Silvia Marcelli - Poesie

Risalita

Chiusa nella sua prigione dorata
dove non può essere ascoltata
urla il suo tormento
fino allo sfinimento

Alla fine stanca giace
cercando un po’ di pace
piange per il suo cuore spezzato
ma si rialzerà con vigore rinnovato

Troverà ancora il coraggio per amare
perché in fondo
il cuore è profondo come il mare



Amore Nero

Vorrei:

Nel tuo fatal bacio

perdermi,

nella tua dannata anima

specchiarmi,

nella notte nera donarti

la mia vita,

nell’immortalità legarmi a te

per l’eternità.


Il viaggio del dolore

 

Le tue parole bruciano come fuoco ardente

mi colpiscono come frustate sulla pelle già sofferente

le ferite si riaprono e sanguinano dal profondo del cuore

da cui ne fuori esce tutto il celato, tormentato dolore.

 

Sono tutti gli amori passati, non contraccambiati

Persi, o solo sbagliati… Per confondermi sono tornati

Sconvolta attendo inerme il succedersi degli eventi

Con i pensieri che incombono diventando prepotenti

 

Continuo a guardare tra i volti degli sconosciuti

E a cercare i tuoi occhi calcolatori e astuti

Con cui hai rubato della mia anima un frammento

lo vedo brillare nelle tue mani come l’argento

 

baciato dai raggi della pallida e bugiarda luna

illumina come un faro la notte bruna

per rammentare che non basta solo viaggiare

da ogni caduta devi saperti a testa alta rialzare.


Inferno

Il dannato paradiso, di chi ha peccato

illuminato da dardi dorati, bruciato

e consumato da baci infuocati.

Bisbigliando il tuo nome, io ti invoco

O mio Signore.

Ho sbagliato rotta, ti ho incontrato,

ti ho sognato con ali dorate,

quando in realtà le ho solo immaginate.

Così io vibrante di desiderio,

ti invito perché sei tu il mio unico

bivio per il paradiso.


Libro aperto

Imbranato e incostante

È il flusso della tua mente.

È per questo che ogni

Pensiero si lega come

Un velo, trasparente e

Così io posso leggerti

Come farei con un

Libro nella mente.


La nostra realtà

È una truce verità

la nostra realtà

Persa nell’immenso,

di questo mondo denso

di emozioni, fragili

sogni, irraggiungibili

amori ormai spenti

portati via dai venti

persi nella notte

dei tempi, porto in me

il ricordo delle cotte

e delle infinite lotte

di quando ero bambina

e credevo che la vita

fosse una favola infinita.


Non vedo, non sento e non parlo

Nel cuore dell’oscurità senza meta alla cieca vagava
alla ricerca delle mute parole, di frasi inespresse
la sua stessa voce nel silenzio che la lodava e accusava
senza poterne ascoltarne le futili, fasulle promesse

Così senza vedere poté scorgerne la splendida luce
così senza sentire poté udirne la melodiosa musica
così senza parlare poté capirne il significato celato

Bisogna sempre seguire la propria testa
almeno se sbagli sai cosa ti aspetta.


 

Avere Fede

Il suo sorriso sfavillante irradia calore

Con uno sguardo può scioglierti il cuore

Il corpo languido, sinuoso è invitante

ed emana un profumo accattivante

è bella come una gemma preziosa

ma come una torta, è golosa

vorrebbe combattere il fato avverso

ma senza fare il suo gioco perverso.

E’ per questo che si ritrova isolata

e a volte pensa di essere malata

non rendendosi però conto

che chi l’accusa non è un santo

perché, sa che tutto va al contrario

e non basta per sfamare il salario

perdizione, confusione

immoralità e corruzione

comandano il nostro mondo

e ci hanno fatto toccare il fondo.

Lei con la sua interiore bellezza

È di tutti noi la salvezza

come se fosse un raggio di sole dorato

continua la sua lotta a perdifiato

perché il mondo è un posto oscuro e desolato

ma c’è sempre qualcuno che può essere salvato


Il filo rosso

Per ogni uomo vi è una donna,

sorella, madre, amante, moglie

e figlia.

Per ogni donna vi è un uomo,

fratello, padre, amante, marito

e figlio.

Due metà divise, di un unico

Immenso meraviglioso

Universo, soli ma uniti, vicini

E lontani, legati insieme

Da un filo rosso,

invisibile, ma tangibile

un legame profondo instaurato,

modificato e consolidato,

in secoli, millenni di vita

vissuta, di esistenza terrena,

di gioia donata e avuta,

sapendo che dolce nel mezzo

riposa, l’amore, il dolore,

l’ardore, che delicato come

una rosa fiorisce e sfiorisce

facendoci capire che la vita

è una gran cosa, modellandola

a nostro piacimento la rendiamo

la nostra giusta via di mezzo.


L’amor carnale

Mi sento ancora inebriata dal tuo odore
un po’ dolce un po’ acre, fremo al bisogno…
Al richiamo del tuo tocco zuccheroso
che invade i miei più reconditi, ma
incancellabili ricordi della nostra carnale unione…
Mentre ancora sulle labbra aleggia il sapore salato
della tua morbida pelle… Ti sogno, ti penso
e ancora bramo il tuo corpo e la tua mente, sale
quella voglia matta di sentire ancora
Il tuo tocco, il tuo calore, su di me mentre
piano tra un bacio e un abbraccio
si consuma il nostro bisogno di sentirci
stretti l’uno nell’altro.