Stalliviere Gioacchino - Poesie

Antiche storie

Cumuli di cenere di antiche storie portati del vento
in questo prato della nostalgia,
si guarda al cielo invocando la pioggia,
si spera che scenda portando l’azzurro
si spera rinascano le antiche storie.
Qualche fiore sboccia qua e là ma non è primavera,
non si sente nell’aria nessun canto di Gloria
non c’è ruga della felicità nella mano che stringi,
sulla bocca che baci il tempo è passato,
il tuo tempo è passato.
Si indurisce la cenere che il vento non riesce più a smuovere,
è come la terra che tocchi ma non riconosci,
come la roccia che dopo la sera
ti porta nelle ombre figure di donna,
è come l’albero caduto e disteso che porge i suoi rami
in un lamento senza fine,
è come il sogno del tuo mondo diverso che torna
e poi svanisce, si perde nell’infinito del tempo
del tempo che passa, che corre, che va.

 

 

 

Carezza

Ho irrequieta nella mano
una carezza che vuole giocare con te,
con il tuo corpo
seguire delicata le pieghe del collo
assorbire piano il calore della tua pelle,
dolce dolce immaginare
di stringere ogni tua forma….
regalarmele per le mie notti senza luna…
e ancora più dolce,
scivolare giù,
fino ad accarezzarti tutta,
senza pudore.
Domani cerca fra i tuoi ricordi
se trovi le tracce che ho lasciato
guarda bene, trovi di certo
tutti i baci che ti voglio dare.
Ora vado a viverti
nel buio di un cielo senza stelle
come dentro ad un tabernacolo
che m’illuminerà di sorriso tutto per te…
Prima, ti disegno la buona notte
sul vetro appannato e ti bacio
con il più dolce dei baci
quello che ancora non ti ho baciato.

 

 

 

Senz’anima

Trucco pesante
volutamente ammiccante
appoggiata al muro
look devastato
sguardo dritto
ficcato nei miei occhi
sorriso che spiazza
bocca che lascia
parlare il corpo
movimenti lenti studiati
cerchi l’amore di rottura
quello che cambia le parole
ti usa ti degrada
solo rumori di
passionalità al naturale
movimenti tocchi effusioni
senza pensiero solo intenzioni
nemmeno un bacio mi sfiora.
Poi te ne vai
lasciando in me
l’immagine la sensazione
di avere amato una donna persa.