L’IO PERDUTO
La pioggia scende inesorabile sulla città
E ricopre velocemente le strade con il suo liquido freddo.
Così le lacrime scivolano piano sul mio viso bagnandolo,
Annegando la mia anima
E spegnendo l’ultimo barlume di calore.
Solitudine, paura disperazione
Si muovono incessantemente dentro di me
Come in una danza crudele e assassina.
Cammino tra la folla che, indifferente al mio dolore,
È distante, troppo distante dal mio mondo.
Mondo, ma quale mondo è il mio?
Popolato da fantasmi che, minacciosi,
mi volteggiano intorno come avvoltoi
Pronti a tuffarsi sulla preda.
Persone indistinte che vanno e vengono
Lasciando tuttavia ferite profonde, difficili da rimarginare.
Un mondo fatto di sogni infranti, promesse disilluse,
Desideri mai realizzati.
Un mondo di urla silenziose che nessuno vuole ascoltare.
Un mondo buio, senza sole
Che mi avvolge come un manto nero
Impedendomi di vedere la luce, di respirare l’aria pura della libertà.
Libertà perduta,
Prigioniera della mia stessa vita,
Rinchiusa in un labirinto,
Vago disperata senza trovare vie d’uscita.
DEDICATA
In silenzio ascolti le mie parole
E come uno specchio
I tuoi occhi lucidi di pianto
Riflettono tutto l’amore che mi porti.
Tenerezza e affetto
Gonfiano il mio cuore
E come un velo ti avvolgono.
E con questo velo
Dalla cattiveria della gente
Proteggerti vorrei
Dolce bimba indifesa
Mi appari
E farti scudo col mio amore
Per non vedere mai più quelle lacrime
Bagnare l tuo bellissimo viso…
Mamma
INCONTRO
La pioggia scendeva a secchiate sul prato
E mi bagnava
Il cocktail shakerato schizzava ovunque
E mi macchiava
Le tue mani slittavano sulla tastiera inarrestabili
Come piedi su una buccia di banana
E i miei timpani si sgretolavano
Oh! Era tutto così meravigliosamente imperfetto!
TACUS
Azzurro
Il colore del mare e del cielo
Azzurro
Il colore dei tuoi occhi
Che come una calda brezza
Mi accarezzavano teneramente
Scaldandomi l’anima e riportandomi alla vita.
Azzurro
Il colore freddo del metallo
Azzurro
Il colore dei tuoi occhi
Che mi trafiggono ora come una lama d’acciaio
Sfregiandomi il cuore
E come ghiaccio fuso mi gelano l’ anima.
Uccidendo il mio sogno di vita.
MARIONETTE
Un altro giorno
Un altro giro sulla giostra della vita
Che come un’altalena sale e scende
Fino a che, poco a poco,
Il movimento rallenta fino ad arrestarsi.
Così noi
Burattini senza fili,
Ci affanniamo senza tregua
Non pensando mai
Che l’altalena si fermerà
Anche per noi
RINASCITA
Mi tieni in mano mi guardi e mi sfiori
Alto il mio fusto profumati i miei fiori
Forte e fiero lassù sul sentiero
Per gli abitanti di sempre fui amico sincero
Ma un dì lo straniero col buio arrivò
E con cupa violenza in due mi tagliò
Mal sopportavo gli atroci dolori
E morto sembravo pe’i foschi colori
Ma ora son qui in fronte a chi
Riconoscer potrà la mia verità
Vibrando sperai l’amor che mi darai
Vedendo dentro me un riflesso del tuo sé
Della forza la vittoria in tutta la tua storia
La fede nel tuo Dio che assomiglia molto al mio
Rinascita avverrà per chi d’amor vivrà
la nuova vita mia si completa e così sia!
TRASMUTAZIONE
Gambe sottili reggon ‘l mi dorso
E molta strada han già percorso
Ma tu scettico mi guardi e pensi
Crollar certo pe’l sol peso degli incensi
Allor qui ti sfido e dico
Non posar su me sol il tuo dito
Ora carica quassù
I tuoi pesi di laggiù
Ch’io già sopravvissi
A mille e più abissi
E allorquando tu vedrai
Più non credere potrai
Ch’ogni peso sostenuto
Fu un conflitto ormai battuto
Di veder più negar potrai
La gran potenza
Che a fatica guadagnai
ASFISSIA
Sale piano l’angoscia
Una morsa d’acciaio mi stritola le viscere,
Lacera il mio cuore
Ma tu
Indifferente
Ti allontani
Uccidendo il mio sogno di vita
PENDOLO
Il dolore nell’anima spinge
Ergendosi come una sfinge
Solitudine amica diventi
Se ti accolgo portata dai venti
Buio e lacrime più non voglio
Scelgo la luce con pallido orgoglio
Apro il mio cuore colmo d’amore
Che riporta alla vita
Una gioia sopita
TU
Ti vedo, sei ovunque, giro l’angolo e tu sei lì. I tuoi occhi chiari scrutano gli altrui occhi che passano e vanno senza degnarti di uno sguardo né un cenno. Sei lì seduto per terra, perso nel tuo mondo, un mondo che forse pensi ti abbia tradito. I tuoi capelli biondi accarezzano un viso giovane, angelico e bellissimo segnato dal dolore, dalla paura della vita, la pelle cotta da un sole impietoso che non ti dà tregua nella calura estiva. Nel mio cuore tutto si stringe quando ti “vedo” . Una sorta di pudore e di vergogna mi assale, penso che io ho così tanto, e tu forse niente… io che sono qui a “casa” tua… ma mentre tu vivi per strada, io dormo in un comodo albergo. Dimmi…. C’è qualcosa che posso fare per te? O forse dovrei dire… per me? Forse sono io che ho bisogno di te per ripulire il mio atavico senso di colpa, la colpa di chi pensa di avere più di altri, più di te, e di non meritarlo. Ma in fondo non sono sicura che sia davvero così… Forse ho solo più “cose” di te, forse, dentro, la tua anima è tanto ricca, forse troppo per poterti vivere, per lasciarla esprimere ed espandere. Occhi negli occhi io ti riconosco o meglio mi riconosco in te, un’altra esistenza, un’altra vita. In te vedo il mio errare tra i fili dell’esistenza in cerca di qualcosa che non ha nome, non ha forma, lo cerco da sempre fuori da me, ma Qualcuno sostiene che sia dentro. Io non lo so, quello che so è che il solo vederti mi sconquassa dentro, profondamente. Ogni volta che incrocio il tuo sguardo o anche solo la tua ombra la disperazione mi assale, una corda tesa e sensibile tocca il mio cuore fin nel suo centro più sacro e inviolato che soffre nel vedere che, forse, stai buttando via la tua vita annegandola nell’alcool… Ma anche di questo non sono sicura che io stia facendo di meglio, comoda nell’hotel della mia vita mi ubriaco di false certezze e comode irrealtà. Siamo davvero così tanto diversi? No, non credo, lo sono solo le nostre dimore, la tua fatta di panchine, strade e stelle, la mia di tegole e cemento. Domani, sì domani… forse domani avrò il coraggio di parlarti di confrontarmi col il tuo ruolo in questa vita e col mio ruolo di una mia esistenza lontana il cui eco risuona ancora oggi e vibra ogni volta che ti guardo e che ti vedo… Domani… Si domani è un buon giorno per chiudere e ricominciare. Ti amo sconosciuto conosciuto, parte dell’esistenza della mia anima. Ti amo di un Amore senza richieste, di quell’Amore che nulla chiede se non di manifestarsi e offrirsi. Ti amo come vorrei amare ogni creatura e ogni cosa, visibile e invisibile. Ti amo di un Amore pulito e sacro che avevo dimenticato di saper provare. Grazie per questo dono che mi hai fatto senza saperlo, senza nemmeno volerlo. Ti vedo e ti riconosco
Possa tu passare una notte diversa, protetto dal Soffio dell’Eterno e in compagnia del mio pensiero e del mio Amore per te.
Śaktih Surya