Silvia Gigli

Poesie


3 Dicembre

Freddo, gelo.
Sul filo di seta vedo l’oblio più profondo.
Sono un animale in gabbia
nella stanza troppo piccola
per tutti gli interrogativi.
Domando al vento
con le braccia spalancate
e con lo sguardo
impregnato del bisogno di verità.
Spazi aperti, voglia di libertà
in ogni sua declinazione,
dipinti astratti,
grovigli inestricabili di linee confuse.
Rabbia,
che torna a vibrare tra i mattoni,
nel pulviscolo impalpabile dei ricordi.

Poesia scritta di un giorno terribile della mia vita

 


 

Zona rossa

I miei piedi sfiorano una terra sanguinante.
Sto respirando un’aria tersa di malinconia e sgomento.
I sensi avvertono note di angoscia.
Osservo stormi di uccelli, che passano, bucando il cielo.
Cammino,
mi avvicino alla zona rossa,
la polvere,
illuminata dal sole, crea riflessi come fili di seta,
poi,
silenzio assordante.
Alzo il viso
incrocio gli occhi di uno sfollato:
hanno un fondo di paura e tenacia.
Ha finito il suo pianto,
l’ultima goccia gioca negli occhi e non vuole cadere.
Ascolto,
e inizio a scrivere una lettera infinita
intingendo la penna dentro al mare
scrivendo sul quaderno della vita.
Una sensazione nuova mi sorprende,
mi sento fiume e mare,
con una gran voglia di abbracciare il mondo.
Stringo la sua mano,
con l’intensità di una carezza.
L’amicizia ci cammina accanto
lasciando le sue impronte color smeraldo.

Poesia scritta al rientro di un’esperienza meravigliosa di volontariato in un comune terremotato del centro Italia: Caldarola.

 


 

Tu come Amnsonia

Ha stelo verde,
sottile,
delicato.
Sembra si allunghi
verso il cielo
privo di saldezza.
Tu come Amnsonia.
In apparenza fragile,
timida,
complessa.
Un fiore che culmina,
in un nugolo di
graziosi fiorellini blu
a forma di stella.
Tu come Amnsonia.
Colorata di una tinta pastello,
resistente,
audace,
tenace,
coraggiosa.
Tu come Amnsonia.
Pianta perenne,
che nelle lacrime
e nel dolore,
rimani sempre in uno spazio
del mio cuore.