della natura, nella sua totalità, è collegato e gestito ad una perfetta formazione geometrica. 

Vediamo che alcune foglie dei fiori con le loro forme, sono deputate a racchiudere e proteggere il bozzolo come una culla, esse custodiscono il meglio che hanno. Il profumo soave dei fiori ci ricorda la loro intelligenza intrisa di nobiltà che si diffonde ovunque. Con il tempo stabilito essi preservano quello che detengono di più prezioso che sono i semi ancora freschi, prodotti e depositati nella crisalide. Con la decisione del Creatore saranno maturi e sempre con il prodigio divino in azione, saranno sparsi sulla terra per riprodurre altra vita di ausilio all’uomo.       

Le rocce, i diamanti, l’acqua, gli animali, gli alberi, i fiori e il cielo (creati da Elohim), poiché sono vivi si scambiano tra loro informazioni importanti con una sorta di risonanza parlante; diffondono inoltre messaggi diretti anche a noi umani, con il loro linguaggio peculiare e reale. “Un giorno proferisce parole all’altro, una notte rivela conoscenze all’altra” (Salmo 19:2), anche le stagioni, le settimane e i giorni si raccontano portenti e meraviglie. Noi sentiamo la loro canzone viva, sensibile e melodiosa quando sappiamo udire, accogliere e osservare attenti la corrente della loro vita cosmica. 

        La terra canta, il cielo e il mare lodano e tutti gridano che il Signore è Santo, eternamente Santo. La loro propagazione è reciproca e costante, pura e superlativa. Tutto segue un ordine preciso, in un equilibrio armonico e sinfonico. La comunicazione tra le creature di Dio Padre è una legge universale precisa: “Non hanno favella, né parole; la loro voce non s’ode: eppure il loro suono esce fuori per tutta la terra e le loro parole giungono all’estremità della terra. In essi Dio ha posto una tenda per il sole” (Salmo 19:3-4). Sono creature semplici, innocenti, umili e genuine. Loro lodano e adorano il loro Creatore e Legislatore. Lo riconoscono, Lo ringraziano e Lo glorificano. Purtroppo solo gli esseri umani dimenticano troppo spesso il loro Creatore e imparano presto a raccontare menzogne e a dire sovente parole di bugia.  

        Quando i fiori ricevono un’ondata di vita speciale dall’Alto, fioriscono rigogliosamente con imponenza, danno gioia e profumo, e giunto un nuovo ciclo della loro stagione, si afflosciano per natura. E’ il vetusto che si sta ritirando per lasciare posto ai figli (novelli fiammanti), che spandono ancora amore nell’universo. Qui si evince che “dare” è più importante che ricevere. La Natura di Dio è dare. Vivere per gli altri è una regola universale della natura, è amore pieno, integro che dà gioia e gaudio, tanto contegno e fierezza. La nostra natura è di essere al servizio di Dio Padre e del prossimo, con tanta responsabilità e coscienza. 

       I segnali della morte e della successiva rinascita ci giungono con tutto il procedere della fecondazione per la nuova pianta. Questi segnali ci raccontano apertamente la morte del fiore con la grande sentenza: si liberano dei semi che sono i veri frutti che riproducono il loro processo naturale continuo. E’ arrivato per loro il momento di riconsegnare tutto al creato, con un amore oblativo e senza pentimento. Non è certo amore emotivo umano (eros), che è interessato e calcolatore per quello che può tornare indietro, ma è solo affetto spirituale grande, perché è disinteressato. Dare senza aspettarsi nulla in cambio, come un grande dono di elargizione dispensato senza compenso e compromesso. Difatti l’amore oblativo sparso è sommo e benedetto, dà tanta allegrezza anche se esso non è ricambiato. Lo vede e lo esamina Iddio Padre.

         Se osserviamo attentamente il grande fiore del girasole che sta maturando, vediamo che nel suo centro c’è un vortice chiamato “spirale dorata”, si tratta di una misura e una proporzione divina. Se noi esaminiamo i semi del girasole, ancora nel fiore, che stanno crescendo, rileviamo subito che i semi e i fiori sono disposti con una spirale gometrica perfetta ed in entrambi i versi risulta una sacra rispondenza in azione. Sono composti da tanti angoli con disposizioni speciali, presenti nei petali dei fiori e nei semi in formazione. Nella maturazione, caduti i fiori gialli interni del girasole, osserviamo ancora la sfera del girasole compatta, ma formata da tanti semi e solchi disposti magistralmente, con una configurazione a spirale, più che geniale. Per non parlare delle proprietà nutritive dei semi stessi per noi umani.  

        Tutta la natura è portatrice di una bellezza, un’armonia composta di leggi universali, spesso misteriose, create da un Dio Generoso e Supremo. L’universo è scritto con caratteri matematici, ma in tutto è inserito il Codice Cristo che ci mette in contatto con Dio Creatore e Padre (riconciliazione). L’uomo difronte a tanta meraviglia non può che rimanere stupefatto e strabiliato nella sua bontà e umiltà. Lui sa che deve rispettare e ammirare con gratitudine ogni cosa creata dal Suo Dio. In realtà anche nella creazione  possiamo scoprire la Natura e il Carattere di Dio (Salmo 19:1-10). Chissà se i fiori, le piante e alcuni animali (perfetti nel loro tragitto), sperimentano la redenzione?  “Stolto! Quello che tu semini non è vivificato, se prima non muore” (1 Corinzi 15:36). Un paragone diversificato, ma semplice e fecondo che vale per tutto il creato. Tutto l’universo è vigilato e governato dal Creatore e Formatore, anche il semplice fogliame. Lui è Supremo e in controllo su tutti gli universi che enunciano una perfezione sbalorditiva. Dicono gli studiosi di osservazioni scientifiche, che le foglie cadono delicatamente con una matematica divina mirabile, nascosta ai più. Così è per il resto della Sua creazione. “Che tutta la terra, con gaudio e allegrezza, canti al nostro Creatore e Signore”. 

        Sappiamo che anche la creazione ora soffre e geme assieme a noi, fino al momento della redenzione finale. La creazione e gli animali aspettano con impazienza la manifestazione dei figli di Dio (Romani 8:19). Il creato alimenta di continuo la speranza di essere liberato dalla schiavitù della dissolutezza e della trasgressione dell’uomo, iniziata con la ribellione dei primi antenati (Adamo ed Eva), per entrare nella libertà della Gloria dei figli di Dio. La speranza di Gloria è anche nostra, perché siamo tutti indissolubilmente uniti. 

Comunque le piante e i fiori non hanno bisogno di atti redentivi specifici, così pure gli Angeli. Loro sono sempre vissuti nella luce, non necessitano come noi di un Redentore che li riscatta dal peccato. Sicuramente hanno avvertito le influenze e le conseguenze della caduta dell’uomo e della fede. Difatti fu quel peccato dei primordi a rendere feroci alcuni animali. Ma nel millennio, gli animali non si nutriranno più di carne animale, questo significa che non ci sarà più aggressività e uccisione in genere. E’ la legge della mansione o compito che si ripete, è il governo dell’universo. La legge della natura se seguita diventa per noi maggiormente precisa e ordinata, perchè Dio è ordine e coerenza. Le persone spirituali sanno guardare e investigare a lungo le divine bellezze circostanti. Inoltre loro sanno ringraziare e glorificare Dio Onnipotente. La natura è un grande organismo biochimico vivente; è come una mamma che ci nutre, ci protegge e ci soccorre. 

I fiori, le piante, le api, le farfalle e le aquile sono un esempio imponente, perché con la loro vita ammirano e adorano con sincerità il Creatore. Sempre con la loro vita contemplano e meditano la Croce e la Risurrezione di Gesù. Loro vivono e sperimentano questa metamorfosi prodigiosa che avviene anche negli umani, loro amici. Sentono e vedono i cicli del tempo, meglio e molto prima di noi umani. Sanno rispondere ai nostri atti, alla nostra voce e al nostro affetto. Quanta cura e premura il Creatore si prende di loro, rivestendoli di una bellezza così radiosa, smagliante e significativa! Nei fiori, quando giunge la sentenza che è delibera di morte, passa la vecchia natura nella sua complessità, mentre viene gradualmente all’esistenza la nuova vita (i figli). Le farfalle sono messaggere spirituali. Veder volare una farfalla è un esperienza tanto confortevole, i colori sono sempre vivi e brillanti, volano di fiore in fiore e lodano il loro Creatore.  “Che prodigi grandi hai fatto per noi piccoli fanciulli oh Padre!”

Pochi conoscono il grande percorso della vita delle aquile. Il loro orologio interno, che è ricco come un computer fin dai primordi, trasmette che è giunto il momento e loro si liberano da tutte le piume e dalla copertura del becco. Le aquile rimangono nude e indifese, soffrono, ma sono preparate all’evento. Si devono nascondere nelle roccie, nell’umiltà più dura e faticosa, perchè sentono dolore e per mangiare dipendono dai loro consimili che portano il cibo necessario per la sopravvivenza. Aspettano docili e remissive nel nascondiglio; attendono che il piumaggio e il becco ricrescano giovani e freschi. E’ una seria opportunità per vivere una seconda vita da aquila forte e libera che sa volare tanto in alto come sempre. Terminato questo lungo e doloroso processo, che viene pragonato alla nostra valle di baka o del pianto, come noi esse ritornano all’aria aperta, giovani, belle e maestose per continuare a insegnare agli umani: “Ma quelli che sperano nell’Eterno acquistano nuove forse, s’innalzano con ali come aquile, corrono e non si stancano, camminano e non si affaticano” (Isaia 40:31). Il loro vissuto è figura e metafora della nostra traslazione in una nuova creazione, una nuova fondazione, come nuove creature che corrono libera e veloci verso il traguardo designato dall’Alto.    

          E’ sicuramente una descrizione reale e meravigliosa, ma noi figli abbiamo bisogno, non di un redentore qualsiasi, ma del Redentore, che è Solo Uno: Gesù Cristo. Su quella Croce, Lui innocente, perfetto, compiuto e immacolato, è diventato noi, si è sostituito a noi, peccatori e iniqui. Sostituzione è uno scambio di vite. Lui ha immolato e sacrificato la Sua Vita Pura, per amore di noi piccoli doppiamente malati dal peccato. Abbiamo dato a Lui la nostra vita peccaminosa e Lui ci ha regalato la Sua che è perfetta e assoluta. Inoltre, con la Redenzione, viviamo nella Sua stessa famiglia poiché siamo stati adottati da Dio Padre. Gesù è morto anche come Intercessore (Isaia 53:12), affinché noi potessimo continuare a vivere nel benessere spirituale e nella completezza. Il Risorto ci rende partecipi della Sua Risurrezione: “Figlio Mio risorgi nell’armonia universale.” Dio è Sovrano e Assoluto nelle decisioni, ma in noi c’è la responsabiltà e il discernimento di aderire e condividere la Sua grande Opera. La vita della farfalla e del fiore ci presenta timidamente una piccola parte dell’Opera compiuta al Calvario dal Cristo. 

Il meraviglioso regno delle piante e di alcuni animali si avvicenda intorno allo svolgimento della natura di fecondazione, maturazione e metamorfosi. Questo sviluppo della fertilità e produttività del fiore, ovunque avvenga è splendore di una vita in unione cosmica infinita. Una vita che produce vita, perennemente. I fiori non presentano i loro colori e la squisita fragranza per sé stessi, ma per gli umani e il cosmo. I fiumi non bevono la loro acqua, il sole non brilla per se stesso, gli alberi non mangiano i loro frutti. La vita è bella quando gli altri sono felici per merito nostro. Vivere per gli altri è una legge della natura. E’ sostanza della specie creata. E’ l’unità universale che parla e ci ammaestra con ordine, disposizione e grazia. E’ la Somma Sapienza circolare che sta operando. 

            Le zizzanie non producono vita produttiva viva, difatti non sempre fanno frutti, quando ci sono, essi danno semi velenosi. Gesù ci invita a farle crescere assieme al grano, nello stesso campo, perché nella maturità le riconosciamo maggiormente. In aggiunta sradicando le zizzanie in anticipo si sconvolge anche la vita del grano stesso. Una volta che tutte le spighe sono mature e compiute, noi le sappiamo distinguere bene. Le spighe delle zizzanie, rimangono dritte (orgoglio), mentre le spighe del grano s’inchinano come ha fatto il figlio di Dio nella Croce, per mostrare a noi piccoli la vera umiltà evangelica.  

Il lavoro che spetta al fiore è di aprirsi, ricevere e dare, come la nostra vera vita che è quella di risorgere, ricevere i doni dal Signor per darli alla chiesa sposa. Se riceviamo Gesù con il cuore spalancato, impareremo e costateremo che l’Albero della Vita è una Sorgente inesauribile di grazie che dona la vita eterna: l’eredità prima. Questo percorso avviene affinché il perfetto disegno di Dio si adempia e si formi l’uomo nuovo, perché il vecchio diventa inutile, dannoso e sterile: “In verità, in verità vi dico: se il granello di frumento caduto in terra non muore, rimane solo; ma se muore, produce molto frutto” (Giov.12:24). Gesù sta parlando della Sua Croce e della nostra croce. Lui ci sta ministrando e insegnando la Via per la purificazione e santificazione per la nostra rinascita totale a Vita Nuova con Lui. 

 “Poi disse a tutti: “Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda ogni giorno la sua croce e mi segua” (Luca 9:23). Rinnegare se stesso è far morire l’io artificiale, camaleontico e terreno; un idolo interiore molto forte. Si tratta dell’orgoglio ereditato dai progenitori che ci fa peccare di continuo. Esito: per Grazia ci sarà una rinascita ricolma di ricchezze spirituali. Allora sentiremo il peccato come un’abominazione agli Occhi di Dio. Incominceremo ad odiare il peccato (non coloro che peccano), perché nostro Padre odia il peccato (Proverbi 6:16-19); Lui ama il peccatore anche se non è ancora convertito. Questa è proprietà e rimedio eccellente per ogni cristiano che si ravvede, desidera seguire il Redentore e guarire da una malattia mortale, contagiosa, ereditata dal tempo primordiale, che si chiama peccato.    

Difatti chi vede l’Alba è solamente il Cristiano che segue e contempla la Croce, il Sangue e la Risurrezione (la Santità per eccellenza). Chi vede i colori lucenti dell’arcobaleno, ha assistito anche alla tempesta. Qualsiasi altro archetipo di morte e rinascita è falso e limitato nel tempo, annaspa nel buio, è errato e simulato, non è affatto eterno. Ricordiamoci di imparere a discernere di continuo perché il secondo cielo (dove vive satana), imita il Terzo Cielo (dove vive Dio). La imitazione del nemico oggigiorno appare forte, tenace e continua, invece sappiamo che è ridotta, patetica ed effimera. 

Abbiamo asserito che il fiore, attaccato alla pianta, lavorato dal Creatore, comincia a svanire, ma solo perché incominciano a farsi vedere in modo misterioso e inesplicabile i frutti, poi i semi. Circolo completo. Questa è somiglianza e corrispondenza dei primi segni della terra promessa interiore all’uomo. Tutto è assistito dal tempo circolare (erudizione ebraica). “Lodate Dio, sole e luna, lodateLo voi tutte stelle lucenti. LodateLo, voi cieli dei cieli, e acque al di sopra dei cieli. Tutte queste cose lodino il Nome dell’Eterno, perché egli comandò, ed esse furono create” (Salmo 148: 3-5). Shalom.  Sandra Marinsalta


 ATTIVITA’ ONIRICA: 1 parte                      

 

 

SOGNI,  VISIONI  E  IMMAGINI

 

LA  MAESTRIA  BIBLICA  NEI  MESSAGGI ONIRICI

 

                                                              

        L’Eterno dichiara: “Dopo questo, avverrà che io spargerò il mio Spirito, su ogni persona: i vostri figli e le vostre figlie profetizzeranno, i vostri vecchi faranno dei sogni, e i vostri giovani avranno delle visioni. Anche sui servi e sulle serve, spargerò in quei giorni il mio Spirito. Farò prodigi nei cieli e sulla terra: sangue, fuoco, e colonne di fumo” (Gioele 2:28-30; Atti 2:17-19). E’ una delle solenni promesse dell’Eterno. Una delle tante Sue garanzie di mandare copiosamente lo Spirito Santo sulla terra in svariatissime ed incantevoli modalità. E’ la descrizione poderosa del riversamento del Soffio di Dio su di noi. Questa bellissima, incoraggiante e consolante profezia biblica ha incominciato ad avverarsi grandemente il giorno della Pentecoste, duemila anni fa, quando è nata la Chiesa di Cristo con tutti i carismi donati dallo Spirito Santo (cf Atti 2). Si tratta di un processo di adempimento continuo. Difatti in questo preciso periodo storico, tempo della Grazia, la grande profezia appena citata, si sta verificando con una intensità sorprendente, sbalorditiva. Dicono gli esperti della Bibbia che una volta che la profezia entra nel processo di adempimento non può essere fermata. Peccato che tanta gente, distratta da attività terrene, soprattutto mondane, architettate dal nemico con ingegno e acume, non si è ancora accorta che il Grande Risveglio spirituale è in corso.

 

       Ma gli intercessori, figli del Dio Vivente, stanno pregando intensamente per coloro che pensano di conoscere Dio ma non Lo conoscono, per coloro che dimostrano panico per le novità spirituali, per i perduti, per gli increduli, per quelli che credono solo in ciò che toccano e vedono i loro sensi fisici. Loro intercedono per le persone che stanno seguendo solo le vie laterali, per i tiepidi e per i legalisti religiosi; si credono cristiani ma contristano continuamente le manifestazioni dello Spirito Santo. Questi ultimi sono i famosi cristiani nominali o i cristiani sopraffatti dalla paura del divenire e dalla trasformazione spirituale.

 

       Il giorno della Pentecoste il fuoco divino scese come nell’Esodo; questa volta però la Legge di Dio fu scritta nei cuori spirituali dei presenti, piuttosto che su tavole di pietra e tutti nacquero meravigliosamente di nuovo. Che grande “sorpasso” spirituale per tutta l’umanità! L’ Eterno lo aveva promesso più volte nella Sua Parola del Vecchio Patto. I semi divini sono stati continuamente seminati, innaffiati, sono germogliati e il popolo di Dio è “nato di nuovo”, è nato dallo Spirito Santo: “O profondità di ricchezze, di sapienza e di scienza di Dio! Quanto imperscrutabili sono i suoi giudizi e inesplorabili le sue vie!” (Romani 11:33). Lo Spirito Santo è lo Spirito di Cristo, lo Spirito di Verità. Che benedizione abbondante e straordinaria! Questa grande verità ci sta costantemente rincorrendo ma noi esseri terreni non la sappiamo riconoscere appieno; questa solenne verità è contenuta nelle viventi e straordinarie parole della Sacra Scrittura. Il nostro bene è stare vicini a Dio Padre. Difatti l’Evangelo non è nient’altro che amore divino; la sua priorità è assoluta perché il Verbo è Dio. Il nostro rifugio sicuro è dimorare nel Luogo Santo dove Dio “passeggia” con noi.

        I sogni, le visioni e le immagini sono soprattutto esperienze “visive” spirituali: questo vedere interiore è anche “possedere”. Vedere con gli occhi dello spirito. Si tratta di essere sommamente e integralmente responsabili perché siamo stati scelti dall’Onnipotente per lavorare e “fruire” nel campo di Dio Padre, nella Sua straordinaria vigna. Possedere nel terreno di Dio Padre per un periodo, far fruttare i talenti personali con onestà (cf Matteo 25:16), ma senza dimenticare di riconsegnare ogni giorno tutto a Dio, senza oblii calcolati, senza distrazioni, perché tutto quello che Lui ci invia è un meraviglioso prestito. Tutto appartiene all’Eterno, noi siamo solo gli amministratori, i momentanei procuratori delle Sue grazie divine per servirLo con correttezza, onestà e rigore.

       Che sollievo riceviamo nel saperlo e viverlo profondamente e concretamente con il cuore pulito e restaurato! Chi lavora tenacemente e ininterrottamente per il Regno di Dio e segue i suoi fondamenti, i Suoi comandi e le sue normative, conosce lo Spirito Santo. Questo cristiano penetra con rispetto, nobiltà e onore nei segreti di Dio Padre e conosce per esperienza il Suo unico e inconfondibile linguaggio; vive connesso e collegato con le Sue altezze e profondità eterne. 

 

     “Benedirò il Signore che mi consiglia; anche il mio cuore mi istruisce di notte” (Salmo 16:7): chi presta attenzione e medita sulla propria vita onirica (dal greco oneiros: atto del sognare), sa bene che l’Eterno ci istruisce anche nel nostro naturale assopimento. Oppure durante quel sonno particolare che Lui ci procura, per parlarci o operare delle cose estremamente importanti. E’ l’attimo, a dir poco misterioso, in cui Dio Padre agisce come è successo in Adamo per creare la donna (cf Genesi. 2:21). E’ avvenuto anche con Abrahamo (cf Genesi 15:12): in quei frangenti Dio Padre gli ha comunicato molti eventi notevoli sui suoi futuri discendenti. “Tutti dormivano, perché il Signore aveva fatto cadere su di loro un sonno profondo” (1 Samuele 26:12): qui l’Eterno usa questa meravigliosa proprietà umana per facilitare alcune particolari missioni delle Sue schiere. Esistono, a tale proposito, testimonianze innumerevoli, ampie e profonde in questo specifico settore, quasi inverosimili.

 

Prima di entrare dentro l’argomento è bene specificare che purtroppo ci sono molte persone, anche studiosi e credenti, che pensano a se stesse come creature formate da due parti solamente: anima e corpo. Le persone che continuano ad avere questa ridotta e sbagliata cognizione continuano a confondere a ingarbugliare e a mescolare le proprie reazioni emotive (confusione intellettuale) con la preziosissima vita spirituale. Esse sono sfere ben distinte. Universi che devono comunicare con armonia, collaborazione e amore, ma da osservare e vivere con una adeguata e commisurata “divisione” (Ebrei 4:12). 

 

L’essere umano è uno spirito, ha un’anima e un corpo (1 Tessalonicesi 5:23). Paolo di Tarso ci comunica che noi siamo una trinità. Si tratta della triplice natura dell’essere umano. “Parola del Signore che ha disteso i cieli e la terra, e che ha formato lo spirito dell’uomo dentro di lui” (Zaccaria 12:1). Maria, la madre di Gesù ci comunica nel suo magnifico cantico: “L’anima mia magnifica il Signore, e lo spirito mio esulta in Dio, mio Salvatore” (Luca 1:46). “E’ lo Spirito che vivifica; la carne non è di alcuna utilità” (Giovanni 6:63). Non occorre essere colti per capire tali cose basta leggere il Libro di Dio inciso in noi e aprire lo spirito. Noi umani siamo uno spirito. Dio Padre si preoccupa dello sviluppo del nostro spirito perché solo così l’anima lo segue e prende il carattere dello spirito e non della carne: “Infatti coloro che sono secondo la carne volgono la mente alle cose della carne, ma coloro che sono secondo lo Spirito alle cose dello Spirito” (Romani 8:5). Il nostro spirito personale si unisce per primo allo Spirito Santo. 

Osserviamo molti docenti biblici e accademici che identificano lo spirito dell’uomo con l’inconscio e molte volte con la psiche profonda; con queste particolari espressioni ci troviamo sempre nella sfera dell’anima-psiche dove abitano le emozioni, l’inconscio, il subconscio, la volontà terrena, l’intelletto, gli umori, l’immaginazione, i sentimenti e la memoria. Le emozioni dell’amore umano terreno (eros) sono quasi sempre macchiate di egoismo. L’anima è la sede della personalità, qui prendono forma anche i pensieri terreni, gli ideali, le scelte e i giudizi umani. L’anima con tutte le sue caratteristiche, appena elencate, inizia a svilupparsi adagio nella sua vita intra-uterina, mentre lo spirito incomincia a vivere appena la cellula maschile incontra la cellula femminile: qui il Soffio di Dio Padre interviene subito. Inizia il fermento, la vita, il miracolo divino. L’ essere umano “è spirito vivificante” (1 Corinzi 15:45): l’amore di Dio vive nel nostro spirito ed è eterno. La straordinaria esperienza della “nuova nascita” avviene nel nostro spirito. La fede esiste solo nel cuore del nostro spirito personale e si nutre della Parola di Dio. 

 

       Il nostro spirito è quella parte che è stata creata a immagine e somiglianza di Dio. Tutto l’essere è una combinazione di Cielo e terra: “Ma quel che rende intelligente l’uomo e lo spirito, è il soffio dell’Onnipotente” (Giobbe 32:8). Difatti quando si ama con l’amore di Dio Padre si istaura l’armonia, il benessere, il giubilo e la gioia in noi e allora tutte le porte interiori si spalancano e tutte le benedizioni del Cielo sono pronte per fare ingresso e risiedere in noi. 

       Spesso ci troviamo di fronte a persone che si permettono di “maneggiare” e stravolgere quello che viene dallo spirito perché non conoscono il proprio spirito e tanto meno lo Spirito Santo. La guida primaria è sempre dello spirito personale che si è connesso adeguatamente con lo Spirito Supremo. Quando abbiamo ricevuto Gesù come nostro Salvatore e Redentore, il nostro spirito personale, che era morto nei falli, doppiamente morto, “risuscita” a vita nuova. Solo il nostro spirito si può congiungere con Dio Padre. Solo il nostro spirito può adorare Gesù. Solo con lo spirito, aperto all’Altissimo, si diventa esseri spirituali superiori. Se è l’anima-psiche che ha preso la guida diamo spazio nella nostra mente, all’eros, alle emozioni spesso malate e lese. Diamo luogo al nemico che si infiltra tranquillamente per lavorare e farci del male. Anche i sogni e le immagini in questo caso possono essere manipolate dal nemico di Dio, ma le persone battezzate con lo Spirito Santo, sanno molto bene come non farsi attaccare e imbrogliare. E’ il pregevole e prestigioso compito dello Spirito Santo a dirigere e condurre il nostro spirito che a sua volta dirige la nostra anima, la nostra psiche e il nostro corpo. 

       Lo Spirito di Dio vuole riempirci, modellarci, usarci grandemente; siamo così dei veri cristiani già seduti nei luoghi celesti con Cristo (cf Efesini 2:6). La nostra anima collabora con il nostro spirito, lo fa con attenzione, premura e riguardo ma non deve mai essere la protagonista. Con la “entrata” di Cristo in noi, con la nuova nascita, non siamo più un’anima controllata dal corpo (la carne) ma siamo un’ anima  guidata e protetta dallo Spirito Santo. 

 

      Fin dai tempi antichi l’essere umano ha sempre cercato di comprendere e usare al meglio il sogno onirico. A quel tempo esisteva ovunque la credenza che la “signora terra” fosse la madre di tutti i sogni. Nell’antica Grecia gli esseri umani che stavano poco bene usavano recarsi nel tempio del dio della salute chiamato Asclepio, dove “seminavano” e “incubavano” un sogno onirico: incubare significa propriamente “dormire nel santuario”. Dopo svariati riti come lavarsi bene che è segno di purificazione e pregare, loro dormivano in sale apposite, tipo cliniche, situate all’ interno del tempio chiamate Abaton. Una preparazione era atta a ricevere nel sonno un sogno curativo e dopo aver avuto il messaggio richiesto al loro dio, esso veniva interpretato e “usato” propriamente dal sacerdote del tempio che era anche medico, ed essi qualche volta guarivano. La loro testimonianza del fatto veniva nel contesto incisa su tavolette di argilla. Alcune di esse sono arrivate anche a noi. Oggi i cristiani sanno molto bene che Asclepio era un idolo contrassegnato da un serpente. Un intrigo di convenzione ideato dalla mente limitata e offuscata dell’essere umano senza il vero Dio. ”In quel giorno, gli uomini getteranno ai topi e ai pipistrelli gli idoli d’argento e d’oro, che si erano fatti per adorarli; ed entreranno nelle fessure delle rocce e nei crepacci delle rupi per sottrarsi al terrore del Signore e allo splendore della sua maestà, quando egli sorgerà per far tremare la terra” (Isaia 2:20-21).

 

       Questa sofisticata e artefatta procedura avveniva anche a Roma nell’isola Tiberina dove, in un tempo molto lontano, era situato il tempio pagano del dio medico. Alla luce della Bibbia possiamo dire che questa non era una vera guarigione. Non si trattava di una guarigione divina, neanche parziale. Era una guarigione della carne, non dell’ anima e dell’ essere spirituale. Non avveniva certo il ravvedimento, la consacrazione e una vera purificazione dal vero Dio, non sperimentavano affatto la “nuova nascita”. Inoltre l’ eventuale guarigione arrivava dalla “sponda” del male. 

 

       Nascere di nuovo, dare il proprio cuore a Gesù, è il miracolo più grande per noi cristiani; è l’avvenimento più imponente e maestoso di tutte le guarigioni descritte nella Bibbia. E’ la guarigione interiore più grandiosa. Il nostro spirito risorge e si connette con lo Spirito Santo.  Solo così Gesù Cristo, il Messia, l’Unto di Dio è al centro della nostra vita. Lui ci ha giustificati, redenti e noi siamo entrati in un Regno nuovo: il Regno dell’amore agape. Quest’ultimo è un termine greco che indica l’amore più alto e solenne che si anela vivere: l’Amore del Cuore del Padre. 

 

Per quanto riguarda la Sacra Bibbia possiamo attestare che esistono innumerevoli passi che parlano di sogni e visioni con delle istruzioni dell’Eterno per un chiaro discernimento divino. Chi la legge con onore e attenzione, accompagnato dall’Insegnante più eccelso dell’universo che è lo Spirito Santo, comprende bene come questo sacro Libro di Dio ci istruisce con dovizia di particolari su come riconoscere le visioni e i sogni che vengono dallo Spirito di Dio, quelli che vengono dalla psiche (dal greco: anima) e quelli che sono contraffatti dal nemico. Molti cultori e studiosi della Bibbia, anche alcuni psicologi, purtroppo, liquidano questo fenomeno dicendo che non bisogna ascoltare i sogni ma “Guai a colui che contesta il Creatore” (Isaia 45:9). Difatti chi non prende i sogni sul serio, non prende sul serio nemmeno se stesso e la interezza degli altri. Difatti la sacra spiegazione, nella Parola di Dio, non è così superficiale e sbrigativa; è molto più ampia e profonda, deve essere compresa. E’ Parola di Dio, perciò degna di un vivido intendimento spirituale e un ascolto del cuore. In verità esiste una enorme differenza tra sentire, ascoltare e proclamare. 

 

       Tutto ci risulta molto più limpido quando siamo stati battezzati con lo Spirito Santo dal Maestro Gesù e di conseguenza abbiamo fatto una seria divisione tra ciò che viene dall’anima e ciò che viene dallo spirito (Ebrei 4:12). Questa sana “operazione” può farla solo il Padre attraverso la Sua Parola, chiamata anche Spada dello Spirito. Per questo è importante leggere e meditare la Scrittura, un’autorevole regola di fede e di condotta, unica, incontrovertibile, immutabile e infallibile. La Bibbia originale non è un mito, non è una favola, ma è stata Soffiata da Dio.

 

       Ci dice chiaramente l’Eterno: “Pensano forse di far dimenticare il mio nome al mio popolo con i loro sogni che si raccontano l’un l’altro, come i loro padri dimenticarono il mio nome per Baal?  Il profeta che ha avuto un sogno, racconti il sogno; colui che ha udito la mia parola, riferisca la mia parola fedelmente” (Geremia 23:28). Baal era il dio del male. Oggi sappiamo che non esiste un dio del male, ma solo angeli decaduti e sfrattati dal vero Dio. In questo verso di Geremia si evince chiaramente che i sogni e le rivelazioni raccontati fedelmente sono approvati dal Signore. Alcuni versetti più avanti l’Eterno difatti ammonisce e chiarisce: “Ecco, io vengo contro quelli che profetizzano sogni falsi, che li raccontano e traviano il mio popolo con le loro menzogne e con la loro temerarietà, sebbene io non li abbia mandati e non abbia dato alcun ordine” (Geremia 23:32). In questo passo ci è molto chiaro che esistono delle persone corrotte, vanitose che amano primeggiare. Costoro  alterano e manipolano, per una futile ostentazione, i loro sogni. Pensano forse di non essere controllati dall’Eterno? I sogni leali, puntuali e autentici, sono un grande dono di Dio e vanno raccontai fedelmente. Il popolo non deve guastarli e trasformarli per un tornaconto personale, fallato e deviato lontano dalle Sue bellissime e fedelissime vie, parole e immagini. 

 

Perciò la Parola di Dio spiega che abbiamo: 

 

     1° I veri sogni e le vere visioni che vengono dallo Spirito di Dio Padre. Come abbiamo visto Dio Onnipotente ci suggerisce di raccontarli e testimoniarli fedelmente con toni precisi e fecondi. Essi sono sempre accompagnati da tanta gioia e allegrezza. 

     2° I sogni che vengono dalla propria psiche; desideri personali che possiamo anche provocare, chiamati sogni dell’anima (cf Geremia 23:16). Esistono delle tecniche secolari chiamate “come incubare i sogni”, e “come seminare i sogni” ed è così che essi vengono molto spesso distorti, saccheggiati e ricostruiti dagli umani a proprio vantaggio con un profitto sconveniente. Sono tecniche molto antiche ma vengono usate ampiamente anche oggi. Qui l’anima si presenta confusa e non è affatto fedele se non ha dato il comando prioritario allo spirito. Gli umani sono ancora guidati da impulsi emotivi; necessita l’autocontrollo come frutto dello spirito.  

       3° I sogni che vengono contorti e adulterati dal nemico. Il perdente, il divoratore dei semi, non può mandare sogni. Nella Bibbia non vi è scritto che lui può inviare sogni. Ma poiché come lavoro lui fa dei piani perfidi e malvagi per noi figli, spesso i sogni ci raccontano quello che lui sta progettando per la nostra vita. Il nemico vuole attaccare e stravolgere i sogni fedeli delle persone, desidera malvagiamente far ammalare il popolo dell’ Eterno, per esempio con l’insonnia e gli incubi. Ma noi figli del Dio vivente possiamo contrastare i loro iniqui propositi con uno strumento possente che è la preghiera e la lode. Questi sogni si riconoscono quasi subito perché essi ci portano tanta paura, turbamento, confusione e spesso spavento. E’ bene distinguere lo Spirito di Dio, lo spirito dell’uomo e lo spirito del maligno. 

 

        L’ Eterno ci istruisce molto bene nella Sua Parola come discernere, intendere e decifrare i sogni della vita onirica. Lui ci consegna tante chiavi pregiate per farlo. Usiamole accuratamente e fedelmente. “In pace mi coricherò e in pace dormirò, perché tu solo, o Signore, mi fai abitare al sicuro” (Salmo 4:8). “Sarai fiducioso perché avrai speranza; ti guarderai bene attorno e ti coricherai sicuro” (Giobbe 11:18). Prima di coricarci è bene ostacolare il nemico di Dio Padre meditando i Salmi 91 e 121 nello Spirito. Shalom.

 

                                                                                                Sandra Marinsalta


ATTIVITA’ ONRICA:  2 parte 

 

SOGNI:  STORIE  DELLA  BIBBIA

 

“Io dormivo, ma il mio cuore vegliava” (Cantico dei Cantici 5:2)

 

 

Il seguente brano è tratto da una vibrante pagina della Sacra Scrittura. Esso ci spiega un bellissimo colloquio che avviene tra l’ Eterno e il re Salomone che accade in sogno: “Il re si recò a Gabaon per offrirvi sacrifici, perché quello era il principale fra gli alti luoghi; e su quell’ altare Salomone offrì mille olocausti. A Gabaon l’Eterno apparve di notte, in sogno, a Salomone, Dio gli disse: “Chiedi ciò che vuoi che io ti conceda”…Salomone rispose: “Dà dunque al tuo servo un cuore intelligente, perché io possa amministrare la giustizia per il tuo popolo e discernere il bene dal male”… Dio rispose: “ecco, io faccio come tu hai detto; e ti do un cuore saggio e intelligente: nessuno è stato simile a te nel passato, e nessuno sarà simile a te in futuro… “Salomone si svegliò e capì che era un sogno” (1 Re 3:4-5; 9;12;15). Alcuni commentatori della Bibbia sostengono che Salomone presso il santuario ha “incubato” un sogno, ma la Parola di Dio non ne parla affatto. Esso è stato un evento spontaneo. 

Il fatto principale e importante, che a noi veri cristiani interessa, è che l’Eterno ha risposto subito al re Salomone; era un suo desiderio impellente vista la sua giovane età e il grande compito che gli stava davanti. L’Eterno promette a Salomone, in sogno, prosperità spirituale e una grande abbondanza materiale e protezione in tutte le aree della vita. Tutto si è adempiuto puntualmente e grandemente per lungo tempo. E’ biblico. Il Re Salomone, figlio del re Davide, è stato il re più saggio e più ricco di Israele. “Mangiarono e bevvero, in quel giorno, in presenza del Signore, con gran gioia; proclamarono re, per la seconda volta, Salomone, figlio di Davide, e lo unsero, consacrandolo al Signore come conduttore del popolo, e unsero Sadoc come sacerdote. Salomone dunque salì al trono del Signore come re al posto di Davide suo padre; prosperò, e tutto Israele gli ubbidì” (1 Cronache 29:22-23). Un racconto biblico, ancora oggi,  straordinario e prodigioso.   

 

Ora possiamo dare uno sguardo profetico, per quanto riguarda questo interessante tema, al “monumentale” libro di Giobbe che proclama: ”Dio ci parla ora in un modo ora in un altro: ma non gli si presta attenzione. Parla per via di sogni, di visioni notturne, quando un sonno profondo cade sui mortali, quando sui loro letti cadono assopiti; allora egli apre gli orecchi e dà loro in segreto degli ammonimenti” (Giobbe 33:14-19). Gli esseri umani portano sicuramente molto ritardo nel sentire e capire quello che Dio vuole dire dal cielo e quello che il Padre desidera fare per il suo amato popolo eletto. Questi versi parlano chiaramente di sogni e di visioni, ma pochissima gente riesce a distinguere un sogno da una visione; non viene descritto neanche nei libri accademici in modo chiaro e distinto. Basta essere molto umili per asserire che non sappiamo tutto. Difatti anche la scienza parte da una piattaforma di mistero.

 

       Molte persone pensano erroneamente che i sogni vengono di notte e le visioni di giorno, ma non è così schematico, anche le Scritture ci raccontano che le cose stanno diversamente. Questa straordinaria scrittura di Giobbe ci parla di “sonno profondo” (33:15) che cade sui mortali quando stanno assopiti sui loro letti. Pertanto in questo libro ispirato, “soffiato” dallo Spirito di Dio, sicché sacro, scritto da migliaia di anni, qualcuno dice che è il libro più antico della Bibbia, è molto chiaro che l’attività onirica avviene quando siamo in fare Rem cioè durante il “sonno profondo”. Questo assunto lo dichiara attualmente anche l’ambito scientifico (neurofisiologia). Non ci dobbiamo sorprendere da questo insegnamento profetico, tanto antico e tanto moderno insieme, perché la Sacra Bibbia ha sempre avuto ragione, è il Libro dell’ Eterno. 

 

Nel testo di Giobbe il termine biblico “ammonimenti” (33:16) ha un significato notevole e oltremodo intenso e penetrante. Gli ammonimenti d’amore sono delle esortazioni, dei segnali pregiati che il Divino fa scaturire dalla nostra interiorità, essi sono nel nostro “bagaglio” interiore, protetti da sempre. Essi dormono, ma appena si svegliano e vengono alla luce del tutto, noi li riconosciamo con le nostre pregevoli qualità come la nostra consapevolezza e il nostro discernimento spirituale, la nostra conoscenza della prodigiosa “logica” divina. Li identifichiamo, li avvisiamo  perché li abbiamo difesi e covati per anni, sono la vita, sono i nostri “piccini”, i nostri gioielli  che abbiamo tenuto con noi senza troppa responsabilità e coscienza, però sapevamo che erano tanto preziosi. Questo significa che abbiamo stampato, a livello interiore, tutto quello che ci serve per essere ubbidienti, disciplinati in salute, per seguire i decreti e le vie del Padre. Significa anche che noi possiamo diventare figli del Dio Vivente, amici di Gesù, ma qualcuno non lo ha compreso.

 

       Dopo la venuta di Gesù il Messia non abbiamo più bisogno delle tavole di pietra dove è scritta la legge perché lo Spirito Santo ci ha comunicato che questi ammonimenti divini sono già scritti dentro di noi, essi sono nel nostro spirito, sulle tavole del nostro cuore sensibile. Il Signore lo aveva ampiamente annunciato. Per grazia di Dio se gli prestiamo un minimo di attenzione essi vengono fuori dal nostro nascondiglio, le gemme sbocciano e diventano come dei “fiori messaggeri”. In realtà  gli ammonimenti divini, sono paragonati a dei boccioli spirituali che se amati, “innaffiati” e curati con dedizione vengono a darci la libertà in Cristo. E’ l’amore agape annunciato nel Vangelo. Agape è un termine greco che definisce l’Amore di Dio. 

       Dio Padre ci dice di ritornare al primo amore (cf Apocalisse 2:4) e di non dubitare la Sua Verità ma di dubitare il dubbio perché esso è delimitato e insufficiente. La Verità di Dio è eterna, mentre si osserva che abbiamo due tipi di dubbio, un dubbio negativo che porta alla incredulità e un dubbio positivo che ci fa cercare Dio Padre con tutto il cuore e lo spirito. Esso rafforza la vera fede, non ci fa cadere nella passività. Qualche volta il dubbio si manifesta, non per incredulità, ma solo come richiesta di aiuto al Padre. La incredulità, per il “pianeta” spirituale, è comunque il più grave dei nostri comportamenti e atteggiamenti. Essa genera passività che può diventare un grosso veicolo che diamo involontariamente al nemico per operare nella nostra mente con facilità. Unico strumento che ci dice la verità e dissolve ogni dubbio è la Sacra Bibbia; leggerla, meditarla e memorizzarla è sicuramente un piacere, un onore e tanta salute dello spirito, anima, corpo e cuore. Nella Bibbia cuore e spirito spesso sono sinonimi. 

 

“Figlio mio, sta attento alle mie parole, inclina l’orecchio ai miei detti; non si allontanino mai dai tuoi occhi, conservali in fondo al cuore; poiché sono vita per quelli che li trovano, salute per tutto il loro corpo” (Proverbi 4:20-22). La Sacra Bibbia è l’unica autorità normativa per ogni settore della vita, il resto è secondario. Dice il Messia Gesù con tanto amore: “Le parole che io vi ho dette sono spirito e vita” (Giovanni 6:63). Spirito tocca spirito.

 

      Un altro testo scritturale (Traduzione interconfessionale, Leumann Roma) dice che Dio “sigilla” gli ammonimenti: “Egli, allora, si rivela all’orecchio dell’uomo e vi sigilla gli ammonimenti che Egli lancia” (Giobbe 33:16). Sigillo, dal latino – sigillum. Primariamente sigillo è un segno di qualcosa che deve accadere, con una sorta di firma regale. Nella Parola abbiamo la “firma” di Dio; Egli desidera dare ai suoi diletti figli, con un linguaggio tenerissimo come quello di una madre, i Suoi provvedimenti e i Suoi decreti per il loro bene, ordine, bellezza, salute, prosperità, consolazione e soprattutto la loro salvezza eterna. Il tutto al tempo stabilito dalla Volontà dall’Eterno non dalla nostra volontà.

 

       Quando accettiamo lo Spirito Santo siamo sigillati, diventiamo gli eredi dell’Onnipotente. Siamo diretti dal Sigillo che è caparra dello Spirito Santo Stesso. A volte Dio “sigilla” anche un nostro sogno spirituale o una visione per proteggerci, difenderci da una “conoscenza” ancora troppo ardita, impetuosa e sopratutto precoce per noi. Questa conoscenza specifica potrebbe farci diventare inadeguati, stranamente supponenti e saccenti. Dio Padre li conserva per il Suo tempo stabilito. Ecco perché una o due mie visioni molto consistenti e accese non sono riuscita a decodificare: Dio non mi ha ancora dato il significato. Egli ci difende da una eventuale congettura sbagliata, ci lascia nella riflessione più intensa e penetrante: si tratta comunque di un ammonimento d’amore che nasce dal rigore divino. Dio ci mantiene lontani dall’orgoglio, non perché non desidera per noi figli il vero discernimento di quello che Lui ci manda a dire, ma perché quel particolare materiale divino lo dobbiamo cullare, farci amicizia, finche non è arrivato il momento adatto per noi, la preparazione giusta, un balzo di qualità spirituale per comprendere il messaggio dello Spirito Santo. Perché tutto avviene a modo Suo e a tempo Suo. E’ importante comprendere che il Padre non rivela tutto subito.

 

      Nel reame spirituale c’è un ordine straordinario che noi esseri piccoli e fragili ancora non riusciamo a ratificare e decifrare bene. Dobbiamo attendere il tempo di Dio. Perché? Questa proficua disposizione la Scrittura la spiega chiaramente così: “Per distogliere l’uomo dal suo modo di agire e tenere lontano da lui la superbia; per salvargli l’anima dalla fossa, la vita dalla freccia mortale” (Giobbe 33:17-18). I messaggi del Padre, i Suoi  decreti, le Sue leggi sono per il nostro recupero, la nostra protezione, la nostra fioritura spirituale, la nostra edificazione. Tutto è glorioso! Sigillare significa anche “timbrare” o stampare qualcosa, per esempio lo Spirito Santo  “stampa” la Sua Parola nei nostri cuori. “In Lui anche voi, dopo aver udito la Parola della verità, l’evangelo della vostra salvezza, e aver creduto, siete stati sigillati con lo Spirito Santo della promessa” (Efesini 1:13). Chi ignora quei sigilli divini, ignora le opere e le grazie di Dio Padre. Noi siamo sigillati con lo Spirito Santo ed anche la vita onirica, le visioni e le immagini bibliche e tutto il materiale che viene dal Cielo, è contrassegnato da questa rispettabilità e dignità. Poiché noi credenti, essendo progenie di Dio, non siamo più solo creature ma siamo diventati figli (cf Giovanni 1:12). Abbiamo una completezza e una identità precisa e di conseguenza piena autorità per il Regno della libertà. Gesù Cristo con la Sua opera compiuta ci ha regalato questa preziosa identità e autorità spirituale. 

 

Lo Spirito Santo “sigilla” e preserva i nostri sogni e le nostre visioni perché potessimo conoscere il loro significato ricco e completo nel periodo più propizio; a volte subito, a volte dopo qualche tempo perché la grande portata conoscitiva potrebbe farci diventare superbi. Spesso in una visione o in un sogno sono insiti svariatissimi significati, non ci dobbiamo illudere di aver colto proprio tutta la portata “conoscitiva” anche se contestualmente lo Spirito Santo ci ha spiegato i codici, i significati. Lui ci dice solo quello che siamo equipaggiati a comprendere in quel determinato momento della nostra crescita spirituale. Abbiamo detto che i doni sono dello Spirito Santo, non appartengono a noi, è solo un privilegiato prestito uno splendido “favore” che viene dal Cielo. Noi siamo solo dei semplici delegati terreni, dei canali dei beni celesti. Esistono gli orgogliosi e i manipolatori spirituali; è chiaro che con questo comportamento iniquo abbiamo a che fare con una radice velenosa e qualcuno, non “coperto” bene può essere ingannato facilmente.

 

Spesso il significato di certi nostri sogni e visioni, è parziale perché Dio lo sta proteggendo nel Suo grembo: “e ti terrò come un sigillo, perché io ti ho scelto” dice il Signore  degli eserciti” (Aggeo 2:23). Dio Padre ci ha scelti, è innegabile: dobbiamo mantenere, in merito, una coscienza illuminata dallo Spirito Santo, una responsabilità lucida, consapevole e retta. Dobbiamo saper attendere e avere piena fiducia del Suo operato. “Egli ha formato il cuore di  tutti” (Salmo 33:15a). Un’altra Scrittura potente ci suggerisce: “Il Signore disse: “Ascoltate le mie parole. Se  ci sarà un vostro profeta, io, il Signore in visione a lui mi rivelerò, in sogno parlerò con lui” (Numeri 12:6). Dio  Padre istruisce e informa il Suo popolo di continuo in diverse modalità. Viene  asserito inoltre: “Egli dà un premio a quelli che ama, mentre essi dormono” (Salmo 127:2b). “Quando ti coricherai non avrai paura; starai a letto e il tuo sonno sarà dolce” (Proverbi 3:24). Sono altri favori biblici che non hanno tempo. 

 

Molta gente si chiede: “Perché esiste la vita onirica nella esistenza dell’essere umano?” Le persone genuinamente cristiane, quelle che leggono assiduamente la Parola, hanno la risposta spirituale più giusta. Il Padre vuole prepararci, informarci in svariati modi, perché la Sacra Scrittura non è solo una storia bellissima che annuncia la salvezza eterna ma è soprattutto il Libro della Rivelazione divina. Ci parla di ravvedimento, di recupero, della giustificazione, della redenzione, della restaurazione, della rigenerazione e continua santificazione dell’uomo caduto perché il Regno, che Adamo aveva venduto al nemico, è giunto con Gesù sulla terra. “Ravvedetevi perché il Regno dei Cieli è vicino” (Matteo 4:17) ci dice con tanta passione il Maestro: “e quelli che ha predestinati li ha pure chiamati; e quelli che ha chiamati li ha pure giustificati; e quelli che ha giustificati li ha pure glorificati” (Romani 8:30). Con questo passo compendiamo bene che Dio è Supremo e Meraviglioso, Lui conosce quello che era, quello che è, e quello che sarà. “Là sarà una strada maestra, una via che sarà chiamata Via Santa; (nessun impuro vi passerà)… ma vi cammineranno i redenti” (Isaia 35:8-9). Shalom.  

 

                                                                                    Sandra Marinsalta 


ATTIVITA’ ONIRICA: 3° Parte

 

LA  CREATIVITA’  DIVINA  NEI  SOGNI

 

I saggi furono avvertiti in sogno” (Matteo 2:12) 

“Avvertito in sogno, si ritirò nella regione della Galilea” (Matteo 2:22)

 

 

Le tecniche per interpretare i sogni sono tecniche precise, quasi matematiche. E noi umani di fronte al sogno, ci troviamo davanti ad una “operazione” che va risolta secondo le leggi e le regole dell’onirologia (scienza che tratta i sogni). Non mi interessano più, da qualche tempo in modo notevole, le interpretazioni dei sogni che vengono dalla psiche, abbiamo visto che essa è terrena, vagabile, parziale, specialmente se si è sottomessa solo al mondo naturale. Ora mi interessano prevalentemente i sogni che vengono dallo spirito che è “risorto” perché esso si è miracolosamente “innestato” e collegato allo Spirito di Dio, alla Sua Volontà Suprema. Questa nozione mi sovviene dallo spirito personale quando realizzo e “osservo” che il mio tempio è entrato nel Tempio di Dio. E’ diventato uno con il Re Redentore. Difatti nella preghiera sacerdotale Gesù prega al Padre: “affinché siano uno come noi” (Giovanni 17:11); “perché voi tutti siete uno in Cristo Gesù” (Galati 3:28). In queste parole si ravvedono tanti significati spirituali profondi incontrastabili e inoppugnabili. 

 

Esistono svariatissime interpretazioni scientifiche in merito ai sogni che vengono dalla psiche, molto interessanti, ma esse non sono in conformità e in allineamento con la Bibbia. La Sacra Scrittura non annulla la scienza ma la completa.  Chi legge diligentemente la Parola di Dio con il cuore aperto e con gli occhi spirituali non ha più bisogno di questi metodi didattici, questi programmi schematici e secolari, poiché vivono ogni giorno la Pentecoste. Questi procedimenti scientifici sono sicuramente un valido aiuto per i non cristiani, ma i sogni che vengono dallo Spirito non hanno bisogno di tante interpretazione e regole orizzontali, perché sono biblici e diretti a coloro che sono credenti. Qui i messaggi che ci arrivano sono chiari, concisi ed anche concreti, non si presentano “annunci” coperti e traslati, sono segnali limpidi. Le risposte che cerchiamo per decodificarli sono descritte nella Bibbia.  

 

      Ma come riconoscere un sogno che viene dall’anima (dal greco psiche) e da uno che viene dallo Spirito? Primariamente arrendersi e affidarsi allo Spirito Santo con tutto il proprio essere. Secondariamente essere profondamente saldi e radicati alla Parola di Dio e aggrapparsi continuamente alle Sue promesse. Le rivelazioni moltiplicate dello Spirito Santo, le Sue parole, le immagini, le trame del sogno inviate al nostro spirito, devono corrispondere e coincidere armoniosamente con la Parola di Dio, con la Parola fatta carne (Gesù) e con il Logos diventato Rhema attraverso l’opera dello Spirito Santo. Queste dimensioni si devono incontrare, intrecciare e confermare assiduamente. 

 

Per sapere con certezza se siamo guidati dallo Spirito Santo dobbiamo confrontare, giudiziosamente, ogni atteggiamento, ogni parola, ogni pensiero, ogni nostra scelta con i principi e i decreti della Scrittura. Per i battezzati con lo Spirito Santo questo “lavoro” è abbastanza semplice e spontaneo. Loro sanno di essere nello Spirito di Dio, nati dall’Alto; sanno che i metodi terreni possono cambiare, evolvere e finire ma i principi e le leggi di Dio mai: sono perfetti ed eterni. “Le cose che occhio non ha visto e che orecchio non ha udito e che non sono salite in cuore dell’uomo, sono quelle che Dio ha preparato per quelli che lo amano” (1 Corinzi 2:9). 

 

Dobbiamo collaborare e dipendere dallo Spirito Santo ed eleggerLo nostro Maestro e nostra guida suprema. Inoltre le visioni e i sogni che vengono da Dio portano una gioia grande  (la gioia del Cielo non della terra) ed in più sono straordinariamente colorati. Dio Padre è anche colore. Ci dobbiamo affidare, con grande fiducia ai sette colori dell’arcobaleno e ai colori biblici: che sono più di sette. Sono i colori della salute mentale e spirituale. Sono colori principe.

 

Abbiamo detto che l’Eterno ha usato l’arcobaleno come veicolo, come ponte, come tramite, nella Sua Parola, per parlarci del Suo maestoso Patto operato con tutta la Sua umanità e la terra: “L’ arcobaleno dunque sarà nelle nuvole e io lo guarderò per ricordarmi del patto perpetuo fra Dio e ogni essere vivente” (Genesi 9:16). Ezechiele paragona l’immagine della gloria di Dio all’arcobaleno (1:28). L’apostolo Giovanni vede, più volte, l’universo spirituale contrassegnato dall’arcobaleno (Apocalisse 4:3;10:1). Ricordiamo con enorme piacere che la sintesi dei sette colori dell’arcobaleno è il bianco. Non dimentico che quando frequentavo le scuole medie il professore di scienze ci fece osservare un esperimento importantissimo per me già allora. Aveva in mano una ruota di cartone pitturata con tutti i colori dell’arcobaleno, la faceva girare velocemente con una macchina speciale e come essa girava i colori della ruota diventavano bianchissimi. Quando la ruota si fermava ricomparivano tutti i colori dell’ arcobaleno. Il fenomeno alquanto prodigioso non è solo spirituale, è anche scientifico. 

 

I bellissimi colori dell’arcobaleno sono sette: rosso, arancio, giallo, verde, azzurro, indaco e viola. Sono i colori più incantevoli e ridenti della natura. La luce che illumina la terra è costituita da questi sette colori. La meravigliosa luce regale che ci invia lo Spirito Santo è formata dai succitati colori: “grazia a voi e pace da colui che è, che era e che viene, dai sette spiriti che erano davanti al suo trono” (Apocalisse 1:4). Le lampade che si trovano di fronte al Trono di Dio sono sette (4:5). Da sempre sette è il numero del riposo, della completezza, della pienezza e della perfezione. Nella Bibbia questo numero lo troviamo assiduamente (735 volte).

 

Per il delicatissimo “lavoro” di discernimento spirituale, sopra descritto, dobbiamo contemporaneamente pregare molto, meditare la Parola e chiedere allo Spirito Santo l’ intendimento divino e la sapienza che viene dall’Alto. “Daniele aveva il dono di interpretare  ogni specie di visioni e di sogni” (1:17); sappiamo bene che questo grande profeta biblico pregava, digiunava e leggeva con perseveranza i rotoli sacri (9:1-3). Daniele era un essere integralmente e interamente eletto, il Cielo infatti lo chiama: “Daniele, uomo molto amato” (10:11). Il suo cuore era ispirato dallo Spirito di Dio. Il suo spirito personale era collegato costantemente con l’ Eterno. Noi comunichiamo con il mondo materiale per mezzo del corpo e dell’anima con tutte le loro innumerevoli proprietà e abilità. Invece comunichiamo con l’universo spirituale per mezzo del pregiatissimo spirito. Nella Bibbia sovente spirito e cuore sono sinonimi, specialmente nelle epistole di San Paolo. 

I libri accademici ci comunicano che il sogno con tutte le sue peculiari caratteristiche è universale e per tutte le culture spirituali è un messaggio inviato dal loro Dio. ”Saul consultò l’Eterno, ma l’Eterno non gli rispose né tramite i sogni, né mediante l’urim, né per mezzo dei profeti” (1 Samuele 28:6). Questo passo molto triste, riguardo alla vita del re Saul che aveva disubbidito a Dio e non si era ravveduto sinceramente, ma molto istruttivo per chi legge accuratamente e scrupolosamente la Parola, ci suggerisce che a quel tempo i sogni erano come le profezie e le rivelazioni da Dio. Il termine urim significa rivelazione, verità e luce. 

 

Esiste una notevole differenza tra sogni onirici e visioni. I sogni sono i più conosciuti e anche i più frequenti nelle persone. E’ pressoché impossibile non sognare: è un bisogno fisiologico molto importante per il benessere umano in generale. Difatti scienziati medici e ricercatori, di questo interessante settore, hanno dimostrato e confermato ampiamente la rilevanza della vita onirica per la salute mentale e psicologica dell’essere. In alcuni esperimenti, gli scienziati, toglievano parzialmente o completamente negli individui presi in esame, l’attività onirica e constatavano che trascorso del tempo in questo stato essi andavano incontro a squilibri mentali. Questo aspetto ci fa riflettere molto sulla importanza di questo fenomeno umano a livello fisiologico ed anche spirituale. 

 

La scienza medica neurofisiologica ha accertato, da ottanta anni circa a questa parte, con macchinari sofisticati ed accurati esperimenti, che noi esseri umani sogniamo tutte le notti; produciamo da quattro a cinque sogni ogni notte circa, dipende anche dalle ore di sonno e dall’età anagrafica. La mente con il sogno onirico si ristora, elimina scorie psichiche, tossine  psichiche accumulate durante la giornata appena trascorsa. Con la scoperta della scienza della fase Rem (Rapid Eye Movement: movimento oculare rapido), venne dimostrato scientificamente che gli esseri umani sognano attraversando, ogni notte, delle fasi particolari descritte accuratamente  nei libri scientifici accademici. 

 

L’attività onirica avviene quando il sonno è più profondo come descrive anche il libro di Giobbe e come asserisce copiosamente oggi la ricerca scientifica. Le persone che dicono di non sognare affatto è solo perché non ricordano e anche perché purtroppo non sono ben aggiornate in questo interessante ambito e su quello che accade all’essere umano nella sua interiorità. Alcuni non ricordano perché non prestano attenzione a questa misteriosa e avvincente manifestazione della vita personale. “Prestare attenzione ad un fenomeno attiva il fenomeno stesso”: questo aforisma per la vita onirica è molto aderente, pertinente e reale.

 

Durante gli esperimenti soggetti adulti, agganciati a dei sensori speciali, venivano svegliati durante le fasi del sogno (sonno Rem), precisamente durante la fase del “sonno profondo”, fase del movimento oculare rapido e nell’80% dei casi i soggetti dichiaravano di aver sognato intensamente. Gli occhi, dietro le palpebre, nel momento del sogno, si muovono andando avanti e indietro come se stessero assistendo ad una scena di un film e il battito del cuore è decisamente più accelerato, anche l’attività psicogalvanica è leggermente alterata in quei frangenti. 

 

I sogni onirici, anche se vengono investigati ampiamente dalla scienza medica, sono esperienze personalissime, i nostri  pensieri sono come “tradotti” in immagini. Qui si tratta di un segreto da svelare perché tutto l’essere umano è un mistero grande. Sono sorpresa nel sentire che cultori della Parola spesso non parlano bene dei sogni notturni, forse per paura; invece questa facoltà umana è sicuramente un grande dono o “favore” che ci ha fatto l’Onnipotente Creatore. Un dono che si deve investigare con correttezza e onestà. Anche chi fa ricerca scientifica secolare deve sapere fermamente che quello che non comprendiamo poggia sul mistero, altrimenti si va incontro a grosse problematiche.

 

Ogni notte, le persone, vivono quattro o cinque fasi di sonno distinte, di circa novanta minuti ogni fase: in ognuno di questi periodi avviene un sogno onirico. La ricerca scientifica ha accertato che il primo sogno della notte dura circa dieci minuti, il seguente venti minuti, cosi via, fino ad arrivare a quello della mattinata che dura circa quaranta o quarantacinque minuti, è il più lungo, più profondo, più ricco di emozioni, di sensazioni, per questo è quello che si  ricorda più facilmente. La trama del sogno viene considerata una gradevole lettera “inviata” alla nostra coscienza dal nostro essere più profondo (inconscio e inconscio collettivo).  

 

I sogni onirici sono abbastanza facili da comprendere per chi ha fatto un training di studio e osserva accuratamente il mondo circostante: regno minerale, vegetale, animale ed etico-umano e per chi è dotato di una curiosità acuta e originale. Essi contengono significati metaforici stratificati, tracce di storie diversificate, significati nascosti. Le trame dei sogni sono spesso delle incredibili storie, hanno in genere un inizio, una dinamica, più o meno lunga e una lisi, ovvero una conclusione. 

 

Un sogno onirico si può interpretare anche in settanta modalità, ma la direzione, l’indirizzo delle metafore e dei simboli ovvero la spiegazione psicologica e pedagogica è sempre orientata verso lo stesso “sentiero clinico”: l’inclinazione e la “tendenza” sono simili. Si può cambiare il metodo di interpretazione del sogno stesso ma il suo messaggio, la sua attualizzazione e il suo indirizzo sono quasi sempre gli stessi. Da esso si evince se vive, in quella determinata persona,  presa in esame, una sorta di patologia psicologica o psichiatrica, qualunque sia il metodo onirico di approccio clinico, essa si evidenzia in modo abbastanza chiaro comunque. Attraverso un sogno o una serie di sogni si può vedere se una persona ha problemi psichiatrici, psicologici e sociali e quant’altro, dove è arrivato il soggetto in esame con il suo progresso evolutivo, la sua crescita emozionale, nonché la sua crescita spirituale.

 

Con una serie di sogni si può rilevare anche, se il soggetto in esame, gode di ottima salute e benessere in tutti i “campi” della sua vita. E’ confortante sapere che nel contenuto della traccia del sogno, il pensiero dell’individuo agisce come se andasse alla ricerca di accorgimenti, espedienti attraverso i quali può collegarsi alla idea del Bene. Lode al Creatore! 

 

E’ interessante conoscere dove è arrivata  la scienza umana nella sua ricerca dei prodigi naturali della persona. Questa dissertazione è sicuramente avvincente ma sappiamo che essa è parecchio parziale, manca l’essenziale, manca il discernimento, l’intendimento, l’intuizione  dell’ “uomo interiore” (Efesini 3:16). Manca il centro che è il Cristo, non l’uomo. Quando l’ essere umano vive il “Cristo dentro di me” questa assenza la constata fortemente.

 

Per poter comprendere i sogni e le visioni in una modalità esclusivamente spirituale dobbiamo leggere molto la Bibbia, abbiamo detto, specialmente le parabole che ci ha regalato Gesù il Signore, perché così assorbiamo e assimiliamo facilmente le leggi spirituali della illustrazione. Mentre le visioni le producono solo una cerchia ristretta di persone, dicono i grandi servi e serve di Dio che hanno ricevuto il dono di comprendere la vita onirica e le visioni delle persone, come gli antichi saggi o sapienti. Visioni e sogni spirituali-biblici ci fanno intendere maggiormente il piano di Dio Padre Onnipotente e la Sua Natura. 

 

 

        Le visioni si distinguono dai sogni onirici perché avvengono generalmente da svegli; le visioni sono chiare, distinte e sintetiche, molto, molto eloquenti e significative. Quando arriva una visione biblica si avverte chiaramente il potere dello Spirito Santo: Gesù Cristo vuole condividere la bellezza del Suo Regno con noi. Esse non hanno molto a che fare con i sogni perché sono molto più intense e reali, sono molto evidenti, non lasciano nessun dubbio. Nelle visioni ci sono meno metafore e più particolari rispetto ai sogni onirici, esse sono più condensate e nitide. Nel settore spirituale si presentano con molte differenze individuali. Le visioni hanno insito un messaggio molto grande per la propria vita spirituale e quella degli altri. Molto spesso le persone ci raccontano che sono, in quei secondi, come in estasi. Ci riferisce Pietro a tale proposito: ”Io ero nella città di Ioppe in preghiera e, rapito in estasi, ebbi una visione” (Atti 11:5). Le visioni possono arrivare anche all’interno di un sogno, come è avvenuto al profeta Daniele, in questi casi bisogna saperle riconoscere, identificare. Daniele ricevette delle visioni dentro un sogno: “Daniele ebbe un sogno, mentre era a letto, ed ebbe delle visioni nella sua mente” (Daniele 7:1). La modalità la decide lo Spirito Santo perché tutto dipende dalla finalità della visione o del sogno. Qualche volta lo Spirito Santo ci dà subito il significato della visone stessa. 

 

Molto spesso avviene un improvviso elevamento dello spirito, specialmente quando i contenuti della visione sono tutti del Regno, come nel mio caso. Mentre le immagini assomigliano alle visioni solo che sopraggiungono quando si è completamente svegli con occhi  aperti, molto spesso durante la predicazione della Parola di Dio e durante le “parole di  conoscenza”. Sono tutti doni dello Spirito Santo. ”Ora a ognuno è data la manifestazione dello Spirito Santo per il bene comune” (1 Corinzi 12:7). 

 

Le scienze umane come la neurologia e la psichiatria ci informano che in linea generale non si sogna affatto appena si incomincia a dormire, si inizia a sognare solo dopo almeno trenta minuti circa dall’inizio del sonno. Io so per esperienza che non tutti verificano questa procedura, compresa la sottoscritta che incomincia a sognare immediatamente con l’arrivo del  sonno e che ricorda spesso un suo sogno anche se dorme solo dieci secondi. A tale proposito un servo di Dio avendo fatto studi accurati in questi settori, ha asserito che la manifestazione (diversamente da quello che dice la scienza) è possibile ma avviene solo se una persona vive una profonda vita interiore, il suo ego è stato sospeso e spento. Quando il credente ha separato l’uomo  psichico dall’ uomo spirituale, ha dato la guida giusta, ha collocato lo spirito al primo posto, al centro della sua vita, ha “incontrato” dentro di sé il Divino, il Cristo, l’Eternità, la Totalità. In passato avevo cercato assiduamente spiegazioni nelle scienze umane, per questa mia peculiare fenomenologia che vige in me da sempre, ma non ne ho trovate. Ora sono abbastanza soddisfatta di questi precisi insegnamenti, inoltre nel mio ambiente attuale conosco alcune persone che vivono tranquillamente questa simpatica caratteristica spirituale 

 

I processi, della vita onirica, derivano in massima parte dall’attività dell’emisfero cerebrale destro. Studiosi e ricercatori sul sonno e sogno hanno scoperto che vi è una peculiare  differenza nella generazione delle onde alfa degli emisferi destro e sinistro di un cervello normale; ulteriori ricerche indicano che le due metà sono specializzate in due tipi diversi di  pensiero. L’emisfero sinistro si specializza in attività numeriche, verbali, lineari, logiche e scientifiche, mentre quello destro in quelle artistiche, spaziali, non lineari, emozionali, intuitive e persino spirituali. A queste ultime attività dell’emisfero cerebrale destro è annoverato anche il sogno onirico poiché i sogni sono “visivi”, non razionali, pre-verbali, molto creativi e sono basati sul pensiero associativo, inoltre non ricorrono a sequenze spazio-temporali logiche. E’ importante sottolineare che l’emisfero cerebrale sinistro comanda la nostra parte destra e viceversa. Alcune persone usano molto di più uno dei due emisferi. Comunque l’individuo completo è colui che è in grado di utilizzare tutto il suo potenziale emisferico, colui che usa entrambi gli emisferi cerebrali con saggezza, sia le capacità razionali, pragmatiche sia quelle intuitive e spirituali. Se vogliamo raggiungere un equilibrio esistenziale ideale, ottimale, dovremmo saper utilizzare con facilità e armonia tutto quanto Dio Padre ci ha donato. 

 

E’ bene sapere che gli esseri umani sono equipaggiati di sensi fisici, sensi psichici e “sensi” spirituali. I sensi fisici li conosciamo tutti, si incominciano a studiare e ad elencare durante la scuola elementare. I sogni sono molto spesso “generati” dai sensi psichici; essi vengono dalla psiche (anima dal greco). Mentre i “sensi” spirituali vengono menzionati e connotati come gli organi dello Spirito in noi. Abbiamo i sensi spirituali dell’udito, dell’olfatto, della vista, del tatto, del gusto: sono connessi allo Spirito Santo.   

 

Le persone attente e unte nello spirito hanno il giudizio e l’intendimento spirituali più giusti per dare il “taglio” propizio nel separare con grazia e garbo quello che viene dall’anima e quello che viene dallo Spirito. ”Infatti la parola di Dio è vivente ed efficace, più affilata di qualunque spada a doppio taglio, e penetrante fino a dividere l’anima dallo spirito, le giunture  dalle midolla; essa giudica i sentimenti e i pensieri del cuore” (Ebrei 4:12). La separazione fra l’anima e lo spirito è indispensabile per entrare nella vita spirituale globale, è biblico. I credenti  che non sono più solo naturali devono arrivare a “possedere” la vita spirituale non più a livello di lettura o conoscenza ma mediante l’esperienza diretta e personale. Come vediamo è la Parola santa ci chiede di dividerli. Solo Dio con la Sua Parola ci aiuta a farlo. 

 

Quello che appartiene all’anima può contenere inquinamento e di conseguenza può far assopire il nostro spirito se essa è sottoposta al naturale. Ma quando abbiamo sperimentato questa speciale e necessaria divisione la nostra comunione, la nostra coscienza, la nostra capacità intuitiva (funzioni dello spirito) aumentano moltissimo. Il nostro Consigliere, il nostro Paracleto abita nel nostro essere perciò le Sue istruzioni ci vengono dall’interno. Dobbiamo cercare la guida sempre interiormente. Guidare in ebraico significa illuminare, brillare, scintillare.

 

                  “I cieli si aprirono, e io ebbi delle visioni divine” (Ezechiele 1:1) 

 

Abbiamo detto che i sogni, le visioni e le immagini squisitamente spirituali-bibliche ci giungono attraverso i nostri “sensi” spirituali perché vengono dallo Spirito Santo. Qui avviene, un incontro divino tra il proprio spirito e lo Spirito di Dio. Le nostre profondità si agganciano alle profondità di Dio. E’ glorioso! Le persone che sono arrivate a questa maturità spirituale hanno ricevuto una benedizione speciale; hanno raggiunto nel loro cuore la saggezza dell’ “uomo interiore” descritto da San Paolo nelle sue epistole. E’ l’essere nascosto nel cuore con una incorrotta purezza che è di grande valore davanti a Dio.  

 

Nel libro di Giobbe ci viene spiegato che Dio Padre ci parla anche attraverso i sogni e le visioni per salvarci, proteggerci e consolarci, ma Lui vuol darci molto più di questo. Procedendo attraverso il nostro processo di crescita e protezione, quando ci sopraggiunge un sogno o una visione, specialmente se essi sono squisitamente spirituali-biblici, siamo portati a pensare che ci deve essere una vera ragione per cui Dio Padre ce li ha “consegnati”. Non è un caso che non esiste: il caso è la Firma di Dio. La spiegazione spirituale dipende (aiutati dallo Spirito Santo) dal tipo di periodo di prova o di deserto o valle oscura che stiamo attraversando. 

 

Personalmente, “camminando” appartata nella valle delle lacrime, mi sono chiesta più volte “come è possibile che mi stia succedendo tutto questo: Tu oh Dio mi hai donato la fede, mi hai dato delle parole, delle visioni, delle immagini e delle rivelazioni bibliche bellissime, ma nella mia vita sta succedendo esattamente il contrario di quello che mi hai promesso! Perché Padre?” Ora so, dopo tanti studi biblici, letture scientifiche, meditazioni e “convivenze” con lo Spirito Santo nella valle oscura, che vivere questo singolare processo è soavemente scritturale. Basta ricordare tutta la storia di Giuseppe e i suoi fratelli (Genesi da capitolo 37- a 41). A lui è successo di vivere, per lungo tempo, esattamente il contrario di quello che desiderava e di quello che raccontavano i suoi sogni e di quello che aveva pianificato l’Eterno per la sua vita connessa alla grande missione del suo popolo. Giuseppe nella sua fede forte e genuina quante volte avrà gridato all’Eterno: ”Perché mi sta succedendo l’esatto contrario di quello che mi hai promesso?” Ma la sua enorme fiducia in un Dio grande e potente l’ ha reso paziente, saldo e risoluto con un carattere spirituale forte come voleva Dio. I suoi sogni sono morti, sono transitati insieme a lui nella fossa, nella valle oscura, e lo Spirito di Dio, sempre vigile, li ha autenticamente e spontaneamente risorti. Ci troviamo di fronte ad uno dei tanti decreti, assetti e disposizioni nonché linguaggi dello Spirito Santo. 

 

Come sempre  vorrei  prendere  spunto dalla santa Parola: ”Giuseppe fece un sogno, e lo raccontò ai suoi fratelli; allora questi lo odiarono più che mai. Egli disse loro: “Ascoltate, vi prego, il sogno che ho fatto. Noi stavamo legando dei covoni in mezzo ai campi, ed ecco il mio covone si alzò e restò diritto; i vostri covoni si radunarono intorno al mio covone e gli si  inchinarono davanti”. Allora i suoi fratelli gli dissero: “Regnerai forse tu su di noi o ci dominerai?”. E lo odiarono ancora di più a causa dei suoi sogni e delle sue parole.” (Genesi 37:5-8). I fratelli di Giuseppe sapevano benissimo che quei covoni avevano a che fare con loro. A quel tempo i sogni erano come diamanti rari che venivano dal Cielo. Il fatto poteva sembrare già clamoroso ma se leggiamo il versetto nove vediamo che Giuseppe fece un altro sogno e lo raccontò ai suoi fratelli dicendo: “Ho fatto un altro sogno! Il sole e la luna e undici stelle si inchinarono davanti a me” (Genesi 37:9). Il sole evoca il padre di Giuseppe, la luna la madre e le undici stelle i fratelli. La nostra inclinazione naturale è complicare il sogno, amplificarlo nel comprenderlo, ma più lo rendiamo esteso più difficile sarà capirlo. Dobbiamo ridurlo nella sua forma naturale più semplice e agevole. 

 

I fratelli capirono anche che i loro sforzi si dovevano piegare, vanificare davanti a Giuseppe. Ma la cosa più sorprendente è che circa quindici anni dopo il grano è la vera motivazione che li ha fatti andare in Egitto e incontrarsi con lui dopo averlo venduto. Quindi sarà a motivo di questo grano che si inchinarono tutti al cospetto del viceré dell’Egitto (Giuseppe). Lui ancora non sapeva esattamente questo a quel tempo ma i fratelli capirono la vera essenza di quel sogno: “noi ci dovremmo inchinare a te, i nostri sforzi saranno tutti per la tua gloria e il tuo onore! No di certo”. Quindi i killer di quei sogni, incominciarono a fermare Giuseppe. Ma la mano di Dio Onnipotente non si può fermare, non si può bloccare. Infatti quando arriviamo al significato dell’adempimento personale dei suoi sogni realizziamo il perché l’Eterno gli abbia dato il sogno o la visione del grano e non di un’altra cosa. 

 

Dio Onnipotente usa anche i dettagli del sogno per poter avere un compimento totale. In Giuseppe tutto si è adempiuto perfettamente. Solo con la realizzazione dei sogni spirituali era tutto molto chiaro. Per ogni sogno profetico o profezia che riceviamo, più grande è la chiarezza, maggiore è il costo, nel senso che Dio Padre ci mette continuamente alla prova duramente. In altre parole prima che la grande promessa, insita nel sogno profetico, si realizzi dovremmo vivere una grossa esperienza di dolore, di rifiuto e di umiliazione profonda che si qualifica come l’esatto contrario di quello che ci ha promesso l’Eterno a Suo tempo. 

 

Durante il tragitto, della affascinante storia biblica, Giuseppe ha spiegato altri sogni profetici fino a decifrare e illustrare il sogno specifico del faraone che lo avrebbe portato ad essere viceré d’Egitto. Qualcuno può chiedersi ma come ha fatto ad essere cosi chiaro, conciso  e soprattutto profetico nell’esaminare quel sogno? Ogni volta c’è stata la rivelazione dello Spirito Santo. “Giuseppe rispose al faraone dicendo: ”Non sono io, ma sarà Dio che darà al faraone una risposta favorevole” (Genesi 41:16). Replica straordinaria degna di un figlio di Dio. 

 

I  nostri desideri dovrebbero essere i desideri che l’ Eterno ha per noi. La Sua volontà dovrebbe essere anche la nostra volontà. Ho chiesto a Dio per diversi anni consecutivi: ”perché mi sta succedendo il contrario di quello che mi prometti oh Dio mio?” Infatti prima che la grande promessa si avveri succederà, a chiunque l’ ha abbracciata con coraggio e sottomissione a Dio, di vivere con grande amore e dolore per la prova stessa, una situazione contrapposta. Dietro la montagna dolorosa c’è una grande luce, c’è la gloria di Dio Padre. Le cadute fanno parte del processo e dello sviluppo dell’andamento. “Tutti i sentieri del Signore sono bontà e verità per quelli che osservano il suo patto e le sue testimonianze” (Salmo 25:10). 

 

Anche i nostri sogni onirici e le nostre visioni spirituali appassiscono, muoiono e rifioriscono con noi, ci danno indicazioni pregiate che dobbiamo saper cogliere con la “conoscenza” spirituale. Essi risorgono meravigliosamente solo se seguiamo attentamente e diligentemente con amore tutti i dettami della Parola. “La luce spunta nelle tenebre per gli onesti, per chi è misericordioso, pietoso e giusto” (Salmo 112:4). Questo succede perché, non solo Gesù ci sta “cogliendo” ma perché noi stiamo afferrando le sacre e preziosissime  promesse della Bibbia. Essa contiene migliaia di promesse e noi le dobbiamo abbracciare  tutte, le dobbiamo proclamare tutte. Io personalmente le desidero tutte e le annuncio tutte continuamente. 

 

Tutte le cose cooperano al bene: questa grande promessa biblica è anche per me. E’ amore divino. Non possiamo scappare da questo tipo di amore. E’ un esemplare di amore che Dio Padre dimostra a noi Suoi diletti figli costantemente. La nostra preghiera quotidiana è vittoria assoluta. “Io ti darò i tesori nascosti nelle tenebre, le ricchezze riposte in luoghi segreti, affinché tu riconosca che io sono il Signore che ti chiama per nome, il Dio d’Israele” (Is.45:3). Non dobbiamo mai smettere di sognare.

 

 

      Lo Spirito Santo ha una Sua volontà ed è sempre il protagonista dell’universo e del cosmo. Quando conosciamo lo Spirito Santo personalmente vediamo al di là del processo temporale: “Egli svela le cose profende e nascoste; conosce ciò che è nelle tenebre, e la luce abita in lui” (Daniele 2:22). Lodiamo il Signore Gesù finché vivremo, salmeggeremo e adoreremo il nostro Dio finché esisteremo. Non torneremo mai indietro.  

 

Ricordiamo costantemente il seme che da sé germoglia e si sviluppa. Spiega Gesù il Maestro: “Il Regno di Dio è come un uomo che getti il seme nel terreno, e dorma e si alzi, la notte e il giorno; il seme intanto germoglia e cresce senza che egli sappia come. La terra da se stessa dà il suo frutto: prima l’erba, poi la spiga, poi nella spiga il grano ben formato” (Marco  4:26-28). Il Cielo e la terra sono sempre legati perché connessi. Difatti il contesto di questa parabola è agricolo ma la musica e il canto è del Cielo. Qui sulla terra ogni suono dell’adorazione al Redentore proviene dal Trono. Non dobbiamo mai dimenticare che l’adorazione, fatta nello spirito, promuove la presenza di Dio. Amen. 

 

                                                                                        Sandra Marinsalta