Alla scoperta di te stesso
Ritraggo quel che vedo, ascolto quel che sento
ma alcuni suoni si perdono nel vento.
Poi alzo lo sguardo verso l’azzurro cielo estraneo,
offro il viso a questo ignaro e fresco vento
che, dolcemente, mi accarezza il mento.
Chiudo le palpebre dopo aver visto,
dimentico il mio viso dopo aver sentito.
Inspiro aria, riempio i miei polmoni,
mi concentro sui più svariati suoni.
Più con la realtà perdo il contatto
più potente e infiltrante diventa l’olfatto,
profumo di mare, di menta, di estate,
profumo di grano, di terre bagnate.
Sento odore di buono, di casa, di fiori,
di tutti i luoghi dei miei giorni migliori.
Riporto alla mente ricordi passati,
lontani nel tempo ma mai dimenticati,
fissati nel profondo come i colori in un quadro,
un po’ sbiadiscono,
ma non si perdono, non svaniscono.
Ricordo volti, persone, situazioni,
ricordo dettagli precisi, precise emozioni.
E tutto, in un attimo, rivivo.
Senza vedere ho viaggiato nel tempo
col solo sentire ho ritrovato il mio spazio,
libera di essere chi sono,
senza pretese, senza forzature
senza indossare maschere, corazze o armature.
Libertà è essere chi sei in ogni momento,
è vivere senza sensi di colpa o pentimento,
inseguire un sogno, avere uno scopo
senza preoccuparsi sempre per il dopo.
È facile, tra pochi, apparire come “qualcuno”
prova invece, tra molti, ad essere “nessuno”!
E non ti importa, perché sai,
anche se per quel qualcuno sei nessuno,
che non ha prezzo
essere chi sei, essere chi vuoi, essere te stesso.
Amore da una vita…
Ci sono storie così emozionanti
che non sono più solo racconti,
le senti, le vivi…piangi e non sai il perché…
chi non conosce quella di Oscar e del suo André?
Dolce e fiera, fragile e coraggiosa
come una spinosa candida rosa.
Emblema di eleganza e di bontà,
esempio di giustizia e integrità.
Sul suo viso non traspare alcuna emozione,
ma nel suo sguardo fisso,
in quegli occhi profondi come un abisso
emerge passione e dedizione,
tristezza, caparbietà e determinazione.
Dietro al suo portamento austero
si cela da sempre il suo “Io” più vero,
temperamento guerriero e focoso,
spirito ribelle e ambizioso,
animo nobile e generoso.
Porta con sé il dolore nascosto
di un amore non corrisposto,
è alla continua ricerca della sua identità,
ha sempre vissuto a un passo dalla felicità.
Ma è solo quando si lascia andare,
quando abbandona corazze e armature
che riesce finalmente ad assaporare
la gioia infinita di un grande amore,
puro, vero, atteso, sincero,
presente da sempre senza alcun mistero.
Per una vita le è stato accanto,
occhi e attenzioni per lei soltanto.
Quando i loro cuori battono all’unisono finalmente
si senton vivi come non mai
e non ci sarà più niente
a dividerli, a turbarli, ad ostacolarli…
Chi conosce la loro storia può solo amarli.
Nonostante l’accanimento di un’avversa sorte,
non è riuscita a separarli neanche la morte.
Ed ora, alla luce del sole
possono vivere il loro grande amore,
galoppando sulle ali della libertà
saranno felici per l’eternità…
Ciclicità
Assurda vita frenetica
procede a ritmo incalzante
ogni giorno simile al precedente.
È mattina, sera e di nuovo mattina,
è primavera ma arriva l’autunno
con balzo fulmineo,
scorre il tempo
costante e spontaneo,
è implacabile il passar delle ore
scandito solo dai battiti del cuore.
È il ciclico fluire degli eventi
ed è come essere in balìa dei venti,
passano giorni mesi anni,
senza tregua si va avanti
fin quando capiamo
di essere diventati grandi.
Come su una ruota panoramica
con il mondo lontano da ammirare
in discesa, poi in salita…
è così che va la vita.
L’età avanza inesorabile,
cambia il corpo ma non la mente
e quando tutto sembra immobile
la soluzione migliore
per vivere serenamente
è riportare alla luce
il proprio bambino interiore.
Empatia
Struggente per sé,
confortante per gli altri.
Calma apparente, viso sereno,
ma, nel profondo, quiete non c’è.
Come Atlante regge il mondo
sulle sue spalle,
l’empatico porta con sé
il peso immane dei dispiaceri altrui,
e quando ha bisogno,
nessuno è lì per lui.
Le tante delusioni gli insegnano che
è meglio non aspettarsi mai niente,
ma continua a capire fin troppo bene
gioie e dolori della gente.
A volte è scostante, si allontana,
perché l’eccesso di sensibilità
è un serio problema
nella sua quotidianità.
Dono prezioso e dolce condanna.
Assorbe emozioni come una spugna.
Tutti sostengono che sia “forte”
ma l’apparenza inganna.
È nella sua anima la forza vera,
fragile e delicata dentro,
fuori nobile e fiera.
Un empatico non lo puoi tradire,
lo faresti a pezzi.
Lo puoi solo amare perché ti fa
stare bene anche se lui sta male…
Il migliore
Sin da piccoli impariamo a
conoscere la competizione,
quella corsa sfrenata ad essere
“il migliore”.
Ma di chi? Ma di cosa? Ma perché?
Va bene migliorare sé stessi
ma non per primeggiare sugli altri.
Ognuno ha i suoi tempi, la sua
storia, i suoi talenti nascosti.
L’importante è crescere e maturare,
preferire l’”essere” all’”avere”,
non lasciarsi mai annientare
e non smettere di sperare.
Caro bimbo, adulto di domani,
impara ad essere diverso da chi eri
impara sempre dai tuoi errori
e sarai migliore di ieri.
Non è chi vince sempre
il vero vincente
ma chi, nonostante tutto,
cade e non si arrende!
Prima e poi…
“C’era una volta, tanto tempo fa…”
così iniziano favole e racconti,
storie di altri luoghi e di altri mondi,
come se ciò che viviamo nel presente
fosse il risultato intermittente
di una linea temporale, di un passato
che immaginario o reale
ci fa da monito, ci insegna una morale.
Leggendo e ascoltando storie di tempi andati
si impara molto senza esserci mai stati.
Usanze, costumi, tradizioni
mostrano che il vivere di allora
era tutt’altro rispetto ad ora.
Cambia la mentalità, i diritti conquistati,
cambia il ritmo della vita e le aspirazioni,
ciò che resta immutabile sono le emozioni.
L’umanità ha scritto aberranti pagine di storia,
ha fatto conquiste e raggiunto la gloria,
ha realizzato opere monumentali,
è responsabile di ingenti danni ambientali.
Stermini di massa folli e inquietanti,
guerre inutili e massacranti.
Tutto ciò che è successo
è il prezzo innegabile del progresso,
ma arriverà il momento in cui
il sistema collasserà e si tornerà alle origini,
all’essenzialità dell’esistenza
quando il niente era tutto
e il tutto era troppo.
Di miti e leggende sarà di nuovo l’ora,
ma stavolta resti chiuso il vaso di Pandora
perché non si può toccare il fondo
liberando ancora tutti i mali del mondo…
Quel che resta dopo di noi
Ci sono momenti in cui servono a ben poco le parole,
non c’è conforto, non c’è sollievo né un raggio di sole.
Quando finisce una vita, quando una vita si spezza
rimangono solo buio, immenso dolore e infinita tristezza.
E i ricordi cominciano a riaffiorare, ricchi di particolari, vividi,
come se il tempo si fosse fermato
in un non lontano passato.
Scorrono brevi fotogrammi, intensi, reali, nitidi.
E, inaspettatamente, giunge anche quel sorriso
per i tanti giorni felici vissuti insieme
in cui facevamo sciocchezze, ridevamo a crepapelle,
ignari del domani, ci incantavamo a guardare le stelle.
Credevamo di avere tanto tempo davanti a noi,
facevamo progetti fantasticando sul poi.
Il peggior inganno della vita è credere di essere eterni
per poi svegliarsi, un giorno, e capire che sono contati i nostri inverni.
Inganno? Illusione? Immaginazione?
La chiamiamo con molti nomi, tutti diversi…
per stare meglio, per non sentirci persi.
O non la chiamiamo affatto
pensando a lei come a qualcosa di astratto.
Eppure non c’è nulla di più certo della morte,
che lo vogliamo o no ci aspetta al varco, ci tocca in sorte.
Fa parte anch’essa della vita,
va accettata, non temuta.
Inganno? Illusione? Rassegnazione?
No. La vita non finisce con la morte
anche se, a volte, il dolore è talmente forte
che non lo puoi respingere
e non riesci neanche a piangere.
Si passa ad una vita migliore
in un’altra dimensione dell’essere
dove l’anima finalmente è libera,
di volare, di cadere, di rinascere.
È un cerchio questa vita
chi va, chi viene…
niente davvero ci appartiene.
Non so cosa resta di noi dopo di noi
ma so che quel che resta
continuerà a vivere
in chi non ci ha mai dimenticato
e in cuor suo ci ha tanto tanto amato.
Tra sogno e realtà
Non sono mai stata su un’isola tropicale,
non ho mai visto l’aurora boreale,
ma con la mente ho viaggiato tanto,
io, da sola, con me soltanto.
Da bimba sognavo un mondo senza il Male
in cui fosse ogni giorno Natale,
poi son cresciuta e ho capito che la mia
era solo una gigantesca idilliaca Utopia.
Ho immaginato tanti futuri scenari,
si affollano ricordi con dovizia di particolari.
In una piccola e sbiadita fotografia,
per anni dimenticata in un cassetto
un momento che nel tempo è rimasto intatto
ed è subito malinconia…
per ciò che avrei voluto fare e non ho fatto,
per ciò che avrei voluto dire e non ho detto.
E una melodia continua a risuonarmi nella testa,
dolce musica di lontani giorni di festa
quando tutti insieme scherzavamo
e a giorni migliori brindavamo.
Quante inutili attese nelle nostre vite
all’inseguimento di mete ambite,
dimenticando che non c’è nulla di più importante
del nostro amato momento presente.
E se viviamo tempi bui e incerti
non ci resta che sognare ad occhi aperti
e capire che in ogni circostanza
non va mai persa la speranza.
Far combaciare il sogno con la realtà
è un piccolo segreto di felicità.
Viaggio senza ritorno
Un piccolo treno ti porta lontano
verso il futuro, verso luoghi
sconosciuti, un po’ temuti, ma che
diventeranno fin troppo familiari.
Quel semplice trenino
ti mostra paesaggi e possibilità,
ti fa immaginare storie reali
dietro quel finestrino.
Sei ferma, seduta, ma fuori
tutto scorre. Veloce.
Campi, città, persone,
alberi, auto, la stazione.
Alcuni salgono, altri scendono,
tutti hanno fretta tranne te,
perché sai che un lungo viaggio
ancora ti aspetta.
E vedi la tua immagine riflessa
che ti fa compagnia nel buio
della galleria. Ti guarda, ti scruta
ti fa mille silenziose domande,
ti fa pensare, ti aiuta.
Inganna il tempo che passa,
un’ora diventa un minuto,
la percezione non è più la stessa.
E in un lampo la vita è passata,
a “casa” non sei più tornata
ma ovunque sei e ovunque sarai
ci son luoghi e persone che
in te vivono e che non lascerai mai.
Virus docet
È mattina, un altro splendido giorno di sole
ma il tempo passa con l’ombra della morte nel cuore.
È bastato un virus per fermarci
e dalle tenebre dei peccati risvegliarci.
Tutto intorno un silenzio assordante
ma il suono della Natura è confortante.
Uccellini cinguettano ovunque allegramente
mentre incubi annebbiano la mente.
Ci voleva un virus per farci capire
che dobbiamo vivere prima di morire?
Che la vita è sacra, unica e preziosa?
Che bisogna riscoprire il valore di ogni più piccola cosa?
Speriamo tutti con tutto il cuore
che quando questo finirà riavremo un mondo migliore,
ma la speranza, da sola, non basta per avere un cambiamento.
Siamo noi a dover cambiare, col nostro comportamento.
Gli uomini devono smettere di giocare a fare Dio
e di pensare egoisticamente “Il mondo è mio”.
Siamo ospiti su questa Terra
e non ha alcun senso farci la guerra…
È bastato un virus per fermarci,
e per farci capire che è imperativo aiutarci…
Eppure la paura, l’incertezza per il futuro
non fa altro che innalzare un altro muro.
Siamo tanto lontani eppure tanto vicini,
vorremmo guardare tutto con gli occhi dei bambini,
riappropriarci delle nostre vite e dei nostri spazi,
senza credere ogni momento di diventare pazzi.
Mentre noi siamo chiusi in gabbia privati della nostra libertà,
la Natura si riprende ciò che è suo, anche le strade e le nostre città.
Tornano lepri nei parchi, delfini nei porti
acque limpide, aria pulita e la meraviglia sui nostri volti.
Forse siamo noi il virus per questo pianeta,
noi la piaga, noi il pericolo e la malattia,
siamo noi il punto di non ritorno, la speranza senza una meta.
Mi auguro che quel che oggi accade ci sia di lezione
e ci porti a riscoprire valori e a cambiare direzione.
Questa pandemia passerà alla storia,
è compito nostro scolpirla nella memoria.
Siamo tanti, siamo uguali,
siamo esseri unici e speciali.
Torneremo ad apprezzare ciò che ci è mancato,
un contatto, un abbraccio, un bacio rubato.
Torneremo a ridere e a scherzare,
a provare stupore davanti all’immensità del mare,
consapevoli che dietro alle nostre miserie
c’è qualcosa di più grande, di più potente…di più importante.
Forse la mia è solo un’utopia,
ma amo pensare che noi che abitiamo tra due poli,
potremo, un giorno, essere tutti fratelli e sentirci così un po’ meno soli.
Ho imparato
Ho imparato qualcosa nel corso della vita,
a volte con facilità, altre volte con fatica…
Ho imparato che non serve a niente
il giudizio superficiale della gente;
che è davvero troppo breve il tempo che ci è dato
per lasciare tutto al caso e darlo per scontato.
Ho capito che per essere felici
non c’è bisogno dei falsi amici
che chiedono favori su favori
senza poi considerare i tuoi dolori.
Ho capito che la vita può riservare delusioni
e che sono inutili le illusioni.
Sto imparando che niente e nessuno può essere perfetto,
perché la perfezione non esiste senza almeno un difetto.
Sto imparando a “lasciar andare”
e, come il fiume arriva al mare,
passo oltre, non oppongo resistenza,
accetto quel che viene senza alcuna preferenza.
Ho imparato che la felicità è momentanea,
è un’emozione rara, forte e spontanea;
che il vero scopo della vita è ricercarla
senza mai davvero trovarla…
e poi invece scoprire che è sempre stata a portata di mano
senza bisogno di andare lontano;
che ogni giorno posso viverla in pieno
senza mai doverne fare a meno.
Il potere della meditazione
La scritta sulla sabbia cancellata dall’ultima onda
si è lentamente dissolta
come il pensiero in cui ero assorta.
Intanto si svuota la clessidra,
per gravità si riempie il fondo
granello dopo granello, secondo dopo secondo.
Il tempo si ferma per un istante se si libera la mente,
stato di pace assoluta come grazia ricevuta.
Preoccupazioni e tormenti svaniscono,
accantonati, messi da parte
lasciano spazio ad un relax completo
nella quiete altissima di un momento lieto.
Si sciolgono ansie, timori e tensioni
mentre il respiro si fa lento e profondo.
Si risvegliano i sensi e l’immaginazione
grazie al potere della meditazione.
Il corpo è libero da pesi e contratture,
non sente il caldo, non avverte il freddo
è totalmente assente senza la forza della mente.
Servono pensieri positivi per essere felici,
ciò che pensiamo siamo,
ciò che pensiamo diventiamo.
Non importa la compagnia, il tempo o il luogo…
veniamo al dunque:
“Quando siamo felici dentro,
possiamo esserlo ovunque!”
Karma
Déstati dal buio più profondo,
non sei la sola a voler cambiare questo mondo.
Inizia con avere buone intenzioni
e poi tramutale in concrete azioni.
Coinvolgi tutti, parti dal vicino,
il tuo messaggio sia chiaro perfino a un bambino.
Esci, guardati intorno, negli occhi degli altri scruta,
sporcati le mani, regala il tuo tempo e aiuta.
Aiuta chi ha bisogno, aiuta chi non chiede,
aiuta chi non sa, chi nulla può e nulla possiede.
Poi dimentica il bene che fai,
per invidia, nessuno lo ricorderà mai.
Solo chi ha davvero tanto apprezzato
in cuor suo ti sarà eternamente grato.
Ma non aspettarti mai niente dagli altri,
fuori dai guai son tutti maestri!
Tu continua sulla tua strada,
vai sempre avanti, accada quel che accada.
In ciò che fai e nel tuo vivere sincero
ritroverai te stessa, il tuo “Io” più vero.
Niente più fregature, niente più delusioni,
solo quel che conta e tante soddisfazioni.
Tu fai del bene, fallo comunque,
ci penserà il Karma a seguirti ovunque.
E tutti quelli che ti eviteranno, poveri loro!
Fa che in te regni un “me ne frego” sonoro.
La notte prima dell’alba
Come una festa finisce con fuochi d’artificio,
tripudio di luci e colori,
così il giorno volge al termine
regalando sfumature di tramonti
prima che in cielo, come fiammelle
appaiano milioni e milioni di stelle.
Complice l’oscurità, tutto sembra cambiare,
tutto diventa ovattato e silenzioso,
chi si appresta finalmente a riposare,
chi si prepara per andare a lavorare.
Nulla si ferma, tutto rallenta,
cambia persino prospettiva
e se nella mente regna lo scompiglio,
la notte, si sa, porta consiglio.
Come una nuova vita viene alla luce
nella gioia generale,
così un altro giorno rinasce
portando con sé timori e speranze
e mentre l’alba riveste il cielo coi suoi colori pastello
viviamo l’attesa di un futuro migliore,
di un futuro più bello!
La scelta
Davanti ad un bivio una sola è la scelta migliore
eppure la natura umana
porta a guardare indietro, altrove.
Non attratto dal momento presente
il pensiero vagante si fa strada
oscillando tra il ricordo di quel che non è più
e la speranza o il timore di quel che non è ancora.
Tutto è in antitesi costante
non c’è il bene senza il male,
il bianco senza il nero, il giorno senza la notte,
il debole senza il forte.
Non c’è coraggio senza paura,
amore senza odio, silenzio senza rumore,
gioia senza dolore.
La vita è una serie infinita di scelte
e giuste o sbagliate che siano
definiscono chi siamo e dove andiamo,
ci indicano quel che vogliamo.
La scelta è libertà di essere, di pensare, di agire…
e se non è fatta bene può far sentire in catene.
Può essere difficile, talvolta obbligata
ma non va mai rimandata
perché il tempo passa in fretta, fugge via, non aspetta…
Chi ha grandi sogni e forti ideali conosce già la propria via
e con determinazione ed entusiasmo
non si lascia abbattere da inutile sarcasmo.
Quando al bivio non sai dove andare
calma, respira e pensa come un saggio:
“O dimezzi i sogni o raddoppi il coraggio!”
La strada
Fari accesi nel buio illuminano la strada
che scorre veloce sotto le ruote,
ma davanti, non ci crederai, sembra non finire mai.
Lo sguardo si perde verso un punto indefinito,
lontano, nell’oscurità e nel silenzio,
in uno spazio nebuloso e impercettibile
da sembrare quasi irraggiungibile.
Lungo il tragitto non ha senso cercare il traguardo,
quel che conta è godersi il viaggio,
unico, inevitabile ed irripetibile
e credere che niente è impossibile.
La strada a volte è in discesa,
può essere stretta o molto estesa,
piena di curve o una retta perfetta
da percorrere senza fretta.
Più spesso invece la strada è tortuosa,
piena di insidie, difficile per chi non osa.
Il più delle volte è in salita
proprio come la nostra fragile vita…
La vita è il vero viaggio e l’arrivo è solo un miraggio.
Non possiamo pensare di aver vissuto
senza aver lottato per ciò in cui abbiamo creduto.
E finché saremo lungo la strada
non pensiamo all’arrivo, vada come vada,
perché l’importante non è tanto arrivare
ma non fermarsi e continuare a viaggiare.
E corsa dopo corsa, giro dopo giro,
godiamoci questa vita, fino all’ultimo respiro…
Luna
Luce diffusa, perfetta, maestosa
illumina intensamente
la notte più scura e tenebrosa.
La luna piena influenza maree ed umori,
rischiara le ombre, dà vita a nuovi colori.
Ma è il sole con la sua luce riflessa
a far risplendere la superficie lunare
che poi è sempre la stessa.
Il chiarore abbagliante delle notti di luna piena
rende invisibili le stelle,
sembra una luce mistica, quasi aliena.
Non credo resister si possa alle notti di luna rossa,
o non volger gli occhi all’insù quando c’è la luna blu.
Non si può impedir che lo sguardo si fissi
nelle rare notti di eclissi.
E quando sembra molto grande,
nei curiosi scatena mille domande,
ma è perché si avvicina molto alla Terra
e solo il poeta vero l’afferra
e l’adagia nei suoi teneri versi d’amore,
in cui infonde tutto il suo ardore.
E se invece non si vede al calar della sera
cambia totalmente l’atmosfera,
il cielo si copre di stelle nelle notti di luna nera.
A qualsiasi distanza, con ogni forma o colore
non finirà mai di suscitare mistero, meraviglia e stupore.
Ode felina (A Gigia)
Col suo dolce musetto rosa
si avvicina e si mette in posa,
con i suoi tondi occhi furbi mi fissa
senza muovere una vibrissa.
Miagolando cerca attenzioni
e palesa subito le sue intenzioni,
con un balzo mi salta addosso
e fa fusa a più non posso.
La sua richiesta di coccole è stata accolta
con tenerezza e amore, come ogni volta.
La guardo mentre su di me riposa
e penso che è super affettuosa,
con me è al sicuro accada quel che accada,
lei, piccina, che viene dalla strada.
A poco più di un mese ha visto la morte in faccia
ma ora dorme beata tra le mie braccia.
E’ molto amata e coccolata,
lei sente di essere stata fortunata
e, come se ogni giorno volesse ringraziare,
in ogni sua azione c’è gioia e tanto amore.
Vederla giocare è un vero spasso,
mi diverto, rido e mi rilasso.
Ha poteri curativi e come per magia
trasforma la tristezza in allegria.
Credevo di essere stata io a salvare lei
e invece è il contrario…gioia degli occhi miei.
Riflessione
Quell’immagine riflessa dice molto di me stessa,
i miei occhi mi scrutano, mi guardano a fondo
e attraverso lo specchio, vedo un’altra me,
più stanca, più reale,
non più quella figura ideale
che avevo un tempo nella mente
e che sembrava non aver paura di niente.
In quell’immagine riflessa
guardo un’altra me stessa
che, con insistenza, mi fissa
e mi pone una domanda, una sola:
“Chi è che ha le ali ma non vola?”
Preoccupazioni e responsabilità
non si accordano con l’eccessiva sensibilità.
Di egoisti ne ho visti tanti
e senza problemi vanno avanti;
di arrivisti ne ho incontrati di più
e non vedono l’ora di salire in su.
Io resto ancorata a terra,
non più illusioni, nessuna zavorra,
cerco solo di strappare quel velo
che mi impedisce di ammirare il cielo.
E quando i miei occhi, nello specchio,
mi guardano a fondo,
mi trapassano,
e in quel momento, in quello spazio di un secondo,
è incredibile, ma mi si apre un mondo!
Sole
All’alba di un nuovo giorno
è dolce l’attesa del gran ritorno
illumini ovunque con la tua luce
fin dove lo sguardo l’occhio conduce.
Con i tuoi raggi inondi vallate
verdi boschi e cime innevate
illumini strade e intere città
campi, piazze e mille altre realtà.
O Sole, con te porti gioia e buonumore
e persino dopo pioggia e tempesta
nella vita di tutti aggiungi colore,
con l’arcobaleno inizia la festa
e quando il giorno ha esaurito le ore
è un gran bel ricordo quello che resta.