NEL VETRO DELLA VITA
Piove
una musica malinconica accompagna i miei pensieri.
Guardo attraverso il finestrino
la mia vista però non s’incanta sul paesaggio
bensì sulle gocce di pioggia che percorrono il vetro.
Penso che quel vetro possa contenere la storia di una vita
così una goccia cattura la mia attenzione e mi spinge a seguirla
la vedo muoversi rapidamente e avvicinarsi a tantissime altre
la osservo spaziare senza ordine
la sento libera.
D’un tratto però vedo che accelera senza apparente motivo
sono quasi spaventato perché il vetro sta per terminare
e con questo anche il mio stupido gioco
poi però la mia goccia ne incontra un’altra sul proprio percorso,
si fondono naturalmente
e il mio pensiero si distoglie dal vetro volando verso te.
Tu che sei l’unica goccia destinata a me nel vetro della vita.
TRA TESTA E CUORE
Chi l’ha detto che il cuore è istinto
e la testa ragione?
Ragione è pensiero e il cuore può pensare
l’istinto è follia e cosa è più folle della nostra mente?
Io ad esempio i ricordi li tengo nel cuore, protetti nel profondo
nella testa invece albergano le mie emozioni
che rimbombano come un’eco nel silenzio.
Forse il contrario sarebbe più facile
così i ricordi verrebbero facilmente sostituiti da altri pensieri
e le emozioni resterebbero nel profondo
protette, senza venire a galla ogni volta.
D’altronde, se ci pensi
il cuore così all’interno dovrebbe essere fatto per contenere
e la mente, così vicino alla bocca, fatta per lasciar andare
ma se qualcuno è come me
non riesce a lasciar andare e contiene troppo
perché se pensi con il cuore e ti emozioni con la mente
non c’è niente di facile
ma tutto assume la sfumatura della consapevolezza.
Essere consapevoli significa conoscersi
e la conoscenza di se stessi è tra ragione e istinto
in quella regione di limbo tra testa e cuore
dove si trova la porta dell’anima
ma per aprirla bisogna possedere entrambe le chiavi
così da poter vedere il riflesso dell’ anima
combaciare perfettamente
con i confini della nostra consapevolezza.
OCCHI GONFI
Piangere
come quando una goccia di sangue parte dal cuore
e raggiunge gli occhi diventando lacrima
per manifestare sul volto un’emozione profonda.
Ridere
come quando il sole che abbiamo dentro
accende il colore dell’iride
illuminando chi incontra.
Occhi che vedono il brutto
assorbono le immagini
come una cicatrice chiude una ferita.
Occhi che guardano il bello
come il cielo accoglie l’arcobaleno
e poi lo lascia andare.
Perché gli occhi fanno quello che è meglio per noi
portano la bellezza alla mente per trasformarla in ricordo
lasciando posto per nascondere il male in profondità
ma vicino all’uscita.
E allora se hai gli occhi gonfi
piangi e riporta negli occhi le cose belle
ma non abbandonarle prima che siano viste da chi ami.
DESTINO
Il destino accade senza avvertire prima
ma lasciando mille pensieri dopo
quasi a ricomporre a ritroso i pezzi di puzzle di un avvenimento,
anzi dell’avvenimento.
Eh sì, perché il destino non puoi legarlo a cose non importanti
il destino segna nel bene e nel male
lascia una scia scalfita come arcobaleno nel cielo
o come sangue su un corpo.
Il destino sono due occhi sconosciuti
ma anche una coincidenza sbagliata,
è una scelta fatta
e una strada persa.
Il destino è effimero
ma tangibile col tempo.
È emozione
è affidarsi a qualcosa
è credere che non sia tutto qui e tutto spiegabile
ed in fondo è bello così
perché ci apre porte che altrimenti non vedremmo
ci fa notare profumi che possono stravolgerci la vita
e ci fa credere che due persone possano stare insieme per sempre.
E questo, alle volte, accade davvero.
STELLE
Stelle nel cielo
come persone nel mondo
l’incontro è casuale
ma le anime gemelle si riconoscono
attratte da forze inspiegabili
e da richiami costanti.
Quando avviene l’incontro
per la prima volta si accorgono di essere finalmente complete.
E se anche noi fossimo stelle?
Loro sono lì immobili
ognuna vicino al compagno che si è scelto,
noi invece vaghiamo in cerca del nostro
ma quando lo troviamo desidereremmo solo restare fermi
così da non perderci più.
Proprio come le stelle
vicine in eterno dopo essersi scelte.
Ognuno di noi nel momento in cui trova l’altro
diventa una stella
una fotografia istantanea di quel momento
impressa per sempre nel cielo
per indicare a chi guarda la strada dell’amore.
Perché in fondo il cielo
con la persona giusta
non è poi cosi distante.
FUOCO
Cosa abbiamo dentro?
Tra gli organi e le ossa
si nasconde un fuoco.
Il fuoco arde
il fuoco accende
il fuoco brucia
ma soprattutto il fuoco trasforma.
Come fa con la legna che diventa cenere
così fa con noi
prende tutto ciò che viviamo
e che al momento sembra ingombrante
e lo rende infinitesimamente più piccolo.
Poi c’è il tempo che è il combustibile migliore
mentre trascorre cancella rancori, amori, sofferenze.
Il tempo affievolisce il concetto di intensità
rende tutto più orizzontale
spostando più in là il limite di quello che ritenevamo chiuso
e lasciando un riverbero di luce
attraverso la fessura della nostra coscienza.
Ma le ceneri restano
granelli di emozioni toccate, viste e percepite.
Noi siamo il risultato dei nostri rischi
e conserviamo tutto
perché questi granelli alla fine disegneranno quello che siamo
aggiungendo nuove forme ogni volta.
Un pezzo di legna che diventa cenere
e nasce fenice
per spiccare il volo.
LA MIA META
Sai cosa c’è dentro al mio camice?
Credo che il mio camice sia uno dei posti più grandi al Mondo
un posto dove le pagine si accumulano una sull’altra
ma anziché volare via, rimangono lì
impilate al suolo.
Un posto dove la notte è più lunga del giorno
ma è una notte strana
è una notte sveglia.
Un posto dove le paure spesso tirano giù le labbra alla felicità,
un posto che è stato bagnato da lacrime di insicurezza.
È un posto che non tutti possono permettersi di indossare
perché per farlo bisogna confrontarsi con se stessi.
In questo posto
tra alberi di libri e notti con la luna ansiosa
puoi comunque trovare fiori nati sul sacrificio
e un tiepido sole che inizia a sorgere.
Io l’ho visitato e molti angoli sono ancora celati ai miei occhi
mi sono però accorto che tutto quello che ho descritto esserci
si trova sul sentiero della conoscenza
e più lo percorro
più i fiori germogliano
gli angoli si svelano a me
e il sole schiarisce la notte.
Anche se questo posto ora mi spaventa
e il camice è ancora troppo pesante per me
io so che quello è l’unico posto che rappresenta la mia meta.
SOLE
Ricordo quel piano al meno uno come inizio della mia risalita
e l’attesa di parlare per la prima volta a qualcuno in un modo che non conoscevo.
Ero ostaggio di emozioni e sentimenti
può essere bello ma spesso bene e male si confondono.
Sono uscito felice e questa felicità l’avrei provata ogni volta.
Raccontavo di me.
Di fronte incrociavo occhi che chiedevano senza parlare
la mia iride contaminata non vedeva più quello che sognavo.
Il mio cuore aveva uno strano ritmo come se appartenesse a tanti
ma dovevo sintonizzarmi sulla mia frequenza.
Intorno le voci erano diventate assordanti
avevo dimenticato il suono della mia.
Era nella mente che dovevo immergermi
curioso sono arrivato lontano e mentre scendevo trovavo nuova aria.
Mi sono spogliato di tutto quello che avevo
ora indosso vestiti più comodi.
Tutto questo mi è costato tanto
ma ho trovato ricchezza quando mi sono sentito nudo
ho versato lacrime e sono diventato leggero
ho scavato nel mio passato per capire gli altri
ho esposto la mia rigidità e l’ho modellata
ho trasformato quelle che credevo debolezze o imperfezioni in virtù
ho parlato di getto e sono uscite le parole più ragionate della mia vita
ho fatto corse per arrivare in tempo ma sono stato sempre io in attesa
ho vinto non perché ho deciso di compiere questo viaggio ma perché la sincerità ne è stata il motore.
Mi sono conosciuto e più mi conoscevo più mi rendevo conto di quanto non mi conoscessi.
Io sono come il Sole
pensavo di essere semplicemente tondo e con dei raggi
ma in realtà sono una stella.
Dal meno uno al tetto della mia consapevolezza per guarda il sole
questo è successo
e sono grato dello spazio che abbiamo creato.
IL NOSTRO RICORDO
I ricordi cosa sono?
Nel momento in cui prende vita questa parola torniamo indietro
e ripensiamo.
Era sbiadita e nascosta in qualche angolo della nostra anima
quando ricordiamo allora viene fuori
acquista nuovi colori e fa riprendere il film della nostra vita da dove lo avevamo interrotto
arricchendolo di nuove sfumature.
È come se dopo tanto tempo ci si prende cura di una pianta abbandonata
una pianta che però è sopravvissuta perché è forte
poi con le giuste attenzioni germoglia e si arricchisce di nuovi frutti e colori
cose che erano insite nella pianta
ma per poterle osservare attentamente c’era bisogno di qualcosa
di acqua per la pianta e di tempo per il nostro ricordo.
Perché alla fine è il tempo a muovere i fili della nostra mente,
perché non è vero che tutti i secondi sono uguali
ci sono secondi che durano minuti, ore
e sono i secondi che ricordano un ricordo
che fermano il tempo
e accelerano i battiti.
In una clessidra ci sono tantissimi granelli di sabbia
ma uno alla volta prende il sopravvento sugli altri
è il ricordo che la nostra mente ci sta proponendo,
allora non ci resta che donare a questo ricordo nuova vita
non ci resta che amarlo per un’ultima intensa volta
ricordando quando si era presentato a noi così fugace
e che nell’attesa di essere reso eterno,
ha sedimentato con molti altri
e finalmente sta compiendo il proprio viaggio attraverso la clessidra
così che attecchisca sul prato del cuore
germogliando colori per sempre.
FESTA DELLA MAMMA
Chissà cosa si prova a donare la vita
a regalare un dono cosi prezioso.
Milioni di grazie non potrebbero mai ricambiare tanta generosità
e allora come si fa a pareggiare il conto?
L’unica forza capace di tanto è l’amore.
Ogni giorno l’amore dovrebbe pervaderti le vene
scaldarti il cuore
e consolarti la mente.
Ogni giorno l’amore dovrebbe avvolgere il tuo corpo
farti sentire protetta
e nel posto giusto.
Ogni giorno l’amore dovrebbe farti nascere un sorriso
tenderti la mano
e illuminarti il buio.
Ogni giorno l’amore dovrebbe essere il tuo amico più fidato
quello che è sempre presente
quello che non ti tradirà mai
Ma soprattutto ogni giorno l’amore dovrebbe esserti donato da chi ami.
L’amore deve amarti
solo allora forse un figlio avrà messo in pari il conto.