INCOMPRESA PIETA’
HO GRIDATO DAL PROFONDO DELLE MIE VISCERE FINO A RAGGUNGERE IL NIDO D’AQUILA
HO PIANTO LACRIME DI SABBIA TANTO DA LIVELLARE DUNE DEI DESERTI
HO SUPPLICATO FINO A CHE ANCHE L’ULTIMO ANGELO COMMOSSO E’ SCESO AD ABBRACIARMI
HO TENUTO LE MANI GIUNTE DI FRONTE A TE IN OGNI ISTANTE DEL NOSTRO CAMMINO
HO TENUTO IL CAPO CHINO E HO IMPIETOSITO IL MIO SPECCHIO CHE ORA RESPINGE LA MIA IMMAGINE
HO VESTITO I PANNI DI DONNA E UOMO HO PARLATO LINGUE DI OGNI POPOLO
MA …
TU NON MI HAI VISTO
TU NON MI HAI UDITO
TU MI HAI GETTATO SU UNA NUDA ROCCIA …
RAGIONE PER CUI NON HAI PIU’ UN VOLTO
EROS
IL TUO SORRISO COME SCQUARCIO NEL CIELO DOPO LA GUERRA
DI CIRRI
ZITTISCE OGNI BOCCA
A BRIGLIE SCIOLTE MANDA PENSIERI A LUOGHI LONTANI
IL TUO CORPO SCULTOREO
IMPERIOSO COME UN DAVID AL COSPETTO DEL NEMICO GOLIA
SERRA I NERVI ED INCRESPA LA PELLE COME LAGHI IN BALIA DELLA BREZZA PRIMAVERILE
I TUI OCCHI
COME TERRE IMBRUNITE DAL SOLE IN ATTESA DI MATURARE OGNI TIPO DI SEME
ENTRANO NEL CUORE COME STILETTI DI GHIACCIO
CHE SCIOLGLIENDOSI RISCALDANO IL SOGNO GRAVIDO
CHE DIVORA L ANIMA.
ILLUSIONE
COM’E’ EFFIMERA E BREVE
INGANNEVOLE E STRUGGENTE
INAFFERABILE NEL SEMPRE
PASSIONALE NEL MOMENTO
DAGLI INTENSI COLORI
E COSI’ CUPA
LEGGIADRA E VANITOSA
CAPILLARE E MARMOREA
DA PROFUMI INTENSI
AL SOLITARIO CRISANTEMO
A NULLA SI PARAGONA
E’ LA MIA ANIMA
ORA ORFANA
DI CHI NON FU MAI
DA ME VENUTO
A MIO PADRE
IN UN LETTO BIANCO
IMMOBILE , IN BALIA DI ALBE TRAMONTI BREZZE E TEMPESTE
DOVE SEI?
I TUOI OCCHI GRIGI FISSI SUI MURI
IN QUALE TEMPO TE NE STAI SEDUTO?
I TUOI OBLII SEMPRE PIU’ LUNGHI
SU QUALE STRADA SEI?
CHE SCARPE HAI AI PIEDI?
CHI TIENE LA TUA MANO?
SORRIDI
SI APRONO PORTE, SI SBATTONO FINESTRE
ORA E’ LUCE
SUL TUO VASCELLO, SENZA VELE NE REMI NE ANCORE
NEL TUO URLO DI MUNCH HAI ESLATO IL TUO ULTIMO RESPIRO
ABBANDONATA ORA STO SU QUESTO MOLO
AD ATTENDERE …
A KATY
TI HO NOTATA
ROSSO IL TUO ROSSETTO
UN VESTITO NERO TRASPARENTE ACCAREZZA UN STELO
SENZA PETALI NE FOGLIE
OCCHI ROSSI FISSI, SMARRITI, INDIFESI.
SIGARETTE E ALCOOL
FANNO DEL TUO VOLO PALLIDO
UNA GROTTESCA MASCHERA GRECA
PARLI, PARLI, PARLI
IL TUO SORRISO NERVOSO
FAI PAUSE AI TUOI LUNGHI MONOLOGHI
SO CHI SEI
LA TUA STORIA DI BOCCA IN BOCCA TI PRECEDE
ODORA DI PENA
HO BUSSATO
MA IL TUO PANICO MI HA SERRATO IL PASSAGGIO
LA TUA CHIAMATA SENZA RISPOSTA
TI HANNO TROVATO
CON I VELI BAGNATI E SBIADITI
TE NE ERI ANDATA, SENZA LE TUE VALIGE
SDRAIATA ORA STO SU UN PRATO E PIANGO
ILLUSIONE
VISCIDA E SILENZIOSA
S’ANNIDA SOTTO PELLE
LA NOIA
CHE FAGOCITA E S’INGRAVIDA SENZA SOSTA
UN SORRISO STRANIERO E
SI SPIEGNANO ALI DI FARFALLA
RAGGIUNGONO NIDI D’ACQUILA
PER SPEZZARSI SU SCOGLI SOLEGGIATI
CONTENTI D’ESSERE GLI UNICI
DI QUELL’ICARO VOLO
IN FILA S’ATTENDE
IL MORTAL BACIO
TEORIA DELL’ UNIVERSO
NEL VUOTO UN INTELLIGENZA COMPLETA (MATEMATICA-FISICA-CHIMICA) SI E’ AFFACCIATA.
L’UNIVERSO E LA NATURA STESSA HANNO SEMPRE DATO LA RISPOSTA ALLA DOMANDA … DA DOVE VENIAMO?
PENSIAMOCI PERCHE’ LA NATURA, PER ESSERE SCOPERTA L’UOMO, DOVREBBE ESSERE ELABORATA DA FORMULE TANTO COMPLICATE PER SPIEGARLA? E POI PERCHE’ FARE FORMULE PARTENDO DA TEORIE E CERCANDO POI D’ ADATTARLE AD UNA POSSIBILE REALE SPIEGAZIONE … BAH.
ECCO INVECE COM’E’: (A MIO ESCLUSIVO PENSIERO) COME CREARSI UNO SPAZI0-VITA IN UN IMMENSO VUOTO??
VUOTO E’ ZERO= 0
QUINDI 0= ILLUSIONE(+1-1)=0
E’ IL RESPIRO CHE DA’ OGNI VITA INSPIRO +1
ESPIRO-1 (L’ESALAZIONE DELLA MORTE E’ UN -1)
IN QUESTO SPAZIO +1-1=0 IN QUESTO RESPIROL’UNIVERSO SI EVOLVE POI COME SI VEDE DAI RISULTATI DEL
CERN DI ZURIGO.
E’ DA OSSERVARE CHE LA NASCITA DELLA TERRA ERA (+1-1) =0
DALL ARRIVO DEI DINOSAURI, SUPER CARNIVORI E SUPER ONNIVORI HA TRASFORMATO LA FORMULA IN
(-1+1)=0 DOVE IL -1 GOVERNA ALL INIZIO INFATTI POI LA NATURA LI HA ESTINTI … PER NON DISTRUGGERSI
ORA E’ LA VOLTA DELL UOIMO INFATTI LA TERRA E’ ORA ANCORA (-1+1) =0
LASCIO A VOI COMPLETARE IL PENSIERO -
L’ORDINE, L’ ETICA, IL RISPETTO,LA PROCREAZIONE ECC. ECC. SONO NELLA NATURA E NOI CHE LA CERCHIAMO
OLTRE LA VERITA’. SPERO DI AVERLA SPIEGATA IN MODO SEMPLICE E BREVE.
Un vero scienziato è un ingegnoso inventore
di tecniche “opera sulla natura, rendendosi conto
di Essa, senza bisogno di ricorrere a cause esterne,
oltre la natura stessa. (Platone)