Onde irregolari

Come l’onda si lascia cadere
esausta
sopra la battigia a riposare
l’istante,
così io
disteso sulla sabbia,
mi fa da compagno il suono del mare.
La terra mi sostiene.
Il sole mi ristora.
L’acqua mi cura.
Il vento mi accarezza.
Mi sento in un insolito stato
d’ebbrezza.
La roccia tutto intorno
mi protegge.
Sulla riva si incontra
chi ti lascia cadere
e chi ti regge.

 

 

 

Meta-poesia

Cose sensate, cose struggenti,
cosa sono questi componimenti?
Visioni del mondo, immersioni nel profondo,
lasciami cogliere i sensi latenti.
Riflessione, annullamento,
stato di flusso contento.
Come fai a dirli poetici?
È come dopo un amplesso, io sento
lo schifo della carne, il ripudio.
Creo versi patetici
e non voglio più fermarmi,
seguito, scrivo, compongo.
Creo versi degni di studio,
al gusto trascendenti ed ermetici,
la parola non ha più nulla da darmi,
lo schifo del verso, il ripudio.
Raggiunta la poiesis
si gettano le armi.

 

 

 

Torpore

Non dimora amore
siffatto a garanzia
di eterna convivenza
nel sognatore.
La storia è inconsistenza,
se ritorna l’antica fiamma
dopo anni di assenza.
Il lieto fine,
le bocche assetate di destino,
la voglia di un abbraccio
nostalgico.
Non esiste più il lontano sentore
di una nuova prima volta.
La vita ti mette in un posto
e ti lascia insicuro,
al riparo dall’entusiasmo.
E là tu comodo,
rassegnato,
sbagliando il meno possibile
per vedere domani.

 

 

 

Cleptosensomane

Perché ti ho incontrato?
Che a veder te vedo nient’altro.
Perché ti ho ascoltato?
Che a sentir te null’altro ascolto.
Perché ti ho baciato?
Che a baciar te non bacio altro.
Perché ti ho toccato?
Che le mie mani non toccano altro.
Il mio naso
non sente altro odore
che quello della tua pelle,
ladra dei miei sensi.

 

 

 

Sere d’estate

Sere d’estate sul terrazzo di casa
si discetta di tematiche a poco peso.
Spoglio e pulito, riposa il paese
appena lavato,
profumo di mare.
Un nottivago amoreggia con la notte
e un nostòs sereno riporta all’infanzia:
si metteva la tv davanti al lucernaio
del salotto per vedere al fresco
due contendenti inutili giocare,
ed il convivio si faceva accompagnare
dal suono amichevole delle codette.

 

 

 

Lezione di angoscia

Ogni tenebra che avanza d’ora in poi
si trasforma in un tormento onirico.
Guarda l’orologio, son le ventitré
mettiti al letto ed inizia il cammino
del sonno polifasico. Pensa
alle cose più brutte che un uomo
possa immaginare, rifletti
sui modi di morire più macabri
che possano esistere, preoccupa te
per la fine che farai di qui a poco.
Saluta il tuo respiro
ché accelera diuturno
il propulsore della vita,
il ciarpame confuso inviscera
ogni membra.
Fai del pronto soccorso la tua nuova stanza
e muori tutte le sere.